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Autore: KayZ667    27/07/2014    2 recensioni
"Tutto era incominciato da quello sguardo,da quel sorriso,dovevo e volevo conoscerla!"
La storia d'amore tra Callie Torres e Arizona Robbins:interpretato dal punto di vista di entrambe:
paure,incertezze,insicurezze,passione,desiderio,amore è quello che vi aspetta!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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                                                                                                CALLIE:
 
Ero lì,a riempire qualche modulo e firmare qualche scartofia,quando qualcosa nel mio cervello mi disse di girarmi e di voltare lo sguardo;
Istintivamente lo feci...
vidi la più bella ragazza che avessi mai visto:bionda, occhi azzurri e un sorriso bellissimo che avevo reputato fosse super magico,visto che mi sentii subito bene.
Rimasi lì in silenzio per qualche secondo a fissarla anche se non avrei saputo cosa dirle.
D'un tratto anche lei si voltò incrociando il mio sguardo,mi fissò e mi salutò con la mano,un semplice gesto che mi fece venire un tonfo al cuore.
Ricambiai il saluto timidamente e impacciatamente:
Dovevo conoscerla!.
 
...
 
Quella sera non riuscii a dormire,mi giravo e rigiravo sul letto ripensando a quella donna:
Chi era?,Come si chiamava?, ma soprattutto perché non mi ero accorta subito di lei ?.
Da quello che ho capito lavorava lì, al Seattle Grace,come me, visto che aveva il mio stesso camice da dottore;
Ma sicuramente la colpa principale era mia,mi ero chiusa a riccio dopo la storia andata a male con Erica,la mia prima ragazza.
Mi aveva lasciato lì,da sola in quel parcheggio,non dicendomi niente se ne andò.
Io mi sentii così vuota,ferita ed abbandonata. 
Non avrei mai voluto provare più quella sensazione.
Non vedevo letteralmente niente al di fuori del mio naso,per dimenticarla mi buttai a capofitto nel lavoro,in quel periodo pensavo solo a costruirmi una carriera lavorativa impeccabile... e adesso avevo un ottima reputazione; Ero chirurgo ortopedico primario del Seattle Grace,mentre alle spalle avevo già un Harper Avery, vinto nel 2009,per la creazione di cartilagine dal nulla:non male per chi era all'ultimo anno di specializzazione? :)
Fatto sta che cercai di addormentarmi pensando a lei e al suo sorriso,promettendo a me stessa che l'indomani,a tutti i costi -anche al costo di setacciare ogni angolo dell'ospedale- l'avrei cercata.
E così feci la mattina seguente:andai a lavoro fiduciosa di un secondo incontro.
Ero in ascensore pronta per salire al terzo piano,proprio dove l'avevo incontrata:pigiai il bottone dell'ascensore,aspettando che le due porte di fronte a me si chiudessero,quando...una mano con una bellissima manicure celeste bloccò la chiusura della porta.
Era lei.
 
Non avevo bisogno di cercarla,perché era lì. Il destino mi era venuto incontro per darmi una mano;non dovevo sprecare questa occasione.
Non sapevo cosa dire di nuovo,così mi limitai con un semplice "Ciao!!" molto energico. Lei si girò per ricambiare il saluto guardandomi in faccia,nel compiere la manovra intravidi il nome "Arizona" scritto sul suo camice.
"Ciao !" mi rispose educatamente,sfoggiando uno dei suoi sorrisi che mi facevano sciogliere.
Presi coraggio e incominciai la conversazione:
"Arizona,...wow che nome interessante!" le dissi "Già..me lo dicono tutti,un giorno ti racconterò la sua storia!" disse continuandomi a sorridere;in quel momento ero sicura che stessimo flirtando.
"Io,invece sono Callie...Callie Torres ortopedia,piacere di conoscerti!" dissi,porgendoli la mano in avanti per stringerliela.
"Piacere Callie,io sono ...beh! Lo sai già,sono Arizona Robbins pediatria". Anche lei ricambió, stringendomi la mano; era calda e morbida,la stavo toccando e sentii un fuoco dentro...
"Wow!, fa caldo qui!" ammisi, sbottonandomi la camicia, lasciando intravedere il mio décolleté.
Mi accorsi che stava sbirciando,poi mi guardò di nuovo negli occhi dicendomi semplicemente:"Già...è vero!".
In un secondo le porte si aprirono e lei salutandomi se ne andò, percorrendo quel lungo corridoio come se fosse una top model; si muoveva così bene,che mi fu difficile distogliere lo sguardo da quelle bellissime gambe e da quei jeans che le facevano risaltare il sedere. La mia mente stava elaborando troppa perversione in quel momento; ero cotta di una sconosciuta,beh! Non proprio,conoscevo il suo nome: era un inizio.!
 
