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Autore: Axelle_    27/07/2014    4 recensioni
Eleonora si convinse che non avrebbe sorriso mai più.
E smise di parlare, perchè le uniche parole che aveva erano per lui.
E smise di dormire, perchè sognava solo le sue mani che la accarezzavano come una volta.
E smise di rispondere alla sua migliore amica, invidiosa del fatto che lei lo vedesse tutti i giorni.
Poi arrivò George.
~
“Eleonora! Vieni sotto, ti ammalerai!” la richiamò leggermente preoccupato.
Eleonora, soddisfatta, lo raggiunse.
“Maledizione Eleonora” imprecò George vedendola fradicia.
Senza pensarci due volte si sfilò la felpa e la aiutò a infilarla.
“Ti piace proprio la pioggia, eh?” chiese mentre le sfregava le braccia per trasmetterle calore.
Eleonora annuì con un sorriso sbarazzino.
“Rain” sospirò poi George, guadagnandosi un’occhiata confusa dalla giovane.
“Credo proprio che ti chiamerò Rain, d’ora in poi” spiegò, osservando che la pioggia andava via via fermandosi.
Eleonora sorrise, pensando al magnifico pomeriggio che aveva passato e che si era concluso in bellezza.
“Rain again” pregò silenziosamente il cielo, mentre il profumo di George le avvolgeva il corpo.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, George Shelley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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6.
 

George sospirò. L’unico rumore che riempiva la casa era il ticchettio dell’orologio appeso alla parete.
Eleonora era braccia conserte, lo sguardo fisso nel vuoto.
George sospirò.
Tic tac.
George sospirò.
“Hai finito?” gli chiese Eleonora alterata.
George sospirò un ultima volta. “Sì. Non ti senti nemmeno un po’ in colpa?” chiese indicando con un cenno del capo la porta appena sbattuta.
Eleonora sbuffò e si alzò di malavoglia dal divano mugugnando qualcosa tipo: “Inglesini perfettini fissati con le buone maniere.” Ma George non sentì bene.
La ragazza aprì nuovamente la porta di casa, un guizzo di speranza attraversò gli occhi scuri di JJ, che ancora attendeva fuori.
Eleonora non gli rivolse neanche uno sguardo. Bensì, si chinò per raccogliere la rivista e rientrò in casa.
“Fatto” disse a George che la fissava stupefatto.
Una ragazza come Eleonora…Quel ragazzo doveva sicuramente averle fatto qualcosa di orribile per scatenare una simile reazione da parte sua.
I  pensieri di George furono interrotti dagli ennesimi colpi alla porta.
“Rain?” chiese George corrugato quando la vide bloccarsi per un secondo.
“No, no Rain!” si alzò di scatto dal divano e la afferrò da dietro quando vide che la ragazza era partita nuovamente a passo di carica con la rivista stretta tra le mani.
“Dai Nora, aprimi! Ho fatto un lungo viaggio per venire qui!” La voce di JJ arrivò sfumata alle orecchie di Eleonora. Un po’ perché veniva da dietro la porta e un po’ perché sentiva di star perdendo le forze.
L’arrivo di JJ non aveva fatto altro che peggiorare la sua condizione di malattia.
“Ehi, ehi” sussurrò con dolcezza George all’orecchio della mora quando se la sentì quasi svenire tra le braccia.
Le tolse la rivista di mano, che lanciò su un mobile lì vicino e la prese tra le sue braccia a mo’ di sposa.
La portò al piano superiore, in camera sua, dove sarebbe stata più tranquilla.
“Stai qui okay? Me ne occupo io. “ George si premurò di rimboccarle le coperte e Eleonora si affievolì.
“Okay.”
“Okay” ripetette George. Sorrisero entrambi.
Poi scese i gradini a due a due e aprì di slancio la porta.
L’unico motivo per cui non aveva ancora cacciato via quel ragazzo a suon di pugni, e sì, lo avrebbe fatto data la reazione che aveva avuto Rain, la sua Rain, alla sua vista era perché era fin troppo educato.
“Spostati” disse arrogante JJ cercando di sorpassarlo per entrare in casa.
George caricò la mano sul suo petto e lo spinse indietro, facendo cadere a terra lo zaino che teneva in spalla.
“Tu non vai da nessuna parte” gli ordinò con un tono che non sapeva di possedere.
JJ inarcò le sopracciglia e socchiuse le labbra.
“Devo parlare con Nor… Eleonora” disse in tono duro.
“Non quando ci sono io.”
Stanco e scocciato dalla situazione, JJ decise di fare retromarcia. Raccolse lo zaino e dopo aver mandato un’ultima occhiata di fuoco e George fece per andarsene. Per quella notte, decise, si sarebbe dovuto accontentare di stare in hotel.
“Beh, non sarai con lei per sempre, no?” commentò sarcastico prima di sparire nel buio delle strade londinesi.
“Se è necessario lo farò” sussurrò George, come una promessa fatta a se stesso.
 
