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Autore: CrucifyMe    22/07/2014    0 recensioni
Ludovica è una ragazza del distretto 5 che un giorno si avventura nel bosco al confine con il distretto. Là accadrà un incidente, grazie al quale conosce Alex, un ragazzo che vive dall'altra parte della barriera che separa i due distretti. I due passeranno molto tempo insieme, fino a provare amore l'uno per l'altro, ma date le circostanze sono costretti a dirsi addio. Le loro storie si riuniranno, ma saranno cambiate molte cose.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo dormendo in braccio a Tate quando tornarono Alex e Ashley, mi sono svegliata appena sono entrati. Lei si dimenava e strillava, l’aveva trasportata sulle spalle per tutta la scalata. Non riesco più a dormire, perché le sue urla non me lo permettono e sono troppo preoccupata per lei. Alex le dice di tranquillizzarsi, prova ad abbracciarla, ma si scosta e strilla ancora più forte. Siamo stati costretti a metterle una corda in bocca o, continuando a gridare a questo volume, ci avrebbero trovati.
Ha continuato a dimenarsi per ore, finché non ha perso completamente le forze e si è addormentata. È così diversa dalla ragazza che avevo conosciuto. Prima sprizzava gioia e vita da tutti i pori, ora invece sembra che sia morta questa sua parte e voglia solo crollare nell’oblio, dimenticando chi sia veramente. Avevo ragione, non si rendeva veramente conto di cosa andavamo ad affrontare e ora che l’ha scoperto non riesce a reggere la situazione. Mi manca la mia amica e mi fa male al cuore non poter fare nulla per lei.
Ci stiamo dividendo e sono molto preoccupata, perché sta anche per arrivare il momento di affrontarci faccia a faccia.
È da due giorni che non muore nessuno e questo può portare solo all’intervento degli strateghi.
– Ludo, ti ricordi quando hai conosciuto mia nonna?
- Che cosa c’entra adesso? Tate mi sorride e risponde – Era più o meno la stessa situazione di adesso, noi due da una parte e i nonni dall’altre. Allora dovete sapere che la mia vecchia è una tipa, come dire … particolare.
- Oppure una megera. Aggiungo io.
- Non interrompere, voglio sentire. Dice Alex e pure Ashley sta ascoltando, sta piano piano tornando in sé.
- Allora stavo dicendo che mia nonna non è proprio la bontà fatta a persone e conoscete Ludovica e la sua voglia di dire sempre la propria. Praticamente nonna ci aveva preparato del pesce e Ludo non lo riesce a digerire proprio. Fatto sta che la vecchia la voleva ingannare, dicendole che in realtà era carne di cervo. Cosa fa Ludo? Non poteva certo sorridere e annuire.
- Io difendevo solo la verità!
Alex ride e commenta – Lu tu difendi la verità con troppa passione a volte.
Sbuffo e Tate continua – Allora lei cortesemente dice “guardi che questo è pesce” e mia nonna “ No fidati, cucino da più tempo di te. So distinguere la carne dal pesce”. La mia amatissima ragazza la vede come un’offesa personale. – Giustamente. Dico. – Comunque iniziano a litigare e partono pure gli insulti tra le due e strillano come pazze. A un certo punto mia nonna smette di parlare e cade con la testa all’indietro. Siamo tutti convinti che abbia avuto in infarto. Ludo va in crisi e pensa di averla uccisa e inizia a dire “oh mio dio se solo avessi mangiato quel schifoso pesce”. La vecchiaccia le dice “Ecco brava mangia quell’ottima carne”. Io e nonno abbiamo riso come pazzi e da quel giorno non ho più portato Ludo dai loro.
Alex si stava piegando in due dalle risate e pure Ashley stava ridendo. Aveva il suo solito sorriso finalmente. Mi stavano ancora prendendomi in giro, quando compare in cielo l’immagine di Mercurior e inizia a parlare.
-  Tributi vi informiamo che abbiamo organizzato un banchetto speciale per voi, dove troverete la cosa che vi serve più al mondo. Per esempio, cibo, armi, farmaci.
C’è la medicina che mi serve.
- Troverete tutto alla cornucopia da questa sera. Buona fortuna!
E l’immagine scompare.
Tate mi scosta e si alza – Non vorrai veramente andarci? È una trappola, vi attirano tutti lì in modo da poter avere una carneficina!
- C’è il farmaco che ti serve! Non ti lascerò zoppa io vado a prenderlo.
- E io vado con lui. Aggiunge Alex.
Devo dire che sono molto meno preoccupata andando in due, ma mi rifiuto che mettano in pericolo la loro vita per me. – Alex dimmi almeno che non lo fai per me, almeno mi sento meno in colpa.
- Scusa Lu, ma vado per lo stesso motivo di Tate e inoltre pure per aiutarlo, in modo che torni sano e salvo. L’ultima cosa che voglio è vederti disperata nel caso tu perda l’amore della tua vita.
