Buongiorno cari lettori! Come
ogni sabato eccomi qui… Innanzitutto ci tengo a presentare questo capitolo,
perché rappresenta la fine della “prima fase” per Debora, in cui era insicura e nostalgica, e l’inizio della seconda, in cui
comprenderà che sentirsi vittima non serve e comprende di dover reagire…
Detto questo, ringrazio di
cuore:
Giulls:
Tranquilla, non la cancellerò, anche perché ormai ho scritto 40 capitoli e mi
sembrerebbe uno spreco ^^ Mi fa piacere che ti piaccia questa storia! Eh si,
Francesca dovrebbe proprio andare al rogo, diciamo che ci penserà Niko, ihih,
poi leggendo capirai… Riguardo Niko e Debora, beh, di certo non posso dire se
si metteranno insieme, però ti voglio dare una piccola dritta: in questa
storia, che spesso risulterà “incasinata”, bisogna fare moltaaaa attenzione ai
piccoli segnali e particolari che io, da perfida autrice xD lancio capitolo
dopo capitolo… Baci!
Sweet_ Baby_Love: Grazie, spero che anche questo capitolo ti piaccia e che la tua
curiosità sia diminuita (o aumentata? xD) dopo questo capitolo! Baci!
Confessions Of A Teenage Drama
Queen
Capitolo 5
Dalle Stalle alle Stelle
“Svegliati,
Debora!”
Quella
domenica mattina aprii gli occhi a causa della voce allegra di Martina e Giulia
che mi stavano scrollando così forte che per un secondo dimenticai di essere
nel loft di Music’s Planet, per cui risposi: “Si, mamma, un attimo…”
“Dai
Debora! È importante!” disse la voce di Giulia.
Vedevo
ancora un po’ sfocato a causa del sonno, così mi alzai e mi strofinai gli occhi
per vederci meglio. Mi ero addormentata molto tardi per cui ero ancora
assonnata.
“Cosa?”
chiesi sbadigliando.
“Dobbiamo
vedere cosa indossare martedì sera durante il serale di Music’s Planet, no?”
affermò Martina, come se fosse la cosa più logica del mondo ed io fossi una
bambina un po’ ottusa.
La
guardai confusa. “Appunto, martedì, oggi è domenica, c’è tempo, lasciatemi
dormire…” risposi cercando di far capire che non mi andava.
“Uffa,
dai, vieni!”
“Ok,
va bene! Ma lasciatemi almeno il tempo di rendermi più presentabile!” risposi,
puntando il dito contro il mio pigiama rosa con i coniglietti ed i miei capelli
che di sicuro erano in condizioni terribili.
Mezz’ora
dopo così raggiunsi la cucina del loft, indossando una gonna a scacchi rosa e
azzurri ed una camicetta bianca con i capelli decisamente più in ordine.
Ma,
inutile dirlo, Martina e le altre si erano già dileguate.
“Dove
sono Martina e le altre?” chiesi al nulla, sbuffando dato che le avevo cercate
per mezzo loft.
“Sono
uscite, hanno avuto il permesso della produzione di andare da Armani” mi
rispose Rosangela degli over 25 mentre faceva colazione.
“Perfetto!”
sbottai sarcastica, accasciandomi su una sedia. Insomma, Armani era aperto anche
di domenica mattina?!
Scocciata
per la buca ricevuta, e non solo per quello, iniziai a sgranocchiare una
porzione di cereali.
“Ti
hanno dato buca, eh?” mi chiese la voce comprensiva di Carlo dei Music Sense.
Alzai
lo sguardo e vidi che stava prendendo posto vicino a me. Aveva i capelli
castani un po’ disordinati e non era vestito con la solita cura come al solito.
“Si” risposi. “Se fosse per me starei ancora a letto a dormire…”
“A
chi lo dici” convenne, “Ho davvero sonno ma stamattina ci hanno chiamato alle
sette per dirci che avevamo le prove alle otto e un quarto con Luke e il vocal
coach Michael”.
“Ah,
e non lo sapevate?”
“No,
io e gli altri ieri non abbiamo visto il programma” si giustificò con un
sorriso malandrino.
Gli
sorrisi di rimando, annuendo. “Comunque mi hanno fatta alzare prima del solito
senza nessun motivo”
“Vabbè,
penso avrai qualche dovere da life coach oggi, no?” mi chiese Carlo.
Scossi
il capo con una fitta al cuore. “Non penso, insomma, oggi Niko esce con quella ragazza, non credo di essere
molto d’aiuto”.
