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Autore: milly92    06/09/2008    1 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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5. dalle stalle alle stelle

Buongiorno cari lettori! Come ogni sabato eccomi qui… Innanzitutto ci tengo a presentare questo capitolo, perché rappresenta la fine della “prima fase” per Debora, in cui era insicura  e nostalgica, e l’inizio della seconda, in cui comprenderà che sentirsi vittima non serve e comprende di dover reagire…

Detto questo, ringrazio di cuore:

Giulls: Tranquilla, non la cancellerò, anche perché ormai ho scritto 40 capitoli e mi sembrerebbe uno spreco ^^ Mi fa piacere che ti piaccia questa storia! Eh si, Francesca dovrebbe proprio andare al rogo, diciamo che ci penserà Niko, ihih, poi leggendo capirai… Riguardo Niko e Debora, beh, di certo non posso dire se si metteranno insieme, però ti voglio dare una piccola dritta: in questa storia, che spesso risulterà “incasinata”, bisogna fare moltaaaa attenzione ai piccoli segnali e particolari che io, da perfida autrice xD lancio capitolo dopo capitolo… Baci!

Sweet_ Baby_Love: Grazie, spero che anche questo capitolo ti piaccia e che la tua curiosità sia diminuita (o aumentata? xD) dopo questo capitolo! Baci!

Confessions Of A Teenage Drama Queen

Capitolo 5

Dalle Stalle alle Stelle

“Svegliati, Debora!”

Quella domenica mattina aprii gli occhi a causa della voce allegra di Martina e Giulia che mi stavano scrollando così forte che per un secondo dimenticai di essere nel loft di Music’s Planet, per cui risposi: “Si, mamma, un attimo…”

“Dai Debora! È importante!” disse la voce di Giulia.

Vedevo ancora un po’ sfocato a causa del sonno, così mi alzai e mi strofinai gli occhi per vederci meglio. Mi ero addormentata molto tardi per cui ero ancora assonnata.

“Cosa?” chiesi sbadigliando.

“Dobbiamo vedere cosa indossare martedì sera durante il serale di Music’s Planet, no?” affermò Martina, come se fosse la cosa più logica del mondo ed io fossi una bambina un po’ ottusa.

La guardai confusa. “Appunto, martedì, oggi è domenica, c’è tempo, lasciatemi dormire…” risposi cercando di far capire che non mi andava.

“Uffa, dai, vieni!”

“Ok, va bene! Ma lasciatemi almeno il tempo di rendermi più presentabile!” risposi, puntando il dito contro il mio pigiama rosa con i coniglietti ed i miei capelli che di sicuro erano in condizioni terribili.

Mezz’ora dopo così raggiunsi la cucina del loft, indossando una gonna a scacchi rosa e azzurri ed una camicetta bianca con i capelli decisamente più in ordine.

Ma, inutile dirlo, Martina e le altre si erano già dileguate.

“Dove sono Martina e le altre?” chiesi al nulla, sbuffando dato che le avevo cercate per mezzo loft.

“Sono uscite, hanno avuto il permesso della produzione di andare da Armani” mi rispose Rosangela degli over 25 mentre faceva colazione.

“Perfetto!” sbottai sarcastica, accasciandomi su una sedia. Insomma, Armani era aperto anche di domenica mattina?!

Scocciata per la buca ricevuta, e non solo per quello, iniziai a sgranocchiare una porzione di cereali.

“Ti hanno dato buca, eh?” mi chiese la voce comprensiva di Carlo  dei Music Sense.

Alzai lo sguardo e vidi che stava prendendo posto vicino a me. Aveva i capelli castani un po’ disordinati e non era vestito con la solita cura come al solito. “Si” risposi. “Se fosse per me starei ancora a letto a dormire…”

“A chi lo dici” convenne, “Ho davvero sonno ma stamattina ci hanno chiamato alle sette per dirci che avevamo le prove alle otto e un quarto con Luke e il vocal coach Michael”.

“Ah, e non lo sapevate?”

“No, io e gli altri ieri non abbiamo visto il programma” si giustificò con un sorriso malandrino.

Gli sorrisi di rimando, annuendo. “Comunque mi hanno fatta alzare prima del solito senza nessun motivo”

“Vabbè, penso avrai qualche dovere da life coach oggi, no?” mi chiese Carlo.

Scossi il capo con una fitta al cuore. “Non penso, insomma, oggi Niko esce con quella ragazza, non credo di essere molto d’aiuto”.

