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Autore: Jennifer320    24/07/2014    3 recensioni
Storia molto concentrata su Daisy e Peach, ovvero " le gemelle diverse" che fanno le idrauliche.
Poi il destino verrà da sé.
-*PERSONAGGI*-
Peach as Jennifer Lawrence (bionda).
Daisy as Selena Gomez.
Luigi as Louis Tomlinson.
Mario as Niall Horan. (bruno)
Rosalinda as Indiana Evans.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daisy, Luigi, Mario, Peach, Rosalinda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Molto, molto lungo. 
Conteggio: 2.530 parole (alla faccia!).
L'ho reso più lungo perchè non volevo staccare alcune parti, non sarebbe stato lo stesso.
E' da l'altro ieri che lo scrivo, spero vi piaccia!
Baci! <3


 
Chapter Five:
Together, again.
 
# Peach
 
- Un po'? - chiese Mario porgendomi una fragola.
Annuii immediatamente e la morsi lenta, solo per gustarne il sapore veramente. Ad ogni morso.
 
- Grazie. - risposi, scesi insieme a lui dallo scoglio che dava al mare del Regno e prendemmo gli zaini.
 
Non parlammo quasi per mezz'ora, impegnati a camminare su quella terra molle, per qualche motivo assurdo.
Strinsi le bretelle della mia tuta di jeans e proseguii dietro a Mario che senza accorgersene partiva per conto suo in qualche direzione.
 
Mi sembrava di gareggiare agli Hunger Games, per quanto ne sapevo (letto i tre libri bellissimi) si combatteva uccidendo tutti i compagni (tributi) per aggiudicarsi una vita da ricconi.. beh, la coincidenza era che noi camminavamo nei boschi (Arena, nel libro) con degli zaini ma senza lame o coltelli.
Potevamo definirci "morti" all'istante, semmai.
E se un animale capitava all'improvviso?Non avevamo niente con cui difenderci!! Perché non ci ho pensato prima? Purtroppo fissavo gli occhi...di...Mario.
 
Perfettamente idiota, non ti sopporto.
 
Non sei l'unica cara, mi stai sulle scatole da quando sono nata, puoi star un po' zitta!?
 
Vorrei ma devo capitare nel momento spiacevole della giornata: quando fai pensieri da scema!
 
- Sei muta, a che pensi? - chiese Mario curioso.
 
- Nulla, capita a volte che io mi perda fra le nuvole. -
 
- Non perderti allora. -
 
- Come vuoi! – risi abbassando lo sguardo, e lo posai sulle mie vans.
 
Per qualche minuto non parlammo affatto, anzi, si sentiva solamente il rumore delle nostre scarpe mentre camminavamo sulla strada di mattoni arancioni.
Vidi Mario: mordeva il labbro nervosamente e chiudeva gli occhi malinconicamente.
 
Sembrava triste, non voleva ammetterlo ma guardando i suoi occhi grandi e azzurri..lo capivi con un solo sguardo. I sensi di colpa mi bloccavano la parola: ero io la causa?
Sospirai alzando gli occhi al cielo, ormai ingiallito per il tramonto e trovai tutto alquanto perfetto..il tramonto nel Regno dei Funghi era speciale, perché prima di andare a dormire.. era come un flashback di tutta la giornata, o vita.
 
- Mario. – dissi. – Stai bene? – chiesi totalmente affettuosa e preoccupata. Odiavo vederlo così, era una pugnalata al cuore per quanto ne sapevo.
 
- Sì. – annuì sorridente, ma la malinconia lo dominava in quel momento, era in preda al panico, non riusciva più a parlare così tanto come facevamo prima dell’imprevisto. – Sto bene, grazie. –
 
- Io non ti vedo ‘bene’, vuoi confidarti? – con la mano gli accarezzai la spalla, mentre lui si lasciò andare annuendo con il capo.
 
- Mi farebbe piacere. – confessò. – Ma non ora, non credo sia..il caso. Magari a casa, ok? –
 
- Va..va bene.  – balbettai grattandomi la nuca. – Io sono sempre qui Mario.  Sempre. – esordii infine.
 
