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Autore: vex194    22/07/2014    8 recensioni
Stiles Stilinski e Lydia Martin.
Il primo è un ragazzo normale, un po' imbranato che - agli occhi degli altri - appare come uno di quei classici sfigatelli.
In realtà è molto più di quello: è intelligente, carino e dolce.
La secondo è una ragazza, con dei lunghi capelli color biondo fragola e con due grandi ed incantevoli occhi verdi. E' bella, popolare e tutti i ragazzi della scuola - i più belli - sono i suoi.
Dietro quella facciata di popolarità, però, c'è molto di più.
Intelligenza, cultura e voglia di amare veramente.
Questi due ragazzi non si conoscono e non hanno nulla in comune, tranne che entrambi vivono a New York.
Uno sbaglio, un malinteso, cambierà la situazione e le cose che li accomunano inizieranno ad aumentare.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Cora Hale, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lydia

Brooklyn Baby

West Coast

 

New York, 4 Luglio 2014

 

Stiles

Lydia

Scott

 

Ore 14.09

Odio l’estate.

Ore 14.10

E buon giorno anche a te.

Ore 14.11

È da un bel po’ che è giorno.

Ore 14.12

Sì, beh, ma visto che non ci siamo sentiti fino ad ora.

Ore 14.13

Oddio, ma sei sempre così te?

Ore 14.14

Sempre.

Ore 14.15

Rincominciamo. Buon giorno Stiles.

Ore 14.16

Buon giorno Lydia.

Ore 14.17

Okay, basta fare i buffoni. Odio il caldo.

Ore 14.18

È Luglio, è normale.

Ore 14.19

Beh, io odio comunque il caldo!

Ore 14.20

Va bene, va bene, non ti arrabbiare con me però.

Ore 14.21

Non sono arrabbiata con te. Non lo sarei mai.

Ore 14.22

Verso le quattro scendo a Coney Island. Vieni? Così combattiamo il caldo insieme.

Ore 14.23

Mi vieni a prendere tu?

Ore 14.24

Alle quattro da te. Prendiamo la metro.

Ore 14.25

A dopo.

 

Ore 16.09

Perché mi prendo sempre la briga di organizzare le cose con te? Me lo spieghi?

Ore 16.10

Non sono poi così tanto in ritardo!

Ore 16.11

Alle quattro avevamo la metro per arrivare a Coney Island e sono le quattro e dieci! Spiegami cosa diavolo stai facendo, ti prego.

Ore 16.12

Mi sto sistemando i capelli.

Ore 16.13

I capelli? Lydia, dobbiamo andare in spiaggia, non ad una sfilata!

Ore 16.14

La spiaggia è il luogo in cui ci sono più ragazze carine con cui competere. Voglio essere al meglio.

Ore 16.15

Basta. Non voglio sapere altro. Scendi.

 

Lydia scese le scale di casa sua, arrivando fino al portone, aprendolo con uno slancio. Stiles era seduto su uno dei tre scalini davanti a lei, che giocherellava con il gioco, sicuramente facendo qualche sfida con Scott su Facebook. Per attirare la sua attenzione, si schiarì la voce e, quando lui si alzò e si voltò verso di lei, rimase a bocca aperta. I lunghi capelli erano lunghi, più lunghi della prima volta in cui l’aveva vista (nel corso di quei mesi, in tutte le loro uscite, la prima cosa che Stiles guardava in lei erano quegli splendidi capelli) ed erano ricchi di boccoli che si muovevano come delle molle ad ogni passo della ragazza. Indossava un abitino corto, le arrivava a malapena a metà coscia, un paio di zeppe in corda chiara e una borsa da spiaggia molto spaziosa, da dove si intravedeva un telo da mare verde smeraldo.

“Ciao”

“C-ciao”

Stiles ancora non riusciva a non balbettare qualcosa quando la vedeva. Era sempre così incredibilmente bella. Da stare male. E non riusciva minimamente a credere che, proprio in quel momento, lei si stava avvicinando a lui e lo stava baciando. Era il loro primo bacio, in realtà, anche se Stiles l’avrebbe voluta baciare fin dal primo momento in cui l’aveva vista. Quelle labbra erano sempre state molto invitanti e si era sempre chiesto come sarebbe stato baciarle. Ora lo stava scoprendo. Erano morbide, vellutate e sapevano di fragola.