Carlo annuì comprensivo. “Capisco… Oh, Simò!” aggiunse rivolto a Simone, un membro del suo gruppo. Simone mi era davvero simpatico, era bassino, un po’ pienotto e molto dolce, spesso aveva timore di ribattere con una persona che non conosceva. Mi riconoscevo un po’ in lui ad essere sincera.

“Buongiorno!” lo salutai.

“’Giorno”

“Ma che fine hai fatto dopo le prove?” chiese Carlo. “Sei scomparso!”

Lui scrollò le spalle. “Luke mi ha trattenuto… Quello è pazzo! Ha iniziato a cantare e a suonare con la pianola e mi sono dovuto sorbire gli scleri suoi e di Micheal!”

“E cosa c’entravi tu,scusa?” gli chiesi.

“Ma che ne so, sono il primo che gli è capitato sotto tiro, immagino” mi rispose.

Grazie a lui, Carlo ed il resto dei Music Sense trascorsi una domenica mattina molto più piacevole rispetto a quella che mi sarei immaginata. Perdemmo tempo in giardino, mi fecero ascoltare tutte le canzoni che sapevano fare e ci divertimmo un mondo a fare le imitazioni degli altri.

Martina, Giulia e le altre life coach, ovvero Rita e Samanta, ritornarono nel loft alle quattro passate, cariche di buste e pacchetti.

“Scusaci, pensavamo che non saresti più venuta” si scusò Martina con  un sorriso ipocrita.

“Si,ma se vuoi posso sempre prestarti uno dei miei top, ne ho preso qualcuno in più per emergenza” si offrì Giulia, prima di dire: “Oh, scusa, dimenticavo che non abbiamo la stessa taglia!” e far ridere tutte le altre.

“Infatti, la mia 4° non entrerebbe mai in uno dei tuoi top! Quanto porti? La 2°?” chiesi con una vena di perfidia, lanciando lo sguardo al suo seno che di sicuro era ingrandito da un reggiseno imbottito.

Le ragazze rimasero zitte, senza sapere cosa ribattere, e vedere lo sguardo offeso di Giulia mi fece sentire meglio, così feci la mia uscita in grande stile dopo averle squadrate una ad una. Avevo deciso: basta essere la vittima!

Di certo avevo preferito la mia semplice domenica mattina trascorsa tra risate a cinque ore di shopping forzato con quattro ragazze che avrebbero potuto indossare tutto senza problemi e che di conseguenza mi avrebbero fatto ritornare in mente la questione della “dieta”, non che io l’avessi dimenticata, sia chiaro. 

Ripensai alle mie amiche, alle nostre chiacchierate, alle nostre scemenze… Mi sembravano così lontane, nonostante le avessi viste il giorno prima.

Basta, Debora, devi andare avanti,ora sei qui, non piagnucolare per ogni cosa…!

Così la prima parte della mia prima domenica nel loft passò così, in modo fin troppo strano. Niko non si fece vedere fino alle sei del pomeriggio, era stato fuori tutta la mezza giornata.

Quando lo vidi rientrare gli corsi incontro,anche se mi sentivo lievemente stordita: indossava dei pantaloni neri con un giubbino di pelle e gli occhiali da sole.

“Ciao, che fine hai fatto?” gli chiesi cordialmente, avvicinandomi.

Ignorò la mia domanda, dandomi sui nervi.

“Cosa fai stasera?” mi chiese, mentre mi faceva segno di seguirlo.

Lo guardai stranita, senza sapere a cosa fosse dovuta quella domanda. Ma certo, me lo stava chiedendo in modo che dopo aver risposto sarei stata obbligata a chiedergli: “E tu?” e lui mi avrebbe risposto quella cosa facendomi deprimere.

“Niente, penso che starò nella mia stanza a decidere cosa indossare martedì sera” buttai lì. Feci una pausa, prima di aggiungere: “Tu esci, giusto?”

Eravamo arrivati nella sua stanza e lui mi fece segno di entrare.

“No, no” rispose.

Se avesse potuto, la mia mascella avrebbe toccato terra, insieme ai miei occhi che avrebbero tanto voluto uscire fuori dalle orbite.

“Ehm, cosa?” chiesi, sicura di non aver udito bene.

