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Autore: Yume Kourine    27/07/2014    5 recensioni
{Sequel de "Le Protettrici Delle Perle"}
Le Sirene sono creature magnifiche: ragazze bellissime dalla coda di pesce. Ma è davvero questa la verità?
Un nemico creduto dimenticato si presenta davanti alle Principesse Sirene che dovranno, ancora una volta, chiedere aiuto alle nostre Custodi.
Riusciranno a salvare non solo il mondo del mare ma anche il loro?
~ ~ ~
[Storia sospesa]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Saga delle Custodi'
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Capitolo 6

Voce persa nel vento

 

 

Il sole era coperto da nuvoloni spessi e grigi che sembravano voler scaricare via tutto il peso dell'acqua che li appesantiva, tuttavia per il momento preferirono stare tranquilli, giusto per dare il tempo ad Anna, Alex e Himeka di raggiungere la scuola.

“Cavolo, proprio oggi doveva venire brutto tempo?” si lamentò la mora.

“Perché?” chiese Alex mentre alzò il colletto della giacca per ripararlo dal fresco venticello.

“Questo pomeriggio avrei una partita di calcio importantissima, vale per le qualificazioni alle Regionali! Però se pioverà dovremo rinviarla e in quel caso sarei rovinata...”
Anna non capì ma l'urlo di Himeka le fece ricordare cosa sarebbe accaduto la settimana successiva.

“Mi ero dimenticata che avremo gli esami” disse la ragazza avvicinando gli occhiali con l'indice cercando di nascondere l'imbarazzo.

“Anna che si dimentica una cosa importante?! Il mondo sta veramente impazzendo” disse Himeka sorridendo per poi tornare ad agitarsi.

La mora non aveva tutti i torti: Anna ultimamente era sempre con la testa tra le nuvole e mille pensieri la stavano torturando.

L'interessata si accorse che molti ragazzi erano fermi davanti all'ingresso e la cosa la incuriosì.

Himeka e Alex si avvicinarono ai loro compagni e si ritrovarono davanti agli occhi un ragazzo molto carino.

“Ma chi è?” chiese Himeka a una compagna e questa le rispose che era un giovane inglese e che avrebbe proseguito l'ultimo anno di liceo nella loro scuola.

Il ragazzo sorrise e strinse le mani di tutti i presenti.

“Piacere, mi chiamo Gabry Lance e ho diciotto anni. Molto piacere di conoscervi” disse chinando leggermente la testa.

Molte ragazzine furono contente: non solo era carino ma anche educato!

Anna sorrise poi si voltò verso Robert il quale però non sembrava molto entusiasta.

“Geloso perché la tua popolarità è svanita?” lo prese in giro Anna ma invece di un rimprovero o di un contrattacco trovò uno sbuffo.

“Che ti prende?”
“Lui è...” si bloccò un attimo “un mio vecchio amico e lontano parente”

Anna non capì dove fosse il problema e il suono della campanella la agitò.

“E' tardi! Forza Robert!” lo incalzò la giovane iniziando a correre insieme a molti altri studenti.

Nello stesso istante il nuovo arrivato si avvicinò al ragazzo e sorrise.

“Te lo avevo detto no? Sarei venuto nella tua scuola se le avessimo trovate”
“Gabriel perché...”
“Io sono completamente diverso dall'angelo Gabriel.” disse lui fiero poi si voltò verso alcune ragazzine “E credo che mi divertirò un mondo qui. A presto”

Robert osservò l'amico nella forma umana camminare verso l'interno e poco dopo entrò anche lui.

“Sei in ritardo Starfire” lo sgridò il professore di matematica ma lui non ci fece molto caso. “E' già la terza volta in questa settimana, e poi sei sempre distratto. Per questo motivo ti metterai vicino a Rod”

La nominata alzò la testa rossa e scossa mentre Miku si morse il pollice gelosa dell'amica; il ragazzo sorrise e raggiunse la sua nuova vicina che divenne improvvisamente nervosa. Ma quell'agitazione svanì non appena bussarono alla porta su cui ricadde l'attenzione di tutti gli studenti.