Carlo
annuì comprensivo. “Capisco… Oh, Simò!” aggiunse rivolto a Simone, un membro
del suo gruppo. Simone mi era davvero simpatico, era bassino, un po’ pienotto e
molto dolce, spesso aveva timore di ribattere con una persona che non
conosceva. Mi riconoscevo un po’ in lui ad essere sincera.
“Buongiorno!”
lo salutai.
“’Giorno”
“Ma
che fine hai fatto dopo le prove?” chiese Carlo. “Sei scomparso!”
Lui
scrollò le spalle. “Luke mi ha trattenuto… Quello è pazzo! Ha iniziato a
cantare e a suonare con la pianola e mi sono dovuto sorbire gli scleri suoi e
di Micheal!”
“E
cosa c’entravi tu,scusa?” gli chiesi.
“Ma
che ne so, sono il primo che gli è capitato sotto tiro, immagino” mi rispose.
Grazie
a lui, Carlo ed il resto dei Music Sense trascorsi una domenica mattina molto
più piacevole rispetto a quella che mi sarei immaginata. Perdemmo tempo in
giardino, mi fecero ascoltare tutte le canzoni che sapevano fare e ci
divertimmo un mondo a fare le imitazioni degli altri.
Martina,
Giulia e le altre life coach, ovvero Rita e Samanta, ritornarono nel loft alle
quattro passate, cariche di buste e pacchetti.
“Scusaci,
pensavamo che non saresti più venuta” si scusò Martina con un sorriso ipocrita.
“Si,ma
se vuoi posso sempre prestarti uno dei miei top, ne ho preso qualcuno in più
per emergenza” si offrì Giulia, prima di dire: “Oh, scusa, dimenticavo che non
abbiamo la stessa taglia!” e far ridere tutte le altre.
“Infatti,
la mia 4° non entrerebbe mai in uno dei tuoi top! Quanto porti? La 2°?” chiesi
con una vena di perfidia, lanciando lo sguardo al suo seno che di sicuro era
ingrandito da un reggiseno imbottito.
Le
ragazze rimasero zitte, senza sapere cosa ribattere, e vedere lo sguardo offeso
di Giulia mi fece sentire meglio, così feci la mia uscita in grande stile dopo
averle squadrate una ad una. Avevo deciso: basta essere la vittima!
Di
certo avevo preferito la mia semplice domenica mattina trascorsa tra risate a
cinque ore di shopping forzato con quattro ragazze che avrebbero potuto
indossare tutto senza problemi e che di conseguenza mi avrebbero fatto
ritornare in mente la questione della “dieta”, non che io l’avessi dimenticata,
sia chiaro.
Ripensai
alle mie amiche, alle nostre chiacchierate, alle nostre scemenze… Mi sembravano
così lontane, nonostante le avessi viste il giorno prima.
Basta, Debora, devi andare avanti,ora
sei qui, non piagnucolare per ogni cosa…!
Così
la prima parte della mia prima domenica nel loft passò così, in modo fin troppo
strano. Niko non si fece vedere fino alle sei del pomeriggio, era stato fuori
tutta la mezza giornata.
Quando
lo vidi rientrare gli corsi incontro,anche se mi sentivo lievemente stordita:
indossava dei pantaloni neri con un giubbino di pelle e gli occhiali da sole.
“Ciao,
che fine hai fatto?” gli chiesi cordialmente, avvicinandomi.
Ignorò
la mia domanda, dandomi sui nervi.
“Cosa
fai stasera?” mi chiese, mentre mi faceva segno di seguirlo.
Lo
guardai stranita, senza sapere a cosa fosse dovuta quella domanda. Ma certo, me
lo stava chiedendo in modo che dopo aver risposto sarei stata obbligata a
chiedergli: “E tu?” e lui mi avrebbe risposto quella cosa facendomi deprimere.
“Niente,
penso che starò nella mia stanza a decidere cosa indossare martedì sera” buttai
lì. Feci una pausa, prima di aggiungere: “Tu esci, giusto?”
Eravamo
arrivati nella sua stanza e lui mi fece segno di entrare.
“No,
no” rispose.
Se
avesse potuto, la mia mascella avrebbe toccato terra, insieme ai miei occhi che
avrebbero tanto voluto uscire fuori dalle orbite.
“Ehm,
cosa?” chiesi, sicura di non aver udito bene.
“E’
per questo che sono uscito” mi spiegò. “Ho perso tempo a cercare di
rintracciare Francesca con l’autista, sono dovuto andare fino a Salerno per
dirle che non mi andava di uscire con lei…”
“E
allora perché hai accettato,scusa?” gli chiesi con il cuore che mano a mano
accelerava i battiti.
