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Autore: Panda01    25/07/2014    2 recensioni
La guerra è ormai finita, Sasuke è tornato a Konoha e ha ripreso la sua quotidianità. Finchè un giorno, di ritorno da una missione, un avvenimento bizzarro e misterioso lo costringerà a fare i conti con il passato e con i suoi sentimenti.
Dal primo capitolo:
Il giovane vide accanto a sè la borsa degli strumenti che ogni ninja, degno di quel nome, portava appresso, si affrettò a prenderla e a cercare l'oggetto che avrebbe dato risposta a tutti gli atroci dubbi che gli stavano bombardando la mente: uno specchio.
Con timore porto l'oggetto all'altezza del viso, alzò lo sguardo lentamente, sembrava quasi aver paura di ciò che avrebbe visto. Prese coraggio e finalmente guardò lo specchio e ne vide l' immagine riflessa: chi diavolo era quel marmocchio?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Dobe. Dobe. Dobe..

Quella era l’espressione usata da Sasuke per chiamarlo. Ma anche lui, dal canto suo, ricorreva all’appellativo “Teme” per rispondergli a tono.

Quei due termini erano la prova del loro legame, della loro amicizia, che, nonostante i continui litigi, le incomprensioni e le frequenti scazzottate, era sincera... era fraterna.

Malgrado avessero caratteri differenti, anzi totalmente opposti, uno vivace, sorridente e incurabilmente ottimista, mentre l’altro freddo, impassibile ed altezzoso, avevano condiviso lo stesso dolore causato dalla solitudine di non aver una famglia, di non avere qualcuno al loro fianco che li amasse.

Nessun altro, oltre a Sasuke, l’aveva mai chiamato in quel modo, eppure era proprio quella la porola che aveva indubbiamente sentito uscire dalla bocca di Haruki.

Naruto si alzò finalmente dal letto dopo esservi rimasto a rimuginare per almeno un’ora, da quando aveva aperto gli occhi.

Si vestì in fretta e furia e senza neanche preoccuparsi di fare colazione, cosa davvero preoccupante per lui, uscì dal suo monolocale. Corse per le strade di Konoha, ricambiando velocemente i saluti dei passanti, quando finalmente si fermò davanti ad un grande portone e cominciò a bussare e a chiamare a gran voce – Hinata! Hinata aprimi! -.

- N-Naruto... Che ci fai qui a quest’ora del mattino? – rispose la voce della mora alle sue spalle.

Il biondo si voltò di scatto, i suoi movimenti furono troppo rapidi ed improvvisi che perse l’equilibrio e finì adosso alla ragazza, facendole cadere a terra la busta della spesa che teneva in mano. Un paio di mele rotolarono fuori dal sacchetto, ormai piene di ammaccature.

I due ragazzi si erano come congelati in quella posa, troppo imbarazzati per dire o fare qualcosa.

Una mano colse uno dei frutti finiti per la strada, lo pulì sulla manica del vestito e osservò attentamente la scena che gli si presentava dinanzi... La faccia di Naruto era finita dritta dritta sul petto della Hyuga, ed entrambi erano riversati a terra l’uno sopra l’altra.

La mano strinse il frutto proibito talmente forte da ridurlo in poltiglia – Che cosa state facendo? – chiese poi l’assassino di mele mentre lasciava cadere i resti del cadavere della vittima, con una voce apparentemente tranquilla, ma che avrebbe fatto accapponare la pelle persino al diavolo in persona.

Naruto rabbrividì ed iniziò a sudare freddo, sebbene in quella posizione non riuscisse a vedere il volto di quella persona, la sua voce sinistra, che nascondeva un’enorme intento omicida, gli aveva già rivelato la sua identità: Hiashi Hyunga.

Il ragazzo si allontanò prontamente da Hinata mentre le sue braccia si accingevano a muoversi ripetutamente in senso di diniego – Niente! Niente! Hahahaha – scoppiò in quella che doveva essere una fragorosa risata per smorzare la tensione, ma che si rivelò solamente la risatina paranoica di un condannato a morte.

Il volto del capo famiglia Hyuga diventava sempre più terrificante ogni secondo che passava e il suo sguardo di ghiaccio era paragonabile a quello di Medusa, avrebbe potuto pietrificarti per il resto della tua vita.

- Non è niente, padre. Naruto è inciampato e siamo caduti – Hinata intervenne in aiuto del suo ragazzo, racattando la mela che si era salvata dalla furia omicida del padre e riponendola nuovamente nella busta.

- Forza rientriamo – gli sorrise serena, spingendolo per le spalle e facendogli varcare la soglia di casa che nel frattempo si era aperta.

Padre e figlia entrarono e il portone si chiuse alle loro spalle, mentre il figlio del Quarto Hokage era rimasto lì, seduto per strada, ancora pietrificato da quello sguardo micidiale.