- Non proprio, per ‘Sempre’. – fece con le dita le virgolette. – Tu vuoi tornare a casa, tu devi tornare a casa. – mi ricordò con sguardo innocente.
 
- Hai ragione. Devo. Ho una famiglia che mi sta cercando ora. – pensai ad alta voce.
 
- Non preoccuparti per me. – disse. – Io so farcela, anche da solo. Grazie, Peach. Non ti ringrazierò mai abbastanza per la tua compagnia! – mi prese e mi coinvolse in un suo abbraccio.
 
- Io voglio aiutarti. –
 
- Nessuno ti costringe.. – sussurrò al mio orecchio flebile.
 
- Mi fai sentire in colpa. Su, non perdiamo altro tempo. Daisy mi aspetta. – gli ricordai, lui annuì leggermente e ci rimettemmo in cammino.
 
Era stanco, piuttosto strano, totalmente indifferente..non avevo mai visto Mario sotto questa luce.
Di notte ci mettemmo tutti e due sdraiati sotto ad un salice piangente, le sue ‘liane’ mi davano sicurezza.
Fuori iniziò a piovere in men che non si dica, e Mario in modo gentile mi porse la sua giacca posandomela sulle spalle.
Poi appoggiò un braccio attorno al collo e mi strinse a sé trasmettendomi quel calore che nessuno mi trasmetteva da tempo, da quando era morto papà.
Chiusi gli occhi, annusando il suo buon odore, e sfiorai con le dita il suo petto prima di premere la mano su ciò.
 
 
- Vuoi parlare? – mi chiese baciandomi il capo. Le sue labbra si posarono sulla mia fronte lasciando un bacio alquanto perfetto e dolce, non sapevo descriverlo..il suo modo di fare era fin troppo carino.
 
- No, vorrei solo dormire. Scusa. – si sedette con la schiena contro il tronco, mentre mi ordinava di stargli in braccio. Mi misi sulle sue gambe comoda, poi mi addormentai con il viso sul suo petto muscoloso. Magico.
Era tutto così magico
 
La mattina dopo mangiammo un po’ frutta e metà delle nostre provviste, poi fino al pomeriggio finalmente raggiungemmo il tubo di Sarasaland.
Comprendeva ovviamente una salita, si trovava su una montagna dalle dimensioni gigantesche, era rotonda e mi chiedevo se ce l’avrei fatta per un momento.
In fondo, non ero io la ‘selvaggia’  ma Daisy.
Arrivammo fino in cima (miracolo!) e scivolammo giù nel tubo, non fu per niente male, anzi ridevamo entrambi.
 
E quando la luce così forte del tramonto di Sarasaland ci accecò e non poco, sentimmo solo uno schianto a terra e nulla più. In ogni caso ero svenuta per la terza volta in tre settimane.
 
***
 
- Ma..Mario? – balbettai dolorante. – Mario? – lo chiamai nuovamente.
 
Era incosciente, davanti a me. Non riuscivo a capacitare il posto, davanti agli occhi avevo solo lui che svenuto faticava a respirare.
 
- Santissimo cielo. – sussurrai alzandomi, mi avvicinai zoppicando e mi buttai a peso morto accanto a lui. – Mario?! Sei vivo? – picchiettai dolcemente le dita contro la sua guancia, ma nessuna risposta. E se fosse davvero morto!?
Cercai di alzarlo, lo misi seduto e feci sì che il suo capo si appoggiasse sul mio petto.
 
- Mario. – ripetei. – Svegliati, ti prego. – sussurrai, quasi con le lacrime agli occhi. Una lacrima solitaria scivolò lungo la mia guancia e cadde sul viso del ragazzo incosciente tra le mie braccia, botta troppo forte.
 
Alzai il suo volto, totalmente pallido. E ora?
Sentii le sue membra restringersi, la bocca dava sospiri alquanto affannosi, e non riusciva a respirare.
Allentai la presa, e in un momento vidi i suoi occhi azzurri aprirsi e guardarmi straniti.
 
