Plick. Plick. Plick.

Stupida rugiada. Continuava a cadere incessantemente, gocciolandomi fastidiosa sulla fronte, ormai da abbastanza tempo per far sì che fossi giunta al limite della sopportazione.

Raccolsi tutte le mie forze, mi feci coraggio e decisi di alzarmi, per ritrovarmi malferma e traballante su quegli zoccoli addormentati che madre natura mi aveva gentilmente donato.

Sì, è arrivato il momento di affrontare la questione: io sono un unicorno. Di quelli veri, autentico dalla punta della mia coda fluente fino all’estremità del mio corno lucente. Quindi, sarà meglio che iniziate a mettervi l’anima in pace: noi esistiamo e siamo bellissimi, fine della storia.

Probabilmente, l’unico aspetto negativo dell’essere una delle creature più mistiche mai immaginate è la quasi perenne solitudine che ci accompagna: ovviamente, non possiamo mostrarci a chiunque; l’alone di mistero che tanto ci caratterizza deve essere religiosamente preservato. Perciò, farsi degli amici diventa un’ impresa abbastanza dura, non potendo avere legami stabili. Siamo creature nomadi, solitarie, evanescenti, che apparentemente non hanno bisogno di niente per vivere all’infuori di un nascondiglio e qualche bacca ogni tanto per non morire di fame.

Fortunatamente, però, io mi dissociavo dalla massa.

- Sorgi e splendi, Sunshine! Una nuova alba sorge per noi!

Oh, quanto adoravo i risvegli pieni di energia vitale che Gelsomina cercava, invano, di infondermi! Solamente lei, la fidata leprottina che mi accompagnava ovunque andassi ormai da parecchi anni, sapeva come farmi alzare con lo zoccolo giusto ogni mattino. Dopo il nostro primo e casuale incontro, entrammo subito in totale sintonia, e lei decise di voler viaggiare con me per le terre sconosciute del mondo: così, eccoci qua.

- Non sono pronta, questa luce è accecante, lasciami riposare un altro po’, daaai!

- Be’, si dà il caso che io abbia giusto scoperto questo bel cespuglio pieno di fragole selvatiche poco lontano dal fiume qui fuori, e...

- ECCOMI, SONO PRONTA!

Lo so, non si direbbe affatto, ma cedo facilmente a qualunque tentazione implichi del cibo. Non impiegai che pochissimi secondi per raggiungere Gelsomina, che stava già saltellando agilmente verso il piccolo corso d’acqua che scorreva a pochi passi da noi; l’unione del suono dell’acqua che scorreva con forza nel suo letto e dell’odore dolce delle fragole mi fece scalpitare, pronta per la mia appetitosa colazione.

I colori sgargianti del cespuglio catturarono subito la mia attenzione, e io mi ci avventai affamata, ma sempre con una certa grazia: dopotutto, ero un maestoso unicorno, non dimentichiamocelo.

Fu una scorpacciata epica: ero strapiena, come raramente accadeva, e l’unica cosa che desideravo in quel momento era fare un bagno nell’acqua fresca del ruscello, così da poterne bere un bel po’.

- Gels, ho proprio bisogno di una rinfrescata… Vuoi venire?

- Ovviamente! 

- Salta su!

Con un balzo, la lepre slanciata mi si catapultò sulla groppa, al che io non esitai nemmeno un attimo e partii a tutta velocità verso il fiume.

L’impatto provocò un mini tsunami e la conseguente caduta dalla mia schiena di Gels, che riuscì a riprendersi a mezz’aria, con un’entrata in acqua degna di una sirena.

Appena le nostre risate e i nostri schiamazzi si furono placati,  ci prendemmo ognuna il nostro tempo per goderci il bagno: lei galleggiava sulla superficie placida, mentre io continuavo a bere e a rinfrescarmi le zampe e la criniera.

L’acqua ha un vero e proprio effetto rigenerante su noi unicorni: il semplice stare immersi negli elementi della natura ci dà forza ed energia, ed inoltre ciò ci aiuta ad alimentare la nostra magia.

La calma che era calata su di noi fece sì che notassi una strana melodia, che proveniva da una zona poco distante dal punto in cui ci trovavamo (secondo il mio infallibile udito).

-Gels, non lo senti anche tu?

- Cosa?

-Questo suono, è strano…

- Sarà uno stormo di uccelli tropicali che non abbiamo mai incontrato prima, non agitarti…

- No, davvero, non sono animali, è qualcos’altro! Vado a vedere, aspettami qui.

Senza aspettare risposta, cercai di raggiungere la fonte del suono; era ipnotizzante, con una sfumatura particolare che mi infondeva pace e serenità.

Quando realizzai di essere ormai in prossimità della melodia, mi acquattai come meglio potevo nel nascondiglio più vicino che riuscii a scovare e sbirciai, con la curiosità che ormai aveva raggiunto le stelle.

Spalancai gli occhi, incredula.

Non ero assolutamente pronta a ritrovarmi davanti quello che avrei visto.
 

Ed eccomi qua! Alla fine sono tornata, dopo essere sopravvissuta alla maledetta maturità T_T non nascondo che è stata dura, ma almeno adesso posso dire di essere veramente LIBERA ^O^ Detto ciò, questa originale (la mia PRIMA originale, wow, fa un po' strano lol) è nata da uno dei tanti filmini notturni che mi faccio spesso prima di andare a letto. Già da qui si posssono dedurre i gravi disturbi psichici che ho u.u"
Niente, spero che vi piaccia, e anche se per ora  il primo capitolo è stranamente breve per i miei standard e sembra avere poco senso, vi assicuro che non mancheranno gli sviluppi ;)
Al prossimo capitolo :D
BindaYay