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Autore: LauraPalmerBastille    25/07/2014    16 recensioni
“Dei Percy,sei così ottuso.”-dice,mentre il suo sguardo si perde negli occhi color verde mare del più grande.
“Non capisco Nico,cosa intendi?”-risponde,e sembra quasi che un piccolo sorriso di sfida sia comparso sulle sue labbra.
“Questo.”-si affretta a dire,prima di poggiare la sua bocca su quella di Percy.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I had a crush on Percy.

Pernico/Percico?

Per la seconda volta in quella settimana, Annabeth si ritrova a casa di una preoccupata Sally. La osserva muoversi velocemente nella cucina, preparando la colazione per sé, per suo marito e per il suo figlio scomparso.
La ragazza sbuffa piano, prendendo una ciocca di capelli biondi tra le dita.
“Tornerà anche questa volta, tranquilla Annabeth”.
La voce della donna è come una doccia fredda. Annabeth alza gli occhi sulla madre di Percy, e scuote la testa.
“Lo so che tornerà, sicuramente si è dimenticato che stamattina dovevamo vederci”-dice, caricando con più acido di quanto volesse il tono.
Non può ancora crederci che Percy l'abbia lasciata da sola in mezzo alla strada quella sera. Era rientrato in casa di Jason per prendere il suo giacchetto, e alla fine non era più uscito. E lei era rimasta come una sciocca su quel marciapiede, da sola.
Alla fine, grazie agli Dei, Piper le era passata di fronte con la macchina e le aveva dato un passaggio. Ma se non fosse stato per lei? Sarebbe rimasta tutta la notte lì?
E per di più, si è scordato l'appuntamento che si erano dati per questa mattina!
Testa d'alghe. Percy non è che un Testa D'alghe.
Ringhia rabbiosa, scuotendo la testa. Sally si blocca immediatamente. Spegne i fornelli e poggia sul bancone la piccola presina che aveva in mano.
“So cosa ci vuole qui, discorsi tra donne!”- esclama fiera, alzando l'indice in aria.
“Eh?”
“Penso che tu abbia molte cose dentro che non vuoi dire. Cosa stai provando in realtà?”.
Annabeth sembra presa in contro piede. Ha sempre giudicato Sally come una madre affettuosa e dolce, ma mai come una donna con cui parlare dei suoi problemi. Insomma, soprattutto non dei problemi che sta avendo con SUO figlio!
“Oh, io non penso sia il caso di parl--”
“Annabeth, ormai sei come una figlia per me. Sai che puoi parlarmi di ciò che vuoi”.
La bionda si ritrova a sospirare di nuovo, stavolta con più enfasi di prima. Continua a rigirarsi tra le dita la ciocca bionda di capelli, cercando le giuste parole da dire.
“Non lo so, Sally”- ammette alla fine, mordendosi il labbro inferiore per placare il tremore della sua voce. Annabeth è una ragazza forte, lo è sempre stata. Non può farsi vedere debole.
“Cosa non sai, di preciso?”
Il labbro inizia a farle male, ma non può dire quelle parole, non può. Non alla madre del diretto interessato, non in questa strana situazione. Non può dirle ciò che ha fatto, perchè sa che è meschino e cattivo.
