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Autore: Kim_Pil_Suk    26/07/2014    4 recensioni
Potrei dirvi che è una storia a lieto fine. Potrei dirvi che poi "vissero sempre felici e contenti". Potrei dirvi la fine. Ma no, non lo farò.
Voglio che vi godiate il nostro finale. Potete andare a leggere l'ultima pagina del libro, se volete. Potete chiudere il libro e lasciare che ve lo racconti la mamma prima di andare a dormire. Oppure potete semplicemente godervi il finale, come ogni bravo lettore.
Perché è questo che fa un lettore. Legge, apprende, si emoziona e poi muore o vive assieme al protagonista.
Vi dirò solo che la nostra è una storia di intrecci, intrighi e menzogne. Perché fra le righe, troverete sempre una piccola menzogna, un piccolo errore che non avete mai visto. Vi accorgerete di come in realtà poco ci conoscete.
Vi dirò solo che è una storia proibita che potrebbe iniziare con "e vissero tutti felici e contenti" e finire con "c'era una volta...".
Leggi fra le righe e lo scoprirai.
[ Crossover ( Percy Jackson - favole/fiabe ); Percabeth ; con accenni Thaluke ]
[ I personaggi di Percy Jackson diventano i personaggi delle fiabe/favole ]
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Annabeth Chase, Luke Castellan, Percy Jackson, Quasi tutti, Talia Grace
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2: I want to meet you again.

 

Percy

 

Per la prima volta in tutta la sua vita da personaggio di un racconto desiderava andare ad una di quelle stupide riunioni fra favole.

Gli succedeva già da una settimana di fermarsi a pensare alla ragazza che aveva visto alla riunione. Belle.

Spesso Trilli aveva richiamato la sua attenzione per farlo tornare alla realtà.

 

Annabeth

 

Naturalmente Annabeth odiava il suo lavoro. Doveva nascere povera figlia di un inventore maldestro, veniva rapita, poi un mostro si innamorava di lei e lei veniva stuprata da questo mostro.

Luke in realtà non era un mostro. La trattava bene e la ricopriva di regali. Era ricco ma non vanitoso. Annabeth però capiva che lui non amava lei. Sapeva perfettamente che il loro era solo un volersi bene reciproco. Per lei Luke era più un fratello maggiore molto affettuoso e iperprotettivo.

- Belle, dov'è quel libro che ho preso l'altro giorno? L'avevo appoggiato qua, sulla scrivania. - Annabeth fu riportata alla realtà dalla sua voce. Spostò lo sguardo dal suo libro e si girò a guardarlo.

- Se lo hai messo sulla scrivania è ancora sulla scrivania, no? - disse lei, naturalmente.

Luke le schioccò un occhiataccia di traverso.

- No, qui non c'è. - disse lui, continuando a spostare cose dalla sua scrivania disordinata.

Annabeth sospirò.

Ogni tanto pensava che poteva andarsene da lì. Lei non amava Luke e lui non amava lei. Ma poi le veniva in mente che non era giusto nei suoi confronti. Luke non era un ragazzo socievole, ma era apprezzato dalle ragazze. Lui non lo avrebbe mai ammesso, ma era timido, in un certo senso. Aveva avuto la più grande stregua di ragazze che Annabeth avesse mai visto o letto in uno dei suoi libri ma nessuna gli era mai piaciuta davvero così tanto. Spesso la cameriera diceva ad Annabeth che aspettava il famoso colpo di fulmine che veniva narrato nei libri. Ma Annabeth non credeva al colpo di fulmine. Credeva ai fatti concreti che si potevano spiegare con prove esistenti. “I colpi di fulmine esistono solo nei libri!” si diceva. Ma poi si ricordava che lei stessa era il personaggio di un libro e così si arrendeva. E poi tornava alla carica, più curiosa che mai di sapere come mai il ragazzo non si decidesse a scegliersi una compagna.

Molte erano le donne che avevano cercato di far breccia nel suo cuore, ma mai nessuna era stata davvero così importante. Alcune erano state quelle da una settimana e via e molte di più erano quelle che erano a malapena riuscite a ballare con lui durante uno di quei noiosi balli che Merlino indiceva per far conoscere i personaggi. Eppure mai nessuna l'aveva mai toccato.

 

 

Dieci minuti dopo Annabeth era finita nel suo emisfero completamente fatto di libri, personaggi immaginari e pagine che profumavano di inchiostro.

Leggeva per l'ennesima volta lo stesso libro. Non era un libro complesso, pieno di enigmi difficilissimi e intrighi. Nemmeno tanto incasinato. Era semplice, con draghi, principesse, principi azzurri e quant'altro. Banale, per così dire.

Perché era proprio questo che Annebeth cercava: banalità. Voleva qualcosa di semplice nella sua vita complicata. Voleva essere la principessa che avrebbe smesso di sognare invano una volta che il suo principe avrebbe ucciso il perfido drago.

