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Autore: CourtG    25/07/2014    0 recensioni
Dopo la morte della moglie, Thomas (uno scienziato che lavoro in una centrale nucleare)vive con la sua piccola figlioletta di 5 anni Angel. La vita scorre tranquilla ma non manca il giorno in cui a Thomas non pensi alla sua adorata moglie, ma a colmare questo vuoto ci pensa la piccola Angy e il suo lavoro.
Ma qualcosa interrompe la routine di Thomas. Sarà sfortuna? Sarà il destino?
In un giorno quest'uomo perde tutto..ma riuscirà mai con l aiuto della scienza o della magia a far tornare tutto normale?
Genere: Drammatico, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
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-Capitolo 13

-Thomas..-
Non sembrava nemmeno la sua voce. Mi avvicino piano al letto e le prendo la mano.
-Va tutto bene piccola. Come ti senti?- le dico accarezzandole delicatamente la mano con il pollice e guardandola negli occhi.
-Volevo volare Thomas. Sono stanca delle medicine…dei dottori…voglio stare bene come quel giorno al mare. Ho provato a scende le scale più velocemente del solito, siccome di solito non posso correre… mi sono sentita leggera e poi non ricordo…- mi dice abbassando gli occhi.
Era solo stanca di tutto quello e della sua malattia.
Le prendo il viso tra le mani costringendola a guardarmi negli occhi –Ti faccio una promessa Mary. Se i tuoi vorranno e se tu vorrai… un giorno ti porterò con me e realizzerò tutti i tuoi desideri.-
-Tutti quanti?-
-Tutti quelli che ti passano per questa testa matta- le dico scompigliandole  i capelli –Ci stai?­-
-Desidero avere un negozio di fiori, desidero poter vedere il mare ogni volta che voglio, desidero non dovermi coprire sempre per colpa del sole e desidero trovare l’amore. Sono questi i miei desideri Thomas e so che tu riuscirai a farli diventare realtà- mi dice guardandomi negli occhi. Il suo sguardo è cambiato, ora c’è una scintilla nei suoi occhi. Lei ci crede davvero, crede davvero di poter realizzare tutti i suoi sogni, lei crede in me. Solo ora mi rendo conto di quanto è cresciuta, è una donna che sa quello che vuole…proprio come sua madre. Le allungo la mano sinistra verso il viso e le stringo il naso con il mignolo.
-Allora te lo prometto. “Con questo gesto io prometto quello che ho detto. Con questa stretta, se non mantengo la promessa, che mi colpisca una saetta. Con questa mano che collega al cuore ,prometto.”- la vedo confusa, come se facesse fatica a ricordare qualcosa.
-L’ho già sentita questa filastrocca ahahah strano… -
Le sorrido. Come potrei non farlo? 
-Bene la signorina non sembra avere nulla di grave, ma le aumenteremo le dosi delle medicine che già prende- dice il medico entrando improvvisamente nella tenda.
-La ringrazio dottore.- La voce di Charlie sembrava stanca e sconfitta. Non dev’essere facile convivere tra casa e ospedale.
Aiuto Charlie ed Annabelle a raccogliere le proprie cose e a caricarle in macchina. Poi torno dentro per prendere Mary, che intanto è stata messa su una sedia a rotelle. Era più pallida del solito.
Sono passate due settimane da quando Mary è uscita dall’ospedale e le cose non sembrano essere migliorate. Lei sta sempre a letto con la febbre nonostante non sia ancora periodo d’influenza, è sempre debole e non riesce a mangiare quasi nulla che subito dopo vomita.
Oggi è domenica e la città è molto tranquilla, molti vanno fuori per passare una serata diversa, io invece sono a casa di Mary e stiamo giocando alla…credo si dica Playstation?
-Sei proprio imbranato!-
-Non è vero! Mi è venuto addosso! Mi spieghi come diavolo faccio a scansarlo?-
-Non riesci nemmeno a tenere il joystick in mano- ride di gusto nel vedere la mia totale ignoranza nel giocare. Mi sarò perso almeno quindici anni di scoperte video ludiche, che vuoi che sia!
-Grazie per la compagnia comunque, l’apprezzo molto. – mi dice sorridendo e dandomi una pacca sulla spalla. Ricambio il sorriso e continuo a giocare, ovvero continuo a premere tasti a caso.
Mi piaceva molto passare del tempo con lei, potevo stare vicino come padre ma anche come amico quale sono.
-Ho una sorpresa per te!-
-Cosa?-  le dico alzando un sopracciglio.
-Vedrai-

 
To be continued…
   
 
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