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Autore: prettylittleme    23/07/2014    2 recensioni
[Apollo-Rachel]
[Octavian-Rachel]
[Spoiler]
Al ricordo dei suoi stupendi occhi verdi, o i capelli rossi da pazza, sentivo le farfalle nello stomaco. Adoro le sue lentiggini, il suo cipiglio altezzoso, perfino le sue spazzole usate come arma.Ma queste sono sensazioni che divetti sopprimere presto al pensiero di quello che dovró fare. Cosa? Logico. Ucciderla.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Apollo, Octavian, Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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…[OCTAVIAN]… Quella mattina mi svegliai molto presto e con l'intento di trovarmi dei complici per il mio "scopo". Dopo cinque ore di litigate, patti, scontri e promesse, arrivai a pranzo con la nuova convinzione che se hai un pó di potere persuasivo e una quasi buona reputazione puoi convincere cinque figli di Apollo a rapire e uccidere l'oracolo del padre. Molto soddisfacente. Pranzai da solo, snobbando del tutto il tavolo dei pretori + Percy e Annabeth. Sono sicuro che quella ragazza é così intelligente da capire che nascondevo qualcosa. Mangiai in silenzio e da solo al tavolo. Pensavo che questa fosse la notizia più sconvolgente della giornata, anzi della settimana. Ma durante il rapimento dovetti ricredermi. Prima cosa, l'oracolo di Delfi frequentava una scuola privata per sole ragazze di grandissimo prestigio. Quando lo seppi non ci volevo credere. Seconda cosa, rapirla non sarebbe potuto essere più facile. Terzo, miei dei con quella divisa sembrava un gadget dell'happy meal firmato Hello Kitty. Tutto rosa e bianco,con tanto di pizzi e merletti. La prima volta che l'avevo vista aveva una maglia verde e jeans dipinti, capelli al vento e completamente struccata. Invece in classe sembrava quasi una signorina per bene. Mi guardó prima con stupore, poi con imbarazzo e infine con rabbia. Aveva i capelli legati in un elegante chignon, ombretto e lucidalabbra rosa in tinta e le mani senza tracce di colore. Venni distolto dal problema se fosse più carina con o senza trucco poiché la sua professoressa mi chiese «lei é? » alzando un sopracciglio . «Sono Octavian, sono qui per parlare un attimo con la signorina Dare, se per lei non é un problema ovvio. » risposi prontamente e sorridendo. Mi sorrise di rimando, si giró verso Rachel e disse «Signorina Dare, puó andare » . Lei si alzó e venne verso di me guardandomi male , santo Giove avrebbe potuto vincere un Oscar per quell'occhiata. Si fermó sul ciglio della porta, si giró verso l'insegnante e disse «Grazie signora Greene, torneró al più presto » . Il tutto accompagnato da un sorriso smielato e falso da entrambe le parti e una porta sbattuta con poca grazia. Rachel non si giró neanche a guardarmi, cominció a camminare a passo svelto verso l'uscita borbottando qualcosa e rovistando freneticamente nella sua sacca. Tutto ciò mi costrinse a seguirla sulla sua scia a passo svelto. "É una regola della scuola riempirsi di Chanel n°5?" Pensai "non sembra nello stile di Rachel... " Non ebbi neanche il tempo di pensarci troppo che appena fuori dalla scuola lei inchiodò inprovvisamente, si giró e mi piantó una spazzola sotto il naso con fare minaccioso. So che non fu un atto intelligente, ma le dissi « questa é la tua spazzola d'attacco? Perché non ci vedo neanche un capello ». Lei mi fulminó e rispose « Ascolta con questa spazzola ho colpito Crono in un occhio, sentiti importante. Ma dimmi cosa diamine ci fai qui?! » Mi allontanai e le sorrisi. Dopo circa 20 secondi dissi « Dolcezza, io sono qui per rapirti » …[RACHEL] ……… Già dal