“Perché….
Beh, me lo ha consigliato Silvia Fortuna, diceva che avrebbe fatto bene alla
mia immagine… Ma ieri, parlandoci al telefono, ho capito che era un’oca e che non faceva al caso mio”
Lo
guardai sbigottita, insomma, quella Sfortuna del cavolo lo aveva spinto fino a
quel punto? Cosa non avrebbe fatto pur di non far guadagnare maggiore successo all’immagine di qualcuno! Anzi, al suo
programma, semmai…
“Ah,
ho capito” spiegai ancora colpita ma felice per l’uscita mancata. “Scusa se te
lo dico, ma non penso che avresti dovuto accettare solo perché te lo ha detto
lei…” aggiunsi.
“Diciamo
che sono stato messo alle strette” mi rispose amareggiato, sbuffando e
sedendosi sul letto. Sembrava davvero
scocciato e mi ricredetti sul suo conto.
All’improvviso
la mia rabbia e la mia amarezza, come c’era da aspettarselo, scomparvero
davanti al sorriso che comparve sul suo volto dopo che ebbe detto: “Comunque ho
una sorpresa per te”
Lo
guardai interrogativa.
“Ho
incontrato le altre life coach per la strada e mi hanno spiegato che ti hanno
dato buca. Così, beh, visto che non potrai più muoverti per andare a prendere
un vestito anche tu, ho avuto l’autorizzazione dalla produzione di provvedere…”
mi spiegò Niko, lasciandomi di stucco.
Si
avvicinò ad una busta che aveva posato sul letto di Massimo senza che me ne
accorgessi , firmata “Armani Store” , e, con mio enorme stupore, ne cacciò
fuori un completo stupendo, composto da un paio di bermuda bianchi jeansati ed
una fascia azzurra particolare con un copri spalla molto raffinato in
tinta.
“Ma…
Ma… Non ho parole!” me ne uscii, incredula. Per questo si era attardato!
“Non
devi dire niente” mi rispose Niko cercando di non farmi sentire a disagio.
“Devi solo farmi vedere come ti sta”
Lo
guardai, senza parole e con aria grata.
“Come
potrò mai ringraziarti…?”
“Rimanendo
sempre te stessa” fu la sua semplice risposta. “Specialmente dopo che tutti ti
vedranno martedì ed inizieranno ad arrivarti lettere dai fan” ironizzò cercando
di mettermi a mio agio, perché ero davvero sconvolta e non sapevo come
comportarmi davanti al suo gesto.
“Si,
certo” risposi sarcastica, continuando a fissare il completo.
Un
altro sorriso. Mi abbracciò, trasmettendomi l’ennesimo brivido… Insomma,
sarebbe rimasto lì, non sarebbe uscito!
Eravamo
ancora abbracciati quando la porta si spalancò, rivelando Massimo.
Si
fermò di botto, nascondendo a stento un ghigno. “Oh, scusate, pensavo non ci
fosse nessuno” si giustificò.
“Non
preoccuparti, entra, vedi se ti piace il completo che Deb indosserà martedì” lo
rassicurò Niko, separandosi da me.
La
reazione di Massimo fu prevedibile: ne rimase sorpreso,ascoltando la storia, e
mentre guardava il vestito mi lanciò uno sguardo contento.
“A
cosa devo questi tuoi sorrisetti furbi?” gli chiesi un’ora dopo, mentre eravamo
sulla terrazza .
“Al
fatto che la mia nipotina sta ottenendo quello che vuole” fu la sua risposta
ancora più enigmatica. Si allontanò, con l’ombra di un sorriso ancora stampato
in faccia.
“Ehi,
zio! Guarda che martedì voglio conoscere la tua Beatrice per dirle di non
accettare la tua proposta di matrimonio dato che la vita con te è un continuo
enigma!” annunciai ridendo.
Lo
zio si girò, ridendo anch’egli. “Provaci! Ma mi sa che andrete molto
d’accordo!” mi minacciò congedandosi, raggiungendo Luigi, uno degli over 25 che
lo aveva mandato a chiamare.
Rimasi
sul terrazzo ad osservare le stelle e ne vidi una cadente.
Fa che le cose con Niko non ritornino a
peggiorarsi…
“Ehi!
Alla fine ho saputo che hai saputo rimediare alla nostra buca” sghignazzò
la voce da zanzara petulante di Martina dietro di me. Evidentemente voleva
vendicare l’insulto di Giulia.
