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Autore: larrygreenocean    24/07/2014    1 recensioni
Due ragazzi che riusciranno con la forza dell'amore a rimettere insieme i frammenti delle loro vite.
Se troverete i personaggi leggermente OOC ditemelo dato che sono una novellina ed è la primissima fan fiction che scrivo su Dragon Ball.
Grazie per l'attenzione e vi raccomando recensite!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era trascorsa circa una settimana dall'inizio della scuola e Bulma ringraziava costantemente il cielo per aver incontrato due persone come Goku e Chichi.
Le erano stati accanto trascorrendo con lei ogni pomeriggio, mostrandole soprattutto i luoghi più belli della città.
Goku, essendo un gran golosone, le aveva indicato il suo ristorante preferito mentre Chichi, da eterna romantica, il parco in cui lei e il suo fidanzato si erano scambiati il primo bacio. Un parco, tra l'altro, di cui Bulma rimase letteralmente estasiata.
Quel profumo di rose e di margherite che aleggiava nell'aria prepotente e il cinguettio armonioso dei passerotti, resero ai suoi occhi quel piccolo angolo verde uno dei posti più affascinanti che avesse mai visto.

L'arrivo del fine settimana, aveva portato con se una ventata di spensieratezza e di allegrezza che aveva coinvolto soprattutto i due fidanzatini desiderosi di far conoscere alla ragazza i loro amici.
Lei, diversamente, avrebbe preferito rimanere a casa sotto le sue care coperte che uscire il sabato sera.
A volte avrebbe voluto ritornare quella di prima, quella ragazza sicura di se che affrontava il mondo a testa alta senza paura di essere giudicata, quella ragazza che con il suo temperamento esplosivo, ammaliava ogni persona che incontrava ma, ora, le cose erano cambiate, lei era cambiata e quella fiamma viva che animava un tempo la sua emozionante vita, si era lentamente spenta.

Non tutto però era perduto, perché come una fenice sorge ancora più forte e combattiva dalle ceneri anche Bulma poteva rinascere e riprendere in mano le redini della sua esistenza grazie anche ai suoi nuovi compagni di classe. Doveva solo credere nelle proprie potenzialità e non avere più timore di nulla perché il destino nel frattempo le stava cucendo il vestito più bello: la felicità anche se lei ne era totalmente ignara.

Dopo che le lezioni terminarono Chichi le consegnò un bigliettino in cui vi era scritto l'orario e il luogo dove quella sera stessa si sarebbero incontrati affinché non se ne dimenticasse.

Per tutta la mattinata Goku e la sua amata avevano organizzato quella serata che avrebbe visto Bulma come protagonista e volevano essere certi che per nessun motivo al mondo, lei potesse mancare.

Giunta a casa, Bulma verificò se sua zia fosse lì o ancora al lavoro e la nominò a gran voce.

- Zia Helen, sono Bulma sei in casa?

Alla sua domanda non trovò alcuna risposta capendo di essere sola.

Sua zia, sorella di sua madre, era una donna che ammirava moltissimo. Autorevole ma mai autoritaria, sicura ma mai superba; un mix di qualità che Bulma apprezzava infinitamente.
Pur non essendo più una ragazzina, sua zia Helen era tutt'altro che una donna dall'aspetto sgradevole anzi negli anni aveva acquisito una certo fascino ed eleganza che sua nipote invidiava e cercava ora di imitare.

Era diventata una specie di icona di stile, una guida da cui apprendere ogni minuzia, l'unica persona adulta che l' avrebbe potuta consigliare nel momento del bisogno e spianare ogni sua incertezza.
Le voleva bene ed provava un'immensa gratitudine nei suoi confronti, una gratitudine che non si sarebbe mai esaurita.

