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Autore: Love Auslly Ita    27/07/2014    4 recensioni
Laura Marano,una ragazza ribelle e portatrice solo di guai.
Si fida di una sola persona,il suo fidanzato Alex.
Lei lo ama alla follia e per colpa sua e dei suoi amici è costretta a passare l'estate in una clinica psichiatrica,cosa succederà se all'improvviso incontrasse un infermiere un pò particolare?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1°capitolo

Laura Marano è una cara ragazza. Non la conosce assolutamente nessuno,è quasi invisibile agli occhi degli altri.
Quest’estate per lei non sarà come le altre:suo padre ha deciso di farle passare i giorni di luglio in una clinica psichiatrica. È considerata da tutti una depressa;solo perché non adora stare in mezzo alla gente,ma consumare un libro in un magazzino.
Lei ,pur leggendo tanto,non ama lo studio né la scuola,odia alzarsi la mattina per dirigersi in quel ‘’carcere minorile’’ come lo definiva lei;era un tipo piuttosto aggressivo: nel corso di cinque anni del liceo aveva fatto a botte circa otto volte ed aveva imbrattato più di una volta i muri dei bagno con frasi del tipo’’Professor Tinari=merda’’.
E stavolta il padre ne aveva abbastanza dei suoi comportamenti anticonformisti e delle sue ragazzate. Avrebbe passato il resto dell’estate in quel luogo.
‘’Il professor Tinari ha detto che durante l’estate dovrai rilassarti’’ ripetè il pdre per l’ennesima volta.
‘’Ma perché in questo posto?’’ domandò Laura’’Non sono pazza’’ affermò infuriata.
‘’Lo so,tesoro’’ esclamò l’uomo lasciandole un bacio sulla guancia’’Ma almeno qui starai tranquilla’’ continuò l’uomo sulla quarantina.
Lei amava suo padre,ma si lasciava convincere fin troppo dalle parole altrui,avrebbe solo dovuto fidarsi della propria figlia;non ricorrere a certe soluzioni.
‘’Quel porco di Tinari non poteva rimanersene zitto!’’ esclamò lei.
‘’Tesoro mio,hai imbrattato la sua casa con disegni di peni ed altre immagini oscene’’ la riprese il padre.
Laura non aveva detto a nessuno che quella sera non era sola,ma in compagnia del suo fidanzato:Alex,,e del suo gruppo di amici. Avevano deciso quel giorno stesso che la sera avrebbero fatto uno scherzo epico che sarebbe entrato nella storia: così si erano procurati spray indelebili e si erano diretti a casa del loro professore di chimica,per rovinare tutti i muri. Purtroppo Laura fu colta con le mani nel sacco,essendo l’unica a non esser riuscita a scappare in tempo,mentre gli altri corsero via come fulmini senza aspettarla o aiutarla.
Il padre non sapeva nulla della sua relazione con questo diciottenne;erano fidanzati da un anno o poco più:lui era una brezza d’aria fresca nella sua vita,la spingeva a rischiare e a non aver paura del pericolo. Era alto e un po’ goffo;aveva il corpo ripieno di tatuaggi e questo la attraeva come una calamita,ed era un ribelle,aveva anche l’aspetto di un ribelle:indossava giubbotti di pelle nera ed anelli di acciaio fuso all’argento.
I due avevano evitato i contatti negli ultimi due giorni,per non destare sospetti e Laura se ne era presa le conseguenze senza dire una parola. Aveva inviato un messaggio al ragazzo con scritto ‘’Papà mi ha bloccato in un manicomio’’.
‘’Uff’’ sbuffò la ragazza prendendo le valige dal bagagliaio,lasciò un bacio sulla guancia del padre e si diresse alle scale per raggiungere l’entrata della ‘’Clinica Santa Eufemia’’.


