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Autore: focus_niam    26/07/2014    3 recensioni
Anno 1940
Durante la sanguinosa seconda guerra mondiale, in un ospedale militare nella periferia di Londra, operano giorno e notte il primario di chirurgia Malik Zayn, il dottore tirocinante Horan Niall, e lo psicologo/psichiatra Devine Josh con l'aiuto delle infermiere tra le quali Perrie, Eleanor e Sophia.
Probabilmente Niall pensa che la sua vita sia cambiata molto una volta giunto in questo posto; ma ciò che non può sapere è che cambierà ulteriormente quando un giorno verrà portato in ospedale un soldato semplice del generale inglese Cowell Simon gravemente ferito.
Il suo nome è Liam James Payne.
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Coraggiosamente Niam.
(Louis e Harry con accenni Larry compaiono successivamente!)
Accenni Zerrie
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La storia di come la guerra e la medicina debbano sempre collaborare.
E di come queste due cose completamente opposte possano essere collegate per mezzo di un forte sentimento quale è l'amore.
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1) Avviso! Scene non adatte ai facilmente impressionabili!
2) Uso di termini medici (o per lo meno ho cercato di usarli! XD )
3) Cenni storici (spero siano corretti! XD )
4) Riepilogo personaggi:
Niall!Doctor, Liam!Soldier, Zayn!Surgeon, Louis!(Surprise), Harry!(Surprise), Perrie,Eleanor,Sophia!Nurses, Josh!Psychologist, SimonCowell!General
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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NOTA INTRODUTTIVA
Ciao a tutti! :)
Finalmente ho aggiornato!
Scrivo una Nota Introduttiva perché ho due cose importantissime da dire!
Prima! Questo capitolo è dedicato a
spideriugin, una gentilissima e simpaticissima lettrice le cui bellissime recensioni mi spingono ogni volta ad impegnarmi sempre di più! :D
Grazie millissimo! Ti adoro!
Seconda cosa! Piccola avvertenza! Questo capitolo è leggermente a luci rosse… Ahahah! spideriugin, ti avevo detto che ti avrei dedicato questo capitolo perché sarebbe stato particolare! Voilà! E non è finta qua ma scoprirete leggendo! XDXDXD
Quindi buona lettura! ;)

 
 
 
 
Aprile 1940
Pov. Niall:
Dopo che ebbi controllato agitatissimo che effettivamente le gambe di Liam non reagivano agli stimoli, sul mio viso si formò un’espressione mortificata.
Liam, notandolo, si cominciò a grattare nervosamente i capelli stringendo i denti.
“Liam, mi spiace…” provai a dire ma dentro mi sentivo morire.
“Vado a chiamare il dottor Malik che, ti prometto…” Mi misi una mano davanti alla bocca pentendomi subito del mio “ti prometto” ma fortunatamente anche Liam mi interruppe proprio in quell’istante.
“Niall, ho paura” disse con un tono vacillante.
Mi si strinse il cuore nel sentire quelle parole.
“Non devi averne” dissi. E lo abbracciai.
 
 
Pov. Liam:
Il suo abbraccio era stretto e caldo.
“Grazie” sussurrai chiudendo gli occhi.
Anche se mi sfiorava la spalla che era stata colpita sopportai il dolore. Anzi, quasi non lo sentii.
“Ma di cosa!” disse Niall ridacchiando e sorrisi anch’io.
Si allontanò un attimo da me e ci guardammo di nuovo negli occhi.
Raccolsi tutto il coraggio che avevo; non ero mai stato capace di prendere l’iniziativa perché quella sensazione terrificante ma allo stesso tempo esaltante che si provava ogni volta mi spaventava. Ma con Niall era diverso.
“Niall, da quando ti ho visto ho capito che eri speciale…” dissi cercando in tutti i modi di non cambiare espressione ma non ci riuscii e distolsi subito lo sguardo mordicchiandomi un dito.
“Ma non mi fraintendere! Intendo che vorrei essere tuo amico…” Oddio Liam, cosa stavi dicendo???
Mi guardò piuttosto incredulo e si allontanò piuttosto velocemente sciogliendo l’abbraccio.
“Ah” fu tutto quello che disse.
Ci guardammo per un attimo che fu uno dei più imbarazzanti della mia vita.
Poi Niall ridacchiò di nuovo e si avvicinò di nuovo a me. Le sue guance erano arrossite.
“Anch’io penso tu sia speciale” disse rimettendo una mano sul mio braccio come tanto desideravo.
Prima che potessi rispondergli con qualche frase cortese qualcosa me lo impedì.
Due labbra sottili e soffici si posarono in fretta sulle mie e sentii tutto il mio corpo andare a fuoco. Spalancai gli occhi e mi ritrovai il viso di Niall di fronte al mio e le sue labbra che baciavano le mie.
Cominciò a muoversi e io lo seguii. Era una sensazione magnifica, e in quel momento non mi importava che lui fosse un ragazzo e che quella fosse una delle cose scritte sulla mia lista delle “cose da non fare mai”.
 