Ma nello stesso momento sapeva non sarebbe successo. Lei era una principessa, sì, ma Luke non era un drago. E il principe non esisteva. Doveva essere Luke il suo principe. Allora il drago chi lo avrebbe fatto?

Proprio in quel momento bussarono alla sua porta e una donna, la cameriera, si sporse.

- Signorina, c'è una lettera per lei. - le disse quella ferma sulla soglia.

Annabeth si tolse gli occhiali che usava per leggere, si alzò dal divano che usava per la lettura e si diresse verso la cameriera. Prese la lettera e la congedò.

La lettera era della sua amica Thalia.

 

 

Cara Annabeth,

vi invio questa lettera per dirle che ho importanti notizie da darvi. Inizio col dire, però, che sono deliziata di avervi come amica e –

Ok, basta con gli scherzi. Annabeth, sai bene quanto me che questi atteggiamenti da prima donna, o da principessa, non fanno per me. Io e te potremmo anche essere delle reali, ma siamo pursempre amiche. Perché costringerci a parlare in questa maniera così poco amichevole. Mostra così poco quanto io provi affetto per te e per me.

Tornando a noi. Ho davvero una notizia da darti. Mi è stato detto da Mammolo, che gli è stato detto dallo Stregatto, che l'ha saputo dal Cappellaio Matto, che a sua volta l'ha scoperto da Sebastian, che ha sentito dire da Ariel che a quanto pare Raperonzolo si sposerà.

Il matrimonio, secondo l'invito – che dovrebbe arrivare anche a te, questo pomeriggio -, si terrà al Palazzo di Cristallo questo Natale. I dettagli ci saranno inviati un altro giorno, assieme alla lettera.

Non trovi che sia una bella notizia? Io sono molto contenta. E' da tempo che Raperonzolo era di buon umore, e adesso sappiamo anche perché.

Nonostante questa bella notizia volevo parlare, un po' con te, a quattr'occhi.

Converrai con me che sia il caso di incontrarci.

Non sono mai venuta alla tua residenza, e sono curiosa di sapere se la Bestia è davvero così noiosa come dici. Ma se volessi essere tu a venire da me, come sempre, io ti attenderò.

 

Osequi saluti,

la tua amica annoiata da tutte queste parole così rigide,

 

Biancaneve.

 

 

 

Annabeth in un primo momento sorrise. Poi si fiondò in biblioteca, sedette alla sua scrivania e cercò carta e inchiostro. Appena trovò tutto il necessario iniziò a scrivere, più contenta e determinata che mai.

- Che succede? - le chiese Luke.

- Biancaneve viene qui a palazzo. - rispose Annabeth senza nemmeno staccare gli occhi dalla sua lettera

Scrisse il più veloce possibile, inzuppando il pennino di inchiostro e strusciando la punta sulla carta.

Infine la rilesse.

 

 

Cara Thalia,

convengo con te che, nonostante questi termini siano così eleganti e raffinati siano anche così rigidi. Per cui, al diavolo la femminilità!

Ho letto la tua lettera tutta di un fiato. Sono davvero contenta del matrimonio di Raperonzolo e sono curiosa di sapere chi sia il marito.

L'invito non mi è ancora arrivato, ma sono felice che tu mi abbia avvisata.

E sono curiosa di sapere che cosa hai da dirmi di così urgente.

Sotto mia personale richiesta ti invito a palazzo. Potrai restare quanto desideri. E ti farò conoscere il mio noioso ma affascinante “marito”. E poi vedremo cosa ne penserai.

 

Ti aspetto alla villa,

la tua amica,

Belle.

 

 

Nonostante ci fosse qualche macchia di inchiostro la lettera le sembrava completa. E comunque, tutto ciò che non aveva scritto glielo avrebbe detto a voce l'indomani, quando sarebbe arrivata.

Consegnò la lettera ad una cameriera e si rilassò sulla sedia.

- La tua amica verrà qui? - chiese Luke passandole dietro.

- Sì. - sussurrò Annabeth.

- E non è mica una pazza scatenata che non vuole altro che sposarmi, spero. - disse lui, preoccupato.

Annabeth trattenne una risata e si voltò a guardarlo.

- Puoi stare tranquillo. Thalia è normale. - poi sorrise tra se e se. - O quasi.

Luke rabbrividì.

Tempo fa, Annabeth aveva portato una sua amica a palazzo, invitandola a dormire lì per la notte.

Dopo qualche ora però la ragazza si era rivelata per quello che era: una pazza che voleva solo rapire e sposare Luke. Di cui si era follemente innamorata.

Così era stata bandita dal castello e Luke era più che contento di non avere niente a che fare con lei.

Annabeth rabbrividì al pensiero, poi si diresse nella sua stanza per riposare.

L'indomani avrebbe dovuto essere pronta a tutto per l'arrivo di Biancaneve.

  
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