“Io non so più se--”
“MAMMA!”
Un affannato Percy, con i capelli scompigliati e la maglietta messa al contrario si fionda in cucina, ancorando le mani sul bancone e fissando la madre.
“Perseus Jackson, questa volta sei in un mare di guai”- lo sgrida la madre, mantenendo però la sua voce tenera.
“Oh mamma, non sai quanto mi dispiace! È successo un casino a casa di Jason e... ma sono pancake blu quelli?”
Percy allunga una mano per afferrarne uno, ma Sally con un'occhiata truce lo gela sul posto.
“Come prima parte della grande punizione che ti beccherai questa volta, niente pancake blu per te stamattina!”- lo avverte, con un piccolo sorrisetto sulle labbra.
“Mamma, dai! Sai che privarmi dei pancake blu è la punizione più dolorosa e devastante che tu possa darmi!”
Annabeth lo fissa con sguardo sconcertato. Spalanca la bocca per parlare, ma la richiude subito. Si limita a schiarirsi la voce, attirando l'attenzione dei due su di lei. Sally la guarda dolcemente, Percy invece, troppo impegnato a trovare scuse plausibili, non aveva nemmeno notato la sua presenza.
“Annabeth!”
“Percy”-controbatte, con tono decisamente freddo. Anzi, diciamo pure gelido. “Penso che io e te dovremmo parlare”.
Il ragazzo boccheggia per qualche secondo, per poi richiudere la bocca ammutolito ed annuire. Segue la ragazza che con passo veloce si dirige verso la sua stanza e si maledice mentalmente per tutti i casini che è riuscito a creare in sola metà giornata.
Quando Annabeth richiude con un tonfo la porta della stanza dietro di loro, Percy si prepara al peggio. E per peggio, si intende la morte.
“Annabeth”-inizia, prima che la ragazza possa anche solo prendere parola-”Mi dispiace, davvero. Sono uno stupido e--”
“Percy”-lo interrompe, sospirando-”Devo parlarti”.
Il tono della ragazza non gli piace, per niente. Alza le sopracciglia, confuso.
“Anche io”- riesce solo a dire, mettendosi seduto sul letto. È decisamente arrivato il momento di dare un taglio a questa situazione.
Annabeth gli lancia uno sguardo strano. Sembra sia confusa, ma nello stesso momento triste ma determinata. Ha un'espressione... si, strana.
Strano è l'aggettivo che racchiude in pieno la situazione che li circonda, e che Percy ha creato. Perchè in fondo, è stato lui a far partire tutta questa situazione.
Ma non se ne pente. No.
Il solo ricordo del sorriso di Nico quella mattina, gli crea una bolla di calore nello stomaco. Perchè quando ha aperto gli occhi e se lo è ritrovato davanti sveglio, con una mano poggiata sul suo viso, si è accorto di non volere nessun altro lì vicino a lui.
E, in fondo, lo ha sempre saputo. Ma ora ha il coraggio di affrontare la situazione.
“Mi piace Nico”- ammette quindi, alzando istintivamente lo sguardo su Annabeth. Sicuramente non erano le parole giuste da dire, non così di fretta, senza una benchè minima spiegazione prima.
Ma Percy non è che un Testa d'alghe, e a queste cose non ci pensa nemmeno.

