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Autore: Follow The Sun    25/07/2014    2 recensioni
Praticamente una storia in cui non accade nulla di speciale, ma pur sempre frutto della mia immaginazione.
[DISPERATO BISOGNO DI CORREZIONE]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso in anticipo per eventuali errori. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate perché ci sto mettendo tutta me stessa :) vi lascio alla lettura, grazie per essere passati. -V



One direction and two possibilities. 
Capitolo 4.

Harry's pov.

Me ne ritornai nella mia stanza canticchiando, ero finalmente riuscito a convincere quella svitata di mia sorella a portarmi ad una festa con lei.
Sapevo già che non avrei dovuto bere o fumare canne, però ne valeva la pena, cioè, mia sorella è una gran figa, se non fosse per il fatto che siamo fratelli, ci avrei già provato, so benissimo che non siamo proprio fratelli di sangue, ma è come se lo fossimo.
Semplicemente non voglio rovinare il rapporto che c'è fra di noi, tutto qui.

Sophie's pov.

-è assurdo!- esclamai nevrotica.
Carol fece un sorriso compiaciuto e tirò fuori il cellulare dalla tasca.
-ti ricordo che domani è il tuo compleanno- disse lei sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
Come se me lo fossi dimenticato, non potrei mai, e dico mai dimenticare il mio compleanno.
-lo so, ma avrei preferito fare, non so...un' uscita tutti insieme- dissi secca. 
-andiamo So, da quando?! Lo so che ti piacciono da morire le feste- disse il tutto sorridendo e dandomi delle leggere gomitate sul braccio.
-va bene dai, ci sto, però adesso direi di scendere a mangiare, ho una fame!- dissi il tutto alzandomi dal letto e alzando un braccio al cielo.
-So, sei in accappatoio, vestiti- Carol mi guardò con una piccola smorfia divertita.
-va bene, tu scendi pure, ovviamente a cena avrai l'onore di sederti vicino ad Harry- le dissi tutto alzando gli occhi al cielo e sghignazzando, ormai tutte le volte che veniva da me aveva il posto riservato vicino a quell'idiota di mio fratello.
Dopo che lei scese le scale canticchiando mi vestii.
Ovviamente mi misi il pigiama, non sarei assolutamente uscita quella sera.

Harry's pov.

Ed ecco la Smith che scende le scale guardandosi in giro.
Pensava di essere sola, così le feci perdere un battito.
-ciao Ca...Carol, giusto?- le dissi avvicinandomi a lei.
Lei sembrò molto agitata e sotto pressione.
-andiamo in cucina? Così almeno ci prepariamo per la cena- le accennai un sorriso, e, ovviamente, lei si sciolse.

Non fece altro che guardarmi di sfuggita durante la cena, non avevo più pazienza, da un momento all'altro le avrei urlato :'ma la smetti di fissarmi?!' Però sapevo controllarmi, e decisi di non fare nulla.

Finita la cena Sophie e Carol andarono in salotto a guardare un film, mamma e Robert dovevano uscire con dei colleghi, anche se ci credevo poco, e io non avevo niente da fare, come sempre.
Pensavo che la mia vita fosse spesso una merda, non fumavo canne come i miei amici, non bevevo alle feste come i miei amici, e in più non avevo la ragazza.
Ma non avevo la ragazza perché non la volessi, semplicemente non riuscivo a trovare quella giusta, o magari la avevo già trovata e non me ne rendevo conto.

Questo tipo di pensieri mi tartassava la testa da un sacco di tempo, ci pensavo ore ed ore, una volta ho pure preso una nota a scuola per non essere stato attento e non aver ascoltato i richiami della Frowell. 

-Harry!- una voce femminile mi richiamò.
-che c'è?- risposi sbuffando.
-dov'è quel film sui vampiri di cui parlavi tanto?- So, come al solito non trovava mai niente, e chiedeva a me.
-aspetta che scendo-
Scesi le scale e mi inginocchiai davanti al cassetto dei DVD.
-eccolo- allungai la mano e ne estrassi una confezione gialla con la scritta "Vampires".
-grazie, Harold- fece un risolino.
Amava prendermi in giro per il mio nome, a momenti preferivo essere chiamato Edward.
-smettila, lo sai che odio essere chiamato così- gli lanciai un'occhiata infuocata.
-così come? Harold dici?- sghignazzò di nuovo dando una pacca sulla coscia della sua amica seduta sul divano e ricoperta di pop-corn.
Io strinsi i pugni e contorsi la mascella, dovevo mantenere la calma.
-fottiti- la mandai a fanculo dolcemente e andai di sopra nella mia stanza sbattendo la porta.

