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Autore: FreDrachen    25/07/2014    3 recensioni
SOSPESA
La vita scorreva lenta e noiosa per Nidafjoll,principessa della Terra del Sole. L'unico a capirla é la sua viverna, Ratatoskr con cui aveva stretto un legame eterno.
La vita di corte così assillante per la sua natura indomabile,viene scardinata dall'arrivo di San eroe di una guerra combattuta anni prima di cui la principessa è all'oscuro. L'uomo sembra l'unico disposto a darle spiegazioni alle strane visioni sulla Gilda degli Assassini, annientata cinquant'anni prima.
Gli eventi crolleranno quando Nida verrà a sapere di un'atroce verità su di sé e il suo passato che la trasformeranno dalla principessa indomita che era,in una guerriera pronta a tutto per ottenere vendetta.
Della sua rabbia e del suo rancore approfitteranno gli elfi per riconquistare il Mondo Emerso.
Forze millenarie determineranno le sorti del mondo.
Nida riuscirà a scegliere tra la dannazione e la salvezza del suo mondo?
[crossover Mondo Emerso/Ragazza Drago]
Dal prologo:
Dubhe brandì la spada e la trapassò da parte a parte. I suoi uomini la imitarono.
La Gilda degli Assassini aveva cessato di esistere portandosi con sé questa tremenda previsione. In elfico.
Il nostro tempo tornerà.
Genere: Dark, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dubhe, Nuovo personaggio, Rekla, San
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Prologo


Una caverna illuminata da poche torce.
Diciannove uomini seduti intorno a un tavolo la attendevano.
Dall’ombra emerse una donna molto giovane sulla ventina, si sarebbe detto, con capelli ricci biondi, occhi di un verde magnetico e un accenno di efelidi intorno al naso. Era abbigliata di nero e avvolta in un mantello dello stesso colore.
Tra le braccia teneva una bambina, anche lei bionda, con grandi occhi verdi e con le orecchie che finivano leggermente a punta, dono di suo padre con sangue misto umano ed elfico, ma la bambina non sapeva chi era suo padre.
Lei aveva sempre vissuto a Makrat, lontana dalla sua famiglia, dal suo luogo di nascita ma soprattutto dal posto dove si scatenò l’inferno.
Un drappello di soldati irruppe nella grotta e li attaccarono ma gli uomini in nero capitanati dalla donna ebbero subito la meglio sui soldati con la loro sorprendente agilità nello schivare e attaccare finché qualcuno non ruppe una fialetta contenente sonnifero e ogni cosa si tinse di nero.
                                                                            

Ripresero i sensi abbastanza presto. Lì per lì non capirono dove si trovavano.
Ma la quiete e la vegetazione che regnavano in quel luogo fecero capire loro di trovarsi ancora nella foresta.
Un fruscio attirò la loro attenzione e dal folto della foresta emerse una donna sulla cinquantina. Aveva capelli lunghi raccolti in una coda che le scendeva fino a metà schiena, occhi neri che sembravano pozzi senza ritorno ed era vestita da uomo.
«Dubhe…» mormorò la donna bionda nel vederla.
Dubhe a sentire il suo nome si volse verso di lei e rimase di sasso. Non si era dimenticata di Lei dopo tutto quello che le aveva fatto passare.
«Non è possibile. Non può essere viva. È morta nelle Terre Ignote. Non può essere qui…» mormorò nel tentativo di convincere se stessa.
Volse lo sguardo da un’altra parte e osservò gli uomini che avevano appena catturato i suoi soldati. La divisa non tradiva. Erano i superstiti della Gilda degli Assassini.
Diede un solo ordine schietto e preciso:
 «Uccideteli tutti»esordì.
Un soldato si fece avanti: «Maestà, uno di loro è morto nella grotta. Ne devo far sparire il corpo? ».
Dubhe ci pensò su e rispose: «No. Lascialo lì. Tanto c’è poca gente che si avventura nella foresta. Non lo scopriranno mai».
Fece per andarsene quando il soldato la fermò: «Maestà un’ultima cosa. C’era anche lei con loro».
Le mostrò la bambina «cosa ne devo fare? ».
«Non la toccare Dubhe» disse minacciosa la donna bionda.
«E perché non potrei farlo? » domandò Dubhe con fare sprezzante voltandosi verso di lei.
«Perché lei è mia figlia e se tu proverai a toccarla dovrai fare i conti con me. Tu sai che sono forte». «Non mi sembra, visto com’è finita l’ultima volta... e come finirà adesso».
Prima che potesse dire altro, la donna con agilità portò le mani avanti.
 Brandì la spada e si gettò su di lei.
Ma non riuscì nel suo intento perché Baol, l’attendente della regina, la intercettò e la ferì profondamente a un fianco.
La donna si accasciò a terra in preda ai dolori.
Dubhe le mise un piede sul petto e mormorò: «è finita».
La donna bionda chiuse un attimo gli occhi e vide. L’ultimo regalo di Thenaar, il suo Dio.
«Bene. Ma lascia che ti dica una sola cosa Dubhe. « Unsere zeit wird wieder kommen! »
Dubhe brandì la spada e la trapassò da parte a parte. I suoi uomini la imitarono.
La Gilda degli Assassini aveva cessato di esistere portandosi con sé questa tremenda previsione. In elfico.
Il nostro tempo tornerà.

 
 
Angolo autrice:eccomi qui con una new story.
In verità questa l'ho incominciata circa cinque anni fa, poi però l'ho lasciata un po' in disparte.
Sarà divisa in tre storie:la prima in questa sezione, le altre nella sezione Ragazza Drago.
Spero vi piaccia:D
Buona lettura e alla prossima :D
   
 
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