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Autore: thatswhatfriendsarefor    25/07/2014    12 recensioni
SPOILER 6X23
La macchina di Castle è in fiamme in un fossato e Kate attonita guarda tutta la sua vita andare in fumo.
Come potrà andare avanti? Cosa è successo veramente?
La nostra personalissima versione della 7x01 e 7x02.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'E se l'inizio fosse stato diverso?'
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CAPITOLO 8 – Cinquanta sfumature di rosso

Castle non può fare a meno di pensare all’ironia della situazione. Farebbe carte false per trovarsi in una situazione del genere con Kate e invece è lì bloccato nel letto di una psicopatica.

 

Anne osserva compiaciuta il frutto del suo lavoro. Il suo adorato fidanzato è disteso nel letto che lei ha provveduto a preparare con tanta devozione quella stessa mattina, scegliendo con cura la biancheria, certa che avrebbe accolto presto i loro corpi scossi dai gemiti della passione. Le dispiace solo che il suo Ricky sia stranamente riluttante, tanto da aver dovuto usare le maniere forti con lui: dapprima il trinciapollo e poi il taser. E anche adesso, è costretta a tenerlo ammanettato alla testiera in ferro battuto. Anche se forse, in questo modo, tutto è ancora più eccitante.

Lascia vagare il suo sguardo voluttuoso sul fisico del suo scrittore. Lo ha immaginato tante volte, grazie anche alle scene di sesso descritte nei suoi romanzi. Anche se in quei casi si trattava di Rook e di Nikki Heat, l’alter ego di quella puttanella della poliziotta. Per fortuna è riuscita a impedirgli di commettere un errore fatale, sposando quella sgualdrina. Aveva infatti scoperto dai blog che il matrimonio avrebbe avuto luogo proprio quel giorno nella villa poco distante dalla casa di Elizabeth e quindi era bastato appostarsi sulla strada e aspettare il momento propizio. E così è stato. Perché la sorte vuole che sia solo suo, di questo Anne è profondamente convinta. E il destino va assecondato e, in certi casi, un po’ forzato.

Con le mani gli accarezza il petto e scende fino alla cintura, cominciando ad allentarla così da poter sfilare anche i pantaloni al suo Ricky, pregustando il piacere che proverà quando saranno una cosa sola.

Da parte sua, Ricky la guarda spaventato e inorridito. In tutta la sua vita ha fantasticato più di una volta di trovarsi in una situazione simile e spesso l’ha anche messa in pratica – sebbene solo con Kate – ma mai e poi mai avrebbe pensato che, invece di eccitazione, avrebbe provato terrore allo stato puro. Sta per essere posseduto da un’amazzone enorme! Quella doveva essere la sua notte di nozze con l’amore della sua vita e invece si ritrova chissà dove e in compagnia di una squinternata pericolosa. Di un cosa è certo: non vuole che lo tocchi. Il pensiero di essere violentato da una donna non gli era mai balenato neanche nelle sue fantasie più perverse. Spera tanto che il suo corpo per una volta lo tradisca e non risponda. Lo spera per se stesso ma anche e soprattutto per Kate. Non sa come potrebbe riuscire a stare di nuovo con lei, se quella pazza andasse oltre.

Mentre sta ancora armeggiando con i bottoni, con la coda dell’occhio Anne vede le gocce di sangue colare dalla mano di Castle lungo il braccio e minacciare la sua preziosa biancheria.

No, la loro prima notte d’amore non può essere rovinata da delle macchie orribili che poi sono anche difficilissime da mandare via. Bisogna correre immediatamente ai ripari.

“Amore, la tua topolina torna subito. Vado solo a cercare qualcosa per fasciarti la mano, non ti allontanare, ok?” gli sussurra con una voce che vorrebbe essere sensuale ma che a lui suona rivoltante.

Come se poi lui avesse la minima possibilità di muoversi da lì: quattro cerchi di metallo lo tengono ben saldo al letto. Appena Anne gli volta le spalle, Castle prova anche a tirare braccia e gambe, ma le manette non cedono di un millimetro e con quel movimento il dolore alla mano per il taglio che gli ha procurato la sua topolina si fa più acuto. La ferita riprende a sanguinare copiosamente.

Per un momento il suo cervello viene invaso dal panico.

Non vede via d’uscita.