**

Il campanello di casa sua continua a suonare, e Nico sa benissimo chi c'è dietro la porta, visto che il suo telefono è intasato dai suoi messaggi. Ma non ha voglia di aprire, non dopo tutto quello che ha fatto.
No, decisamente no.
Jason rimarrà per un po' là fuori a soffrire da solo, e riflettere sulla sceneggiata inutile che ha fatto a Percy. Così, Nico si incammina verso la sua stanza con passo leggero, sorridendo appena.
Sente ancora il calore di Percy sul suo corpo, e le sue mani hanno toccato la pelle dell'altro. Si, era addormentato, ma fa niente! Le sue mani hanno toccato la pelle morbida e calda di Percy Jackson!
Diamine, queste cose rientravano solo nelle sue fantasie più remote, mai si sarebbe aspettato che sarebbero potute accadere sul serio.
Poi Percy si era svegliato, e lì era iniziato l'imbarazzo. Il più grande lo aveva ritrovato con gli occhi sognanti, un sorriso stupido sulle labbra e la mano sulla sua guancia.
Nico era riuscito a farfugliare qualcosa, prima di girarsi di spalle e arrossire violentemente.
Con il suo solito carattere da eroe, Percy gli aveva detto che non doveva vergognarsi, che gli era piaciuto quel contatto (Gli era piaciuto, oh Dei!) e che avrebbe potuto farlo quando voleva. Ma nessuna di quelle parole aveva tranquillizzato Nico, che era sgusciato via da sotto le coperte e si era chiuso in bagno.
Da dietro la porta aveva sentito la risata alta e cristallina del più grande, e aveva abbozzato un sorriso anche lui.
E adesso si ritrova a fissare di nuovo con quello sguardo stupido il letto su cui hanno dormito.
“Nico, Dei del cielo, apri!”- grida Jason da dietro la porta, suonando per l'ennesima volta il campanello. Il più piccolo sbuffa rumorosamente, e si dirige con passo lento verso la porta, aprendola.
“Se mi sfondi la porta me la ripaghi, Grace”.
Jason entra dentro l'appartamento con le sopracciglia aggrottate, e lo sguardo rabbioso.
“Quarantacinque minuti, Nico. Quarantacinque santissimi minuti sono rimasto fuori casa tua a bussare, e tu sei stato tutto il tempo qui dentro!?”-quasi urla, alzando le mani al cielo.
Nico, dal canto suo, aggrotta le sopracciglia e gli lancia uno sguardo truce.
“Sono un po' confuso, Grace. Non dovrei essere io quello arrabbiato tra noi due?”
Jason sbuffa rumorosamente, scuotendo la testa. Si butta con decisamente poca leggerezza sul divano e punta lo sguardo a terra.
“Vuoi davvero che io ti chieda scusa?”
Il più piccolo fa finta di pensarci qualche secondo, socchiude gli occhi e fissa l'altro.
“Si, direi di si”.
Il biondo sbuffa di nuovo, prendendo in mano il telecomando e accendendo la tv con una mossa veloce. Gira qualche canale, per poi lasciare su uno di sport.
“Mi dispiace per la sceneggiata che ho fatto, è stata decisamente esagerata, okay?”-ammette, voltandosi a guardare il più piccolo con un sorrisetto sulle labbra.
“No”
“Eh? Come no?”
Nico si butta sul divano, vicino al più grande, afferrando il telecomando.
“Niente è okay, finchè continui a guardare roba in cui degli uomini rincorrono una palla”.
Jason lo fissa sconcertato, per poi scoppiare a ridere. Ride forte, e forse questo riesce smorzare un po' la tensione che si era creata tra di loro. Poggia una mano sulla sua spalla, attirandolo a sé in un goffo abbraccio che, naturalmente, il più piccolo non ricambia.
Quando lo lascia, Nico gli lancia l'ennesima occhiata truce.
“Non sto scherzando, odio i tuoi gusti in fatto di tv”.
Il biondo scrolla le spalle, con un sorrisetto furbo sulle labbra:-”sei libero di cambiare canale se vuoi, il telecomando è tutto tuo!”.
Nico, pienamente soddisfatto, inizia a cambiare velocemente canale fino ad arrivare a quello che cercava.
“Stai scherzando spero. Mi hai levato la partita di calcio per... questo?”-si lamenta il più grande, indicando con un cenno del capo lo schermo. Nico si alza in piedi con fare offeso, parandosi di fronte al biondo.
“Forse non ti rendi conto di cosa stiamo guardando!”
“Io vedo solo qualche zombie che cammina e gente che scappa”.
Il più piccolo socchiude gli occhi, fulminandolo con lo sguardo.
“Eresia!”-urla, puntandogli l'indice contro-”The Walking Dead è decisamente la serie tv migliore che esista!”
Jason sbuffa infastidito, alzando gli occhi al cielo.
“E va bene, ma almeno spiegami cosa sta succedendo!”
Nico abbozza un sorriso, e si risiede sul divano.
“è facile! Rick è il protagonista, è entrato in coma a causa di una sparatoria, e quando si risveglia trova il mondo infestato dagli zombie. Riesce a trovare sua moglie Lori, suo figlio Carl e il suo migliore amico Shane, ma alla fine si scoprirà che Shane e Lori hanno avuto una relazione mentre Rick era in coma, e Lori è in cinta e non si sa di chi--”
“Okay, aspetta. Chi è Rick?”
Il più piccolo butta la testa indietro, sbuffando esasperato.
“Sei decisamente un caso perso, Grace. Lasciamo stare”.

