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Autore: bubs89    23/07/2014    1 recensioni
Non appena la donna fu uscita dall'appartamento, Sherlock si alzò con foga e si sporse dalla porta.
-Signora Hudson!- ululò -Del tea!- ordinò perentorio per poi tornare a sedersi, contrariato.
-Ma non è partita?- domandò Hailey indicando la porta, dubbiosa.
-Chi?- chiese Sherlock corrugando la fronte.
-La signora Hudson.- ribatté la rossa con una scrollata di spalle.
-Oh. Si.- si ricordò lui inarcando il sopracciglio -D'accordo, allora. Niente tea e tu che ti intrometti nel mio lavoro. Una giornata davvero elettrizzante.- commentò sarcastico tamburellando le mani sulla poltrona.
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Scusate il ritardo!
Spero vi piaccia! Naturalmente grazie a tutti coloro che leggono, commentano e seguono la storia! 
Come sempre: buona lettura!



Greg Lestrade si passò una mano sul viso, esausto. Quando Sherlock Holmes l'aveva contattato e gli aveva comunicato che Jim Moriarty aveva posizionato una bomba sul Tower Bridge, l'ispettore, sebbene intontito dalla levataccia, aveva immediatamente contattato i suoi superiori e richiesto squadre di artificieri, unità cinofile, sommozzatori e ogni singolo poliziotto disponibile di tutta Londra. Persino un elicottero.
Il ponte e le sue torri erano state controllate, dai basamenti immersi nelle acque gelide del Tamigi fino alle punte delle torri gotiche-vittoriane. Avevano bloccato uno dei ponti più importante di Londra.
E non avevano trovato niente.
Lestrade sospirò esausto. L'avrebbe pagata cara. I suoi superiori avrebbero preteso la sua testa su un piatto d'argento.
Camminò stancamente fino all'entrata occidentale del ponte delimitata dal nastro giallo della polizia.

-Allora?- domandò Sherlock trepidante.

L'ispettore scosse la testa.
Il consulente investigativo ebbe un moto di stizza.

-Deve esserci, Lestrade. È laggiù, da qualche parte.- ribadì irritato indicando le mastodontiche torri -Dovete solo trovarla.- asserì quasi gridando. Alcuni bobby si girano a guardarlo, scuotendo la testa. Considerando le occhiaie e a giudicare dalle facce contrariate dovevano essere stati frettolosamente richiamati alla fine del loro turno di notte.

-Non c'è, Sherlock. Abbiamo controllato ogni singolo pertugio, abbiamo ispezionato i basamenti. Abbiamo persino scansionato l'esterno dall'elicottero. Non c'è nessuna bomba.- ribatté Lestrade stremato -Tutto questo mi costerà il distintivo.- concluse passandosi una mano fra i capelli grigi.

-Quarantatré minuti.- intervenne Hailey dando un'occhiata fugace all'orologio da polso. Lestrade la guardò dubbioso.

-Vuoi ripetermi chi è lei?- domandò indicando la rossa. Sherlock camminava avanti e indietro come un leone in gabbia.

-È...- cominciò Sherlock mentre Hailey rispondeva in tono vago:

-Un'amica.-

Leastrade strabuzzò gli occhi.

-Amica?!- ripeté l'ispettore incredulo. Chissà come, di fronte a una notizia del genere, il suo praticamente inevitabile licenziamento gli sembrava passare in secondo piano.

-Collaboratrice.- li corresse il consulente investigatore corrugando la fronte.

-Dovresti smetterla di accigliarti così. Ti verranno le rughe.- lo apostrofò Hailey alzando un sopracciglio.

Sherlock sospirò, esacerbato. Con la coda dell'occhio vide che i poliziotti avevano iniziato a smobilitare le barriere.

-No. No, no!- gridò -Che cosa state facendo?- domandò furente.

Lestrade scosse la testa.

-Non c'è nessuna bomba qui, Sherlock- asserì il poliziotto con un sospiro -Abbiamo fermato l'intero traffico della City e di metà Londra orientale. Per niente.- inveì a denti stretti -Falso allarme. Smontate tutto.- gridò allontanandosi a gran passi.

Sherlock emise un verso di frustrata esasperazione.
Hailey sospirò mentre le auto si impadronivano del ponte. Controllò nuovamente l'orologio. Trentanove minuti. Ma a cosa serviva? Non avevano trovato la bomba. Forse non c'era neanche, una bomba. Ma perché quel Jim Moriarty avrebbe organizzato una tale macchinazione per supportare un gigantesco bluff?
La ragazza conosceva il caso Moriarty solo da quello che aveva letto in rete tre anni prima. Si era discusso molto, nella sua comunità online, su come il criminale avesse potuto introdursi contemporaneamente in tre dei sistemi di sicurezza più impenetrabili al mondo. Ciò aveva causato una vera e propria guerriglia e numerosissimi tentativi di replicare un programma con una simile capacità. Lei stessa, nella tasca posteriore dei jeans, aveva...
Ma questo non aveva importanza. Non si era rivelato anche quello una colossale finzione montata dal criminale per raggiungere i suoi scopi?
D'altra parte, se ciò che Moriarty aveva detto nel suo discorso registrato era la verità e la bomba fosse esplosa, lei sarebbe stata considerata responsabile.
Il consulente investigativo continuava a camminare avanti e indietro, si premeva con forza le dita sulle tempie, ad occhi chiusi, continuando a borbottare frasi sottovoce. Sbuffò, spazientita.

-Sherlock?- lo chiamò -Vuoi piantarla e renderti utile? Qual'è la prossima mossa?- domandò passandosi una mano tra i riccioli rossi per toglierli dal viso.

L'uomo si guardò attorno, frenetico. L'aria era invasa dal boato dei motori e dai clacson delle auto. Un Double-decker sfrecciò alle loro spalle, rombante.

-C'è troppo rumore. Non riesco a pensare!- inveì il detective con espressione feroce.

Come se il mondo girasse solo per accontentare Sherlock Holmes, il traffico iniziò a rallentare sino a fermarsi quasi completamente.
Hailey e Sherlock si guardarono, dubbiosi. Poi si voltarono verso il Tower Bridge.
Il ponte levatoio era in procinto di aprirsi.

  
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