E’ nelle mani di una psicopatica e non sa come liberarsi.

Ma è solo un attimo.

Poi prevale la fiducia.

La fiducia smisurata che ha nella donna straordinaria che sarebbe dovuta diventare sua moglie. Anzi, che diventerà sua moglie. Prima o poi ce la faranno, nonostante questo ennesimo assurdo imprevisto. Perché sometimes the hardest things in life are the things most worth doing. E’ stato lui stesso a dirglielo e ora non può smettere di crederci.

Sa che, a quest’ora, Kate lo starà già cercando.

Sa che non è da sola: sicuramente gli amici del dodicesimo saranno al suo fianco. E’ la squadra migliore dell’intero NYPD.

Spera solo che, almeno per questa volta, esulino dal loro ambito abituale e non abbiano a che fare con un omicidio. Gli dispiacerebbe davvero trasformare il giorno del suo matrimonio in quello del suo funerale.

Anne ritorna nella camera con una fascia improvvisata, ricavata da un canovaccio della cucina. Ha fatto sistemare la capanna ereditata dalla sua mamma qualche mese fa, subito dopo la sua scomparsa, ma non è ancora riuscita a dotarla di ogni comfort. Non è stato semplice: si trova lungo un tratto della costa non facilmente raggiungibile e ha dovuto sborsare parecchio denaro per gli operai che l’hanno restaurata. Ma ne è valsa la pena. Le è dispiaciuto non dire niente a Elizabeth: è molto legata a sua sorella, nonostante le loro madri non andassero d’accordo. Ma voleva che questo fosse il suo rifugio segreto, il suo nido d’amore. Sapeva che ci avrebbe portato il suo Ricky. Quante volte aveva fantasticato su quel momento... Certo, non credeva che ciò di cui avrebbe avuto bisogno per il loro primo incontro sarebbero stati cerotti e garze.

“Adesso stai buono buono che la tua Anne si prende cura di te, cucciolo.” Gli dice con affetto, cominciando a fasciare la mano subito dopo averla pulita nuovamente con il disinfettante. Appena conclude il lavoro, Rick la ringrazia e poi le dice: “Anne, sono davvero stanco, possiamo dormire?”

Tenta la carta della dolcezza.

Non sa come altro difendersi dall’attacco della sua carceriera. La ribellione gli ha procurato un taglio e una scarica di taser. Spera di riuscire a convincerla a rimandare qualsiasi cosa avesse in programma per loro al giorno successivo e confida che, per allora, gli venga in mente qualche altra idea. O che qualcuno gli venga in soccorso. Ha bisogno di guadagnare tempo per aspettare che Kate lo trovi. Perché lei lo troverà, ne è sicuro.

Anne lo guarda corrugando la fronte.

Le cose non sarebbero dovute andare così e i cambiamenti di programma non le piacciono.

Tutto deve essere sotto controllo.

Tutto deve seguire il piano prestabilito.

Non era nei suoi pensieri passare la prima notte insieme a riposare senza far nulla. Dove è il romanticismo e la passione che Rick ha descritto nei suoi romanzi?

Però per stasera si accontenterà di dormire abbracciata a lui. Vuole che sia contento e partecipe ma forse è ancora stordito dall’anestetico. Lei lo vuole al meglio.

Domani faranno scintille.

Di questo è assolutamente certa.

“Ok, amore mio. Vado a sistemare la cucina e poi ti raggiungo per il bacio della buonanotte. Tu intanto rilassati.” Poi aggiunge, abbassando il tono della voce, finché diventa un sussurro minaccioso: “E domani non ci saranno scuse. Staremo finalmente insieme. Sai che ho ottimi motivi per convincerti… o vuoi che te ne dia un’altra dimostrazione?”

Rick deglutisce.

Quella donna è pericolosa.

I suoi occhi passano dalla dolcezza alla malvagità e poi di nuovo all’affetto nello spazio di un battito di ciglia.

Anne gli accarezza delicatamente il volto e si allontana.

Il cuore di Castle continua a essere in tumulto. Il pericolo pare essere scampato, almeno per il momento. Nella sua mente ha un unico pensiero: Kate.