Non sapevo se fosse una cosa normale, ma la mia mente cominciò a creare mentre ci baciavamo un futuro perfetto nel quale io e Niall avremmo potuto vivere. Nella mia immaginazione ogni tappa era stata saltata e vedevo già la nostra casa, i nostri baci, le nostre carezze…
Lo vedevo svegliarsi la mattina prima di me, portare fuori a spasso il nostro cane, e ritornare solo per prendere il caffè che gli avevo preparato intanto per poi andare a lavorare. E dato che non c’era più nessuna orribile guerra io avevo smesso di fare il soldato e mi ero trovato qualche lavoro semplice e umile come il muratore perché, nonostante ciò che guadagnava Niall da primario di chirurgia all’ospedale maggiore di Wolverhampton, la mia città natale, non volevo che tutto il peso finanziario della nostra famiglia gravasse su di lui.
 
Si staccò un nanosecondo per prendere aria e mi baciò di nuovo.
 
Allora cominciai a vedere noi rotolarci dalle risate seduti su un lenzuolo disteso su un prato da cui ammiravamo le montagne; Niall aveva fatto un’altra delle sue battute che mi facevano morire e poi si buttava su di me per continuare a ridere finché non appoggiava gentilmente le sue labbra sulle mie e io tremavo come la prima volta. Ma ormai ci amavamo, già, ci amavamo da ormai molti anni e la sua mano si inseriva sotto la mia stretta maglietta e il mio corpo si contraeva per quel palmo che lo tastava. E la sua mano scendeva anche pericolosamente verso una parte del mio corpo che Niall bramava sempre eccessivamente e le mie labbra, mentre rimanevano attaccate alle sue, formavano un sorriso malizioso.
 
Ma mi resi conto che la sua mano si era veramente infiltrata sotto il mio camice da paziente.
In quel momento inquadrai la situazione da cui prima mi ero fatto solo trasportare e sentii una piccola goccia di disagio.
“Niall, avevo detto ”amico”…” biascicai mentre le nostre labbra erano ancora saldamente attaccate; anzi, Niall si approfittò del fatto che aprii la bocca per parlare per introdurre la sua lingua ed esplorarne ogni angolo.
Allora mi arresi a quel bacio magico e travolgente e lo impugnai per i fianchi facendolo sedere a cavalcioni su di me.
Ormai entrambe le sue calde e callose mani erano appoggiate sul mio petto nudo facendomi tremare a causa di alcune continue scariche di brividi piacevoli che ricevevo.
Era perfetto.
 