- Peach? – chiese in preda al dolore che gli dava la nuca.
 
- Mario! – esclamai abbracciandolo. – Sei vivo, dio santo. Mi farai prendere un infarto. – sussurrai ancora piangendo per la felicità.
 
Avvicinò una mano turbato, la posò sulla mia guancia e sorrise. In pochi minuti avevo perso tutto, il suo sorriso era tutto.
Come se lui fosse una fiamma che in poco tempo poteva non accendersi più, quella fiamma che mi scaldava il cuore nel momento più gelido della mia vita.
 
- Sto bene. – cercò di dire, ma balbettò soltanto.
 
- Zitto, sta zitto. – gli ordinai posando l’indice sulle sue labbra. Era così carino quando faceva l’indifeso.
 
- Oh.. – sospirò imbarazzato. – Scusa. – rispose.
 
- Quando vuoi, possiamo andare. – gli proposi, totalmente indifferente se volesse riposare o no, ma mi sarebbe piaciuto partire immediatamente. A qualche passo Daisy mi aspettava.
 
- Santissimo. – imprecò. – Tieni la tua amica a pochi passi e vuoi aspettare me? Andiamo! – esclamò rialzandosi.
 
- Ma.. – cercai di interromperlo, ma la sua mano premette sul mio polso e mi trascinò fino al castello.
 
# Daisy.
 
Esposta davanti alla finestra della mia camera, guardavo il tramonto come se fosse l’ultimo.
Respirai l’aria gelida, e alzai gli occhi al cielo. E la mia sorellina, ora, dov’era?
Non resistevo, dovevo scappare. Dovevo trovarla.
Non presi nulla, non avevo niente a cui tenevo.. oltre Luigi.
Accesi il telefono, e notai l’immagine di blocco: io e lui.
Ci eravamo fatti una foto, qualche settimana fa, non sapevo perché ma la sua faccia era sbiadita, mentre la mia completamente intatta. Possibile? Non credo.
E mentre lo pensavo, nella mia testa risuonavano le strofe della mia canzone preferita della mia band preferita di casa: One Direction.
 
“Only half a blue sky
Candid there but not quite
I’m walking round with just one shoe
I’m a half a heart without you
I’m half the man, at best
With half an arrow in my chest
I miss everything we do
I’m a half a heart without you.
Without you, without you
Half a heart without you
Without you, without you
I’m half a heart without you.”

 
Che fai ora, lo pensi?
 
Ci mancavi tu, che vuoi? Sì! LO STO PENSANDO!
 
Santissimo, non farti prendere la mano. Scappa!
 
Non so neanche dove andare.
 
Va dove ti indica il cuore, una buona volta.
 
E se indica Luigi, vado?
 
Se lo dice il cuore, che posso farci?
 
Mi concedi?
 
Basta che te ne vai.
 
Mi alzai lenta dal letto, ma scesi euforica la scala che portava all’atrio enorme del castello, mi voltai verso il portone che si apriva lentamente e riuscii a vedere solo una figura bionda e una mora.
 
- PEACH! – urlai dalla felicità..sì, era lei.
 
Si girò stranita e appena mi vide i suoi occhi divennero lucidi, bah, forse per la felicità. Lasciò di stucco il ragazzo accanto e iniziò a correre verso di me, mentre io ero totalmente paralizzata.
Mi raggiunse in poco tempo e si fiondò fra le mie braccia mormorando uno “scusa” più volte.
 
- Non volevo, mi dispiace Daisy. Non volevo lasciarti sola! Non volevo! – ripeté fra i singhiozzi.
 
- Shh... – la zittii. – Perché piangi? – le chiesi con tono dispiaciuto.
 
- Non volevo lasciarti la mano, mentre siamo state catapultate..qui. – sospirò dandosi una calmata. – Mi sei mancata tantissimo. – confessò guardandomi.
 