 
                                                                                                  ARIZONA:
 
L'avevo vista di rado nell'ospedale e la prima cosa che pensai di lei, quando la vidi per la prima volta fu che era davvero bellissima; una bellezza possente,maestosa...e quelle labbra poi, così carnose che avrei voluto tanto baciare.
Ogni volta che ci incontravamo, lei era sempre impegnata a fare altro; Era come se non vedesse al di sotto del suo naso.
Ma a me bastava,mi accontentavo anche solo a guardarla da lontano.
Finché un giorno...
Stavo parlando con un' infermiera, avevo appena finito il mio turno di lavoro quel giorno; mi voltai e successe quello che per me era impossibile,ciò che non mi aspettavo sarebbe mai accaduto:
Era lei...e finalmente si era accorta di me.
Non ero più invisibile ai suoi bellissimi occhi marroni; Ero così felice in quel momento,perché vidi una luce nei suoi occhi -almeno mi parve di vedere- che mi fece intenerire il cuore.Era una strana sensazione,difficile da spiegare.
Non successe molto...insomma!,mi fissava,era bellissima mi sentivo soggezionata da quella situazione,come una bambina al primo giorno di scuola,o come me al primo giorno lì al Seattle!.
Così,presi atto e la salutai ,con la manina oltretutto -"Andiamo Arizona,non hai mica dieci anni!" mi dissi tra me e me-, mi sentii cosi idiota in quel momento; si vedeva che era a disagio per quella situazione,mi salutò un pó incerta.
"Ah!..speriamo solo di non averla spaventata" pensai.
 
...
 
La giornata era finita nel migliore dei modi;Ero troppo felice ,così felice che quella sera non riuscivo a dormire.
"Chissà,se sta pensando a me in questo momento" mi chiesi: so che è una follia,in fondo ci siamo solo guardate per un momento,non significa niente..ancora.
"Ma io so che l'ho trovata,è lei la mia anima gemella e non devo farmela scappare".
Ripensai a quelle parole;Non so è ancora troppo presto per dirlo? Una cosa la sapevo però:
Che domani l'avrei voluta rivedere.
 
...
 
L'indomani,mi sveglia in ritardo e non potevo permettermelo,perché ero nuova lì; la prima cosa che volevo, era fare una buona impressione a tutti e non volevo che mi reputassero come : "La Ritardataria".
Quel giorno avevo un appuntamento con una bambina di undici anni,dovevo vedere se era tutto a posto,dopo l'intervento al naso che le avevo fatto un paio di giorni prima,insieme ad un altro collega: Mark Sloan,il primario di chirurgia qui al Seattle.
Che dire di Mark Sloan ? Un bell'uomo,sicuramente; ci aveva provato con me spudoratamente,il giorno dell'intervento...ma io non ero interessata a lui,per ragioni ovvie.
Fecimo solo quattro chiacchiere...niente di più.
Le porte dell'ascensore stavano per chiudersi,ma per fortuna infilai una mano in tempo,riuscendo a bloccare le porte per poter entrare - la mia manicure era salva-.
Subito dopo,non potei credere ai miei occhi: lei era lì! Scoppiavo di felicità dentro di me.
Eravamo sole,solo io e lei; avrei voluto mi dicesse qualcosa per attacare bottone,per rompere il ghiaccio:
poi...
"Ciao!!" Mi sentii dire; non ci credevo.
Volevo incrociare i suoi occhi così mi girai e sorridendole più che mai -perché non riuscivo a controllare le mie emozioni- ricambiai il suo saluto.
Aveva davvero una voce bellissima era la prima volta che la sentivo.
"Arizona...wow che nome interessante!" mi disse.
Non potevo crederci,era davvero troppo,sapeva il mio nome...ma io non sapevo il suo.
Ero felicissima,volevo che capisse che mi interessava,che volevo conoscerla, così iniziai a flirtare come mai prima:
"Già...me lo dicono tutti,un giorno ti racconterò la sua storia!"dissi non smettendo di sorriderle; era più forte di me.
"Io ,invece sono Callie. Callie Torres ortopedia, piacere di conoscerti!" mi disse porgendomi la mano.
Subito,pensai "Mm... Callie deve essere il diminutivo di qualcosa".
"Piacere Callie,io sono...beh! Lo sai già ,sono Arizona Robbins pediatria". Le dissi ricambiando la stretta di mano; quel contatto, smosse in me qualcosa...sentii brividi lungo la schiena.
C'era sicuramente attrazione da parte mia.
"Wow, fa caldo qui !" disse lei e improvvisamente,la stesssa mano che qualche secondo fa, aveva usato per stringere la mia mano,la usò per sbottonarsi i primi due bottoni della sua camicia; non potei non fare a meno di guardare.
C'era quel'effetto" vedo non vedo" che mi fece sobbalzare il cuore.
"Già...è vero!". Dissi incrociando di nuovo i suoi occhi.
Per fortuna,le porte dell'ascensore si aprirono,non c'è l'avrei fatta a stare un altro secondo in più lì dentro: le sarei saltata adosso. Giuro.
Così,la salutai e percorsi quel lungo corridoio il più velocemente possibile.Senza guardarmi indietro.
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
Ciao volevo ringraziarvi in anticipo per aver letto la mia storia,spero vi sia piaciuta e se volete recensire mi farebbe molto piacere vi ringrazio ancora di cuore.
P.s
questa è la mia prima fanfic ! Perciò siate gentili con le recensioni. Naaa scherzo potete esprimere ció che vi pare:cosa vi è piaciuto o caso non vi è piaciuto.
ogni giudizio sarà ben accetto.
Grazie alla prossima. "Xo Xo Grey's Anatomy" 
   
 
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