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Autore: Merope_Blackbow    22/07/2014    0 recensioni
Fin da piccola le storie di angeli mi hanno sempre affascinato.
Ho sempre pensato che gli angeli fossero tutti gentili.
Invece ci sono anche angeli malvagi. Angeli che non si fanno scrupoli a trascinarti all'Inferno.
Questi angeli si fanno chiamare Demoni.
Sono i seguaci del Caduto, della Stella del Mattino, di Lucifero, di Satana, o come lo chiamate voi.
Mi hanno trascinato nel suo regno.
Ora sono qui a scrivervi queste parole, per avvisarvi.
Ci saranno Demoni che proveranno a sedurvi. Giocate con loro, ma state attenti a non innamorarvi di uno di loro.
Perché, se v'innamorate, non vi lasceranno più andare.
Io vi ho avvertito, ora sta a voi scegliere.
Ma, prima di andare, vi darò un consiglio che mi hanno dato una volta: stai attenta perché se il diavolo ti accarezza, vuole la tua anima.
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Mi sveglio in una stanza dalle pareti nere. Non ricordo cosa è successo. Non ricordo nemmeno chi sono. Un nome mi rimbomba per la mente: Aiedail.

Non credo di averlo mai sentito, eppure mi sembra familiare.

Cerco di alzarmi, ma un dolore lancinante al petto mi convince a starmene sdraiata sul letto.

Respiro profondamente, cercando di schiarirmi le idee.

Inspiro. Ero in biblioteca, stavo cercando notizie sul libro di Enoch.

Espiro. Sono stata attaccata da un demone.

Ecco i ricordi che tornano. Continuo a respirare profondamente.

Inspiro. Il demone cerca di uccidermi…no. Non è andata così. Non sembrava mi volesse uccidere, ma…parlare. Solo che io avevo troppa paura. Sono scappata. Lui mi ha rincorso. Gli ho lanciato addosso parecchi libri. Poi il buio.

Espiro. Mi sono svegliata in una stanza buia, umida e che odorava di muffa.

Inspiro. Un volto mi appare davanti agli occhi. Lineamenti scolpiti, occhi verde smeraldo, capelli d'ebano.

Espiro. Ora ricordo. Alexander mi ha fatto uscire da quella stanza. Mi ha salvato. Mi ha spiegato perché ero stata rinchiusa. Poi ci hanno sparato.

Inspiro. Ma perché? Perché ci hanno sparato? E poi: chi è stato a farlo?

Delle voci mi riportano al presente.

-Perché lo hai fatto?- chiede una voce a me familiare.

Un sospiro, poi la risposta:-Alex, perché non capisci?-

-Non chiamarmi così. Lo sai che odio quando lo fai- risponde secco Alexander.

Silenzio. La persona che sta parlando con Alexander non risponde.

-Perché lo hai fatto?- chiede di nuovo Alexander.

-Perché…- una pausa.

-Perché…?- lo incalza Alexander.

-Cazzo, Alexander, io la amo!- urla lo sconosciuto. Un rumore forte, come di qualcosa di duro che colpisce un muro. Poi il rumore di un pugno. Un urlo soffocato.

-Alex, ma che…?-

-Devi smetterla di fare così-, dice Alexander, -Nemmeno tu capisci, vero?-

-Cosa dovrei capire?- chiede l'altro.

-Aiedail, tu…tu non sei l'unico a desiderarla- confessa infine.

Quel nome mi riporta indietro, in un'epoca lontana. Un ricordo si staglia nitido sopra a tutti gli altri. Non riesco a resistere; mi lascio trascinare in quelle immagini.

 

Due Troni. Uno di fronte all'altro, ma divisi da chilometri di distanza. Una donna dalle candide ali si fa avanti. Ora è al centro dello spiazzo di terra. Guarda prima un Trono, quello d'oro, poi l'altro, quello d'ebano. Torna a guardare quello d'oro. Si dirige verso di esso e s'inchina di fronte a Colui Che È. Sto guardando la scena dall'alto. Non prendo parte alla Scelta, anche se vorrei, perché non posso. Non posso fare niente se non rimanere a guardare la Scelta, a cui seguirà la Caduta. Continuo a guardare la scena. Angeli che scelgono di rimanere al fianco del Creatore; altri, invece, scelgono Lucifero e diventano demoni. Le loro ali cominciano a bruciare non appena raggiungono il trono d'ebano. Diventando nere come carbone. Grige come fumo. Rosse come il sangue. Una varietà che potrebbe disorientare chiunque, ma non me.

Sposto il mio sguardo sull'arcangelo seduto sul Trono Nero. I capelli biondi gli scendono lunghi sulle spalle ambrate. Le ali, splendenti di una luce innaturale, sono nere come la Tenebra. Un sorriso gli aleggia sul viso mentre sposta il suo sguardo dall'angelo che sta per scegliere da che parte stare a me. È in quel momento che li vedo: i suoi occhi. Rossi come il sangue, pericolosi come il fuoco. So che una volta le sue iridi bruciavano d'amore, di gloria, d'adorazione e d'orgoglio. Lo so perché le avevo già viste. È per colpa mia se quel fuoco che prima ardeva nei suoi occhi ora si è trasformato in braci. Quando mi vede lì in preda alle lacrime, non riesce a nascondere il senso di colpa.

Io intanto continuo a piangere e a mormorare:-Perché? Perché a me? Perché a lui?-

So che non riceverò mai risposta. Non da colui che mi deve dare la risposta. Ma lui, quello che reputavo il mio Angelo Custode, colui di cui mi sono innamorata, mi risponde:-Mi dispiace-

Due parole. Quattro sillabe. Dieci lettere. Un solo significato: vendetta.

Perché io mi vendicherò. Perché Lui non ci ha dato scelta. Ha bandito lui, e creato me: l'Angelo della Bilancia.

 

Torno al presente appena prima che la porta della stanza in cui mi trovo si apra, facendo entrare Alexander. Quasi non lo noto. Dietro di lui, maestoso, entra l'angelo che ho visto nella visione.

Aiedail.

È questo il suo nome. Il nome che mi rimbombava per la mente quando mi sono svegliata.

-Rebecca- mormora Aiedail. Si avvicina al letto. Io cerco di mettermi seduta e, straordinariamente, ce la faccio. Non ho più male. Da nessuna parte. Aiedail allunga la mano verso il mio viso, ma poi la ritrae. Si gira verso Alexander.

-Cosa le hai fatto?- sibila Aiedail. Lo fisso allibita. Cos'ho che non va?

-Niente- risponde Alexander scrollando le spalle. Un minuto di silenziosa immobilità. Poi Aiedail si scaglia contro l'altro angelo. Alexander se ne accorge troppo tardi e non riesce a schivare il pugno dell'altro. Cade a terra, cercando di atterrare sul fianco per non ferirsi le ali.

-Ehi, no! Così gli fai male!- prendo la mano di Aiedail per fermarlo. Lui mi guarda e sorride.

-Come desiderate, my fair Lady- dice, poi mi fa il bacia a mano.

 

Angolo Autrice:

Mi scuso per la cortezza, ma continuerò nel prossimo capitolo. Spero sia di vostro gradimento *sorride e svanisce tra le ombre*

  
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