21
Marzo 1989.
“Peter,
è nata! È una splendida bambina.”
Cindy
uscì dalla stanza da letto di sua figlia Macy con un fagottino rosa in collo,
portandolo in salotto dove stava aspettando suo marito, il padre della ragazza.
L’uomo
si alzò, e guardò l’essere appena nato con un largo sorriso sul volto. Il suo
cuore si riempì di gioia! La prese in collo e tornò in camera da letto.
“Figliola,
è bellissima. È tutta sua madre.”, disse con gli occhi pieni di lacrime di
commozione.
Macy,
esausta, sorrise. “Beh…spero lo sia in tutto e per tutto. Perché se mai dovesse
aver preso da suo padre…” la ragazza si morse il labbro. Aveva una faccia molto
preoccupata.
Cindy
entrò e anch’ella espresse la sua ansia. “Tesoro…tu lo sai che tua figlia ha
preso i poteri di entrambi, non è vero? I suoi poteri saranno enormi,
potenti…suo padre cercherà sicuramente di prenderla con sé.”
“Non
permetterò a quell’essere schifoso di Tom di prendere mia figlia! Lei resterà
con me, e crescerà come una Strega buona.”, esclamò determinata Macy.
“A
volte mi chiedo come diamine hai fatto a innamorarti di quello lì.”, disse
Peter con espressione truce. “Io l’ho sempre detto che era marcio dentro!”
Macy
fissò un punto indefinito della stanza, tornando indietro col pensiero.
“Tom
non è sempre stato così, lo sai. Quando lo conobbi, al primo anno, era un
ragazzino buono e gentile…è questo che mi ha fatto innamorare di lui. Il fatto
che sembrava diverso dagli altri ragazzi ambiziosi che conoscevo.”
Cindy
annuì. “Quel ragazzino era bravo, all’inizio. È cambiato dopo, Peter. Ricordi?
Quando lo conoscemmo la prima volta, era una persona garbata e generosa. È dopo
che…” sospirò.
Macy
scosse la testa. “Non serve pensarci ancora. È successo. Tom è cambiato. E non
c’è niente al mondo che lo farà tornare quello di una volta. Ma mia figlia non
sarà MAI come lui. Sarà, come ho già detto, buona. E quando compirà 11 anni,
sarà iscritta alla migliore scuola che esista nel mondo magico…Hogwarts.”
Peter
cullò la nipotina fra le braccia, sempre facendo attenzione e con fare
delicato.
“Già.
Mia nipote diventerà una grande Strega. Crescerà…i suoi poteri diventeranno
potentissimi…e poi si farà tanti amici…fino a quando troverà la sua Anima
Gemella, e s’innamorerà.”
Peter
Mendel era Babbano. Quando scoprì che Cindy era una Strega, lo accettò subito:
fin da bambino era sempre stato convinto che la Magia esistesse. E quand’anche
sua figlia si scoprì dotata di poteri magici, la cosa non lo sconvolse affatto.
“Albus
sarà contento di prendere la nostra piccolina sotto la sua ala. Vedrai, Macy,
lui la proteggerà sempre. Soprattutto da suo padre.”, disse Cindy rassicurando
sua figlia.
“Piuttosto.”,
le interruppe Peter “Che nome diamo a questa bellezza?” con il dito le fece un
po’ di solletico sul pancino e la bambina rise contenta.
Cindy
guardò sua figlia. “Tu che dici, Macy? Che nome vuoi che abbia tua figlia?”
Macy
guardò suo padre. “Papà. Portamela qui.” Peter si avvicinò al letto e posò la
neonata fra le braccia di sua figlia. Lei sorrise. “Guardatela…è un angioletto!
Ecco. Ora so che nome le darò.”
Poi
la sollevò facendo attenzione a non farla cadere. La bambina sgambettò tutta
contenta e rise.
“Ti
chiamerai Angelica. Perché tu sei e sarai sempre il nostro angelo.” poi rise e
abbassò le braccia aggiungendo “Beh, visto e considerato che forse qualcuno ti
potrebbe prendere un po’ in giro per questo nome, vorrà dire che ti troveremo
un diminutivo. Che ne dici di…Hangie? Eh? Ti piace?”
La
bambina guardò la madre per un attimo: sembrava davvero che ci stesse pensando.
E poi si mise di nuovo a ridere spensierata.
“Beh,
direi che la risposta è piuttosto chiara!” rise Peter.
“Allora,
così sia: ti chiamerai Hangie.”, sentenziò la moglie.
Sorrise
poi alla figlia.
“Cara,
ora però sarebbe meglio che tu e la bambina riposaste un po’. Non preoccuparti,
noi saremo sempre di là. Se hai bisogno, chiama.”
La
ragazza si sdraiò con la bambina ancora fra le braccia. “D’accordo. Mamma,
papà. Grazie!”
“Non
ringraziarci, figliola. Abbiamo fatto quello che dovevamo.”, rispose Peter.
E
i due coniugi, guardando la figlia e la nipote chiudere gli occhi, sorrisero…e
si chiusero la porta alle spalle.
***
E
così la bambina crebbe bella e sana. Forte. E soprattutto, come tutti i
bambini, molto vispa!
