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Autore: Diamante Narcissa Uchiha    25/07/2014    3 recensioni
-Lasciami, Will.- protestò Grell, sentendosi bloccato, guardandolo appena di sbieco.
-Grell, sei accaldato e sconvolto. Devi svestirti e calmarti.-

E una bella sinfonia di Schubert fu il miglior modo per farlo.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff, William T. Spears
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'God save the Grelliam'
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Serenade
William sfogliò l'ennesima pagina con delicatezza, accarezzandola come se fosse fragile e preziosa, la carta frusciò sotto il tocco delle sue dita, e continuò a leggere, assaporando ogni parola.
Dopo che i suoi impegni lavorativi erano terminati ed era tornato alla propria abitazione, si era concesso una veloce doccia e un'altrettanto veloce cena fredda -data la temperatura dell'ambiente ora che luglio imperversava - per poi mettersi comodo sul divano in compagnia solo del suo libro, della luce soffusa della lampada sul mobiletto accanto a sé e delle melodie di Schubert in sottofondo.
Era quasi magico come quella combinazione riuscisse a calmare i suoi nervi, i suoi muscoli, a rilassarlo completamente, stabilendo in lui una pace spirituale e fisica.
Non poteva chiedere nient’altro per una serata simile: Grell era fuori in missione e non sapeva quando sarebbe tornato; senza lui rimaneva solo la quiete della sua routine.
Ma ciò era destinato a durar poco.
Sentì, infatti, la porta sbattere, tanto all'improvviso che sobbalzò sui cuscini. Mise il segnalibro tra le pagine e appoggiò il volume accanto a sé, prima di alzarsi e andare all'entrata, già pronto a una possibile scenata.
Quando arrivò nell'atrio, senza nemmeno accorgersene, Grell lo superò a grandi falcate con un'espressione triste e arrabbiata ad adombrargli il volto.
-Cosa è successo?- la voce atona di William lo fece fermare e voltare indietro.
-Era così piccolo, Will! Avrà avuto si e no qualche mese!- gli urlò contro, gesticolando per poi guardarsi le mani all'altezza del petto, gli occhi che già si facevano lucidi.
William comprese che stesse parlando della sua ultima vittima. Convenne quindi di rimanere in silenzio, aspettando che terminasse.
-Se fosse stato nostro... Se fosse stato nostro figlio non sarebbe stato lì, non sarebbe servito il nostro intervento.- le parole si confusero ai singhiozzi. William poteva vedere le lacrime scendere dalle sue guance e cadere sul parquet, seppur lui tenesse il viso basso e l'unica luce provenisse dalla luna, poco più su dell'orizzonte.
-È il nostro dovere, Grell. Non possiamo fare nulla per cambiarlo.- rimase impassibile nel pronunciare quelle parole.
Grell alzò il capo e puntò le sue iridi in quelle di lui.
-Tu! Tu non capisci nulla!- lo apostrofò. -Tu non sai cosa significhi avere un vuoto dentro di sé ed essere consapevoli di non poterlo colmare! Tu non sai come mi guardavano quegli occhi innocenti...- mentre parlava era giunto fino al salotto, pronto ad andarsene in camera, ma Will lo bloccò per un polso prima che facesse un passo in più.
Era vero, non poteva caperi quello che Grell provasse ma quello non era il momento per parlarne: entrambi erano stanchi e avevano bisogno di rilassarsi.
-Lasciami, Will.- protestò Grell, sentendosi bloccato, guardandolo appena di sbieco.
-Grell, sei accaldato e sconvolto. Devi svestirti e calmarti.- Grell lo guardò: vedendo la sua espressione seria, gradualmente si rilassò e rimase immobile, seppur il suo stato d'animo gli chiedesse tutt'altro.
William dunque, con calma, si avvicinò a lui, certo ormai che non si sarebbe allontanato. Gli lasciò il polso e con le mani andò ai bordi della sua giacca rossa. La fece scivolare lentamente lungo le sue braccia e, quando fu completamente tolta, la gettò sulla testiera del divano poco lontano.
Tolse con l'ennesima lentezza anche il panciotto e i guanti che seguirono la giacca sul sofà.
-Togliti le scarpe e i calzini.-
Grell fece in automatico ciò che gli era stato appena detto, rapito dai gesti così calmi di William.
Adesso il rosso guardava gli occhi dell'altro dal basso, arrivandogli alla spalla.
William gli slacciò anche la camicia ma decise di tenergliela addosso. Si abbassò sul suo collo e lo baciò piano sotto l'orecchio mentre con le mani prendeva Grell per i fianchi.
La melodia, intanto, era cambiata, lasciando che nell'aria si diffondessero le note di Serenade.
William iniziò ad ondeggiare, spostando il peso da un piede all'altro, seguendo l'andare della musica.
-Appoggiati.-
Grell appoggiò la testa sulla spalla di William, rivolse il volto verso il collo di lui e respirò il suo profumo in un sospiro leggero. Passò un braccio dietro la sua nuca e poggiò la mano opposta al petto di lui.
Grell sentì la tranquillità di William infonderglisi sotto pelle, calmandolo e svuotandolo da ogni pensiero. Le lacrime si erano già asciugate sulle sue guance, attimi prima.
Si ritrovarono a ballare sulle note di Schubert in una danza lenta e romantica.
Grell alzò appena il capo, a un certo punto, e William ne approfittò per baciargli con delicatezza la fronte e appoggiarvi poi la propria.
Il rosso puntò gli occhi in quelli di lui e si perse in quel mare smeraldo di serenità.
Guardò poi le sue labbra, tirate sempre in una leggerissima curva all'ingiù, desiderando di baciarle come non mai.
E così fece, avvicinando la propria bocca a quella di William e alzandosi un poco sulle punte per raggiungerla meglio.
Fu questione di poco che le loro lingue iniziarono a danzare come loro, piano, dolcemente.
Grell reclinò la testa a sinistra per lasciare a William maggior agio e ritrasse un poco il braccio dietro il collo di lui così che le sue dita potessero accarezzare i corti capelli sulla nuca del moro.
Fu un bacio lungo, fatto di scambi, sospiri, morsi, che accompagnò i loro passi durante la melodia.
Si staccarono definitivamente quado la musica crebbe ancora e William andò a liberare Grell della camicia e a slacciargli la cintura.
Forse, si disse, poteva chiedere ancora una cosa per una serata simile.


 
Dia's Time
Avete bisogno di fluff? Eccone un altro po'! ;D 
Bea, Sakura, ho risposto al vostro bisogno. :)
Beh, come Let's Take A Selfie, è una storia senza pretese. Avevo la mezza idea di sfociare nel rating rosso ma Schubert mi ha frenata, lasciandovi solo tanto fluff e i momenti hot all'immaginazione. XD 
Spero vi piaccia lo stesso! ^u^
Aspettando i vostri commenti vi saluto. 
Un abbracio,
Dia X* X* X* X*

P.S.: la canzone è questa. Se volete ascoltarla mentre leggete è consigliata. ;)
   
 
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