Dopo un tempo indeterminato, in cui Naruto non si mosse nemmeno di un millimetro e venne persino scambiato per una statua da dei bambini pestiferi che passavano di lì e che gli scarabocchiarono la faccia, finalmente il portone si riaprì e Hinata uscì di casa.

- N-Naruto.. Naruto – lo chiamò per risvegliarlo dallo stato di coma in cui era caduto.

- Hinata! – gridò lui improvvisamente, facendola sobbalzare dallo spavento.

- Hinata ho bisogno del tuo aiuto! – affermò il biondo prendendole le mani tra le sue, aggravando così il rossore ancora presente sulle gote della ragazza.

Lei annuì con il capo in segno di consenso, trattenendo le risate alla vista del viso scarabocchiato che si ritrovava di fronte, e lui senza esitare si incamminò tenendola per mano, non avevano tempo da perdere, anche perchè ormai ne avevano già sprecato abbastanza, le avrebbe spiegato tutto strada facendo.

 

I due giovani stavano proseguendo rapidamente per una delle vie principali del villaggio, quando in fondo alla strada scorsero la figura di Haruki, accompagnata da quella del maestro Kakashi. Lesto, Naruto si nascose dietro ad un uomo di grande stazza e si trascinò dietro la mora, osservò le azioni dei due sospetti mentre la ragazza dubbiosa gli chiese il motivo del suo bizzarro comportamento.

- Non ti sembra che Haruki somigli molto a Sasuke? –

- Bè, sì.. Anche io e le ragazze l’abbiamo notato.. – rispose la mora continuando a nascondersi dietro all’uomo, che sembrava non essersi accorto di loro – Hanno gli stessi occhi scuri e gli stessi capelli neri.. -.

- Sì infatti! – annuì lui.

– Hinata.. io.. credo che Haru... sia Sasuke -.

La ragazza spalancò i suoi grandi occhi perlacei – Ma.. Sasuke è ancora in missione, l’ha confermato anche l’Hokage.. ed inoltre le loro personalità sono compleatamente differenti. – replicò la ragazza.

- Lo so... Ma io me lo sento, Hinata.. Il mio sesto senso mi dice che è così -.

Il biondo cominciò a fare dei simboli con le mani finchè da una nuvola di fumo uscì un secondo Naruto.

- Tu segui quei due – ordinò l’Uzumaki alla sua copia, che ubbidì e si incamminò.

- Noi invece.. andiamo a cercare prove a casa di Sakura-chan ed Ino – continuò poi determinato a scoprire la verità.


Ben presto arrivarono all’appartamento delle due amiche e videro Sakura intenta ad uscire di casa, probabilmente stava andando all’ospedale per il turno pomeridiano. Si nascosero dietro a dei cespugli e quando la rosa fu lontana si avvicinarono per entrare nell’abitazione attraverso il balcone del soggiorno, che aveva la porta aperta.

Sul tavolo del salotto vi era un cesto pieno di frutta di vario genere e a qualla vista al giovane ninja venne un’idea, a suo parere infallibile.

Prese un pomodoro, tirato fuori da chissà dove, e lo posizionò in cima al cesto.. Ricordava bene che al suo compagno di team piaceva molto quell’ortaggio, e se anche Haruki lo avesse scelto, scartando i restanti frutti.. allora quella sarebbe stata la prova indiscutibile che lo avrebbe incastrato.

Intanto Hinata continuava a fissare il ragazzo con aria preoccupata, tuttavia assecondava le sue alquanto bizzarre idee.

Sentirono un rumore provenire da una porta lì vicino, così decisero di nascondersi in un’altra stanza. Forse Haruki era già rientrato? In effetti Naruto si era accorto che la sua copia che stava seguendo il bambino e il maestro Kakashi era svanita in qualche modo, anche senza il suo consenso.. ma non ne aveva capito bene il motivo.

“Bè, meglio così” disse tra sè e sè il biondino, avrebbe risolto il mistero molto più velocemente di quanto pensava.

Hinata attivò il suo Byakugan per vedere cosa accadesse nel soggiorno.

Una ragazza dai lunghi capelli biondi entrò, gettando rozzamente la sua borsa a terra, si gettò di peso sul divano si stiracchiò le braccia indolenzite.

- È Ino – disse la Hyuga per informare il ragazzo, che alla notizia sbuffò rumorosamente.

- Si sta alzando dal divano e si dirige verso il tavolo.. – Hinata parlava come se fosse stata un telecronista – Sta guardando il cestino della frutta.. si è fermata.. – la ragazza rimase in silenzio per un buon paio di minuti, con il volto concentrato.

- Che sta succedendo? Che sta succedendo, Hinata? – continuava ad assillarla Naruto iniziando a preoccuparsi sempre più, finchè non sentirono un grido alzarsi nell’aria.