“Avanti”

Un ragazzo alto e dai folti capelli biondi entrò e Anna lo riconobbe come il ragazzo che il giorno prima l'aveva avvicinata e baciata.

“Sei tornato finalmente” disse il professore al biondo che prese posto sotto lo sguardo attento degli altri ragazzi che cercavano di capire chi fosse.

“Adesso non avete niente da dire, eh?” borbottò lo sconosciuto.

Poi si voltò verso Anna e le fece l'occhiolino. La ragazza si ritrovò nella confusione più totale e il biondo se ne accorse ma non ci rimase male, anzi sorrise.

“Non mi riconosci nemmeno tu? Beh è normale, sono passati due anni e mi sono allenato tanto.”
“Mi dispiace...” gli disse la mora dispiaciuta.

“Kei Nakano puoi stare zitto! Lo so che sei tornato da pochi giorni ma questo non giustifica il tuo borbottare!”

I ragazzi spalancarono la bocca stupiti e rivolsero un nuovo sguardo verso il biondo che doveva essere Kei.

Anna era rimasta completamente spiazzata: il goffo Kei dai capelli color cenere, dai tondi occhiali che gli scivolavano... quel Kei che era cotto di lei?

Anna divenne rossa e Robert se ne accorse e sembrava provare un certo fastidio. Miku attirò l'attenzione della amica e la fulminò con lo sguardo.

“Come mai quest'anno sei circondata da bei ragazzi?”
“Ma io...” la ragazza cercò di difendersi balbettando e fu in quegli istanti che il professore li rimproverò spazientito.

Non solo Kei era cambiato esteriormente ma anche caratterialmente: non era più secchione anzi sembrava fregarsene della critica negativa che si era appena preso; era anche molto più estroverso e disinvolto infatti strizzò parecchie volte l'occhio ad Anna.

Mentre Robert tentava di rimanere calmo, Anna comprese che sarebbe stato un anno complicato e pieno di imprevisti.

 

 

 

 

 

La Kagumo vantava di una struttura pulita, colorata e, soprattutto, senza imprecisioni: i lunghi corridoi su cui i giovani studenti vagavano durante l'intervallo sembravano appartenere ad un tempio greco per via delle colonne portanti decorate con capitelli ionici e fiori dai colori pallidi ma delicati che davano un tocco regale alle pareti color pesca.

Anita era esattamente lì, appoggiata al muro arancione, immobile; tutti gli sguardi si spostavano minacciosamente puntando sia la bionda che Kiiro, il quale stava avanzando verso la sua aula.

Il ragazzo aveva infatti salutato cortesemente la bionda cosa che sconvolse tutti gli studenti della Kagumo. Kiiro era sempre da solo e raramente parlava con gli altri per via della sua timidezza.

Ma non era un difetto anzi era proprio il suo essere chiuso ad attirare l'attenzione delle ragazze.

Ormai la moda del ragazzo ribelle e maleducato era passata, molte coetanee di Anita frequentavano ragazzi educati e intelligenti.

“Ci vediamo” aveva concluso Kiiro mostrandole un prezioso sorriso, raramente infatti si mostrava allegro ai suoi compagni e Anita si sentì come se avesse appena trovato un tesoro inestimabile e, semplicemente, meraviglioso.

“Non mi avevi detto che conoscevi Kiiro!” Serena divenne improvvisamente attenta e curiosa.
“Veramente ci ho parlato solo una volta” sottolineò la bionda non riuscendo a nascondere il suo piacere nell'aver rivisto il nuovo amico.
“E' una cosa più unica che rara! Anita che fa amicizia con un ragazzo riservato!” Serena le diede una leggera gomitata e poi scoppiò a ridere.