 

Dopo essersi congedati da Elizabeth Jones e averla pregata di avvertirli immediatamente qualora la sorella l’avesse contattata, Beckett, Gates e Brady sono rientrati alla stazione di polizia. In macchina, durante il viaggio di ritorno, hanno provato più volte a chiamare il numero di Anne, ma il cellulare risulta irraggiungibile, dopodiché sono piombati in un silenzio persino più assordante di quello dell’andata. Adesso stanno raccontando ad Esposito quel poco che hanno scoperto dalla chiacchierata con Elizabeth Jones quando Ryan li interrompe.

“C’è una cosa che dovete vedere” parte l’irlandese, senza troppi preamboli. “Ho fatto un controllo dei beni immobili posseduti dalla Jones. Sua madre è morta pochi mesi fa e guardate cosa le ha lasciato in eredità?” dice girando il monitor del computer di Brady, di cui ormai si è impossessato.

Kate legge il rapporto a video. Si tratta di un capanno di pescatori, situato lungo la costa a est di Montauk. Non conosce bene la zona, ma non dovrebbe essere distante da dove si trovano. “Capo, sa come arrivare a questo indirizzo?”

“Si trova alla punta estrema di Long Island, all’interno del Montauk Point State Park, e ci si arriva tramite una strada sterrata. Forse sarebbe opportuno non mettersi in viaggio di notte, il percorso è accidentato e si rischia di finire nell’oceano” Non vorrebbe sembrare pavido, ma conosce la zona e sa quello che dice. Le scogliere in quel punto si affacciano a strapiombo sull’Atlantico: si gode di una vista mozzafiato da ogni curva, ma di notte è un’impresa avventurarsi in quella zona.

Se fosse per Kate, partirebbe subito, sprezzante del pericolo. Quando si tratta dei suoi cari, lei perde la lucidità.

Lo ha fatto con il caso di sua madre, andando incontro a coloro che avevano ucciso Johanna e che non avrebbero esitato a far fuori anche lei, nonostante suo padre e lo stesso Castle avessero provato a dissuaderla in tutti i modi.

Lo ha già fatto quando Rick è stato avvelenato dalla tossina: è andata a cercare l’antidoto senza assicurarsi di avere un collega che le coprisse le spalle.

Ma Victoria Gates le mette una mano su un braccio: “Beckett, partiremo appena fa giorno. So quanto è importante per te, ma se ci rimetti la vita non sarai di nessun aiuto al signor Castle. E riposare qualche ora ti farà bene” Poi si rivolge agli altri: “Farà bene a tutti. Capo Brady, il sole dovrebbe sorgere intorno alle 5 e mezzo, quindi dalle 5 più o meno c’è luce. Ci vediamo qui alle 4 per organizzare i mezzi, ok?”

“Sissignore” risponde immediatamente il capo. Ha imparato come ci si rivolge a quella donna volitiva e non sbaglia più.

“Esposito, Ryan, venite, torniamo alla villa del signor Castle. Beckett, pensi che potresti ospitarci per qualche ora?”

Beckett è combattuta. Come può Victoria Gates anche solo pensare di riposare sapendo che Castle è nelle mani di una psicopatica? Poi però comprende che una missione suicida (e omicida) non servirà a nulla.

“Andiamo, alla villa c’è posto per tutti” sospira rassegnata.

E’ notte fonda quando Jim finalmente li vede rientrare. Scruta con lo sguardo il volto stanco della figlia, poi la abbraccia stretta. Non c’è molto da dire in questi casi: i gesti sono assai più eloquenti. A loro si uniscono anche Martha e Alexis. Kate racconta loro brevemente cosa hanno scoperto e quali sono i prossimi passi. Poi si reca nella stanza in cui avrebbe dovuto trascorrere la sua prima notte di nozze con suo marito, si getta sul letto senza neanche spogliarsi e piange fino ad addormentarsi.

 

Angolino delle autrici

Rick è riuscito ad evitare le avances di Anne, almeno per ora. Alla stazione di polizia degli Hamptons, intanto, il lavoro di ricerca di Ryan porta buoni frutti: la signorina Jones possiede un capanno di pesca sulla costa, in un punto non distante ma difficile da raggiungere. E ora?

Grazie a tutti per la passione con cui state seguendo la storia. Nelle vostre parole si legge lo sgomento e lo sconcerto per la situazione in cui si è andato a trovare il povero Rick. Arriverà Kate in tempo?
Debora e Monica

  
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