“E’ per questo che sono uscito” mi spiegò. “Ho perso tempo a cercare di rintracciare Francesca con l’autista, sono dovuto andare fino a Salerno per dirle che non mi andava di uscire con lei…”

“E allora perché hai accettato,scusa?” gli chiesi con il cuore che mano a mano accelerava i battiti.

“Perché…. Beh, me lo ha consigliato Silvia Fortuna, diceva che avrebbe fatto bene alla mia immagine… Ma ieri, parlandoci al telefono, ho capito che era un’oca  e che non faceva al caso mio”

Lo guardai sbigottita, insomma, quella Sfortuna del cavolo lo aveva spinto fino a quel punto? Cosa non avrebbe fatto pur di non far guadagnare maggiore successo all’immagine di qualcuno! Anzi, al suo programma, semmai…

“Ah, ho capito” spiegai ancora colpita ma felice per l’uscita mancata. “Scusa se te lo dico, ma non penso che avresti dovuto accettare solo perché te lo ha detto lei…” aggiunsi.

“Diciamo che sono stato messo alle strette” mi rispose amareggiato, sbuffando e sedendosi sul letto.  Sembrava davvero scocciato e mi ricredetti sul suo conto.

All’improvviso la mia rabbia e la mia amarezza, come c’era da aspettarselo, scomparvero davanti al sorriso che comparve sul suo volto dopo che ebbe detto: “Comunque ho una sorpresa per te”

Lo guardai interrogativa.

“Ho incontrato le altre life coach per la strada e mi hanno spiegato che ti hanno dato buca. Così, beh, visto che non potrai più muoverti per andare a prendere un vestito anche tu, ho avuto l’autorizzazione dalla produzione di provvedere…” mi spiegò Niko, lasciandomi di stucco.

Si avvicinò ad una busta che aveva posato sul letto di Massimo senza che me ne accorgessi , firmata “Armani Store” , e, con mio enorme stupore, ne cacciò fuori un completo stupendo, composto da un paio di bermuda bianchi jeansati ed una fascia azzurra particolare con un copri spalla molto raffinato in tinta. 

“Ma… Ma… Non ho parole!” me ne uscii, incredula. Per questo si era attardato!

“Non devi dire niente” mi rispose Niko cercando di non farmi sentire a disagio. “Devi solo farmi vedere come ti sta”

Lo guardai, senza parole e con aria grata.

“Come potrò mai ringraziarti…?”

“Rimanendo sempre te stessa” fu la sua semplice risposta. “Specialmente dopo che tutti ti vedranno martedì ed inizieranno ad arrivarti lettere dai fan” ironizzò cercando di mettermi a mio agio, perché ero davvero sconvolta e non sapevo come comportarmi davanti al suo gesto.

“Si, certo” risposi sarcastica, continuando a fissare il completo.

Un altro sorriso. Mi abbracciò, trasmettendomi l’ennesimo brivido… Insomma, sarebbe rimasto lì, non sarebbe uscito!

Eravamo ancora abbracciati quando la porta si spalancò, rivelando Massimo.

Si fermò di botto, nascondendo a stento un ghigno. “Oh, scusate, pensavo non ci fosse nessuno” si giustificò.

“Non preoccuparti, entra, vedi se ti piace il completo che Deb indosserà martedì” lo rassicurò Niko, separandosi da me.

La reazione di Massimo fu prevedibile: ne rimase sorpreso,ascoltando la storia, e mentre guardava il vestito mi lanciò uno sguardo contento.

“A cosa devo questi tuoi sorrisetti furbi?” gli chiesi un’ora dopo, mentre eravamo sulla terrazza .

“Al fatto che la mia nipotina sta ottenendo quello che vuole” fu la sua risposta ancora più enigmatica. Si allontanò, con l’ombra di un sorriso ancora stampato in faccia.

“Ehi, zio! Guarda che martedì voglio conoscere la tua Beatrice per dirle di non accettare la tua proposta di matrimonio dato che la vita con te è un continuo enigma!” annunciai ridendo.

Lo zio si girò, ridendo anch’egli. “Provaci! Ma mi sa che andrete molto d’accordo!” mi minacciò congedandosi, raggiungendo Luigi, uno degli over 25 che lo aveva mandato a chiamare.

Rimasi sul terrazzo ad osservare le stelle e ne vidi una cadente.

Fa che le cose con Niko non ritornino a peggiorarsi…

“Ehi! Alla fine ho saputo che hai saputo rimediare alla nostra buca”  sghignazzò la voce da zanzara petulante di Martina dietro di me. Evidentemente voleva vendicare l’insulto di Giulia.