Naruto fece per aprire la porta ed introdursi nella stanza da cui proveniva l’urlo, ma la sua ragazza lo fermò tirandolo per un braccio e portandosi l’indice sulle labbra sottili per fargli segno di stare in silenzio.

Ecco quello che era accaduto nell’altra stanza: Ino si era sollevata dal divano, dirigendosi verso il tavolo su cui era poggiato il cesto. La bionda aveva cercato con gli occhi una pesca, ma appena aveva poggiato lo sguardo sulla frutta aveva visto quella cosa orribile: color rosso fuoco, superficie liscia e raccapricciante e quel piccolo picciolo verde orripilante.

Con molta calma aveva preso quel pomodoro indifeso in mano, aveva aperto la finestra e lo aveva lanciato con tutta la sua forza il più lontano possibile cacciando un urlo così forte da poter rompere centinaia di bicchieri di vetro.

Missione fallita, ovviamente.

Il giovane shinobi decise allora di introdursi nella stanza degli ospiti, in cui alloggiava Haru. Appena entrati videro sopra al letto un peluche a forma di gatto – Quello non è quello che ha vinto Sakura ieri all’Hanami? – domando Hinata.

- Sì.. Hai ragione.. – si avvicinò all’oggetto – C’è un biglietto – e cominciò a leggerlo – Per Haru. Sei stato molto bravo con quei pesci -.

Naruto colse immediatamente l’occasione per mettere in azione un’altra delle sue trovate. Prese una penna e cominciò a scrivere.

‘Anche se non quanto me! Hahahahaha! Devi migliorare ancora molto!!’

Dei passi si fecero sentire oltre la porta della stanza, i due ragazzi si guardarono spaesati l’uno in cerca dell’aiuto dell’altra, ma nessuno dei due sapeva come uscire da quella fastidiosa situazione.

La maniglia grigia si abbassò lentamente, tutto era confuso ed il tempo sembrava trascorrere al rallentatore mentre nella mente di Naruto apparivano le vie di fuga più strane ed ovviamente fallimentari.

La porta cominciò ad aprirsi con un leggero cigolio, Hinata prontamente prese la mano del biondo e lo trascinò con sè sotto il letto. Rimasero in silenzio e videro dei piccoli piedi entrare nella stanza, era Haruki.

Ovviamente essendo sotto il giaciglio non riuscivano a scorgere bene ciò che accadeva nella camera, o almeno questo valeva per Naruto. Hinata, al contrario, grazie alla sua dote innata riusciva benissimo a vedere, peccato che la vicinanza, decisamente troppo ristretta, al biondo, causata dal fatto che quello fosse un letto ad una sola piazza, la faceva andare letteralmente in cortocircuito.

E così l’espressione che il bambino ebbe in volto leggendo il biglietto lasciatogli non fu vista dai due spioni sotto al letto.

Il piccolo Haruki si distese sul letto e rimase fermo per un un paio di secondi, che poi si trasformarono in minuti e forse anche in ore..

L’Uzumaki e la Hyuga continuavano a guardarsi, cercando di parlarsi con gli sguardi e i piccoli gesti che riuscivano a compiere in quell’ambiente ristretto.

- Starà dormendo? – domandava il biondo.

La mora dopo aver ripreso il suo autocontrollo, sebbene fosse ancora frastornata, attivò nuovamente il byakugan – Ha gli occhi chiusi.. ma non so se stia dormendo.. -.

Improvvisamente un lamento si fece sentire rumorosamente nell’aria...

Era lo stomaco di Naruto, che fin dalla mattina non era stato sfamato.

Logicamente, furono subito scoperti.

 

- Che ci facevate la sotto?? – domandò curiosa la bionda offrendo loro due bicchieri di thè freddo.

- Ehm... niente... – replicò Hinata con il viso che le andava a fuoco, che figura che avevano fatto.

- Hahahahaha!! Siamo venuti a trovarvi no? – gridava allegro colui che non sapeva nemmeno dove stesse di casa l’imbarazzo.

- Bè, allora restate qui a cena no? Tra poco torna Sakura e passa a prendere del sushi – li invitò Ino.

Naruto accettò con gioia, non solo perchè avrebbe potuto finalmente mangiare, ma anche perchè in quel modo poteva ancora investigare sul misterioso caso di Haru.

La rosa rincasò insieme al sushi e la cena si svolse in relativa tranquillità. Alla fine del banchetto i ragazzi rimasero al tavolo parlando delle varie missioni svolte, ricordando i vecchi tempi dell’academia ed ancora una volta Naruto colse l’occasione ed indirizzarò la discussione sull’argomento Sasuke Uchiha, con quell’attacco diretto Haru non avrebbe avuto scampo.

- Dovremmo fare una bella festa tutti insieme! – propose prendendola per le larghe, provando a coinvolgere nel suo entusiasmo anche le ragazze.

