Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: cenere41    22/07/2014    3 recensioni
Granducato di Toscana, XVIII secolo. Un amore inatteso, forte, passionale tra due mondi contrapposti, seppur uniti dal potere economico. Una passione che sfida le regole e le convenzioni dell'epoca creando intrighi, gelosie prima dell'atteso finale tra il marchese Alessandro e Lucilla, figlia di un ricco commerciante di seta.
Genere: Avventura, Fluff, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Storico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Lucilla misurava con passo agitato l'enorme sala dove il servitore l'aveva condotta. Quando aveva chiesto all'uomo di vedere la sua signora, l'uomo le era parso alquanto infastidito e non aveva mancato di farle notare che essendo le prime ore del mattino, i signori conti erano di sicuro nei loro appartamenti privati. Visto però le sue insistenze nell'essere ricevuta, egli si era allontanato lasciandola lì ad attendere. Sapeva che non era educato presentarsi ad un'ora simile...(non erano ancora le otto) e perdipiù senza avvertire del suo imminente arrivo, ma in quell'occasione non le importava delle regole del bon ton. Era partita a notte fonda e di nascosto, con la propria vecchia balia e il cocchiere come unica scorta, sfidando le ire del genitore, che sarebbe uscito fuori di senno non appena si fosse reso conto che gli aveva disubbidito, percorrendo la notevole distanza che separava Pistoia da Massa di Maremma senza sosta ed esponendosi ai pericoli più inaspettati. Era arrivata nella dimora del conte Federighi stanca e nervosa, ma nonostante ciò disposta ad affrontare tutto e tutti, pur di sapere cosa ne era stato della sua adorata cugina e non se ne sarebbe andata senza ottenere delle risposte esaurienti.