Affamata decise di prepararsi un panino e per ingannare il tempo lesse alcuni scorci di un brano che la professoressa di letteratura le aveva assegnato per lunedì.
Il testo proveniva dal un libro che non aveva mai sentito nominare "Cime tempestose" scritto da una certa Emily Bronte.
Curiosa, prese il computer e digitò frettolosamente il titolo per cercarne la trama e dopo averla individuata ne lesse bramosamente il contenuto.
Una storia senza tempo, un'amore tormentato, un legame così indissolubile da sconfiggere anche la morte: ecco le tematiche che colpirono l'intelletto e il cuore di Bulma.

Anche lei sognava il grande amore. Pur essendo ancora molto giovane, era impaziente di trovare l'anima gemella, quella persona che gli avrebbe rubato il cuore e l'anima. Era una sognatrice Bulma, doveva ammetterlo ma non vedeva nulla di male nel fantasticare sul proprio futuro e sull'uomo con cui avrebbe trascorso il resto della propria vita.

Improvvisamente sentì il telefono squillare, distogliendola quindi dalle sue elucubrazioni.
Era un messaggio di Chichi in cui le scriveva di vestirsi non troppo elegante e di essere puntuale all'appuntamento. Sospirò e si stupì guardando l'orologio. Erano le 6 e mezza e si meravigliò di aver rimuginato per così tanto tempo.

Era tardi, molto tardi dato che l'incontro era previsto per le 8 e mezza e il Bar Namek era anche molto distante da dove lei viveva.
Corse verso il bagno facendosi una rapida doccia e subito dopo asciugò i suoi lunghi capelli turchini. Erano lisci e morbidi come la seta e non amava ornarli con cerchietti e mollette.

Preferiva essere il più naturale possibile anche con il trucco. Difatti non amava ombretti e fondotinta ma usava solo cipria e lucidalabbra definendosi una vera ragazza acqua e sapone.
La scelta degli abiti fu quella più ardua. Possedeva centinaia di vestiti ma sembravano tutti troppo inadeguati per la situazione.
Alla fine decise di indossare un jeans con un top nero e dei bellissimi tacchi del medesimo colore.
Rapidamente prese la borsetta e si diresse verso il luogo tanto temuto.

Era nervosa a dir poco emozionata, speranzosa di essere accolta a braccia aperte.
Dopo aver chiesto alcune indicazioni, arrivò puntuale all'appuntamento.

Era un bar che aveva intravisto un paio di volte durante le passeggiate pomeridiane con i suoi compagni di classe e lo aveva trovato fin da subito un locale piccolo ma accogliente.
Entrò e udì la risata di Goku. Era impossibile non riconoscerla per quanto era fragorosa.
Lo vide seduto in compagnia di altri sette, otto ragazzi inclusa la sua Chichi.
Si avvicinò lentamente, cercando di stemperare passo dopo passo, il timore e l'imbarazzo che la stavano assalendo.
Giunse al tavolo e li salutò pacatamente.
-Ciao ragazzi- sorrise cercando di sembrare più cordiale possibile.

Tutti si volsero a guardarla e l'accolsero con fragore.

Bulma ti aspettavamo con impazienza, sai?. Tutti avevano voglia di conoscerti soprattutto il signorino qui vicino a me.- disse ridendo Goku.

Indicò un bel ragazzo alto e moro con una piccola cicatrice sul volto.
Era diventato paonazzo in viso e con una smorfia estremamente buffa aveva cercato inutilmente di nascondere il suo disagio
.
-Goku non fare il maleducato, presenta a Bulma tutti i nostri amici- lo ammonì Chichi.
-Hai ragione amorino mio- rispose sornione.
-Beh alla mia sinistra ci sono Yamcha e Crillin mentre alla mia destra Tensing e Piccolo- continuò Goku con un perenne sorriso .
-Invece queste sono C18 e Laura - prese parola Chichi che indicò due ragazze davvero molto belle.