risveglio ero sicura che quella sarebbe stata una pessima giornata. Perché? Mi svegliai con un enorme brufolo sul collo, causata in non so che modo dall'alito del drago Peleo. Così andai dalle ragazze della casa di Afrodite per un pò di fondotinta ma quelle mi bloccarono in angolo e mi fecero il trucco completamente rosa abbinato alla divisa e quantità industriali di Chanel, tutto mischiato con una bella dose di benedizione di Afrodite,quindi tutti questi strati di trucco erano impermeabili. Dulcis in fundo in classe venne Octavian, facendo maine con la mia insegnante e rapendomi. Bella mattinata sisi. Così mi ritrovai legata in un pullmino con Octavian che già si autocompiaceva, e in maniera molto inquietante affilava un coltello sacrificale. Orribile, seriamente. Mi ricordai di quello che avevo visto nei vecchi film gialli che guardavo con mio padre, e misi in atto il vecchio trucco del "prendere tempo".Chiesi «dove andiamo?» rispose «al campo Giove ». Un attimo di silenzio. Riprovai « cosa vuoi farmi?» sorrise « ci sto pensando, per il momento ucciderti» . Risata malefica. « Perché? » chiesi, e lui « tesoro,perché ti odio ».Rimasi un attimo in silenzio, digerendo quelle parole ma rendendomi conto del destino che mi aspettava scoppiai a piangere disperata.Chiunque dice che se deve andare verso la morte lo vuole fare da eroe, con il sorriso in volto e senza una lacrima.Ma a me il pensiero di perdere tutto, tutto quello a cui tenevo fece perdere ogni dignità.Nei cinque minuti che seguivano piansi disperata supplicandolo, cercai di scappare, gli tirai perfino la testa di un nano da giardino procurandoli un bell'occhio nero. Con mio grande rammarico però utilizzò quella testa per darmi una botta sulla nuca e farmi svenire. Quando stavo per cadere involontariamente tirai su una gamba e gli diedi un calcio nelle parti basse. Mentre lui gemeva dal dolore piegato in due ,io perdevo i sensi con un sorriso. Non so quanto tempo passò, ma mi svegliai con delle voci che parlavano.Sentii la voce di Octavian che diceva « miei dei, quanto é bella. Guardala » e una lieve pressione sulle mie labbra, una pressione così morbida e piacevole che assomigliava in maniera inquietante ad un bacio. Le sensazioni che provai erano inspiegabili, sensazioni che non avevo provato neanche quando avevo baciato Percy. Oh no, questo gli faceva proprio una pista. Tentai di aprire gli occhi ma non avevo il controllo del mio corpo, non ancora, e risvenni. Quando mi svegliai avevo il presentimento che fosse notte e che potevo svegliarmi, se volevo. Come avrei fatto a guardare in faccia Octavian dopo quello che era successo? Decisi di dormire.Stavo appunto per riaddormentarmi quando qualcuno cominciò a scuotermi con dolcezza e dirmi « ehi Rossa, svegliati. Su su, ecco brava» avrei riconosciuto quella voce ovunque. Aprii definitivamente gli occhi e davanti a me vidi in tutta la sua bellezza Apollo. Mi alzai così in fretta che per poco non ricaddi ,ma riuscii a inginocchiarmi comunque. Lui mi guardó, sorrise e disse « Da quando in qua tutte queste cerimonie? Dai vieni qui. » E aprì le braccia. Mi ci tuffai dentro e lo abbracciai forte, mi era mancato. Ormai per me era diventato mio fratello maggiore, gli volevo un mondo di bene. Quando mi sciolsi dall'abbraccio si allontanó di un passo, guardó Octavian ( che era stato per tutto il tempo in silenzio, imbronciato ) ed esordì con « Ragazzo, dobbiamo parlare. La situazione è grave e lo sai. Si da il caso che la nostra qui presente Rachel ,nonché Oracolo di Delfi, non puó avere relazioni, ma prima mi é parso di vedere sai cosa? UN BACIO ».
   
 
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