Sapevano di Lydia.

“Andiamo?”

“Sì. Sì, andiamo. Altrimenti perdiamo di nuovo la metro”

Si presero per mano e, zig-zagando per le strade di Brooklyn, si infilarono tra il flusso di persone che risalivano lungo la scale della metropolitana salendo nella linea D, scendendo poi a Coney Island, la più storica delle spiagge a Brooklyn.

 

Ore 19.00

Stiles, dove diavolo sei?

Ore 19.01

Da Lydia.

Ore 19.02

Da Lydia?!

Ore 19.03

Sì, da Lydia. Perché, che succede?

Ore 19.04

Stasera c’è la cena. Te lo sei dimenticato?

Ore 19.05

Maledizione.

 

Stiles era sdraiato sul letto di Lydia. Il materasso era morbido, comodo, ma la miglior cosa era che Lydia, con solo indosso un vestito di flanella, era accoccolata su di lui, con la testa posata sul suo petto e una mano che disegnava cerchi immaginari sul tessuto della maglia grigia. Avevano passato un bel pomeriggio sulla spiaggia, facendosi scherzi cretini, schizzandosi con l’acqua salata e buttandosi a terra stremati. Lydia lo aveva baciato non appena lo aveva visto, sotto casa sua, e non se n’era per nulla pentita. Era stato un bel bacio e in quel momento, mentre alzava il capo per osservarlo digitare con le sopracciglia aggrottare qualcosa sul cellulare, si soffermò sulla forma delle labbra. Erano così perfette.

“Chi è?”

“Era Scott che mi intimava di rientrare perché questa sera ho una cena di famiglia. Che cosa deprimente”

“Stiles”

“Mhm?”

Lydia si lanciò contro di lui, prendendo possesso della sua bocca, baciandolo di nuovo in quella giornata. Solo che, rispetto al bacio delle quattro, questo delle sette era molto più approfondito e urgente. All’improvviso una voce li fece staccare da quel bacio che li stava lasciando letteralmente senza fiato.

“Lydia?”

Stiles si alzò dal letto e con lui anche Lydia che lo accompagnò verso la porta d’ingresso.

“Sarà meglio che vada” borbottò lui, mentre si issava a sedere sul limite del materasso.

Quando arrivarono nel salone, Allison guardò Stiles e Stiles guardò Allison. Lei aveva uno strano sorriso dipinto sul viso; era un sorriso fatto per mascherare l’imbarazzo di quel momento.

“Tu devi... essere Stiles” disse Allison, cercando si spezzare quella tensione, ma nessuno le diede corda, in quanto sia Lydia che Stiles annuirono semplicemente con un movimento della testa.

“E tu... devi essere Allison”

“Sì, sono io. Scott come sta?”

“Oh, sta bene quel testone”

Allison rise, forse un po’ troppo forte e un po’ troppo forzatamente alle parole di Stiles, così si creò di nuovo un certo imbarazzo.

“Okay, credo che sia stato abbastanza imbarazzante, è meglio che vada”

Stiles salutò Lydia con un tenero bacio sulla guancia e Allison con una formale stretta di mano, dopo un’imbarazzante indecisione se dare anche a lei un bacio, oppure optare per un abbraccio.

“Imbarazzante” disse Lydia, mentre osservava Allison che si alzava i capelli in una piccola coda di cavallo.

“Sì, molto”

 

Ore 23.00

Sei sveglia?

Ore 23.01

Sì, sono affacciata alla finestra. Sto aspettando i fuochi d’artificio.

Ore 23.02

Io sono sulla spiaggia con i miei.

Ore 23.03

Fuochi sulla spiaggia. Bello.

Ore 23.04

Già. Beh, non molto in realtà.

Ore 23.05

Oh, dai. Quanto noiosa potrà mai essere la tua famiglia?

Ore 23.06

Non è per loro.

