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Autore: RebeckahPhantomhiveSoul    26/07/2014    0 recensioni
Grimmjow e le sue fracciòn sono diventate insieme Vasto Lorde e Arrancar. Ma se avesse fatto lo stesso percorso anche con qualcun altro, una ragazza, Akami Kurozawa.
Tratto dal capitolo 1 "Da Arrancar a Fracciòn: io odio Las Noches"
Cazzo, tanto tempo a nascondermi da quello shinigami e mi sono fatta prendere comunque come una qualsiasi preda idiota.
Proprio ora sto seguendo quello stupido con gli occhi chiusi e il sorriso fin troppo aperto per i miei gusti.
Mi sono sempre tenuta lontana da Las Noches. Me l'aveva detto anche Lui che dovevo stare alla larga da quel posto e, per quanto io non segua gli ordini di nessuno, il mio istinto diceva che era meglio non mettersi a discutere con lo shinigami arrogante.
Ma ormai non posso fare più niente, il tizio che mi sta scortando a Las Noches era in cerca di Arrancar da portare al suo padrone come farebbe un cane con il giornale.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Arrancar, Espada, Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gravosi isolamenti e lusinghieri inviti a cena

Nell'isolamento che avevo creato intorno a me, dove per giorni dimenticai di mangiare, le allucinazioni si fecero più vivide che mai.
Julian era il nome che sussurravo di notte, seguito da Grimmjow.
Quelle squame, quegli artigli così simili ai miei. Poi i suoi ghigni e i suoi capelli azzurri. Perché mi sembrano dannatamente e ugualmente familiari.
Quei dannati capelli neri e quegli occhi così scuri da perdersi nel mio sguardo.
-Elettra. Elettra, manca solo una settimana, sei contenta? Stiamo per sposarci.- il suo volto si tende in un sorriso e mi abbraccia. Elettra, Elettra, sei contenta? Stiamo per sposarci. Sposarci. Elettra. Sei contenta. Sposarci.
Vorrei poter dire che sto sognando, ma non é così, perché un attimo dopo svengo.
Mi risveglio con un dolore alla testa per la ferita causata dalla caduta, guarisce in fretta ma la testa fa lo stesso male.
Le allucinazioni continuano, più forti che mai. -NO, ELETTRA, NO!- grida, ed é come se gridasse nelle mie orecchie. Nell'allucinazione il paesaggio é disastrato come se una città, che un tempo era stata bellissima
, fosse stata invasa.
Io... Elettra é stata, rapita? Non capisco bene. Sento paura per lei.
Poi, il volto dello Shinigami che ride. Urlo... Cioé, non io, Elettra urla, per il dolore, dolore che sento anche io. É un dolore che parte dal cuore, come se implodesse. Arriva al viso, dove la maschera a goccia, nell'occhio rosso sangue e in quelli blu elettrici, arriva al buco Hollow. In realtà sia la maschera che il buco vengono creati da quel dolore.
Da questa allucinazione, non ne ho più. Finalmente poi, Grimmjow ritorna, il mio Micione Azzurro ritorna con espressione risentita e non vuole guardarmi in faccia. -Buongiorno, Grimmjow.- dico, come se fosse tutto normale. Indosso i miei vecchi abiti, neri e azzurri. -Sei andata via.- riflette atono.
-Te ne sei accorto dopo tre settimane.- ribatto con l'ironia che mi scorre nel sangue.
-No, me me sono accorto il minuto dopo. Perché?
-Perché cosa? Perché te ne sei accorto? Perché ho fatto tante cazzate in poche ore? Perché ti amo? Perché... Perché cosa?
Lui sgrana gli occhi. -I-I-Intendevo perché mi hai mentito.- ingoia a vuoto. -Però ora si passa a perché hai detto quelle cose?
-Io... Io non ti ho mai mentito.- é l'unica cosa che riesco a dire.
-Ti ho sentito tutte le notti e tutti i giorni, dire il suo nome... E il mio.
-Senti...- la rabbia inizia a montare dentro di me, stringo i pugni e la mia voce diventa più gelida della sabbia di Hueco Mundo. -Da un po' di tempo, ho queste schifose allucinazioni su questo tizio che mi dice che ci sposeremo, che io mi chiamo Elettra e che poi urla perché mi rapiscono, lo Shinigami mi rapisce. E lui é così simile a me. Io non capisco. E tu non puoi venire qui a incasinare le cose. Mi rifiuto categoricamente di lasciare che tu mi uccida di nuovo e di nuovo finché del cuore non rimarrà nulla!
Gli do pugni sul petto finché non piango, sono stanca di tutto questo. Lui mi prende i polsi tra le mani, con decisione ma delicatezza. -Non sei mai stata una brava attrice né un’abile bugiarda.
Mi prende fra le braccia e con il sonido siamo in camera sua, mi appoggia sul letto.
-Chiunque sia questo Julian che ti provoca orribili visioni, prima lo trovo, poi gli spezzo tutte le ossa che ha, poi lo uccido. Quindi ora dormi, Akami.
Credo che questa sia la sua bislacca idea di romanticismo. Ma non é la sua voce che mi sveglia, né le sue minacce di morte. É Ulquiorra.
-Cosa, che c'é, Ulquiorra?-chiedo, strizzando gli occhi. -Aizen-sama vuole vederti.
-Ah, va bene, se mi dai un secondo...
-Subito. La sua voce é ancora più glaciale del solito, ragion per cui, filo con il sonido da Aizen.
-Mi hai fatta chiamare.- dico ad Aizen.
-Si.- risponde, anche se non é una domanda, poi storce il naso. Inclino la testa confusa. Poi mi guardo e mi accorgo che non ho la divisa bianca ma i miei vestiti neri e azzurri.