- Anche a me sei mancata, bionda. – inclinai la testa sulla spalla destra e sorrisi. – E lui? – le chiesi indicando il ragazzo moro.
 
- Ah sì. – sospirò contenta. – Daisy, lui è Mario. Mario lei è Daisy. – fece le presentazioni e io potetti notare che Mario non era affatto male.
Le sue buone maniere e il suo rossore mi avevano colpito fin dall’inizio.
Poteva essere un fidanzato perfetto per Peach, ma non per me. Secondo me, lo era più di Justin. Già.
Facemmo un giro per il castello, poi una passeggiata nella piccola cittadina vuota e silenziosa.
Si poteva sentire il mare e le sue onde scaraventarsi sugli scogli: un paesaggio perfetto.
 
- Dov’è Luigi? – chiese Mario con gentilezza, notando da poco che Luigi non si era fatto proprio sentire.
 
- Io.. non ne ho la minima idea. – ammisi piuttosto spaventata.
 
- Non può essere andato..- ipotizzò Peach, ma si interruppe da sola. E se Luigi avesse preso un tubo senza di me? E dove sarebbe andato?
 
In poco tempo corsi con loro alle calcagna, sì, nel retro del castello dove lui ovviamente posteggiava.
Superai la cucina e la sala da pranzo, camminai per un lungo corridoio non appena aprii la porta dello scantinato e ne aprii nuovamente un’altra, notandolo mentre leggeva un libro all’ombra di un ciliegio.
Non notò la mia presenza finché non sentì le mie labbra premere sulla sua guancia che divenne rossa.
 
- Luigi! Non mi potresti avvertire quando esci? – lo rimproverai, causa delle risatine dei due piccioncini davanti.
 
- Scusa mamma, la prossima volta te lo dico, ok? – rispose sempre osservando ogni minima parola scritta in quella pagina. – Chi te lo ha dato? E’ interessante! – mi complimentò continuando a leggere.
 
- La bionda che tieni davanti, Mr. Libro. – sdrammatizzai, alzando il suo viso con due dita sotto al mento.
 
- Oh, Luigi FlowerStool piacere! – porse la mano alla bionda che ricambiò da perfetta signorina che era. – Mario! Da quanto tempo non ti fai vedere?! – saltò addosso al diretto interessato e poco dopo caddero miseramente tra i tulipani.
 
 
Mi alzai nuovamente e solo in quel momento notai che Luigi e Mario cercavano invano di staccarsi, senza rovinare i fiori cosa che fecero dopo che lo pensai.
Peach si era piegata dal ridere mentre io trattenevo le lacrime, portai la mano destra alla pancia e accompagnai la bionda in una risata sonora e contagiosa.
 
- Non. E’. Divertente. – sibilò Luigi scocciato, si alzò e aiuto l’altro che si lamentava del brutto odore.
 
Si pulirono entrambi e ci guardarono con sguardo fulminante mentre noi ragazze non la smettevamo.
 
- Troppo bello! – esclamò divertita Peach che si asciugò una lacrima. – Una bellissima coppia, peggio di Gossip Girl! –
 
- No! – urlai infine. – Non criticare Chuck e Blair! Quelli sono l’amore vero. – pensai ad alta voce.
 
- Sì, li invidio. – rispose di seguito la bionda annuendo.
 
***
Poco dopo nel salotto del castello...
 
Mario sbadigliò scocciato e diede una gomitata a Luigi che guardava ammaliato la brunetta accanto a sé.
 
- Ehi, innamorato? – sussurrò al compagno accanto.
- Madonna, scherzi vero? E’ bellissima e io..ah. – sospirò affranto.
 