Ore 23.07

Forse è per Scott. Quando non sta con Allison o quando non è stato con Allison o quando non si scambia messaggi con Allison o non sta al telefono con Allison è davvero una palla. Mi piaceva di più prima.

Ore 23.08

Oh, wow. Hai praticamente insultato la mia migliore amica. Lo sai?

Ore 23.09

Ho insultato mio fratello. Di le cose come stanno.

Ore 23.10

Me le vuoi dire te come stanno, le cose?

Ore 23.11

Cioè?

Ore 23.12

Cioè perché hai detto che è noioso aspettare dei bellissimi fuochi d’artificio sulla spiaggia.

Ore 23.13

È una cosa da adolescente. Non farmela dire.

Ore 23.14

Ormai sei obbligato.

Ore 23.14

Okay.

Ore 23.15

È brutto... perché non sei qui.

 

Stiles si sentì un cretino a dire quelle cose. Era una frase così da adolescente, così infantile che si diede dell’idiota per aver mandato quel messaggio. All’improvviso qualcuno gli toccò leggermente la spalle e lo fece voltare e, quando lo fece, i suoi occhi nocciola dorati (così li aveva definiti Lydia) si sgranarono.

“Chi te l’ha detto che non ci sono?”

“Non eri a casa, sul tuo balcone?”

“Ho detto una bugia”

I due ragazzi scoppiarono a ridere, l’uno di fronte all’altra e proprio mentre le loro risate stavano scemando, in cielo, scoppiò il primo botto, con un tuono che rimbombò in tutto il cielo scuro. Era rosso, acceso, che risplendeva nel manto stellato del quattro luglio, a New York. Subito dopo, un altro. Stavolta bianco. Poi blu.

Tra quei rumori sordi, le esclamazioni della gente con gli occhi rivolti verso l’alto, Stiles si avvicinò al viso di Lydia e, con una mano affondata tra i suoi boccolo biondo-fragola, l’attirò a sé e la baciò. Fu un bacio lento, dolce e aveva anche degli spettatori, perché più in la, Scott e Allison (stretti in un abbraccio) li guardavano.

“Abbiamo fatto un bel lavoro” disse Scott, mentre lasciava un bacio sulla testa ad Allison.

Le prese la mano e cominciarono a camminare lungo la spiaggia affollata.

“Io ho fatto un bel lavoro. – precisò la mora, orgogliosa. – Se non fosse stato per me, Lydia, avrebbe cancellato Stiles dalla sua vita prima ancora di conoscerlo”

Scott alzò gli occhi al cielo e poi sorrise, dandole un piccolo bacio sulle labbra.

“Hai ragione, dovrebbero almeno ringraziarti”

“Non preoccuparti. Riscuoterò presto la mia ricompensa”

I due ridacchiarono, continuando a camminare lungo la spiaggia a piedi nudi, sentendo i piccoli granelli solleticare le loro piante, mano nella mano.

Stiles e Lydia si staccarono per riprendere fiato.

Lui guardò lei e lei guardò lui.

Un messaggio mandato alla persona sbagliata li aveva portati fin lì.

Poteva rivelarsi un semplice vicolo cieco e invece si era rivelato molto di più.

 

 

 

 

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È tutto un po’ improvviso, lo so, ma questo è l’ultimo capitolo. Non l’avevo calcolato, ma se fossi andata avanti – con il tempo – non avrei saputo più cosa fare. Spero solo che tutta la storia vi sia piaciuta.

Questo finale mi è piaciuto molto da scrivere, specialmente il finale. Ho voluto inserire entrambe le coppie. Insomma, sono quelle che amo di più, come potevo non trattarla entrambe, in questa conclusione.

Non so perché ho scelto il 4 luglio, ma l’idea di Stiles e Lydia sulla spiaggia, di sera, con i fuochi d’artificio che fanno da sfondo è tipo la cosa più bella del mondo.

Ora vado, spero che vi sia piaciuto questo finale e ci ritroveremo presto con l’altra mia mini-long Stydia, che potete trovare qua. Dategli un’occhiata ;)

Un bacio.

   
 
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