“Si”
risposi sfacciatamente. Non mi sarei fatta mettere i piedi in testa, avrei
reagito nuovamente, avevo deciso…
“Bah,
e meno male che glielo abbiamo detto noi
a Niko altrimenti staresti ancora senza vestito”
“Oh,
non sai quanta ve ne sono grata, ma sai, avrei fatto bella figura anche con i
miei vestiti, io non sono come certe persone che hanno bisogno dei vestiti di
marca per sembrare più decenti” me ne uscì diabolica, sorrisi e mi allontanai,
lasciandola stupita per tutta quella grinta in compagnia della sigaretta che stava fumando
avidamente e di Carlo che era appena
arrivato.
Avevo
ancora la sua faccia scioccata impressa nella mente quando mi sentii chiamare.
“Ehi,
Deb”
Ero
nel corridoio, mi voltai e mi ritrovai di nuovo faccia a faccia con Niko.
“Ehi”
“Stavo
cercando proprio te, vieni” mi disse, prendendomi per mano e conducendomi nella
cosiddetta “sala feste”, che veniva usata solo nelle occasioni speciali.
Era
una sala ampia, in cui c’era solo qualche tavolo. Nn l’avevo mai vista in tv ad
essere onesti.
Dentro
c’erano quasi tutti, sia concorrenti che life coach, che si scatenavano a ritmo
di musica sulle note di “Please don’t stop the music” di Rihanna.
“Ma
che succede qui?” gli chiesi, stringendo la sua mano.
“Beh,
Luigi ha appena ricevuto una telefonata
dalla moglie e ha saputo che tra nove mesi diventerà papà” rispose Niko allegro.
“E’ una cosa bellissima”
“Si…
Wow, e ha solo venticinque anni! Chissà se io alla sua età avrò almeno trovato
l’uomo della mia vita” chiesi al nulla.
“Infatti,
me lo chiedo anche io…” convenne Niko, per un attimo pensieroso, poi, come se
si fosse riscosso, lasciò la mia mano e mi condusse al centro della stanza che
fungeva da sala da ballo.
Non
mi andava di ballare, non ero un asso nel ballo, specialmente in quello da
discoteca,così andai a congratularmi con Luigi, ma quando due secondi dopo
iniziò la canzone di Cascada, “Everytime we touch” , mandai ogni cautela alla
ortiche ed iniziai a ballare insieme a Rossella e Andrea dei Gold Boyz,
scatenandomi nel vero senso della parola, ma mi allontanai subito quando
Rossella iniziò a lanciarmi occhiatacce e a ballare avvinghiata ad Andrea.
Mi
allontanai e mi avvicinai a Simone e Dario, che subito mi sorrisero e non
fecero obiezioni.
Era
un bel po’ che non prendevo parte ad una festa, a causa dello studio e del
fatto che dopo essermi lasciata con il mio ragazzo mi ero esclusa un po’ dal
resto del mondo…
Niko
dapprima ballò con Simona, ma quando Giorgio lo spodestò iniziò ad avvicinarsi
a noi.
“Mi
concede questo ballo, madame?” mi chiese ridendo.
“Non
so, messere…”
Sorridendo
come dei dementi iniziammo a ballare insieme, dimenticandoci del fatto che i
camera men ci avrebbero potuto riprendere o cose simili,anche se non c’era
molto rischio dato che Luigi il cameraman ed un suo collega si stavano
dividendo una bottiglia di vodka.
Niko
era molto bravo, si vedeva che andava spesso in discoteca, e ballando mi venne
in mente il videoclip della canzone, in cui Cascada irrompeva in una biblioteca
e coinvolgeva tutti nelle danze, e alla fine se ne stava insieme al ragazzo da
lei amato…
“Scusate,
scusate” Luigi si era alzato goffamente su una sedia, cercando di attirare
l’attenzione. “Volevo ringraziarvi per
la vostra partecipazione ad una mia così grande gioia… non sapete quanto vorrei
essere vicino a mia moglie in questo momento. Perciò, concedetemi di mettere la
nostra canzone…”
Dalla
console partirono le note della canzone “Your Eyes”, ovvero la colonna sonora
del film “Il tempo delle mele 2”.
Scoppiò
un applauso, e subito tutti iniziarono a ballare il lento a coppie, Rossella
con Giorgio, Simona con Dario, Rosangela con Simone, suscitando vari
sorrisi, Massimo e Luigi iniziarono a
ballare insieme, ridendo come degli scemi, dato che per loro ballare con
un’altra donna che non fosse la moglie o la futura sposa non fosse giusto.