Sophie's pov.

-secondo me sei stata troppo cattiva con lui- Carol abbassò leggermente la testa infilandosi di più sotto la coperta.
-ma sì, lo faccio sempre, non mi ha mai fatto nulla- dissi facendo spallucce.

Durante il film Carol non fece altro che farsi risucchiare dal divano.
Ad ogni singola scena un po' spaventosa lei si nascondeva sempre di più, tanto che alla fine del film non la vedevo più.
Avevo sonno, molto sonno.
Così mi addormentai.

-sveglia, sveglia, sveglia!- Harry era davanti a me con un bicchiere d'acqua in mano.
-ti prego non bagnarmi!- urlai copre domi con una coperta.
-ma questo non serve per bagnarti, anche se sarebbe una buona idea, comunque è per la tua amica, stamattina, per caso, e dico per caso, sono sceso di sotto in boxer, credo si sia, ehm, non so, comunque è svenuta- disse mettendosi una mano tra i capelli e agitandoli sensualmente.
-no, non di nuovo- dissi con la voce impastata, dato che mi ero appena svegliata.
Mi alzai dal divano e andai verso Carol che era distesa a terra.
Mi scappò una piccola risata e le versai il bicchiere d'acqua in faccia.
-ma c'era dentro un'aspirina!-
-chiudi il becco signor Scendoinboxercosìmifacciofigo- dissi secca.
Lui mi guardò male e si avviò di sopra.
Riflettei un attimo.
Anche in quel momento era in boxer.
-però è figo- pensai, maledettamente a voce non troppo alta.
Harry si fermò sul penultimo gradino.
-dici a me?-
-non ti cagano neanche i piccioni, smettila di tirartela tanto e fatti i cazzi tuoi- sputai senza ritegno.
Notai solo in quel momento che Carol era sveglia, grazie al mio bicchiere d'acqua, ovviamente.
-litigate così tanto- si fermò.
-almeno io riuscissi solo a parlarci- concluse.
Mi faceva davvero tanta pena a volte quella ragazza, si dava tanto da fare per piacere ad Harry, ma lui non la degnava di uno sguardo.
Avevo provato spesso a convincerlo senza dare sospetti, ma lui aveva detto esplicitamente che non gli interessava e che non era proprio il suo tipo di ragazza ideale, e che se non ha neanche il coraggio di parlargli, non avrà neanche il coraggio di guardarlo da vicino senza svenire.
Ma la sua era proprio una gran bella cotta.

Aiutai Carol a rimettersi in piedi e mi diressi al piano di sopra.
Aprii lentamente la porta del bagno.
-oh mio Dio!- urlai sorpresa.
-che cosa cavolo è?- aggiunsi abbastanza sconvolta.
Il bagno aveva un buon profumo di rosa e vaniglia, la vasca era piena di petali rossi e l'atmosfera era molto rilassante.
Mi misi le mani sulle guance e avevo un espressione tipo la faccina che si usa su Whatsapp con la fronte mezza blu.

-ma chi è stato?- urlai ancora mezza sconvolta.
Notai un bigliettino sul lavandino.
"Tanti auguri sorellina,    +16!"
Harry.
Feci una faccia dolce, ma talmente tanto dolce che quando alzai lo sguardo sullo specchio sembrava di vedere un unicorno.
Unicorno nel senso che era dolce, e in più c'era un ciuffo dei miei capelli che faceva da corno, il mio sogno si era realizzato, lo sapevo che quando avrei avuto 16 anni sarei diventata un unicorno.
Sognare non era vietato, no?

Guardai poi fuori dalla finestra e notai Harry parlare con Zayn.

Zayn.
Bell'argomento.
Una parola per descriverlo?
Odioso.
Quando eravamo piccoli era quasi il mio migliore amico.
Facevamo un sacco di cose insieme, ma poi, un giorno, cambiò carattere, cambiò abbigliamento, cambiò tutto, aveva circa 13 anni, mi ricordo benissimo quel giorno.

Flashback.

-ciao Zayn!-
Salutai Zayn e come tutte le mattine andai a sedermi vicino a lui sull'autobus.
Di solito mi mettevo vicino al mio Boo Bear, ma preferivo far compagnia a Zayn che era spesso da solo.
Lui non rispose al mio saluto e si girò dalla parte del finestrino a guardare fuori.
-Zayn, ehi Zayn, guardami- cercai in tutti i modi di attirare la sua attenzione, ma niente, sembrava completamente distaccato, assente.
-Zayn, per favore, guardami-
Gli scossi leggermente il braccio e lui si girò con una faccia stanca e arrabbiata.
-vattene via, sei solo una ragazzina fastidiosa- disse lui per poi sbuffare rumorosamente.
-dai Zayn, non scherzare, lo sai che con me non attacca- dissi io appoggiandogli una mano sulla spalla.
Lui tirò via la mia mano dalla sua spalla con una mossa rapida.
-non mi devi toccare, vattene via, non farmelo ripetere- disse duro.
Io sghignazzai e mi alzai dal mio posto.
-dopo però ne parliamo-

Ogni volta che Zayn aveva un problema ne parlava con me, ero come una psicologa per lui, però ero anche la sua 'migliore amica'.