‘’Laura Marano’’ chiamò una signora in tunica bianca drizzando lo sguardo verso la sala d’aspetto.
‘’Si,sono io’’ pronunciò la ragazza alzando una mano scocciata.
Avanzò verso la donna che con brutalità le legò un braccialetto con su scritto ‘’365’’ al braccio.
‘’La tua stanza è la 365,la tua coinquilina è Raini Rodriguez,buona permanenza!’’ esclamò con finto entusiasmo.
‘’Grazie’’ affermò Laura con una punta di disprezzo.
Riprese in mano i suoi bagagli e si recò nella sua camera osservano i cartellini d’oro che erano affissi alle porte con sopra il numero.
365.Eccola.Era arrivata.
Aprì la porta e fu sopraffatta da una massa di capelli ricci,doveva essere Raini la ragazza che l’infermiera le aveva citato poco prima all’uscita.
‘’Ciao’’ esclamò la riccia contenta.
‘’Ciao’’ disse Laura completamente indifferente.
‘’Sei Laura,giusto?’’ domandò la ragazza,irritando Laura.
‘’Si’’ esclamò sillabando.
‘’Ehm io sono Raini,piacere’’ affermò la riccia tendendole la mano.
‘’Per me non è un piacere’’ disse acidamente evitando evidentemente l’approccio della ragazza.
Raini era una ragazza dolcissima,lei non era né vendicativa né problematica;se la lasciavi accanto alla macchinetta del caffè la ritrovavi lì,era un tipo fedele,per l’appunto era fidanzata con un certo Calum da più di quattro anni che ogni tanto le faceva visita alla clinica e si fermava a dormire lì.
Era una ragazza apparentemente perfetta,il suo unico difetto riguardava la sua anormale ossessione per i cellulari o qualsiasi altro congegno  elettronico;una volta acceso il computer o il telefono non se ne allontanava,preferiva aggiornare il suo stato,aggiungere una foto piuttosto che passeggiare all’aria aperta.
I suoi genitori si trovarono d’accordo con Calum sul fatto che lei non potesse trascorrere il tempo in quel modo,che doveva vivere la sua adolescenza come una persona normale. Erano tre anni che si recava alla clinica per ‘’disintossicarsi’’,ma ogni qualvolta ne usciva ricominciava la sua ossessione;a quel punto autonomamente decise di rinchiudersi lì per il resto dell’estate ricevendo soltanto le visite del fidanzato.
‘’Ah,va bene’’ rispose la ragazza tristemente.
‘’sai dove posso andare a fumare?’’ chiese Laura spiegando i vestiti che aveva in valigia.
‘’Qui non si può fumare’’ affermò la ragazza teneramente.
‘’Che rottura,non si può fare nulla’’ disse la castana come un rimprovero.
Laura aveva il vizio del fumo,ma non perché volesse bensì perché ormai era diventata una malsana abitudine;aveva iniziato a quindici anni quando conobbe Alex e gli amici del ragazzo.
‘’Dai fatti una sola sigaretta’’ le sussurrò all’orecchio procurandole un leggero brivido.
Una sigaretta,divennero due,poi tre,poi iniziò a fumarne una al termine di ogni ora scolastica e aveva ormai perso il conto di quante ne avesse fumate nel corso di un anno. I suoi polmoni erano probabilmente ridotti a due enormi posacenere.
Una vibrazione partì nella tasca dei suoi pantaloni. Quella vibrazione fu successa da ‘’Love Song’’ cantata da Taylor Swift ed immediatamente capì che il ragazzo all’altro capo del telefono era Alex;anche perché fu proprio lui a scegliere quella suoneria per il suo nome,la sera del loro primo appuntamento.
Osservò lo schermo del con scritto ‘’Amore’’,premette sul tasto ‘’Rispondi’’ avviandosi verso l’uscita per poter parlare tranquillamente in corridoio.
‘’Ma quello è un Iphone? Me lo presti?’’ domandò la coinquilina confermando la sua ossessione verso la tecnologia.
Laura non gli diede attenzione,uscì dalla camera ponendosi il cellulare al lobo dell’orecchio.
‘’Pronto’’ sentì dall’altro capo.
‘’Alex,amore mio’’ esclamò la ragazza con un certo sollievo nel sentire  la voce del ragazzo.
‘’Piccola,come stai?’’ chiese preoccupato.
‘’Bene,questo posto è un mortorio’’ rispose.
‘’Ma non avrai mica raccontato che c’eravamo anche noi?’’ domandò ansioso.
‘’No,non lo avrei mai fatto’’ lo rassicurò.
‘’Bene,ti amo piccola’’esclamò.
‘’Anche io’’ disse la ragazza convinta di quelle parole.
Loro due si erano innamorati pazzamente dal primo sguardo.
Passavano le giornate a tenersi per mano e a baciarsi senza mai allontanarsi.
Lei per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa,anche perdere la propria vita sociale.
Ma lui avrebbe fatto lo stesso? 

Ciao a tutti ragazzi,sono di nuovo qui con una nuova storia. 
è solo una prova,non so nemmeno se sarò in grado di continuarla comunque avevo una voglia matta di postarla anche perchè non so per quale ragion,ma stavolta sono davvero fiera del mio lavoro..non so se pervoi è lo stesso. 
Spero che recensirete in ogni caso,grazie a tutti per l'attenzione. 
Vi voglio bene,baci 

 
  
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