Oramai,
benché fosse piccola, visto che aveva appena tre anni, aveva capito (o meglio
intuito) di avere qualcosa di speciale. E usava così i suoi poteri per
combinare guai. Sebbene questi “guai”, in effetti, si limitassero soltanto a
sollevare gli oggetti per far arrabbiare sua madre e i suoi nonni.
Per
il resto, Hangie cresceva come la bambina più buona e dolce del mondo.
“Hangie,
adesso basta!”
Erano
le 10 di mattina. Macy aveva messo la piccola a tavola, per darle la colazione.
Hangie,
invece, si divertiva a sollevare il piatto, il bicchiere, il tovagliolo, e
tutto ciò che aveva davanti! Era una vera birbante!
“Mamma!
Mi daresti una mano, per piacere? Hangie non la smette di far levitare gli
oggetti.”
Cindy
entrò in cucina di corsa, ma appena vide la scena…scoppiò a ridere!
La
giovane guardò la madre sbalordita.
“Mamma?
Ti pare il momento di metterti a ridere? Hangie non se ne sta buona…ormai è
mezz’ora che va avanti in questo modo! Io ti chiedo una mano per farla
smettere, e tu che fai?, ridi!?”
La
donna guardò sua figlia con un sorriso.
“Scusami,
tesoro. È che mi sono ricordata…che quando eri piccola, tu eri esattamente come
Hangie. Non appena vedevi qualcosa davanti ai tuoi occhi, tu ti mettevi a
ridere, e sollevavi l’oggetto come se niente fosse!”
Per
i primi secondi, Macy guardò la madre con uno sguardo severo, e scosse la
testa. Ma poi, vedendola ridere, e guardando sua figlia che rideva quanto
lei…si arrese, e tutte e tre si misero a ridere come matte!
In
quel momento entrò il signor Mendel.
“Beh?
Cosa avete da ridere così, tutte e tre?” si guardò intorno, e vide sua nipote
che faceva levitare le cose, e anche lui irrimediabilmente si mise a ridere.
“Eh! Tale e quale a sua madre!”
Le
cose andavano bene. I Mendel erano una famiglia molto felice, Cindy e Peter
avevano tutto ciò che si poteva desiderare: una figlia bellissima, e una
nipotina splendida!
Era
il 26 Aprile dell’anno 1992. Il giorno che la vita di Macy Mendel…si fermò. Per
mano della persona che più di tutte odiava…e al tempo stesso amava.
***
Ore
23.00
Criiiick…
La
porta dell’ingresso secondario, che si trovava in cucina, si aprì lentamente
cigolando.
Finalmente ti ho trovata, Macy...nn mi posso sbagliare...questa è la tua aura magica…
Macy
si svegliò di soprassalto. E i suoi occhi caddero sulla porta della stanza.
No...non è possibile...eppure... È la sua Aura magica, la riconoscerei dovunque! E' qui per portare via Hangie! Devo portarla via da qui.
La
ragazza si alzò stando attenta a non fare il minimo rumore, andò alla culla
della bambina, e la prese in collo. “Coraggio piccolina.” sussurrò “Ora
dobbiamo andare via…”
“Non
credo proprio, Macy.”
La sua voce provocò in Macy un brivido lungo la schiena...quella era la prova che le cose erano
proprio cambiate: prima la voce di Tom Riddle le faceva battere il cuore…ora le
gelava il sangue nelle vene.
La
giovane si girò e lì, stanziato sulla porta della camera…vide lui. Il suo
peggior incubo. Eppure era anche il ragazzo che, tanto tempo prima, l’aveva
fatta innamorare…
“Cosa
ci fai qui, Tom? Vattene. Fuori da casa mia!”, gli disse stringendo forte
Hangie a sé “Non c’è niente di tuo, qui.”
Sul
volto di Tom lampeggiò un vago ghigno. “Ti sbagli, tesoro mio. In questa casa
c’è più di una cosa che mi appartiene…” La guardò con sguardo
profondo.
E
fu allora, che il cuore di Macy accelerò i battiti. Cosa…mi sta succedendo? Perché il mio
cuore ha accelerato? Non posso credere che…
Macy
decise di ignorare quel battito accelerato.
“Il
nostro tempo è finito, Tom. Va via, ti prego. Non farmi usare i miei
poteri contro di te, sai che non mi piace usarli sulle persone a cui tengo.”
Quelle ultime parole le erano uscite così.
Tom
si tolse finalmente il cappuccio che teneva in testa.
“Macy, guardami.
Sono ancora il ragazzo di cui ti eri innamorata! Non sono tanto diverso da
come ero prima. Ho sempre saputo di essere diverso da tutti gli altri…di avere
un futuro nella Magia Oscura…”
“No!”
urlò Macy. I suoi occhi iniziarono a divenire lucidi. “Non è vero!
Tu non eri affatto cattivo, prima… E il ragazzo di cui mi sono innamorata…non
sei tu. Tu non sei il Tom Riddle che amo!”
Tom
abbassò la testa e strinse i pugni. Dopodiché la guardò di nuovo.