Mi sedetti vicino a Louis e Liam e ci mettemmo a parlare.
-avete notato che Zayn oggi è strano?- disse Liam con fare curioso.
-si, lo penso anche io- dissi secca.
Louis lo stava osservando.
-dite che sarà successo qualcosa?- disse lui.
-secondo me qualcuno gli ha detto qualcosa- aggiunse Liam.
-spero non sia niente di brutto- dissi io guardando verso Zayn.

Dopo le strazianti sei ore di scuola uscii dalla mia classe per raggiungere Liam e Louis all'uscita, però notai Zayn appoggiato allo stipite della classe 3ªB, quella di fianco alla mia.
-ciao Zayn, tutto okay?-
-vattene-
Stavo iniziando ad innervosirmi.
-ma che ti ho fatto?!-
-tiratela di meno e levati dai coglioni-
-bene Zayn, te la sei cercata! Addio-
Mentre io me ne stavo andando notai con la coda dell'occhio una tizia bionda uscire da quella classe seguita da Zayn che gli andava dietro come un galletto.

Il motivo, poi, era che a quella ragazza io non piacevo, mi riteneva una che se la tirava troppo, e grazie a lei ho perso l'amicizia di una persona a cui tenevo molto.
L'amicizia di Zayn.

La cosa più brutta, però, era il fatto che quella ragazza non era una come le altre, ma era Perrie, Perrie Edwards, una ragazza di un anno più grande di me, che se la tirava come una molla.

Fine Flashback.

Scossi la testa per dimenticare quel brutto ricordo e mi immersi nella vasca, chiudendo la porta del bagno, tanto per evitare altri spiacevoli incontri.
L'acqua era tiepida, proprio come piaceva a me.
Mi piaceva un sacco rilassarmi in un bagno caldo, mi aiutava a riflettere e distendere i nervi, e soprattutto a calmare la rabbia e il nervosismo.

-So, dopo ricordati che devi scegliere il vestito per la festa di stasera!- Carol mi richiamò dal corridoio e la sentii chiudersi in camera mia.
Io sospirai e continuai il mio bagno.

16;45. 3 Marzo, 2010. Londra. 

-ti ho detto che non mi piace per niente!- urlai contro Carol.
-dai, lo devi mettere!- Carol mi supplicò in ginocchio.
Era da quasi dieci minuti che mi sventolava davanti agli occhi un vestito nero abbastanza corto, che sarebbe stato il mio vestito per la serata.
-ti ho detto che non mi piace, e poi mi starebbe malissimo- sputai.
-almeno provalo!- supplicò di nuovo facendo la faccia da cucciolo.
-e va bene, però adesso esci- dissi alzando gli occhi al cielo.
-grazie So!- 
Lei mi abbracciò tanto da farmi soffocare e uscì dalla stanza.

Il vestito era abbastanza provocante, era nero, ma il corpetto era blu acceso, la gonna era abbastanza stretta e arrivava fin sopra al ginocchio.
Le scarpe erano blu come il corpetto del vestito, ed erano altissime.
Di sicuro poco appropriate per una ragazzina di 16 anni.

-ho fatto!- urlai a Carol.
-esci e fammi vedere come stai- esclamò.
Io uscii dalla stanza.
La faccia di Carol era la stessa di una bambina che ha appena visto un lecca-lecca gigante.

-uauuu ma ti sta benissimo!- lei urlò dalla gioia.
Continuava a girarmi intorno aggiustando ogni bordo del mio vestito che in fondo non era tanto male.
 
-sei molto provocante, lo sai?- mi girai verso le scale del corridoio.
Feci uno sguardo di disprezzo e me ne tornai in camera mia.
Carol mi seguì.
-ma perché sei sempre così dura con lui?- chiese arrossendo.
-perché se lo merita- dissi secca.

Mi tolsi il vestito e lo misi sul letto.
-quindi lo metterai stasera?- chiese quasi come una supplica.
-si...- ammisi.
-grande!- 
Lei mi abbracciò molto forte e uscì dalla stanza per andare in bagno.
Finalmente ero di nuovo sola.

