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Autore: Kade    04/09/2008    4 recensioni
Corre l'anno 1855. Londra, città più importante del mondo e patria di grandi artisti, fa da sfondo all'amore di Inuyasha, pittore, verso una fanciulla incontrata per caso.
Possono una tela e dei colori unire due persone in un legame d'amore?
La storia è dedicata completamente a Roro, mia amica e Sensei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Inuyasha si aggirava tranquillamente per Richmond Park, immerso nelle sue riflessioni. Ormai l’estate era alle porte e il suo umore si faceva sempre più nero. Le sedute con Lady Kagome c’erano ancora, ma avvenivano più sporadicamente e, durante le ore che passavano insieme, avvertiva un’aura di mistero attorno alla donna, aura che prima non aveva mai notato. Le loro conversazioni, se così si potevano chiamare, si limitavano a poche frasi di circostanza. Dopodichè era il silenzio ad avvolgerli.
Pareva che ad avvolgere Kagome ci fosse una campana di vetro, che impediva ad Inuyasha di captare i suoi sentimenti e di analizzarli. La fanciulla era diventata fredda e scostante, e questo impensieriva il giovane. Quel giorno non avrebbe dovuto fare una mossa così avventata. Ma il suo animo impulsivo e passionale lo aveva spinto a compiere quell’azione, guadagnandosi indifferenza da parte di colei che, ormai aveva capito perfettamente, desiderava.
Se i loro sguardi non si fossero così caldamente incontrati e se i loro visi non fossero stati vicinissimi, probabilmente il gesto di togliere la foglia sarebbe parso anche innocente. Ma l’animo di una donna è fragile.


“Creature magnifiche, ma straordinariamente suscettibili”.


Pensò il giovane, sedendosi su una delle tante panchine del parco. A pochi metri di distanza una ragazza teneva tra le braccia un neonato. La scena gli provocò un moto di tenerezza, che subito respinse in un angolo della sua testa. Non aveva tempo per certe cose. Doveva indagare su Kagome Russell, come si era ripromesso giorni addietro. Niente doveva distrarlo da quell’obiettivo.


E sapeva perfettamente da dove cominciare.





*****************





Gower Street era immensa. Raramente vi era passato, nonostante fosse una delle strade più trafficate ed importanti di Londra. La vita in campagna lo aveva reso immune al fascino della città, in tutti gli anni che aveva vissuto nella sua amata casa, ma in quel periodo si era accorto della bellezza che alcuni luoghi possedevano. I giardini, in primis. Li trovava tutti favolosi, soprattutto la mattina, che da qualche settimana passava a gironzolare per la capitale.


Fece fermare il calesse di fronte al 548, quindi scese dalla vettura e, dopo aver dato un’occhiata intorno, fece pressione sul campanello. Ad accoglierlo arrivò una vecchia cameriera, che si presentò con il nome di “Kaede Thompson, al suo servizio”. Inuyasha accennò un sorriso.



< Sono venuto qui per parlare con Lady Kagome. E’ in casa? >



L’espressione che la vecchia assunse fece presagire il peggio al pittore, che assottigliò lo sguardo. La donna scosse la testa.



< Penso che l’uomo che è venuto qualche tempo fa fosse il suo maggiordomo. Entri pure… >



Inuyasha fece come gli era stato chiesto e varcò la soglia d’ingresso. Si guardò intorno, ammirando alcuni quadri di artisti famosi e porcellane cinesi. Busti di personaggi illustri erano disposti a distanza di due metri l’uno dall’altro, composti nei loro sorrisi scultorei. Kagome aveva buon gusto, questo era innegabile.



< Prego, si sieda. Vuole qualcosa da bere? >



L’artista fece un cenno di dissenso e si sedette su un divanetto foderato di velluto color porpora. Il salotto era molto accogliente. Piccolo, ma accogliente. Poteva denotare un certo gusto nella scelta delle opere d’arte. Da una donna fine e delicata come Kagome, d’altronde, non ci si potrebbe aspettare di meglio.
La vecchia prese posto su un semplice sgabellino di legno e, dopo aver sospirato sconsolata, prese parole.



< Come ho detto prima, sir, anche il suo maggiordomo mi ha chiesto di Kagome, quando è giunto in questa cosa. A lui ho mentito, dicendo che la signorina, in quel momento, non era in casa. Ma ora ne ho abbastanza di queste fandonie. Devo dirvi la verità: Kagome vi ha mentito. Sin dall’inizio. >



Inuyasha era sorpreso. Sorpreso ed impaurito di quello che la vecchia stava per dirgli. Kagome gli aveva mentito? Su cosa? E perché? Possibile che la protagonista del suo quadro e dei suoi sogni, nonché donna di ineguagliabile bellezza, potesse mentirgli?



< Kagome è una serva. O, per meglio dire, la dama di compagnia di Lady Kikyou Russell. Quando la fanciulla di cui stiamo parlando era una bambina, Lady Kikyou la portò via da un orfanotrofio e l’accolse in casa come sua figlia. Infatti la mia padrona era, ed è tuttora, sterile. Proprio per questo motivo decise di crescere Kagome come se fosse la sua legittima figlia. >



Inuyasha era sempre più stupito per quelle rivelazioni. Che Kaede gli stesse dicendo la verità? Non sapeva cosa credere. Ma, dopotutto, queste informazioni spiegavano parecchia cose, quali i pianti di Kagome e la sua precedente riluttanza a lasciarsi baciare dal pittore.