“Non
costringermi a farti del male, Macy… Ti prego. Dammi la bambina, e me ne andrò.
Non ti toccherò neppure con un dito, te lo prometto. Ti puoi fidare di me, lo
sai.”
In
quel momento entrarono i signori Mendel.
“Che
ci fai qui, Tom?” gli disse Cindy guardandolo con rabbia “Ti conviene uscire
immediatamente da questa casa, signorino. Altrimenti…” tirò fuori la bacchetta.
Tom
sogghignò. “Cosa vorresti fare, Cindy? Uccidermi, forse? Lo sai che i tuoi
poteri, benché tu sia più vecchia di me, sono nettamente inferiori ai miei.”
Peter
lo guardò con odio. “Tu sei l’essere più disgustoso che abbia mai conosciuto,
Tom Riddle! Va fuori dalla mia casa, subito!”
“Non
puoi darmi ordini, Peter. Un Babbano non può pretendere di dare ordini al
Signore Oscuro.”
Macy
tornò alla culla, e vi rimise Hangie. E le sorrise. “Non preoccuparti,
piccolina. La mamma non permetterà che quel signore cattivo ti faccia del
male.”
“Io non sono un “signore cattivo”! Cavolo, sono suo
padre!” urlò.
Macy
tirò fuori la sua bacchetta, e gliela puntò contro. “Te lo ripeto, Tom: non
costringermi a farti del male. Mia madre non potrà farti nulla, questo è vero.
Ma conosci molto bene i miei poteri…e sai bene che sono al tuo pari.”
Tom
scosse la testa. Abbassò la testa. E impugnò la sua bacchetta.
“Perché?
Macy…noi tre potevamo essere una famiglia…la più potente che sia mai esistita
nel nostro mondo. E invece tu, come al solito, vuoi rovinare tutto…”
“Cosa
vuoi farle, Tom? Ricordati che c’è tua figlia in questa stanza!” gli urlò
contro Cindy, assai spaventata per la figlia.
Tom
guardò Macy, e lei, con gran stupore…vide che gli occhi del ragazzo erano
lucidi.
“Sappi
solo che ti amo, Macy Mendel. E ti amerò per sempre. Un giorno ci
rincontreremo…amore mio.” Alzò la bacchetta…chiuse gli occhi… “Avada…Kedavra!”
Un
fascio di luce verde scaturì dalla bacchetta del giovane Tom Riddle…e andò a
colpire in pieno la povera Macy.
La
ragazza spalancò gli occhi dalla sorpresa…dopodiché fece un mezzo giro su se
stessa…guardò per l’ultima volta la sua meravigliosa bambina…e si accasciò a
terra.
Quella
volta fu la sola in cui Tom Riddle, dopo tanti anni…pianse.
***
Cindy
guardò la stanza di sua figlia, totalmente intatta, e il corpo della ragazza…lì
davanti ai suoi occhi…steso per terra, pallido…
La
prima cosa che fece fu di andare velocemente versò la culla di Hangie, che era
scoppiata in un pianto dirotto e senza fine.
La
prese in collo e cercò di calmarla.
“Shh.
Buona, piccolina…non piangere…è tutto a posto…”
Ma
dentro di lei, il suo cuore era a pezzi: in un attimo lei aveva perso una
figlia, e sua nipote aveva perso la mamma.
Per
chi fosse entrato in quella stanza, forse poteva sembrare che a Cindy Mendel
non importasse niente della morte di sua figlia, o comunque poco. Ma non era
esattamente così: stava malissimo! Ma prima di tutto, era una Strega. E ne
aveva visti tanti morire così…
“Tesoro…prendi
Macy. Domani chiameremo i nostri parenti e amici. Dobbiamo farle un funerale
degno di lei.”, disse al marito.
Peter,
mostrandosi forte, prese in braccio il corpo senza vita di sua figlia.
“Cosa
diremo alla gente?”
Cindy
ci pensò un attimo. “Diremo… Sì, diremo che é morta per un’emorragia interna
derivata dal parto. E che si è estesa stanotte…portandola alla morte. Non
sospetteranno: capita, a volte.”
Peter
portò sua figlia in salotto, e la posò sul divano.
Poi
tornò indietro, e vide la moglie uscire dalla loro stanza. Si affacciò. E lì,
sul letto, vide la piccola Hangie che dormiva, stringendo forte il suo
orsacchiotto regalatole da Macy.
“Ora
dobbiamo pensare a lei. Non deve rimetterci a causa della scellerataggine di
suo padre.” disse Cindy prendendo un profondo respiro.
Peter
annuì e la strinse. “Hai ragione, amore. Angelica deve crescere spensierata e
felice. Macy avrebbe voluto così.”
La
piccola Hangie dormiva, abbracciata al suo Pucy, e neanche immaginava che la
mattina dopo, la sua mamma non sarebbe stata lì, pronta a prenderla in collo e
a farla giocare.
Perché
la sua mamma, una ragazza di appena 22 anni…era morta.
E
i suoi nonni temevano il giorno in cui la piccola Hangie, cresciuta, avrebbe
scoperto che ad averle sottratto la sua adorata mamma…non era stato altro che
suo padre.