Ne approfittai per vestirmi, dato che avevo solo le mutande e il reggiseno.

La porta si aprì di scatto mentre stavo per mettermi una maglietta.
-merda!- esclamò l'essere dai capelli corvini e la pelle olivastra.
-vattene!- gli urlai contro.
Lui chiuse di colpo la porta e io ritornai a fare ciò che stavo facendo.

Carol entrò in stanza dopo 5 minuti con un'espressione curiosa stampata in volto.

-ti ho sentita urlare, mica ancora Harry?-
-no, ma va- dissi sbuffando e girandomi dall'altra parte.
-ironicamente?- chiese abbastanza confusa.
-no, non era Harry!- dissi leggermente arrabbiata.
-oh, calmati- disse agitando le mani davanti alla mia faccia.
Io sospirai e gli raccontai quello che era successo.
Come risposta ottenni una risata.
-certo che non lo perdonerai mai!- disse lei ridendo.
-ovvio che no!- dissi incrociando le braccia al petto.
-anche adesso che si è lasciato con Perrie?- disse sghignazzando.
-e perché dovrei?- chiesi strafottente.
-perché almeno quella non darà fastidio- disse come se fosse una cosa ovvia.
-si è comportato di merda, non merita di essere perdonato, e poi non penso lui voglia che ritorniamo amici- dissi secca per poi uscire dalla stanza.

Appena uscita andai a sbattere contro una figura più alta di me.
Non poteva essere Harry, certo che no, la sfiga ormai faceva parte di me.
-ma sempre in mezzo ai coglioni stai Malik?!- dissi spintonandolo via.
Quello se ne stava in mezzo al corridoio con un'espressione abbastanza confusa.
-ma sempre a litigare voi?- Harry si intromise ridendo.
-non sono cazzo tuoi, meglio che ne parli con lui e la sua Perrie- sputai per poi andarmene di sotto quasi correndo.
Notai con la coda dell'occhio che il signor Malik al nome della sua ex abbassò la testa sospirando.
-fottiti- disse Malik a bassa voce, ma si sa, le donne sentono qualsiasi tipo di suono anche a distanza di chilometri.
-ma vaffanculo Malik, torna a rompere le scatole alla tua ex, così ti migliori la vita- urlai dalla cucina.
Lo sentii scendere le scale di corsa e avvicinarsi alla stanza in cui ero.
Lui venne verso di me a passo svelto.
Mi bloccò contro il muro stringendo talmente tanto i miei polsi che probabilmente mi sarebbero usciti dei lividi.
I suoi occhi erano pieni di rabbia.
-non nominare mai più quella ragazza!- mi urlò in faccia.
-lasciami stronzo!- urlai io più forte che potevo.
Harry era appena arrivato davanti allo stipite della porta della cucina.
-Harry, cazzo, che amici che hai- urlai soffocata dal corpo di Zayn che faceva pressione sul mio con violenza.
-forza Zayn, calmati, lo sai com'è, ormai non puoi farci niente, andiamo- 
Harry si avvicinò a noi scostando Malik da me.
Io mi accasciai a terra massaggiandomi i polsi.
-fanculo Malik- dissi.
-forza, So, smettila di provocarlo-
Carol venne verso di me preoccupata.
Mi aiutò ad alzarmi da terra e mi bagnò i polsi con l'acqua fredda.

Nel frattempo Harry e Zayn uscirono di casa.

-lo odio quel bastardo- dissi mentre Carol mi fasciava i polsi.
-lo hai provocato- disse lei sospirando.
Io sbuffai e mi girai dall'altra parte non avendo la possibilità di andarmene.
-ecco, ho finito- disse Carol.

Tutte e due ci avviammo in camera mia per prepararci per la festa che si sarebbe tenuta due ore dopo.

Carol si mise un vestito azzurro con la gonna larga che arrivava al ginocchio con delle ballerine nere, io invece mi misi il mio vestito e quelle specie di trampoli.
Lasciai i capelli biondo cenere cadere mossi sulla schiena e per il make-up optai per un po' di eye-line e matita nera.
Ero finalmente pronta.




Spazio autrice..:
Ciao a tutti/e!! Allora, come avete potuto leggere in questo capitolo si parla un po' di una festa misteriosa e del fatto che Zayn e la nostra protagonista non vanno molto d'accordo (tanto per precisare io non ho nulla contro Perrie, non bombardatemi di insulti).
Anyway, la nostra Carol, boh, la adoro, credo sia la mia fonte di ispirazione :3.
Detto ciò mi dileguo, continuo a 2 recensioni, si, lo so, sono cattiva, ma se non mi fare sapere niente io come faccio?!
Baci, V❤️
  
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