 
[Flashback]
Ottobre 1938
Pov. esterno:
Pioveva leggermente.
Era sera inoltrata e il cielo stava diventando veramente buio.
Guardai il mio riflesso in una pozzanghera e notai quei capelli tagliati troppo corti.
“Ciao Liam!” mi salutò uno e ricambiai con poca convinzione.
“Penso ti cercasse tuo padre” aggiunse in fretta prima di entrare in una tenda illuminata da delle lampade da olio.
“Il mio patrigno” pensai seccato mentre il mio anfibio affondava leggermente nel fango.
Alzai annoiato il viso verso il cielo guardando spuntare le prime stelle.
Quello era uno dei periodi peggiori della mia vita; costretto a svegliarmi prestissimo ogni giorno per poi faticare come un animale sotto le urla del sergente.
Ma sembrava ci fossero tante persone che adoravano quel posto, quella situazione.
Ero in addestramento da più di un anno e non mi ero mai appassionato di tutto ciò che avevo intorno.
Continuai a camminare in giro ignorando il fatto che forse il mio patrigno mi stava cercando veramente.
L’unica persona con cui avevo stretto amicizia era Louis, anche se talvolta mi sembrava troppo espansivo. Il mio carattere più introverso non legava troppo con il suo.
Ma era una brava persona, non attratta dalla guerra ma piuttosto con un affermato senso del dovere.
Girai un angolo mentre la lieve pioggia mi bagnava il viso.
Pioveva sempre.
“Ehi Liam! Eccoti qui!” disse un ragazzo che non conoscevo molto bene facendomi un cenno. Forse di chiamava Jon.
Mi avvicinai lentamente verso quel vicolo buio del nostro accampamento.
“Su, vieni!” disse ridacchiando e notai altre persone intorno a lui di cui ne conoscevo di vista un paio.
“Che succede?” chiesi dubbioso.
Mi sorrise in modo strano e allungò il braccio davanti a sé indicando con l’indice.
Spalancai non appena vidi un ragazzo che aveva qualche anno in meno di me steso a terra rannicchiato in se stesso. Mi ricordavo il suo nome dalla lista dei nuovi arrivati; era Dan.
“Sai chi è questa feccia?” disse Jon senza voltare lo sguardo verso di me ma non potei non notare il suo sorriso.
Non feci nemmeno in tempo di rispondere che accadde una cosa inaspettata di fronte ai miei occhi.
“E’ una cazzo di checca!” esclamò sferrando un calcio che finì dritto nello stomaco di quel povero ragazzo steso a terra.
Gli altri intorno a noi scoppiarono a ridere e io nascosi la mia espressione inorridita.
Cosa avevano contro di lui?!
“L’abbiamo beccato che ci spiava mentre eravamo nudi nello spogliatoio!” intervenne un altro ragazzo mentre rideva ancora. Se non sbagliavo era Sandy.
Io ero stato zitto per tutto il tempo perché nella testa mi rimbombava il verso di dolore che aveva emesso Dan dopo che era stato calciato.
“Ma forse vi sbagliate! Forse avete frainteso!” cercai di dire un po’ troppo concitatamente.
“Non credo proprio” disse Jon avvicinandosi al viso del ragazzo steso a terra e inchinandosi.
“Ti piace sentirlo nel culo, non ho ragione?” disse con falsa malizia mentre gli altri ridevano ancora più rumorosamente.
Io ero spaventato ma cercai di nasconderlo. Che razza di persone erano quelle?
Vidi Dan alzare leggermente il viso e notai, oltre al fango che l’aveva imbrattato completamente, un occhio nero e un’emorragia al naso. Mi si gelò tutto il corpo per un attimo finché Dan non sputò dritto in viso a Jon facendogli perdere l’equilibrio e finire con il sedere per terra a causa dell’inaspettato gesto.
Sorrisi rincuorato ma mi sentii morire dentro quando vidi l’espressione infuriata di Jon.
“Prendilo per le spalle e alzalo, Sandy!” gridò con l’ira nella voce.
Sandy obbedì immediatamente e Dan si ritrovò in ginocchio di fronte a Jon che serrò i palmi della mani.
“Ora ti insegno io…” pugno.
“…cosa facciamo qui…” pugno.
“…alle checche…” pugno.
 “…come te!” pugno.
Il mio cuore saltava un battito ad ogni colpo che Dan riceveva.
Perché non stavo intervenendo, perché non dicevo più niente?!
La testa di Dan ricadde mollemente e Sandy lo spinse avanti facendolo riaffondare nel fango.
Jon si piazzò di nuovo di fronte a lui e gli sollevò la testa prendendolo per il mento.
“Ora devi dire che sei la feccia dell’umanità e ti lasceremo stare” disse sorridendo.
“Promesso” aggiunse e tutti scoppiarono a ridere.
Io ovviamente pensavo che ridere fosse l’ultima cosa che avrei voluto fare quando Sandy, mentre tutti gli altri fissavano divertiti la scena con Jon e Dan, alzò lo sguardo e si accorse della mia espressione seria e mortificata.
Lui corrugò la fronte e io mi affrettai a ridacchiare.
Liam, eri la più codarda che avessi mai incontrato.
Dan aprì la bocca per parlare ma prima sputò un grumo di fango e sangue.
Guardò debolmente Jon con uno sguardo che però manteneva sempre la sua fierezza.
Nonostante piovesse vedevo che su quel viso non erano scorse lacrime; era davvero un ragazzo forte.
Non appena tutto questo scempio sarebbe finito avrei chiesto l’aiuto di Louis per portarlo di nascosto in infermeria.
“Sei la feccia dell’umanità” disse Dan a Jon con tono beffardo prendendosi gioco di ciò che Jon avrebbe voluto obbligarlo a fare.
Non riuscii a trattenere un sorriso che mi comparve sul volto prima di sparire subito non appena pensai a come avrebbe potuto reagire Jon.
Infatti tutti noi altri rimanemmo immobili e silenziosi per qualche secondo, come se si fosse fermato il tempo.
Ma quello stato di assoluto silenzio smise quando Jon si alzò di scatto e cominciò a prendere brutalmente a calci Dan senza accenno di fermarsi.
Avevano ormai superato alla decina e io non credevo che potesse esistere una persona tanto malvagia. Nessuno di noi rideva più e gli altri avevano assunto un’espressione seria come se considerassero ciò che stavano facendo un loro dovere.
Fui davvero quasi sul punto di intervenire credendo che di quel passo Dan avrebbe potuto rimetterci la vita, quando Jon smise improvvisamente, probabilmente avendo pensato la mia stessa cosa.
“Non ti renderemo la vita facile” disse Jon prima di togliersi un po’ di fango dai pantaloni e fare un cenno a tutti di seguirlo e andarsene.
Fui sul punto di incamminarmi anch’io quando parlò Sandy che era ancora in piedi di fianco a corpo disteso nel fango di Dan.
“Aspettate” disse semplicemente e tutti si voltarono verso di lui.
Tutti aspettammo che riprendesse di parlare ma si chinò verso Dan.
“LIAM” disse a voce alta risollevando Dan e mettendolo di nuovo in ginocchio.
Mi sentii il sangue gelare nelle vene.
“Vuoi avere l’onore?” disse facendo con la testa un cenno verso Dan.
Indietreggiai di un passo con un’espressione completamente di paura sul volto.
“Qual è il problema, Liam?” disse Jon che mi ritrovai proprio dietro di me.
“Su vai, divertiti!” disse spingendomi rudemente in avanti che per poco non caddi.
Mi avvicinai lentamente a Dan.
Lui quasi mi sorrise comprensivo e io in quell’istante desiderai solo finire sottoterra.
Non solo ero la più codarda, ero anche la peggiore persona che esistesse.
Dan chiuse gli occhi e serrò le labbra facendomi notare il labbro superiore completamente spaccato e sanguinante.
La pioggia continuava a bagnarmi il viso quando sollevai la mano in aria e gli tirai un altro pugno.
[Fine flashback]
 