**

Nico si ritrova legato dalla cintura di sicurezza nella macchina di Jason. Prima che possa anche solo provare a slegarsi da quella stretta striscia di stoffa, il biondo accende il motore eliminando ogni tattica di fuga all'altro.
A meno che non si butti dall'auto in corsa.
Si, si farebbe male, ma sarebbe decisamente meno doloroso della situazione in cui si sta andando a cacciare.
“Grace, Dei, sei odioso quando fai così!”- ringhia, mettendo un broncio offeso. Jason gli lancia un'occhiata divertita, per poi premere più forte sull'acceleratore.
“Andiamo Nico, ti divertirai!”
Il più piccolo gli lancia l'occhiata più furibonda e cattiva che abbia mai fatto, facendo solo ridere il più grande.
“Sai dove mi stavo divertendo? A casa, a guardarmi The Walkig Dead!”-urla con voce decisamente alta.
“Piper ci ha invitati a fare un giro al centro commerciale, tutti e due. Sarebbe stato scortese dirle di no”.
Nico butta la testa sul sedile, sbuffando più rumorosamente riesca.
“Oh certo, sarebbe stato scortese, o centra il fatto che sei cotto di lei?”
“Non sono cotto di lei!”
“Oh no, decisamente no. Sai, non avevo mai visto i veri occhi a cuore, prima di vederti in sua compagnia!”-lo prende in giro, con un sorriso cattivo sulle labbra.
Jason si schiarisce la voce:-”Li avresti visti da un bel po', se ti fossi guardato allo specchio mentre eri in compagnia di Percy”.
Nico apre la bocca per controbattere, ma la richiude immediatamente. Si limita a dare un pugno sul braccio del più grande, riprendendo il suo broncio offeso.
“Sei un'idiota, Grace”.

**

Appena il viso sorridente di Leo, i capelli lunghi di Piper e i riccioli di Hazel entrano nel suo campo visivo, Nico sente un brivido freddo salirgli per tutta la schiena.
Anche se sa che è inutile, prova a voltarsi lentamente senza dare nell'occhio, pronto alla fuga. La mano di Jason, però, si ancora sulla sua maglia, strattonandolo verso di lui.
“Smettila di provare a scappare, ti divertirai”
“Se per divertirmi intendi reggere gli sguardi curiosi o schifati dei tuoi amici, si, sarà un vero spasso”.
Il biondo alza gli occhi al cielo, sopprimendo una risata.
“Sono sicuro che nessuno ti guarderà così”-gli assicura, poggiandogli una mano sulla spalla.
Quando arrivano nel gruppo, Nico sente il sangue pulsargli nelle vene. È a disagio, soprattutto dopo ciò che è successo quella sera a casa di Jason.
“Ciao ragazzi”-saluta il biondo, andandosi ad affiancare immediatamente a Piper.
E se non fosse per la pacca gioiosa che Leo lascia sulla spalla di Nico, si sarebbe sentito assolutamente fuori luogo. I tre invece sembrano guardarlo come al solito, con la solita e fredda indifferenza.
A parte Piper, che ha nei suoi occhi una luce decisamente lugubre. Guarda Nico come si guarderebbe un romanzo d'amore, come una storia che ti intriga e che non vedi l'ora di vedere come va avanti.
È risaputo che è una ragazza romantica, ma Nico non pensava assolutamente che, se avesse scoperto la sua cotta per Percy, avrebbe iniziato a prenderlo per il protagonista di una soap opera.
“Siamo tutti?”-domanda quindi Hazel, portando dietro le spalle la sua enorme chioma castana.
“No”-risponde allora Piper, guardando Nico con uno sguardo furbo.
“No?”- ecco di nuovo il brivido freddo scendere giù per la schiena di Nico.
“Verranno anche Percy ed Annabeth”-risponde quindi la castana, spostando il suo sguardo decisamente inquietante dal viso del ragazzo alle sue unghie.
Eccolo, di nuovo. Il brivido freddo che gli risale lungo tutta la schiena.
Sposta il suo sguardo su Jason, maledicendolo con ogni cellula del suo corpo. Già era decisamente imbarazzante passare un pomeriggio con quei tipi, ma ora pure
Percy con Annabeth?

Oh no, non ci pensa nemmeno.

