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Autore: A_n_G_e_l    04/09/2008    1 recensioni
Holl e Leonard... così lontani eppure così vicini.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quella sera, Holl e Leonard non si videro più.

Da allora ognuno fece la propria vita.

 

Holl andava avanti come vampira, uccidendo e trasformando tutti coloro che dovevano essere uccisi o trasformati.

Ormai era quello il suo compito.

Serviva solo ed esclusivamente a quello.

 

Avrebbe avuto voglia di ribellarsi, di fare qualcosa per impedire a quel capo di avere così tanto potere su di lei, ma.. nulla.

Era impossibile!

Lei non era nessuno.

 

La mattina, prima di andare a dormire nella sua tetra e buia dimora, pensava spesso a Leo.

Si chiedeva se l’avesse perdonata, se avesse messo da parte tutto il rancore che covava nei suoi confronti da quella sera che cambiò la loro vita.

 

Dal canto suo, Leonard pensava poco e malvolentieri ad Holl.

La vedeva positivamente solo se pensando a quella faccetta che gli aveva sempre fatto uno strano effetto, fin dalla notte nella quale l’aveva incontrata.

Insomma, la considerava solo una bella ragazza. Dentro, serbava un particolare odio per quella vampira che lo aveva fottuto.

Esatto.

Perché a lui era questo che faceva più male : essere stato fottuto da.. una semplice ragazzina che ad un’insolita età era stata trasformata in una creatura della notte.

 

Erano le 02:38 di una notte d’estate.

Una notte che rivoluzionò la loro storia.

 

Holl era stata mandata ad uccidere un uomo d’affari molto importante a Miami.

Smith. Alexander Smith.

Ecco come si chiamava quel pancione.

 

Classico riccone. Pieno di donne per il semplice fatto che da poco aveva accettato di gestire una banca aperta già da una decina di anni.

Le ragazze erano o tipette squattrinate che avevano bisogno di qualche prestito per l’ultimo lifting facciale, oppure donne sposate che per saldare i debiti di gioco dei mariti ci andavano a letto insieme.

 

Non sembrava, ma era un buon annulla capace solo di vincere continuamente a poker.

Holl si aggirava per le strade deserte di Miami, quando una limousine lunga 8 metri, bianca, si fermò proprio affianco a lei.

 

Il finestrino dell’ultima portiera si abbassò meccanicamente, facendo riecheggiare nell’aria quello che era il rumore di.. di.. di un finestrino abbassato.

E.. ops!

Il nostro Smith non era solo un pancione pieno di soldi con tante donne sotto braccio, ma anche un nuovo pedofilo da aggiungere alla lista!

Per quanto Holl potesse sembrare più grande fisicamente, la sua età umana era di 15 anni.

 

“Ehi piccina, che dici? Sali?”

Quel nomignolo la feci rabbrividire.

Avrebbe voluto toglierlo di mezzo senza troppi giri di parole, e soprattutto senza toccarlo.

Da nessuna parte!

Il problema era che non poteva.

Il capo era per il metodo lento e doloroso.

Lei doveva assolutamente rispettarlo.

 

Guardò Smith negli occhi e rispose senza troppi giri di parole.

“Beh.. effettivamente dovrei trovare un posto dove andare per questa sera.”

Disse attorcigliano al dito una ciocca di capelli.

Si faceva schifo anche lei per il modo nel quale doveva comportarsi.

 

“Bene!” disse lui passandosi la lingua sul labbro superiore.

Aprì la portiera della limousine e fece accomodare Holl nel sedile di fronte a lui.

 

“Parti!” gridò all’autista che schiarendosi la voce con un colpo di tosse lo rispose con un sarcastico “Subitooo!”.

 

Quella voce fece scattare qualcosa in Holl, qualcosa che scomparve pochi secondi dopo, quando quell’uomo nauseante stava cercando di avvicinare una sua mano alla gamba destra della vampira.

 

Con uno scatto improvviso, lei si allontanò e con voce soave gli disse di aspettare ancora un po’.

Arrivata in quella che era la stanza da letto di Smith mancò poco che lui si avvinghiasse ai fianchi della bionda.

 

Lei con movimenti sensuali lo fece alzare e baciando con ribrezzo quello che era il suo doppiomento lo morse.

Lo morse così forte che dopo 3 secondi era già steso a terra.

Succhiò tutto il suo sangue, ma non ne inghiottì neanche una goccia.

Appena il corpo dell’uomo di accasciò per  terra l’allarme di qualcosa iniziò a suonare insistentemente.

 

Non erano telecamere.

Era qualcuno che oltre a lei aveva fatto irruzione in quella casa senza troppa fatica.

 

Corse per le scale più velocemente possibile, senza guardarsi indietro, quando si trovò di fronte a quello che era l’unico “essere” in grando di fermarla.

 

Leonard.

 

Era la sua la voce dell’autista.

Ma.. perché anche lui lì???

Questo Holl non lo capì mai.

 

Fatto sta che dopo lunghi sguardi, in quella stanza da letto si ritrovarono loro due.

 

 

“Ricorda Holl, questo è un addio.”

“Certo. Un addio.”

 

Avvicinandosi alle sue labbra, Leo fece rabbrividire Holl che a contatto con il metallo del piercing sentì la sua pelle bruciare, pur essendo fredda.

Fredda come la morte.

 

Staccandosi da quell’attimo di disperazione mista a dolcezza, Holl bisbigliò

“Questo è il bacio dell’addio..”

“Si.. il bacio dell’addio..” disse Leonard guardandola negli occhi, e dopo un po’ aggiuse

“..e questo.. è il sesso dell’addio.”

“Il sesso dell’addio..” rispose Holl meccanicamente, travolta da quella voce.

 

Beh, il continuo di quella notte voi potete solo immaginarlo.

Io, ecco…io posso dire di averlo vissuto.

 

Holl.

  
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