 
Aprile 1940
Pov. Liam:
Sentii le sue calde mani cominciare a scendere.
Il suo tocco era gentile e sensuale.
“Niall, che stiamo facendo?” dissi ansimando mentre le sue labbra decisero di staccarsi dalle mie e posarsi sul mio collo mordendolo.
“Shh… Fatti trasportare” disse sussurrandomi in un orecchio prima di mordicchiare anche quello.
Forse aveva ragione.
Ma quello che stavamo facendo sarebbe sembrato così inopportuno, così contronatura… Scossi la testa furiosamente cacciando via ogni pensiero di quel tipo.
Niall non si accorse nemmeno del mio turbamento dato il fatto che era completamente concentrato sui miei capezzoli.
Faceva tutto lui mentre le mie mani gli accarezzavano i fianchi; era tutto così dannatamente meraviglioso.
Inarcai leggermente la schiena quando raggiunse un mio punto particolarmente sensibile e lo sentii ridacchiare soddisfatto.
Girai il volto ansimante e vidi la porta della sala che non era nemmeno completamente chiusa. Mi spaventai tutto ad un tratto.
Ciò che stavamo facendo poteva rovinare tutto! La mia carriera, la sua carriera!
“Non credo sia giusto ciò che stiamo facendo” dissi a voce bassa per evitare di ferirlo.
“Non me ne importa” disse Niall che ormai leccava i miei addominali facendomi eccitare in un modo assurdo.
“Io credo che invece ti dovrebbe imp…”
Non feci in tempo di finire la frase che le sue mani impugnarono così saldamente il mio membro che emisi un urlo di piacere, inarcai ancora di più la schiena e spalancai gli occhi.
 
