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Autore: Naikes94U    22/07/2014    0 recensioni
Se Ichigo avesse riottenuto i poteri in modo alternativo? Se Rukia capisse di essere attratta sentimentalmente a lui? Se un passato lontano riemergesse prepotentemente nel presente intrecciandosi? Se tutto fosse sconvolto e capovolto?
Una storia suddivisa in quindici capitoli dove non mancheranno azione, scene esilaranti e suspance.
Lotte incessanti, eventi drammatici, e liti attenderanno Ichigo e co in questo racconto che aspetta solo di essere letto, commentato e criticato, un po' come un fiore di ciliegio che sotto la pioggia fredda della notte resiste per essere poi ammirato e illuminato dall'alba.
Tutto si avvierà a un lieto fino come ''la tempesta''? O in tragedia come ''l'Amleto''? Ai posteri l'ardua sentenza.
Ecco a voi fear no tempest.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Salve a tutti. Ops, è passato un bel po' di tempo, ma ho avuto da fare, tra problemi sentimentali, studio e
cambio linea adsl, mi scuso per chiunque stesse leggendo la storia, ma veramente, non c'è stata tregua.
Detto ciò, ho deciso di non perdere ulteriore tempo, ho la bozza del capitolo, quindi, ve la propongo.
Spero vi piaccia. ^^
Naikes

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La discussione, gli occhi di Rukia incerti, lo accompagnavano nell'oscuro cielo che battaglia prometteva.
I pensieri vagavano nella mente turbandogli l'animo. Non capiva, o forse non voleva capire. 
Il corpo si muoveva per inerzia al seguito di Urahara, davanti agli amici ammutoliti alla vista dell'Ichigo che
si prostraza dinnanzi a loro, ma non potevano permettersi una sosta, la destinazione ormai certa era la Soul
Socity. Gli animi confusi attender dovevano e allo scorrere degli eventi incontro andare.
''Kurosaki, Rukia non viene con noi?'' disse Ishida, spezzando il surreale silenzio.
''E' gia partita'' rispose sbuffando, manifestando tutta la sua inquietudine. 
''Siamo arrivati'' annunciò improvvisamente Urahara, interrompendo una discussione pericolosa. 
Dinnanzi a loro si presentava una Soul socity deserta, dov'erano tutti? 
''Eccovi'' disse Soifon annunciandosi con voce di chi, fosse li, solo per cortesia. 
''Yo Soifon'' rispose Ichigo, con lo sguardo rivolto verso il pavimento.
''Per te, capitano''
''Suvvia Soifon'' una voce femminile interruppe una lite in procinto di sfociare. Una voce comparsa
dal nulla, come solo una persona riusciva a fare. 
''Yoruichi! Da dove spunti fuori?'' urlò Ichigo, paonazzo in volto, trasalendo.
''Dalla borsa di kisuke, non mi piace viaggiare''
''Yoruichi, sei nuda ancora!'' sbraitò Ichigo, mentre i volti dei giovani, imporporirono.
''La forza dell'abitudine'' rispose avvicinandosi al capitano della seconda divisione, cui volto, imbarazzo
traperlar faceva.
''come se non ti fosse gradito, ne Soifon?'' Le prese il mento tra le dita, tra gli sguardi increduli dei presenti.
I loro occhi si fissarono per infiniti attimi, incandescenti divennero i respiri.
''Cosa ti aspettavi?'' soifon sospiro, yoruichi sorrise. 
''Yoruichi!'' urlò Ichigo, unico a parlare dopo quella scenetta. 
''Tu sta zitto, dobbiamo andare dal capitano della dodicesima divisione, ha delle informazioni per noi''

Il gruppo entrò nella sala ricerche, facendo cessare il silenzio. Kurotshuchi Mayuri li osservava interrogativo.
Quali misteri nascondeva dietro quello sguardo da folle pazzo? Girava attorno a Ishida e Ichigo, senza proferi-
re parola. Il disagio piombò sui di essi. Si fissavano a vicenda, nessuno azzardava a spezzare quell'esaminazione.
Attenti a qualunque dettaglio potesse trapelare dalle sue azioni. Si potevano udire i respiri preoccupati di Ichigo
e Ishida, i passi, lenti ma decisi di Mayuri, e l'estenuante attesa di Yoruichi, che sembrava sul punto di perdere la
poca risolutezza che aveva a disposione. Al di fuori, tutti i suoni erano isolati. ichigo percepiva solo il suono
sordo del suo deglutire.
''Kurosaki, sapevi di essere figlio di un Quincy?'' gli chiese, fermandosi davanti ad esso. I due si guardarono negli
occhi. Ichigo sentì le proprie forze mancare.  Sperò che fosse tutto un mero scherzo, che l'intero Gotei 13 si fosse
accordato per farlo sprofondare temporaneamente nell'incertezza della sua identità. Sapeva di suo padre, e sua
madre...No, non poteva essere, non per Ichigo, era solo un'assurdità.
La stanza, improvvisamente parve diventar gelida, udir rumori impossibile. Nei volti dei presenti comparve lo stupore
tranne in quello dell'interessato. Si sentiva come se gli avessero tolto la terra sotto i piedi, precipitando in caduda
libera nell'abisso dell'infinito turbamento. Stava accadendo tutto troppo velocemente e comprese, non era uno 
scherzo. 
'Di cosa stai parlando?'' chiese Ishida, spezzando l'insana follia.
''Vedete, abbiamo scoperto, che la madre di Kurosaki altro non era che una Quincy. Quindi abbiamo dedotto che lui
come te, possiede i poteri dei Quincy, motivo per cui, ha potuto riottenere i poteri di Shinigami'' concluse con risolutez-
za. Alzò il volto di Ichigo, osservandolo incuriosito, come se fosse una cavia da laboratorio per i suoi assurdi esperimenti.
''Assurdo, se mia madre fosse stata veramente una quincy, non si sarebbe fatta ammazzare'' urlò infervorito
''Per questo abbiamo analizzato più volte e più volte la morte di tua madre, per avere certezze e alla fine, le abbiamo trova-
te. Per salvare te, che eri caduto in acqua, perse il suo Reishi Heiso, e suppongo che tu riesca a dedurre il seguito.''
''Inoltre abbiamo scoperto...'' Ichigo non gli fece concludere la frase. Saettò fuori da quella stanza dove si sentiva mancare,
analizzato da un folle pazzo, dove tutte le energie sembravano prosciugarsi. Corse via, pregando alle sue gambe di non
cedere ed al suo cuore di lottare. Correva, smarrito infuriato con se stesso. Tutto aveva perso senso. Tutte le sue certezze
scomparse. Un padre che mai lo aveva rimproverato per quella morte, una madre che lo aveva salvato, si sentì un fallito, ne sentiva la
certezza. Con lo sguardo chino al suolo, le mani appoggiate sulle ginocchia, liberò un girdo di dolore, di disperazione, liberan-
do tutto il reatsu che riusciva a evocare. Il grido dalla gola, placar l'anima non voleva, il corpo privato dell'energie divenne,
cadendo a terra, esausto. Che stava succedendo?


*************

spero che questo mini capitolo, non sia troppo noioso per voi che leggete, so che è tanto dialogato, ma, diciamo che sono
in un punto un po' particolare. Chiedo venia. Al prossimo capitolo, speriamo non troppo in la con il tempo.
 
  
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