-Ecco, la divisa la uso solo per uscire e Ulquiorra non mi ha dato il tempo di cambiarmi.- spiego.
-É la questione meno importante, ora. Entra in ressurecciòn.- mi ordina.
-No, ehi, perché? Non devo combattere contro nessuno.
-Aizen-sama ti ha dato un ordine, fracciòn, eseguilo immediatamente.- dice il cieco, mettendo mano alla katana.
-No, non ho intenzione di eseguire i tuoi ordini senza capirli.
Il cieco sguaina la katana ma Aizen lo ferma. -Non sono questi i modi per convincere una persona. In quanto a te, cara, spero di vederti questa sera a cena, potremmo parlarne meglio e magari ti offrirsi di tua spontanea volontà. Puoi andare.- mi congeda come se fossi Ulquiorra.
Rientro in camera, sbattendo la porta. -Ehi, hai avuto ancora le visioni?- mi chiede Grimmjow con una parvenza di preoccupazione.
-PEGGIO.- urlo.
-Mi arrendo.- rinuncia immediatamente.
-Aizen mi ha ordinato di andare a cena, stasera. Evidentemente il fatto che non abbia mangiato per quasi un mese si é notato.- rifletto. É vero che abbiamo bisogno di poco cibo ma il mio viso é diventato lo stesso più scavato.
-Che cazzo vuole da te, quello Shinigami?
-La mia ressurrecciòn. Credo che abbia a che fare con le allucinazioni...
-Non ti allontanare da me, stasera.
-Be' manca ancora un'ora alla cena, io mi faccio una doccia e mi cambio, non sai l'occhiata che mi ha lanciato per la divisa...
Mi lavo per togliermi il sudore freddo di dosso. Esco e mi asciugo i capelli, é passata già mezz'ora. -Puoi andare quando vuoi.- sorrido a Grimmjow. Lui ghigna ed io ricordo di aver lasciato le divise nella vecchia camera... Oh, Dio. Non posso neanche chiedere a Grimmjow di andarlo a prendere, é già sotto la doccia. Magari posso prendere un paio di pantaloni e una camicia di Grimmjow per andare a prendere i miei vestiti. Apro l'armadio e trovo i vestiti e... Un pacco nero con un fiocco azzurro.
-Dovevi vederlo dopodomani.- una voce dietro di me. Corro a baciarlo. -Dovrei farti regali più spesso se é questo è il risultato.- ghigna soddisfatto. Gli do uno schiaffetto sul petto.
-Perché dopodomani?
-Non mangiare ti ha fatto diventare stupida? É il tuo compleanno.
Io apro talmente tanto gli occhi da sembrare un cartone animato, lui ride e io metto il broncio.
-Posso aprirlo? Posso aprirlo?- dico come una bambina.
-Si, mocciosa.- mi prende in giro. É un vestito bellissimo, bianco, in modo da poterlo mettere a Las Noches quando voglio. Corro in bagno a provarlo. Mi fascia il corpo, poi da metà coscia si apre un ampio spacco. Ritorno a piedi scalzi nella camera e la mascella di Grimmjow cede.
-Chiudi la bocca che ti entrano le mosche.- lo prendo in giro. Prendo nuovamente il pacco e infilo le scarpe (per meglio dire, i trampoli) più alte che io abbia mai visto. E io ne ho visti di tacchi alti! Una collana completa il tutto. É molto bella, nera con il pendolo blu e rosso a goccia. Non me ne intendo ma credo siano un rubino e un lapislazzulo.
-Dove l'hai preso e da quando hai così tanto buon gusto?
-Mi ha aiutato lo stilista di Las Noches...
Inarco le sopracciglia senza approfondire. Gli indico l'armadio. -Va' a vestirti, io recupero le cose nella vecchia camera. Esco e faccio ciò che avevo preannunciato.
Grimmjow ha ancora i capelli umidi ma sembra più bello che mai. -An... Andiamo.- dico avviandomi nella sala da pranzo. Un unico, enorme tavolo é circondato da tutti gli Esapada e le loro Fracciòn. Aizen, che é a capotavola mi indica di sedermi al suo fianco. Dall'altro lato ho Tesla ma Grimmjow gli ringhia contro e si siede al mio fianco, dopo aver fatto scappare la povera fracciòn. Ho un passo sicuro, nonostante il cuore mi batta a mille. La vicinanza di Grimmjow aiuta parecchio. Lo Shinigami si sporge verso di me e sussurra al mio orecchio. -Hai pensato al mio ordine?
-Neanche per un istante.- sussurro sarcastica. Lui torna con la schiena diritta e fa cenni al cameriere di servire la prima portata. Alla fine della cena, siamo tutti ubriachi e scoppia una rissa che coinvolge anche Grimmjow. Approfittando della distrazione, Aizen mi porta sulla terrazza dove ci aspettano due calici di vino.
-Non credo di poter bere ancora, sono già abbastanza brilla.
-A maggior ragione un bicchiere non farà la differenza.- mi fa notare, alzo le spalle e mi convinco. Prendo il calice che mi porge e bevo il vino al suo interno dopo il suo brindisi "Al potere".
Vedo che Aizen beve. Ok, il vino non é avvelenato, ingoio tutto d'un fiato. Ho una brutta sensazione... Il calice si frantuma ai miei piedi.

L'autrice scrive: Scusatemi per il ritardo! Don't worry! Ho già pronti altri due capitoli che verranno caricati tra oggi pomeriggio e domani. Allora, chi è curioso?
Ringrazio ancora una volta tutti i lettori ricordando che, nel caso volessero essere più partecipativi, nessuno li fustigherà!
Spero di avervi resi ancora più curiosi :)
  
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