Era un bel pensiero, ma c’era un po’ di amarezza dietro le sue parole. – Ad ogni modo non ci puoi fermare, non riesci nemmeno ad alzarti e questo ci fa solo essere più decisi ad andare.
- Va bene, fate come volete, ma almeno partita domani mattina con la luce.
Acconsentono e dopo aver cenato, ce ne andiamo a dormire.
Non riesco a prendere sonno. Sono preoccupata per loro, potrebbero morire e sarebbe solo mia la colpa. So che non abbiamo molte altre scelte, perché stiamo qui da troppo tempo e dobbiamo spostarci prima che ci costringano a farlo, ma il prezzo da pagare sarebbe troppo alto in caso di fallimento. Non posso fare nulla né per fermarli né per aiutarli, sono completamente inutile. Poi ho paura che Ashley abbia un’altra ricaduta e, se scappasse via, non potrei inseguirla. Sto mettendo in percolo tre vite per la mia gamba.
Sta sorgendo l’alba e io non ho chiuso occhio per tutta la notte. Tate si sta svegliando. – Non sei costretto ad andare. Gli dico ancor prima che apra per bene gli occhi. È più sveglio di quanto non dimostri però – Ludo devo farlo, dobbiamo spostarci da qui e non possiamo farlo con te in queste condizioni.
-  Potresti morire, mi dici come andrò avanti se te ne vai?
mi da un bacio sulla fronte e mi sussurra all’orecchio – Ti amo e darò la mia vita per te, se necessario.
- Ti amo anche io, ma non ti permetterò di andartene da qualche parte senza di me.
- Tornerò, te lo giuro.
Ci baciamo a lungo e poi Tate va a svegliare Alex. Il suo è un finto sbadiglio, era sveglio e ha sentito tutto. Tate inizia a calarsi mentre Alex si prepara. – Vieni qui.
Si avvicina e mi getto su di lui per abbracciarlo – Ti prego non abbandonarmi per sempre.
- Ti ho appena ritrovata, farò in modo di non doverci più separare.
Mi da un bacio sulla fronte e se ne va anche lui.
- Dio, se veramente esisti, falli tornare da me. Dico guardando verso il sole che sorge.
Erano passate ore e, se avessi potuto, sarei stata tutto il tempo a camminare avanti e indietro per la caverna. Ashley non ha mai parlato, è sempre stata zitta mentre fissava il vuoto davanti a sé. Spero che alla cornucopia trovino pure un tranquillante o qualsiasi cosa che possa farla star meglio.
- Ashley è ora di pranzo, vuoi qualcosa da mangiare?
C’era rimasta solo la carne secca, dato che quella dell’ibrido era andata a male. Ecco un’altra cosa da fare, appena ce ne andiamo, cercare del cibo. L’acqua almeno non era un problema, dato che scioglievamo il ghiaccio e la neve che trovavamo sulla montagna.
Ashley non risponde, provo a ripeterle la domanda, ma nulla. La stiamo perdendo.
Mi trascino verso di lei con le braccia e mi siedo accanto. L’abbraccio forte e le dico – Ashley so chi ci sei là dentro, rispondimi ti prego.
- Va via.
Io non so più che fare.
È ormai sera e non sono ancora arrivati, questo pomeriggio avevo sentito ben due spari, il che significa due morti. Non riesco a levarmi dalla testa che erano loro. Se gli è successo qualcosa per colpa mia … no ma loro sono vivi, devono essere vivi.
Vedo una mano aggrappata al bordo  e si sta tirando su, è Alex. Istintivamente mi alzo su, o almeno ci provo, ma ovviamente rimango bloccata a terra – Alex! Grido il suo nome con gioia, ma mi chiedo dov’è Tate. – Lu! Mi corre incontro e mi abbraccia. È vivo. Poggio la mia testa sulla sua spalla e vedo Tate. Non sono mai stata così felice in vita mia. Non scosto però Alex, lo lascio stringermi finché vuole. Dopotutto è il minimo dopo che ha rischiato la vita per me. Alla fine si scansa e Tate mi viene a prendere in braccio. Giriamo su noi stessi per due volte e mi bacia, senza lasciarmi appoggiare a terra. – Sei tornato. Dico piangendo.
- Te l’avevo promesso.
- E abbiamo mantenuto anche un’altra promessa. Dice Alex e tira fuori dalla tasca dei pantaloni una provetta e una siringa.
Il farmaco.
Potrò tornare a camminare.
- Tate me lo inietti te?
Annuisce, ma prima di bucarmi la pelle dice – Ludo l’effetto dura solo tre giorni e sai cosa succede se non lo riprendi in tempo.
- Tate non abbiamo altra scelta, lo sai.
Il farmaco mi attraversa la vena e inizia a funzionare subito. Ho di nuovo la sensibilità della gamba, riesco a muoverla, ma mi fa ancora male. Per domani mattina però potrò tornare a correre.
  
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