“Dai,
balla con me, piccolina”
Rimasi
di sasso mentre Niko posizionava le mani attorno ai miei fianchi ed iniziava a
dondolare sul posto a ritmo di musica. Appoggiai le mie braccia attorno al
suo collo, emozionata come non mai. Era
bello sentirlo così vicino a me, e per
la seconda volta da quando lo conoscevo potetti ascoltare i battiti del suo
cuore. Appoggiai la mia testa contro la sua spalla, e fu bello sentire che non
rimase impassibile ma mi strinse più forte. Quando la canzone terminò ci
guardammo negli occhi, e mi persi nel suo ennesimo sorriso rassicurante.
La
serata si concluse con un “Tanti auguri a Luigi!”, una fetta di torta, un
sorriso malizioso dello zio e l’entrata dei tre giudici più il presentatore Ivan
Argenti.
Non
lo avevo ancora conosciuto così me lo presentarono e subito compresi che era
davvero una bella persona, proprio come appariva in tv.
Notai
che la Sfortuna mi scrutava accigliata , e poco dopo scoprii il perché: lei
insieme agli altri tre era entrata durante il lento, quindi mi aveva vista
ballare con Niko quando invece lui sarebbe dovuto stare all’appuntamento con
Francesca combinato da lei…
“Allora,
a domani!” mi congedai alle due, senza avere nemmeno un po’ di sonno.
“A
domani!” mi salutò Simone, con il quale mi ero divertita a ballare la macarena.
“See
you tomorrow” se ne uscì Luke con il suo perfetto accento inglese.
“A
domani Debora” mi salutò Niko. Salutò distrattamente Maria e la Sfortuna e mi
diede un bacio sulla guancia, allontandosi con Luigi.
Sorrisi
beata mentre aprivo la porta della mia stanza ed accendevo la luce, trovandomi
Martina seduta sul letto intenta nel baciarsi con Carlo.
“Oh!”
squittì Martina, separandosi di botto dal ragazzo. Aveva i capelli arruffati e
il lucidalabbra spalmato su mezzo viso.
“Hai
capito…” mormorai sorpresa.
“Deb,
non dirai niente, vero?” mi chiese Carlo supplichevole. “Siamo… siamo entrambi
fidanzati…”
“Dipende”
e così dicendo lanciai uno sguardo di pure perfidia a Martina.
“Cosa
vuoi che faccia?” chiese senza giri di parole lei, sbuffando.
“Devi
piantarla di rompermi le scatole e fare scherzetti come quello di oggi insieme
alle tue amiche oche”
“Ok,
ok…” accettò lei, prima che Carlo si alzasse per ritornare nella sua stanza.
“Martina?”
“Si?”
“Hai
tutto il lucidalabbra spalmato per la faccia…”
Lei
si guardò allo specchio prima di sbuffare rabbiosa e andare in bagno per
toglierlo.
Sorrisi,
anche se il fatto che nel loft si fosse formata la prima coppietta non mi entusiasmava
più di tanto, era come se non m’importasse.
Era
vero, non m’importava, ero semplicemente felice dopo quasi una settimana: mi
sentivo davvero come Vic de “Il tempo delle mele 2”, credevo di aver trovato il
mio Philip, solo che lui non lo sapeva…
Continua…
Allora?
Cosa ve ne sembra? Commentate numerosi, mi raccomando! A mercoledì ^^
la
vostra milly92.
Qualche Anticipazione:
“Quindi la tua prima ragazza ti mollò solo
perché ti eri iscritto in un istituto tecnico invece che ad un liceo?” chiesi
incredula.
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“Volevi
dirmi qualcosa, Rossella?” chiese Andrea mentre svoltavamo un angolo.
“No,
cioè, quando saremo da soli…” precisò a bassa voce,cercando di non farsi
sentire.
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Ivan
sorrise serenamente. “Ma no, voi life coach non state rubando niente, e poi non
è che non stai facendo nulla, eh. Niko lo vedo diverso, più sereno…” rispose.
_____________
“Hai
fatto una bella azione” se ne uscì Ivan alle mie spalle. “Sei l’unica life
coach che sta facendo per davvero il suo lavoro”
_____________
“Certo che mi hanno detto che è stata una tua idea, anzi,i miei ti mandano tanti saluti e vogliono conoscerti stasera durante il back stage” dichiarò. “Grazie Deb, non so come farei qui senza di te…” mormorò imbarazzato.