“Si” risposi sfacciatamente. Non mi sarei fatta mettere i piedi in testa, avrei reagito nuovamente, avevo deciso…

“Bah, e meno male che glielo abbiamo detto noi a Niko altrimenti staresti ancora senza vestito”

“Oh, non sai quanta ve ne sono grata, ma sai, avrei fatto bella figura anche con i miei vestiti, io non sono come certe persone che hanno bisogno dei vestiti di marca per sembrare più decenti” me ne uscì diabolica, sorrisi e mi allontanai, lasciandola stupita per tutta quella grinta  in compagnia della sigaretta che stava fumando avidamente e  di Carlo che era appena arrivato.

Avevo ancora la sua faccia scioccata impressa nella mente quando mi sentii chiamare.

“Ehi, Deb”

Ero nel corridoio, mi voltai e mi ritrovai di nuovo faccia a faccia con Niko.

“Ehi”

“Stavo cercando proprio te, vieni” mi disse, prendendomi per mano e conducendomi nella cosiddetta “sala feste”, che veniva usata solo nelle occasioni speciali.

Era una sala ampia, in cui c’era solo qualche tavolo. Nn l’avevo mai vista in tv ad essere onesti.  

Dentro c’erano quasi tutti, sia concorrenti che life coach, che si scatenavano a ritmo di musica sulle note di “Please don’t stop the music” di Rihanna. 

“Ma che succede qui?” gli chiesi, stringendo la sua mano.

“Beh, Luigi ha appena ricevuto una  telefonata dalla moglie e ha saputo che tra nove mesi diventerà papà” rispose Niko allegro. “E’ una cosa bellissima”

“Si… Wow, e ha solo venticinque anni! Chissà se io alla sua età avrò almeno trovato l’uomo della mia vita” chiesi al nulla.

“Infatti, me lo chiedo anche io…” convenne Niko, per un attimo pensieroso, poi, come se si fosse riscosso, lasciò la mia mano e mi condusse al centro della stanza che fungeva da sala da ballo.

Non mi andava di ballare, non ero un asso nel ballo, specialmente in quello da discoteca,così andai a congratularmi con Luigi, ma quando due secondi dopo iniziò la canzone di Cascada, “Everytime we touch” , mandai ogni cautela alla ortiche ed iniziai a ballare insieme a Rossella e Andrea dei Gold Boyz, scatenandomi nel vero senso della parola, ma mi allontanai subito quando Rossella iniziò a lanciarmi occhiatacce e a ballare avvinghiata ad Andrea.

Mi allontanai e mi avvicinai a Simone e Dario, che subito mi sorrisero e non fecero obiezioni.

Era un bel po’ che non prendevo parte ad una festa, a causa dello studio e del fatto che dopo essermi lasciata con il mio ragazzo mi ero esclusa un po’ dal resto del mondo…

Niko dapprima ballò con Simona, ma quando Giorgio lo spodestò iniziò ad avvicinarsi a noi.

“Mi concede questo ballo, madame?” mi chiese ridendo.

“Non so, messere…”

Sorridendo come dei dementi iniziammo a ballare insieme, dimenticandoci del fatto che i camera men ci avrebbero potuto riprendere o cose simili,anche se non c’era molto rischio dato che Luigi il cameraman ed un suo collega si stavano dividendo una bottiglia di vodka.

Niko era molto bravo, si vedeva che andava spesso in discoteca, e ballando mi venne in mente il videoclip della canzone, in cui Cascada irrompeva in una biblioteca e coinvolgeva tutti nelle danze, e alla fine se ne stava insieme al ragazzo da lei amato…

“Scusate, scusate” Luigi si era alzato goffamente su una sedia, cercando di attirare l’attenzione.  “Volevo ringraziarvi per la vostra partecipazione ad una mia così grande gioia… non sapete quanto vorrei essere vicino a mia moglie in questo momento. Perciò, concedetemi di mettere la nostra canzone…”

Dalla console partirono le note della canzone “Your Eyes”, ovvero la colonna sonora del film “Il tempo delle mele 2”.

Scoppiò un applauso, e subito tutti iniziarono a ballare il lento a coppie, Rossella con Giorgio, Simona con Dario, Rosangela con Simone, suscitando vari sorrisi,  Massimo e Luigi iniziarono a ballare insieme, ridendo come degli scemi, dato che per loro ballare con un’altra donna che non fosse la moglie o la futura sposa non fosse giusto.