< So che siete sconvolto, ma questa è la verità. Kagome si è confidata con me, dopo avervi incontrata, e mi ha fatto promettere di recitare la parte della sua serva. E’ solo una ragazzina, sir. Non prendetevela con lei. >



< Conoscete Miroku Lewis e la sua fidanzata Sango? Entrambi lavorano al teatro e sono amici di Kagome. >



< Sì, li conosco. Su quello non vi ha mentito, Sir. Potete stare tranquillo. Ma il signor Lewis e la signorina Sango non vi hanno mai detto nulla a proposito della condizione sociale di Kagome? >



Si diede mentalmente dell’idiota. No, non aveva mai chiesto niente del ceto sociale della ragazza a Miroku. Perché, poi? Perché aveva dato per scontato che la fanciulla fosse una nobile, ecco il motivo. Poteva essere diventato così superficiale?



< No. Ma a me non importa niente della classe sociale di Kagome… >



< E allora come mai siete così sconvolto? >



Già, come mai lo era? Non lo sapeva. Non riusciva a comprendere il perché della sua reazione e della sua espressione sorpresa che non riusciva a mutare.



< Grazie per l’aiuto. >



Disse, prima di sparire dalla vista della vecchia cameriera, che sospirò ancora una volta. Ella si alzò dallo sgabello e si diresse in camera sua, dove lanciò un’occhiata sconsolata ad un piccolo ritratto di una donna molto simile a Kagome.



< Padrona. Vorrei che voi foste ancora qui. Se mi state ascoltando, beneditemi e datemi la forza per sorvegliare sulla vostra non legittima, ma tanto amata figlia. >


Sorrise per quella preghiera così inusuale, per poi ritornare ai lavori domestici che aveva interrotto.











Un uomo, nel frattempo, girovagava a testa bassa per Gower Street, attorniato da servi che andavano di fretta e mendicanti in cerca di elemosina.


Doveva trovare Kagome. Al più presto.







**************





Dovete assolutamente scusarmi per l’immenso ritardo, ma ieri ho sostenuto l’esame di riparazione di Matematica e nelle settimane precedenti ho dovuto badare a mio cugino e studiare. Spero mi perdoniate.

Il capitolo è scarno, lo so bene, ma è il massimo che ho potuto fare, in un momento come questo. Come alcuni di voi sanno, una settimana con quell’impiastro di mio cugino è qualcosa di enormemente stressante e, se si aggiunge anche lo studio, allora il mio cervello va a farsi friggere.
Ma spero comunque di aver soddisfatto la vostra curiosità sul perché delle lacrime di Kagome. Ebbene sì, la nostra Lady non è una nobile, come Inuyasha pensava.

Vorrei precisare che Inuyasha, non essendo per niente concorde con le idee dell’alta società, non disprezza Kagome per essere una dama di compagnia (ovvero una serva). Ma è arrabbiato per essere stato così cieco e per essersi fatto ingannare dalla bellezza della donna. Diciamo che è stato colpito nell’orgoglio, ecco.

E se avrete un po’ di pazienza, nel prossimo capitolo potrete scoprire cosa succederà fra quei due, quando si incontreranno.




Angolo Ringraziamenti


Roro : Beh, con questo capitolo non ho chiarito la situazione di Kagome. La vecchia Kaede ha detto la sua, ma ella non può certo sapere cosa Kagome prova. Perciò, se proprio mi vuoi bene, continua a seguirmi, picci xD xD


Hachiko_chan: Grazie per i complimenti!

Onigiri: Grande Genio Supremo, sono felice per il fatto che tu legga questa Fiction. Vedrai, Kouga si farà odiare ancora di più. Il mio intento di renderlo puccioso è sfumato -.-“” Perciò potrai sfogarti su di lui! xD


Aryuna: Ho letto il tuo commento con un sorriso stampato sul volto. Comunque l’Ottocento è uno dei miei periodi storici preferiti e sì, mi sono informata nello specifico sulla vita di Londra in quel periodo. Amo quella città, capitale del progresso. Per quanto concerne il paragone di Sesshomaru, è un qualcosa di quasi scontato. Sesshomaru = Cubetto di ghiaccio xD Grazie per gli auguri di guarigione. Purtroppo, a distanza di settimane, la tosse c’è ancora -.- “ Ma questa è iella xD


AvinPhi: Mia cara quartesa, io amo i tuoi commenti. E hai ragione: se la gente non sapesse che sei sarda, ti prenderebbe per una malata di mente xD Credo che il passato di Kagome sia più simile a quello dei personaggi di “Centovetrate”.


Miriel67: Carissima Miriel!! *.* Mi fa piacere sapere che la storia ti piace. E, soprattutto, sapere che l’hai letta due giorni prima di riprendere con il lavoro mi fa venire le lacrime agli occhi. Continua a seguirmi! :D




Alla prossimaaa! <3



   
 
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