Alessandro, arrivato dinanzi all'uscio dietro il quale sapeva essere la sgradita ospite del suo amico,si sistemò la giacca ed i polsini, prima di fare il proprio ingresso nella sala d'attesa. Anche se odiava le regole dettate dall'etichetta, suo malgrado all'occorenza sapeva tirarle fuori con grande maestria e di certo quell'occasione lo richiedeva eccome; facendo appello a tutto il proprio autocontrollo aprì la pesante porta di legno e si accinse ad entrare. La prima cosa che vide non appena mise piede nella stanza fu un'anziana e corpulenta donna che sonnecchiava seduta in un angolo in totale beatitudine. Subito dopo però i suoi occhi furono attratti da una figura che si muoveva su e giù per la stanza in modo alquanto agitato. Con passo deciso si avvicinò ad essa.
-Buongiorno, signorina Sereni.- Esordì con un inchino il giovane uomo.
La ragazza, che in quel momento gli dava le spalle e non si era accorta del suo ingresso, si voltò trasalendo al suono della sua voce. Era più giovane di quanto si aspettasse, riflettè Alessandro,doveva avere all'incirca l'età della cugina, ma era molto differente da costei, almeno nell'aspetto.
La giovane donna, dopo i primi istanti di palese sorpresa, si riscosse e con sguardo altezzoso, quasi accigliato, disse accennando una riverenza:
- Marchese Bentivoglio... non mi aspettavo di essere ricevuta da voi! E soprattutto non in questo luogo.- Nonostante i suoi sforzi il tono con cui pronunciò queste parole risultò alquanto infastidito.
Alessandro sollevò un sopracciglio:- Conoscete il mio nome, vedo. Devo dedurre che ci siamo già incontrati in precedenza...- Non potè trattenersi dal chiederle.
-E in più di un'occasione, devo aggiungere...ma è evidente che voi non rammentate in quali...- Rispose Lucilla in tono fermo.
Il giovane marchese provò un senso di leggero fastidio: quella donna lo aveva appena rimproverato o stava equivocando? Decise di ricorrere al suo famigerato savoir faire.
-Vi prego di perdonare la mia deprecabile memoria...-Ma lei lo interruppe con un gesto della sua paffuta mano:
-Oh...non ve ne crucciate. Non siete nè il primo, nè l'ultimo gentiluomo che si dimentica o non nota la mia presenza tra le dame della società...e non ne faccio certo un dramma, credetemi. Desidero solo che mi diciate, se ne siete a conoscenza, dove si trova mia cugina la contessa Federighi!- Terminò con malcelata animosità.
Alessandro rimase a fissarla in silenzio per un tempo interminabile. Era una dama differente da quelle che era abituato a frequentare.Tanto per iniziare il suo aspetto era inusuale per recarsi al cospetto di un nobile: difatti indossava ancora l'abito da viaggio, il suo viso appariva stanco e affaticato ed i suoi capelli... alcune ciocche sfuggivano all'acconciatura che le era stata fatta ed i suoi occhi invece di guadarlo con la consueta civetteria a cui era avvezzo, sembravano osservarlo con rimprovero ed indifferenza. Alla giovane pareva non interessare il fatto di trovarsi davanti ad uno dei migliori partiti di tutto il Granducato, anzi ne sembrava alquanto infastidita. Questa scoperta, però, anzicchè offendere il marchese, suscitò il suo interesse e la sua curiosità: in due falcate le si avvicinò.
-Dove?- Chiese cogliendo di sorpresa Lucilla, la quale inarcando le sopracciglia rispose:
-Come dite,prego?-
Alessandro le prese il mento fra le dita e guardando nei suoi grandi occhi asserì:
-Dov'è che ci siamo incontrati? Perchè vedete....credo che dovevo essere ubriaco per non avervi chiesto il piacere di un ballo...o per non avervi notata. Siete alquanto...- lasciò in sospeso la frase, mentre cercava un aggettivo per definirla.
-Unica.- Terminò in un soffio, accorgendosi con sgomento di pensarlo davvero.
Lucilla scostò il mento di scatto, arrossendo suo malgrado.
-Credo che foste occupato a convicere qualche dama a seguirvi nella stanza da letto più vicina... e vi assicuro che sembravate molto sobrio.- Rispose piccata.- Ed ora...se avete finito con le lusinghe, potreste essere così cortese da dire ai signori conti che è mio desiderio essere ricevuta?-
La bella bocca del marchese accennò un lieve sorriso:quella giovane donna cominciava ad intrigarlo sul serio.
- Perchè? Siete immune alle lusinghe?- Cercò di provocarla.
-Vi prego di smetterla di farvi beffe di me, signor Marchese. Non ho viaggiato tutta la notte per questo fine, ma per accertarmi che la mia cara cugina si trovi bene in questo luogo.-
- Perchè mai pensate che non sia così?- Chiese Alessandro, con serietà.
- Perchè è da quando suo marito l'ha portata via da Pistoia che non ho sue notizie. Tutte le lettere che le ho spedito non hanno ottenuto risposta e visto le circostanze in cui è avvenuta la sua unione col conte, mi sembra naturale la mia preoccupazione...voi non credete?- Spiegò velocemente la ragazza.
-E cosa immaginate, signorina? Che il conte le abbia fatto del male?- Le domandò in tono divertito il giovane.
Il rossore di Lucilla rispose per lei e quando lui la vide abbassare lo sguardo, le si accostò nuovamente e le prese ancora il mento in una mano, asserendo:- Vi posso assicurare che siete in errore. In realtà il conte è innamorato di lei in maniera imbarazzante, oserei dire. E lei lo ricambia in egual misura e con la stessa intensità.- Il tono suadente che usava con lei non era niente di costruito, al contrario gli veniva naturale parlarle in quel modo e la cosa lo preoccupava ed anche parecchio.
Di nuovo, Lucilla avvertendo una strana sensazione nel trovarselo così vicino, si scostò bruscamente:- Non vi credo. Voglio vedere mia cugina, solo se vedrò che quanto affermate corrisponde al vero, sarò tranquilla.Conosco la vostra fama da adulatore, signor Marchese. Come tutti i giovani della nobiltà siete avvezzo ad ottenere con lusinghe e modi affascinanti tutto ciò che vi proponete. Bhè...mi spiace deludervi, ma con me non funzionerà! Ho sufficiente buon senso per non lasciarmi incantare tanto facilmente. Vi avverto... se non mi portate immediatamente al cospetto di Candida, mi metterò ad urlare così forte da far accorrere tutto il palazzo.-
La convinzione che fosse disposta ad attuare realmente quanto affermato, non fece altro che accrescere l'interesse di Alessandro nei suoi confronti. A parte la moglie del suo amico, nessun'altra donna mai gli aveva tenuto testa in quel modo. Le altre giovani si adoperavano a compiacerlo in tutto ciò che faceva e diceva per ottenere la sua attenzione, terminando, dopo poco tempo con l'annoiarlo. Però con Lucilla Sereni era sicuro che ciò non sarebbe mai avvenuto. Nonostante al primo impatto sembrasse un tipo comunissimo, fuori dai clichè imposti dalla società, c'era qualcosa nei suoi occhi e nel suo atteggiamento che catturava la sua attenzione e non la mollava.
-Ed io vi avverto che userò qualsiasi mezzo per impedirvi di attuare la vostra minaccia!- Asserì tra il serio ed il faceto.- Andiamo...- continuò il giovane.- Non potete venire qui ed armare uno scandalo, peraltro inutile. Vostra cugina...- Ma dovette interrompere ciò che stava dicendo, poichè Lucilla guardandolo con sfida negli occhi, aprì la bocca per gridare. Allora Alessandro fece qualcosa che sorprese persino lui stesso: improvvisamente l'afferrò per le spalle ed attirandola con impeto a sè le chiuse le labbra con le proprie in un bacio mozzafiato.

CONTINUA



  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: cenere41