***
 
Dei rumori proveniente dalla cucina svegliarono Eleonora dal suo sonno profondo.
Si stiracchiò, la testa che le doleva un po’. Stava decisamente meglio del giorno prima, almeno.
Notò un bicchiere con una bustina sul comodino accanto al letto. Non ci pensò due volte prima di ingerire la medicina, non sopportava essere malata.
Strano, pensò mentre la buttava giù, sua madre non si era mai premurata di fare una cosa del genere.
Decise allora di scendere a fare colazione ma a metà delle scale sentì delle risatine.
Scese il resto degli scalini sbattendo i piedi, giusto per annunciare la sua presenza nel caso la mamma avesse deciso di, beh, trovarle un nuovo papà. E Eleonora non voleva trovarsi davanti situazioni spiacevoli.
Per questo rimase piuttosto sorpresa, letteralmente a bocca aperta, quando trovò George a chiacchierare amorevolmente con sua madre.
Una serie di brividi le spaccarono la schiena.
“Buongiorno Bella Addormentata” la salutò lui, e solo allora Eleonora notò gli occhi lucidi, i capelli scompigliati e il fatto che indossasse gli stessi vestiti della sera prima.
“Hai dormito qui?” balbettò sorpresa, mentre la madre aguzzava le orecchie fingendo di asciugare i piatti.
“Stavi male, non volevo averti sulla coscienza” fece spallucce lui.
“Buongiorno mamma” disse poi Eleonora.
“Che ore sono?” chiese avvicinandosi alla credenza per tirare fuori la scatola dei cereali.
“Appena l’una. Direi che ieri sera avete fatto tardi” rispose la donna con finta nonchalance, facendo arrossire entrambi i ragazzi.
Eleonora era sconvolta. Lei stava…insinuando qualcosa?
“A che ora sei tornata tu?” le chiese per cambiare discorso.
“Le cinque e mezza del mattino. E ho trovato Georgey a sonnecchiare sul nostro divano.”
“Georgey?” mimò con le labbra al ragazzo, che fece spallucce imbarazzato.
“Vuoi restare a pranzo, caro?” chiese allora la madre di Eleonora.
“No.”
“Certo.”
Risposero in coro Eleonora e George.
“Volevo dire no” si corresse poi il giovane. “In realtà pensavo di portar Rain, ehm, Eleonora a pranzo fuori” disse sfoderando il suo miglior sorriso da bravo ragazzo.
“Un appuntamento?” chiese maliziosa la donna.
“Mamma!”
“Lo spero” mormorò George, che però non fu udito.
“Comunque meglio così. Io vado a riposarmi” si dileguò, togliendosi di dosso il grembiule a quadri e appoggiandolo su una sedia.
George e Elenora si guardarono stupiti per un secondo.
“Mia madre è impazzita.”
 
“George” lo richiamò Eleonora, mentre il ragazzo era impegnato ad aiutarla a infilare la giacca.
“George” riprovò poco dopo mentre il soggetto in questione le stava tirando su la zip del giubbino.
“GEORGE” sbuffò infine mentre il riccio era impegnato ad avvolgerle la sua sciarpa rossa intorno al collo.
George la ignorò per l’ennesima volta, concentrato nel suo lavoro.
“Credo di essere abbastanza coperta, ora” si lamentò Eleonora.
“Mmh, può andare” commentò George con le labbra arricciate in un sorrisino.
Eleonora alzò gli occhi al cielo, metà scocciata e metà divertita. E forse, anche se non lo avrebbe mai ammesso, anche imbarazzata da tutte le attenzioni che George le stava dedicando quel giorno.
Era talmente presa da lui che gli eventi del giorno prima non le erano ancora passati per la mente.
Ora c’era solo George.
“Hai intenzione di starmi attaccato così tutta la mattina?”
“Come se ti dispiacesse” ribattette George aprendole la porta di casa.
Eleonora rimase in silenzio, perché una parte di lei sapeva che, infondo, George aveva ragione.
 
 







 
Author’s note.
I’m here. Ringraziate Nightjngale e Rainagain per avermi spronato a scrivere il capitolo, sennò col cavolo che oggi postavo. Lol.
Anywaaaay, il capitolo è anche più lungo e fluffoso del solito <3
Ringrazio voi che avete la pazienza di recensire ad ogni capitolo, voi che avete messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e anche voi lettori silenziosi, che usate il vostro tempo per leggere questa cacchetta <3
Okay, le note finiscono qua.
Adios,
Axelle.
  
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