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Autore: baba_malu    06/08/2003    0 recensioni
I vampiri sono diventati più forti. La Terra non è più un posto sicuro, ma è l'unico posto. L'amore rimane?
Genere: Romantico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con il secondo capitolo! Ho fatto in fretta vero? ^_^

2° capitolo

Pietà

 

In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.

 

>

Kira continuava a tenere gli occhi chiusi. Li stringeva così forte che le facevano male. Sentiva piccole goccioline di sudore scenderle dalla fronte e arrivarle fino ai lati del volto, all’attaccatura delle orecchie.

> che pensieri stupidi che le venivano in mente mentre era sul punto di morire…eppure…nonostante tutto, dubitava di stare morendo. Non sentiva alcun dolore.

Avvertiva ancora lo sciabordio del piccolo ruscello, il profumo dei fiori selvatici, la sensazione di solletico provocata dai fili d’erba sotto i piedi nudi.

Facendosi coraggio, cominciò ad aprire lentamente un occhio e vide di nuovo il ruscello, gli alberi, il prato, il cielo e il secchio, che si era incastrato tra due piccole rocce sporgenti dalle acque. Doveva essere caduto nel fiumiciattolo quando l’aveva lasciato andare per lo spavento. Aprì anche l’altro occhio e vide l’uomo di prima steso a terra, la faccia affondata nell’erba, nella mano stringeva ancora la pistola, dalla quale fuoriusciva un piccolo filo di fumo, testimone dello sparo. Eppure Kira era là, viva.

Si toccò il volto con la punta delle dita come per averne conferma.

Adesso i suoi occhi erano spalancati e vi si leggevano paura e sorpresa, soprattutto sorpresa...di essere ancora là, viva, lambita dall’aria e scossa dalle emozioni

La ragazza si guardò intorno. Dietro di sé scorse una sagoma di polvere, dalle fattezze umane. La polvere si stava spargendo nell’aria a causa del venticello primaverile che soffiava quel giorno.

Quegli sbuffi di polvere erano quasi affascinanti da guardare, se non si fosse saputo da dove provenivano lo sarebbero stati del tutto.

Dopo avere realizzato ciò che era accaduto, Kira rivolse nuovamente la sua attenzione sull’uomo disteso sull’erba oltre il ruscello.

Si avvicinò a lui con cautela. Poteva toccarlo solo allungando il braccio, tanto era stretto quel tratto d’acqua. Si mise in ginocchio e con la stessa lentezza con la quale si era prima avvicinata, gli prese il volto tra le dita e lo girò verso di sé.

Improvvisamente sussultò. Lui, nonostante fosse semi-incosciente, le aveva catturato il polso utilizzando la mano libera e sollevò faticosamente la pistola,stretta nell’altra mano, verso di lei, puntandogliela nuovamente contro. Aveva ancora gli occhi chiusi.

Più Kira, spaventata da quel contatto, tentava di liberarsi, più la presa dell’uomo si stringeva.

Egli socchiuse un occhio e la vide. Nello stesso momento in cui i loro sguardi si incrociarono, il viso di lui sembrò rilassarsi e allentò la presa sul polso di lei, senza però lasciarla libera. Abbassò la pistola e gemette a causa del dolore provocatogli dalle ferite che riportava su tutto il corpo.

Svenne di nuovo.

Adesso la sua mano era ritornata ad accasciarsi sull’erba, lasciando il polso di Kira finalmente libero. La ragazza se lo prese con l’altra mano, sfregandolo poiché le faceva male.

Studiò attentamente l’uomo.

Poi chiuse gli occhi, inspirò l’aria profumata di fiori, lo guardò ancora, si alzò in piedi e attraversò il ruscello, bagnandosi le gambe fino a metà coscia.

Lo continuò a guardare, si chinò e lo girò verso il cielo. Lui teneva ancora la pistola stretta nella mano destra. Il viso era rilassato ma pallido. Aveva i capelli leggermente lunghi, neri come l’ebano e labbra sottili. Gli occhi erano chiusi, ma lei li aveva visti bene. Erano di un blu intenso, bellissimi, ma spenti e privi di emozione.

Kira bagnò le mani nell’acqua del fiumiciattolo e le passò delicatamente sul viso di lui, che si rilassò ancora di più. Le labbra del ragazzo (perché adesso che lo aveva osservato bene aveva visto che doveva avere circa 25 anni) si curvarono in quello che doveva assomigliare ad un piccolo sorriso, ma invece sembrava di più una smorfia.

> si ritrovò a pensare Kira, continuando a bagnargli il viso con la punta delle dita.

Quando le mani furono completamente asciutte, Kira si girò a prendere il secchio che sbatteva ancora sulle rocce tra le quali si era incastrato. Fortunatamente la corrente era debole e non l’aveva portato via.

>

Dopo aver recuperato il secchio, Kira prese il braccio sano dell’uomo e se lo issò sulle spalle.

La pistola le sbatteva ritmicamente sul seno mentre camminava. Le dava fastidio, ma intuiva che anche se avesse tentato di sfilargliela di mano, il ragazzo si sarebbe opposto con tutte le forze che gli rimanevano.

Arrivata alla caverna si guardò intorno, suo padre non c’era, probabilmente era uscito per recuperare un po’ di cibo per il pranzo.

Kira fece appena in tempo a distendere il ragazzo sul suo letto, che senti dei passi provenienti dall’entrata della caverna.

“Sono a casa!” l’avvertì la voce di suo padre che si faceva sempre più vicino, chissà come l’avrebbe presa…

“Sono riuscito a prendere un cinghiale guar…!” Michael si bloccò di colpo, che ci faceva un uomo disteso nel letto di sua figlia?!

“Papà, abbiamo un ospite…”

 

 

Spero vi sia piaciuto! Commenti=Capitolo nuovo! ok?

  
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