Tra tutto il gruppo i più strani sembravano proprio Piccolo e Tensing. Il primo aveva una carnagione tendente al verdognolo mentre il secondo un tatuaggio molto simile ad un occhio sulla fronte. Però infondo le sembravano abbastanza simpatici.
.
- Però cara Bulma, dobbiamo presentarti un'altra persona che sta per arrivare, in verità lo conosci già ma non è un tipo molto espansivo- rise di gusto Goku grattandosi la testa.
- Chi è?- chiese incuriosita.
- Fra poco lo scoprirai- le rispose Chichi decisamente infastidita.
- Goku, perché lo inviti sempre ?! È solo un prepotente e antipatico- prese per la prima volta parola Crillin rattristato.

Difatti egli era sempre stato schernito e deriso dal misterioso ragazzo.

- Crillin tu sai che ti voglio bene ma ne voglio anche lui! Poi non è antipatico, forse è un po' schivo ma non per questo dobbiamo escluderlo!-

Per la prima volta Bulma vide Goku serio e con un sguardo leggermente adirato. Ne fu altamente sorpresa.
Forse stava incominciando a capire di chi stessero parlando.

Mentre la conversazione volgeva al termine, un giovane dallo sguardo penetrante e il portamento fiero stava entrando nel locale.
Bulma che nel frattempo si era accomodata su una poltroncina, aveva intravisto per prima la sua figura rimanendone imbambolata.

Goku accorse verso di lui e lo salutò con impeto.

- Vegeta sei venuto come sono contento!- gli disse porgendogli la mano.
- Kakaroth sei felice per così poco?! Forse la tua fanciulla non ti soddisfa abbastanza- rispose maliziosamente.
- Ma come ti permetti screanzato!- lo apostrofò Chichi decisamente iraconda.

A Bulma quella scena sembrò a dir poco comica e quasi involontariamente dalle sue labbra fuoriuscì un risolino.
- Per favore, amore mio non te la prendere. Era solo un battuta. Vero Vegeta?- cercò di tranquillizzarla.
- Interpretala come ti pare!- rispose apatico.
- Dai ragazzi smettiamola di litigare e ordiniamo che ho una fame da lupi!- dichiarò Goku.
- E da quando non hai fame Kakaroth, mangi come un maiale!- lo derise Vegeta.
- Beh questo è vero- rispose leggermente imbarazzato.

Vegeta si ritrovò seduto difronte a Bulma e irrimediabilmente la scrutò. Era una bella ragazza ma notando che aveva lo sguardo basso cercò di stuzzicarla.

- Ehi ragazzina! Non hai il coraggio neanche di guardarmi in faccia. Come mai?! Sei talmente abbagliata dal mio fascino che non riesci neanche a volgere il tuo sguardo su di me.- disse in tono canzonatorio.
- Stai parlando con me?- chiese cautamente.
- E con chi altri. Io non sono strabico, forse tu lo sei?- gli piaceva punzecchiarla.
- Caro, io non sono strabica ma preferisco guardare altro che la tua faccia da fesso-

Bulma non credeva alle sue orecchie, aveva osato rispondergli in quel modo ma non era dispiaciuta, tutt'altro.
- Come ti permetti ragazzina, non sai chi sono io?- ribatté adirato.
- Uno stupido arrogante! Ecco chi sei- replicò
- Vegeta, non ti permettere di offendere Bulma, lasciala stare!- si intromise improvvisamente Yamcha sperando di fare colpo sulla ragazza.
- Ma smettila mollusco, non senti che la gattina sa difendersi da sola-
- Chi hai chiamato mollusco?- gli disse pronto a sferrare un pugno.
- Basta ragazzi, vi prego! Ho fame, ordiniamo- si lamentò Goku.
- Ha ragione Goku, basta litigare- lo assecondò Piccolo.
- Va bene, solo perché ho fame anch'io- disse alla fine Vegeta.

Per il resto della serata Bulma e Vegeta non si parlarono anche se si scambiarono delle occhiatacce fugaci ma in compenso, la giovane decise di lasciare il suo numero a Yamcha sperando di trovare in lui il principe azzurro che aveva da sempre agognato.
   
 
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