- Sì, mi piace come idea! – Ino aveva abboccato all’amo.

- Sì dovremmo invitare tutti i team! Il team dieci, il team otto... insomma tutti! – era elettrizzato all’idea – Così anche il Teme uscirà un po’ di casa! Giusto Sakura-chan? – domandò alla ragazza, volgendo però lo sguardo verso Haruki.

- Mah.. Sinceramente non mi interessa – rispose lei lasciando Naruto di stucco.

Il biondo si voltò per vedere la reazione del bambino, ma la sua faccia mentre si versava dell’acqua nel bicchiere era impassibile e non lasciava intendere alcun malessere.

Il ragazzo ed il piccolo si portarono i bicchieri alle labbra nello stesso momento.

- Vado a fare un bagno caldo – si alzò in piedi la rosa stiracchiandosi – Haru vieni con me? –.

- Pff... – entrambi ricacciarono fuori tutta l’acqua che avevano appena ingurgitato, e con ancora la bocca tutta bagnata spalancarono gli occhi a palla.

- Sakura-chan, ma che dici?? – la rimproverò Naruto.

Se Haru era davvero Sasuke... non aveva nemmeno il coraggio di pensare a quell’evenienza..

- Hahahahahahahahahaha – Sakura si sbellicò dalle risate – Dovreste vedere le vostre facce ragazzi! – continuò ridendo.

- Sakura-chan non fare questi scherzi di cattivo gusto! –

Hinata si alzò in piedi – S-si è fatto tardi...È meglio che torni a casa, altrimenti mio padre si preoccuperà... – disse inviandosi automaticamente verso l’ingresso.

- Ti accompagno, Hinata-chan? – si propose il biondo.

- No.. Non c’è bisogno.. rimani pure se vuoi – replicò con un velo di tristezza nella voce, di cui, per ovvie ragioni, lui non si accorse – Allora va bene, rimango ancora un po’.. Ci vediamo domani Hinata-chan! -.

La ragazza salutò velocemente il resto del gruppo ed uscì dall’appartamento da sola, aveva sperato che Naruto insistesse, ma ciò non era successo.

Si diede della stupida mentalmente, mentre una lacrima le solcava il viso.

 

-Hinata!! Hinata aspettami! – sentì una voce gridare alle sue spalle.

La mora si voltò e con sua grande sorpresa vide Naruto che le correva incontro.

- N-naruto.. non avevi detto che restavi ancora un po’? – gli chiese.

- Volevo accompagnarti a casa Hinata – replicò lui con il fiatone.

 

 

- Naruto ma sei stupido o cosa? – gli avevano rinfacciato Sakura ed Ino in coro.

- Perchè? Cosa ho fatto? – grattandosi il capo.

- Perchè non l’hai accompagnata? – aveva cominciato l’interrogatorio la rosa.

- Ma... lei mi ha detto che potevo restare... –

Sakura si portò una mano in viso sospirando profondamente.

- Ma sei scemo?? – aveva gridato Ino sbattendo la mano sul tavolo ed entrando nelle parti del poliziotto cattivo, facendo rabbrividire sia il biondo che il piccolo Haru.

- Naruto! Ma non capisci i sentimenti di una ragazza?? – aveva continuato a gridare l’Haruno, a quanto pare non soleva più esserci anche il poliziotto buono..

- Seguila!! – avevano urlato a squarciagola, rischiando di rompergli i timpani.

 

 

I due ragazzi si incamminarono verso casa Hyuga, mano nella mano, camminando a passi lenti.

Hinata riusciva a stento a trattenere le lacrime, tuttavia quelle non erano lacrime causate dalla tristezza, ma bensì di gioia. Era così felice che lui l’avesse seguita per riaccompagnarla a casa.

- Stai.. piangendo? Qualcosa non va? – le chiese notando che la ragazza aveva iniziato a singhiozzare.

- N-no.... Niente... È che.. sono felice – gli indirizzò un sorriso radioso, ed anche se era già tarda sera, a Naruto sembrò di essere in pieno giorno.

 

- Ti amo, Hinata – le aveva sussurrato di getto, avvicinando il proprio viso a quello della ragazza e lasciando che le loro labbra si toccassero delicatamente.

Quello fu il loro primo bacio, una bacio leggero come il vento, ma che portava con sè miliardi di emozioni.

 

 

 

 

 

 

************************************************

Sono tornata con l’ottavo capitolo.

Finalmente! Ci ho messo un po’ lo so... mi spiace...

Comunque, come avrete letto, questo è un capitolo che si incentra sulla coppia Naruto-Hinata.

Tuttavia, per i fan di Sasuke e Sakura, non preoccupatevi, succederà presto qualcosa.. almeno spero.

Per oggi è tutto! Al prossimo capitolo!

Panda01

 

 

 

  
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