“Dai, balla con me, piccolina

Rimasi di sasso mentre Niko posizionava le mani attorno ai miei fianchi ed iniziava a dondolare sul posto a ritmo di musica. Appoggiai le mie braccia attorno al suo  collo, emozionata come non mai. Era bello sentirlo così vicino a me,  e per la seconda volta da quando lo conoscevo potetti ascoltare i battiti del suo cuore. Appoggiai la mia testa contro la sua spalla, e fu bello sentire che non rimase impassibile ma mi strinse più forte. Quando la canzone terminò ci guardammo negli occhi, e mi persi nel suo ennesimo sorriso rassicurante.

La serata si concluse con un “Tanti auguri a Luigi!”, una fetta di torta, un sorriso malizioso dello zio e l’entrata dei tre giudici più il presentatore Ivan Argenti.

Non lo avevo ancora conosciuto così me lo presentarono e subito compresi che era davvero una bella persona, proprio come appariva in tv.

Notai che la Sfortuna mi scrutava accigliata , e poco dopo scoprii il perché: lei insieme agli altri tre era entrata durante il lento, quindi mi aveva vista ballare con Niko quando invece lui sarebbe dovuto stare all’appuntamento con Francesca combinato da lei…

“Allora, a domani!” mi congedai alle due, senza avere nemmeno un po’ di sonno.

“A domani!” mi salutò Simone, con il quale mi ero divertita a ballare la macarena.

“See you tomorrow” se ne uscì Luke con il suo perfetto accento inglese.

“A domani Debora” mi salutò Niko. Salutò distrattamente Maria e la Sfortuna e mi diede un bacio sulla guancia, allontandosi con Luigi.

Sorrisi beata mentre aprivo la porta della mia stanza ed accendevo la luce, trovandomi Martina seduta sul letto intenta nel baciarsi con Carlo.

“Oh!” squittì Martina, separandosi di botto dal ragazzo. Aveva i capelli arruffati e il lucidalabbra spalmato su mezzo viso.

“Hai capito…” mormorai sorpresa.

“Deb, non dirai niente, vero?” mi chiese Carlo supplichevole. “Siamo… siamo entrambi fidanzati…”

“Dipende” e così dicendo lanciai uno sguardo di pure perfidia a Martina.

“Cosa vuoi che faccia?” chiese senza giri di parole lei, sbuffando.

“Devi piantarla di rompermi le scatole e fare scherzetti come quello di oggi insieme alle tue amiche oche”

“Ok, ok…” accettò lei, prima che Carlo si alzasse per ritornare nella sua stanza.

“Martina?”

“Si?”

“Hai tutto il lucidalabbra spalmato per la faccia…”

Lei si guardò allo specchio prima di sbuffare rabbiosa e andare in bagno per toglierlo.

Sorrisi, anche se il fatto che nel loft si fosse formata la prima coppietta non mi entusiasmava più di tanto, era come se non m’importasse.

Era vero, non m’importava, ero semplicemente felice dopo quasi una settimana: mi sentivo davvero come Vic de “Il tempo delle mele 2”, credevo di aver trovato il mio Philip, solo che lui non lo sapeva…

Continua…

Allora? Cosa ve ne sembra? Commentate numerosi, mi raccomando! A mercoledì ^^

la vostra milly92.

Qualche Anticipazione:

 “Quindi la tua prima ragazza ti mollò solo perché ti eri iscritto in un istituto tecnico invece che ad un liceo?” chiesi incredula.

_____________

“Volevi dirmi qualcosa, Rossella?” chiese Andrea mentre svoltavamo un angolo.

“No, cioè, quando saremo da soli…” precisò a bassa voce,cercando di non farsi sentire.

_____________

 

Ivan sorrise serenamente. “Ma no, voi life coach non state rubando niente, e poi non è che non stai facendo nulla, eh. Niko lo vedo diverso, più sereno…” rispose.

_____________

 

 

“Hai fatto una bella azione” se ne uscì Ivan alle mie spalle. “Sei l’unica life coach che sta facendo per davvero il suo lavoro”

_____________

 

“Certo che mi hanno detto che è stata una tua idea, anzi,i miei ti mandano tanti saluti e vogliono conoscerti stasera durante il back stage” dichiarò. “Grazie Deb, non so come farei qui senza di te…” mormorò imbarazzato.

  
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