**

Annabeth sospira rumorosamente, senza distogliere lo sguardo da quello del ragazzo. In fondo lo sospettava da un po', no?
Non è una cosa completamente nuova, e non è una cosa che la destabilizza così tanto. Da quanto tempo lei e Percy non parlano più seriamente, o non sono più la coppia vera che erano prima?
Insomma, sono sempre stati la grande coppia. La Sapientona e il Testa d'alghe, la più intelligente e il più bello. La coppia più felice che ci fosse. E per un periodo è stato così. Il periodo in cui Annabeth accettava la superficialità di Percy, e Percy accettava la durezza di Annabeth.
Ed erano felici, si, ma tutto ha una fine no?
E come qualcosa ha una fine, vi è anche un nuovo inizio. E Annabeth questo inizio lo ha già trovato da tempo, ma non lo voleva ammettere, non lo poteva ammettere.
Ma ora?
Ora cambia decisamente tutto.
Scrolla le spalle, accennando un piccolo sorriso. Si siede sul letto vicino a Percy, e lo sente irrigidirsi.
“Si, lo sospettavo da un pò”- ammette, poggiando i gomiti sulle ginocchia.
Il ragazzo si volta verso di lei, con occhi sgranati ed un'espressione decisamente sorpresa.
“Davvero?”
“Diciamo che in questi ultimi tempi hai passato la maggior parte del tuo tempo da Nico, quando stavamo insieme hai parlato praticamente solo di lui, e nella stanza dell'amore a casa di Jason ti sei rifiutato di fare un qualsiasi cosa perchè eri stanco”-afferma, sopprimendo un piccolo ghigno che si è venuto a formare sulle sue labbra.
“Quindi... tu sospettavi dall'inizio?”
“Forse ti sei dimenticato che non mi lascio sfuggire nulla, Percy. E poi, penso lo abbiano capito tutti. Insomma, era praticamente palese”.
Percy si prende la testa tra le mani, sospirando piano. E lui che pensava fosse una cosa segreta.
“Mi dispiace così tanto Annabeth...”
La bionda scrolla le spalle, poggiando la sua esile mano sulla spalla del ragazzo, stringendogli la maglia.
“Non devi. Nemmeno io sono stata molto sincera con te”.
“Eh?”-annaspa il ragazzo, alzando la testa di scatto. Annabeth si morde il labbro inferiore con forza, e il sapore ferroso del sangue si diffonde nella sua bocca.
“Io...”-prende un grande respiro, socchiudendo gli occhi-”Ho visto un paio di volte un ragazzo”.
“Che!? Chi!?”
Alla faccia paonazza di Percy, Annabeth non può che sorridere. Gli scompiglia i capelli, cercando di reprimere il rossore che ha preso possesso del suo viso.
“Oh andiamo, testa d'alghe, è da un sacco di tempo che non stiamo più insieme davvero. Solo che non lo abbiamo ufficializzato!”-si scusa, alzando le mani in segno di resa.
Percy sospira di nuovo, e questa volta sorride anche lui.
“Già, lo penso anche io”.
Fissa la stanza intorno a sé, riflettendo su ciò che è appena accaduto.
Si sono appena lasciati? Quindi questo significa che non deve più nascondere i suoi sentimenti per Nico.
E Annabeth non l'ha presa male, anzi.
“Lui chi è?”-chiede poi, come se ci avesse pensato solo in quel momento.
Annabeth alza le spalle, continuando a martoriarsi il labbro inferiore:-”Si chiama Luke... non penso tu lo conosca”
“Luke...chi?”
“Viene nella nostra classe di biologia, biondo e--”
“Aspetta”-la interrompe, alzando la mano-”Luke Castrelqualcosa? Il tipo biondo con gli occhi di ghiaccio che ti ha fissato tutto l'anno con la faccia da idiota?”
La ragazza scoppia in una risata liberatoria, portandosi dietro anche Percy. E ridono, felici. Perchè in fondo rimarranno uniti, e lo sanno.
“Ma che cos... il mio letto vibra!”-esclama dopo qualche minuto Percy, alzandosi di scatto.
“è il mio telefono, il tuo letto sta benissimo”-risponde Annabeth, tirando fuori il suo cellulare. “è Piper, dice che sono al centro commerciale, ci chiede se vogliamo raggiungerli”.
Alza lo sguardo verso Percy, capendo immediatamente a cosa lui stia pensando-”Penso ci sia anche Nico”.
Il ragazzo incrocia il suo sguardo, grattandosi la testa con disagio.
“è tutto a posto Percy, per me è okay”-dice, alzando le spalle.
E lo sapeva, già da un po'. Ma ora può finalmente dirlo.
Ora è finalmente tutto risolto.