Ricordò ancora quel giorno, quando ballarono loro due. Soli, con il mondo alle spalle. Erano solo lei e lui, ballavano sulle note di una canzone dolce e ritmica.
Daisy impacciata cercava di seguire, e lui scoppiava a ridere come se non ci fosse un domani.
E quando la strinse, era in paradiso. Si sentiva totalmente bene che non voleva staccarsi più.
Il rossore di entrambi davano colore a tutto, erano imbarazzati ma carichi di ballare e di vivere quel giorno come se fosse l’ultimo.
Sapeva di esserne innamorato, ma non era proprio convinto: e se lei non ricambiasse? Pensò malinconico.
L’ultima cosa che avrebbe voluto era quella.
Le sue mani, che accarezzavano dolcemente i fianchi dell’altra..senza paura, senza timore, era solo lui.
In quel ballo ha voluto dimostrarsi a lei, per la prima volta nella sua vita.
Le dita, che a volte faticavano ad intrecciarsi a causa di Daisy che voleva rendere tutto più divertente, ma loro si facevano trasportare come un tornado, in una bufera troppo forte per pensare a loro stessi. Erano semplicemente loro, e questo gli piaceva da matti.
Era felice, anche quando la fece dormire accanto a sé, finì per addormentarsi senza guardarla per un po’ come faceva sempre ogni notte.
Apriva di nascosto la porta della camera della brunetta e iniziava a guardarla intenerito.
Quella mattina, la ragazza si addormentò. Se ne accorse da quanto russava quella piccola, esile e minuta ragazza di cui ne era totalmente infatuato.
Ciò che non voleva era farle vedere il lato nascosto di lui: Mr. L.
Era impossessato di qualcosa che non era per niente buono, affatto!
Chiuse gli occhi come per far sparire quel pensiero, e lo aiutò anche Mario che mosse la sua stessa mano davanti agli occhi del ragazzo.
 
- Ehi, stai bene? Sei distratto. – chiese premuroso il maggiore.
 
- Sì, sto bene Mario. Sono solo... – cercò di dire, ma proprio la ragazza dei suoi pensieri gli si fiondò in braccio.
 
- Ehi! Maschietti, di cosa parlate? – quest’ultima infilò una mano tra i capelli morbidi di Luigi, e lo strinse in un abbraccio. Lui fece in tempo a rubarle il cappello e se lo sistemò per bene sul capo.
 
- Cose da maschietti, signorina. – la stuzzicò Mario con sguardo malizioso.
 
- Ehw. – fece verso la brunetta.
 
- Mario! – lo rimproverò Peach. – Sei un principe no? Comportati da principe. – gli ricordò un po’ esterrefatta mettendo braccia conserte.
 
- Uff. – sbuffò il diretto interessato. – Scusa Daisy. –
 
- Di niente. – sorrise questa baciando la guancia del ragazzo vicino, che abbassò il berretto nascondendo il rossore.
 
- Aww. – dissero in coro Mario e Peach. – E’ arrossito.
 
- Smettetela. – li zittì l’altra. – Luigi sei dolcissimo. –
 
- Grazie Daisy. –
 
- Di niente. – sorrise lei.
 

Che bel sorriso, pensò lui innamorato.



 
HI GUYS!

Sono tornata, capitolo lunghetto eh? 
Se siete arrivati fin qui vuol dire che amate la mia storia :3
Grazie mille, le vostre recensioni mi hanno illuminato la giornata.
Alla fine ho fatto come un Pov's Luigi, ma in terza persona.
Per ricapitolare i personaggi sono:

Louis William Tomlinson (Meraviglioso), membro degli One Direction è Luigi FlowerStool.

Selena Marie Gomez (Splendore!) , cantante dei "Selena Gomez and The Scene" è la nostra amata Daisy.

Jennifer Shrader Lawrence (Bellezza divina), attrice di vari film come "Hunger Games" è la nostra bionda, PEACH!

Niall James Horan (Perfezione!) è il nostro Mario, ovviamente in versione bruna!

Infine, ma non meno importante, comparirà fra pochi capitoli la nostra Rosalinda che verrà interpretata dalla nostra fantastica Indiana Evans!!


Recensioni, preferirei avere consigli su come continuare! :)
Baci, e buonanotte lettori e lettrici. 

Jennifer32o vi ama, ma sa che già lo sapete!
CIAU <3

 
  
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