Spalancai gli occhi.
Oddio.
Un sogno.
Per favore, no.
Mi concentrai un attimo disteso sul letto e cercai di capire dalla sensazioni del mio copro se tutta la faccenda con Niall era successa veramente o no.
Ma non riuscii a ricordare il sapore delle sue labbra, non riuscii ad immaginare il calore delle sue mani sul mio petto, non riuscii a sentire la sua presa al mio membro ora completamente eretto alla sola idea.
Non c’era stato nulla.
Non riuscii nemmeno a capire a che punto era il confine tra la realtà e il sogno.
Forse mi aveva davvero abbracciato, forse l’avevo davvero ringraziato.
Ma poi? Mi ero addormentato?
Ad un tratto sentii la sua voce. La sua bellissima voce.
Mi voltai di lato come era successo nel sogno e guardai appunto la porta che anche in quel caso era semiaperta.
Vedevo solo Niall che discuteva animatamente con un uomo che vedevo solo di spalle.
“Dobbiamo fare qualcosa subito!” disse agitato Niall.
Non capii la risposta del suo interlocutore appunto perché era rivolto dall’altra parte.
“Sì hai ragione, ma come facciamo?” continuò a dire Niall con lo stesso tono preoccupato.
Stavamo sicuramente parlando della mie gambe.
Inviai uno stimolo ma non ricevetti alcuna risposta da parte loro.
Ora che ci pensavo all’interno del sogno mi ricordavo che ero capace di muovere le gambe.
Altro punto in favore delle necessità di ridurre le mie fantasie.
Mi sentii ancora un po’ spaventato all’idea di non poter più camminare ma non mi agitai come la prima volta.
Sentii di nuovo Niall parlare.
“Non credo sia una buona idea, anche perché…”
Si interruppe improvvisamente e i suoi occhi si fissarono sui miei. Aveva notato che ero sveglio e in pratica stavo origliando.
Tuttavia mi sorrise.
E quel sorriso levò ogni mia preoccupazione.
 
 
 
 
 
NOTA DELL’AUTORE
Ciao a tutti di nuovo! :)
Ribadisco subito che questo capitolo è dedicato a
spideriugin! Spero ti sia piaciuto! ;)
Ahah! Quindi la seconda sorpresa è che tutto fosse un sogno!
Scusatemi questo espediente narrativo! Lo so, è vecchio come il mondo ma in questo caso mi piaceva tanto! A voi non era sembrato strano che i due si dessero da fare conoscendosi nemmeno da un’ora? XD
Ahh! Poi il flashback… Mi rattristavo persino io a scriverlo! -.-“
Uhuh! Ho usato i nomi dei componenti della band musicale dei 1D perché non sapevo che altro fare… Ahah! Non ho niente contro nessuno di loro, anzi, li adoro! Solo che all’inizio avevo scritto “il ragazzo, il ragazzo steso a terra, l’altro ragazzo” e perciò mi sono reso conto che erano necessari dei nomi!
Ah! Poi non so se l’avete mai notato ma se dopo un flashback faccio continuare la storia ambientata nel ”presente” c’è sempre una cosa che li collega.
In questo caso per esempio è il pugno che diventa carezza! Se volete potete controllare gli altri capitoli, credo di averlo fatto ogni volta! Ahah! ;D
Ultima cosa! Beh, è ovvia l’identità della persona con cui Niall sta parlando; ma se vi ricordate lo scorso capitolo Liam e il suddetto hanno un trascorso… Magari Liam può anche ricordarsi di lui… Chissà! ;X (*faccina ammiccante ma muta come un pesce*)
Uhm… Ho finito!
Ah no! Il titolo/film! Questo lo conoscono tutti e ora avrete anche capito perché l'ho messo! XD
Finito ufficialmente!
Un ultimo abbraccione a
spideriugin e a tutti i lettori e le lettrici che leggono (il verso “leggere” ripetuto tre volte! Ahah!) questa lettura (ahah! Sono suonato!)!
Spero che il capitolo o anche la storia in generale rispettivamente vi sia piaciuto o vi si stia piacendo (ehh, la grammtica! XD) e adorerei sapere cosa ne pensate! ;)
Ciauuu! :)
  
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