**

Nico cammina nell'ennesimo negozio d'abbigliamento, trasportato da un'eccitata Piper ed un succube Jason. Più volte ha provato a lanciare un'occhiata eloquente a Jason, ma lui era troppo preso ad osservare la ragazza da ogni angolazione.
Sta per mettersi ad urlare che questa è una situazione ridicola, che si sta annoiando a morte e che vuole tornare a casa, quando un urletto di Piper lo anticipa.
“Annabeth”-urla, correndo verso le porte del negozio.
Nico si gela sul posto, cercando di nascondersi dietro i vestiti da donna che Piper ha provato fino a poco prima. Vede una piccola chioma scura dirigersi verso di lui, e prima che possa nemmeno muoversi una stretta presa lo ferma per un braccio.
Nico si volta, ritrovandosi di fronte il solito, bellissimo, sorridente viso di Percy.
E sente il volto andargli a fuoco, mentre gli occhi di tutti sono puntati su di loro. Sente Leo dire qualcosa del tipo:-”Adesso se ne vedono delle belle, ragazzi!”- e il sospiro innamorato di Piper dietro di sé.
Prova a divincolarsi, perchè non vuole fare la parte del bambino follemente innamorato, che con un solo tocco si scioglie -anche se è precisamente così-.
Ma Percy non ha intenzione di lasciarlo, lo stringe stretto a sé. Avvolge con un solo movimento il viso di Nico tra i suoi palmi, ancorando i suoi occhi verde mare in quelli scuri e macabri di Nico.
E il più piccolo lancia istintivamente un'occhiata ad Annabeth, che invece li guarda da lontano con un piccolo sorriso sulle labbra, ma con uno sguardo nostalgico. E poi di nuovo solo il verde. Gli occhi di Percy lo fanno ricadere di nuovo in quella trappola.
Lo fanno sprofondare.
E di nuovo quelle stramaledette farfalle nello stomaco. Ma questa volta non è una brutta sensazione, anzi. Sente vampate di calore prendere possesso del suo corpo.
“Percy, ma che diamine stai--”
“Stai zitto, Di Angelo”-lo interrompe, prima di poggiare le sue labbra su quelle di Nico.
E il più piccolo smette di chiedersi cosa sta succedendo, cosa ne penseranno gli altri. Assapora semplicemente quelle morbide labbra, stringendo il più grande in un goffo abbraccio.
E, in quel momento, entrambi sanno che quello è l'unico posto in cui vorrebbero stare.
Si, in quel centro commerciale un po' vecchio e rumoroso.
Ma va bene lo stesso, perchè stanno così:
insieme.


**
Note dell'autrice:
Per prima cosa, mi scuso per l'orario, ma domani vado al concerto dei Bastille (lalalalalalaallalaalscleroo) *sono la mia band preferita lol* e non avrei fatto in tempo.
Eeeeeh già, anche questa storia è quasi terminata. Questo era ufficialmente l'ultimo capitolo, ma dopo di questo ci sarà come ultimissimo capitolo, e cioè l'epilogo finale.
Che dire, tutto si è risolto, no?
Percy e Annabeth hanno finalmente capito che in fondo era da un pò che non andavano più avanti, e infatti si sono ritrovati nella stessa situazione.
E Nico è sempre il solito cucciolone, insieme a Jason *^^*
Guardano insieme The Walking Dead ma aaaaw*^*
Scusate, ma è la mia serie preferita in assoluto, DOVEVO metterla almeno una volta! E tipo poco fa è uscito il trailer della nuova stagione!
Questa serata è ufficialmente perfetta u.u
Per ultima cosa, volevo ringraziare: Monica_Directioner5 ; prettylittleme ; Valeria_Jackson00 ; Sirius ; katie86 ; Ainsel ; roy1317 ; FoxFace00 che hanno recensito l'ultimo capitolo!
Grazie mille, davvero!
Detto questo, non potrò pubblicare l'epilogo fino al 3 Agosto, perchè parto. Ma lo farò, lo giuro!
Un bacione, LauraPalmerBastille.


 

  
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