La campanella segnò la fine dell'intervallo e così i ragazzi raggiunsero le rispettive aule. Ma prima che Serena varcò la porta si sentì tirare per il braccio; era una mano calda e delicata, la ragazza capì subito a chi appartenesse.

“Marco le lezioni stanno per cominciare” lo “sgridò” lei sorridendo ma come risposta ricevette una presa che la costrinse a buttarsi tra le braccia del ragazzo.

“E' vietato salutare la propria ragazza?” chiese lui abbassando lo sguardo di poco.

Serena sorrise mentre Anita la guardava lieta ma anche invidiosa.

Chi l'avrebbe mai detto che Marco sarebbe diventato così alto e bello: era cresciuto proprio bene in quei due anni, stava diventando un uomo ormai.

Serena avrebbe tanto voluto non staccarsi ma con la code dell'occhio vide il professore avvicinarsi e così dovette spingere via l'adorato cavaliere che sbuffò.

“Stasera cena a casa mia”
“Ma...”
“Niente scuse... A dopo piccola!”

E il moro scattò verso la sua aula mentre Serena lo osservava silenziosa ma con gli occhi che brillavano per la gioia.

Ultimamente a causa dell'inizio della scuola (e di vari imprevisti) i due non si erano più visti, quindi una cena romantica avrebbe risollevato le cose.

La bionda si accomodò mentre il Professore borbottava strane parole in inglese che nessuno riusciva a capire. Poi Serena ripensò al fatto accaduto durante l'attacco da parte di Bakeneko e strinse la perla: era accaduto qualcosa di insolito e non capiva il perché. La sua perla aveva veramente un altro potere?

La Custode sospirò e ritenne necessario doverne parlare con Madame Taki, l'unica esperta in poteri magici e strani eventi.

Mimy nel frattempo aveva la testa altrove: ormai stava per giungere Giugno e con esso le vacanze estive, eppure si sentiva incompleta. Odiava ammetterlo ma le mancava Mirko.

Le passeggiate a riva, il continuo ingozzarsi di gelato e le serate trascorse al cinema... ma sopratutto gli mancava il suo sorriso raggiante e la sua disponibilità.

Quando Mimy aveva rischiato di essere bocciata egli era rimasto al suo fianco e l'aveva supportata fino alla fine. Però non poteva dimenticare quel bacio e quella ragazza: Laura, della quinto anno, più grande di loro. Forse aveva ragione lui: chi poteva resistere a quei dolci capelli biondi e a quei lucenti occhi azzurri?

Mimy appoggiò la testa sul banco e per fortuna il Professore non se ne era accorto poiché era concentrato a formulare domande ad Anita.

 

 

 

 

Yumi era sdraiata sul letto e agitava le gambe a ritmo con la musica. Fu in quel momento che Hippo entrò.

“Che stai facendo?”
“Mi rilasso”
“Beh, goditi questi giorni finché puoi, tra poco inizierai la scuola anche tu”
La mora si alzò di colpo e impallidì scioccata.

“Come? Perché devo andare a scuola?”

“Perché è un tuo dovere, e poi non sprechi il tuo tempo” disse Nikora entrando per sistemare il letto di Alex.

“Sono una Guardiana! Non devo andare a scuola! Voglio starmene per conto mio”

“Signorinella... Si dia il caso che tu sia sotto la mia tutela, perciò devi portarmi rispetto!”
“Cosa? Ma se siamo abbiamo tutte e due lo stesso incarico? Siamo alla pari!” ribatté lei agitando le mani come una furia.
“Niente ma! Sono la tua tutrice quindi devi seguire le mie decisioni”
“Io direi i tuoi 'ordini' “ borbottò la ragazza e poi riprese ad ascoltarsi la musica contenuta nell'iPod lilla di Alex.

Nikora raggiunse la sala dove accolse alcuni clienti. Dopo giorni di duro lavoro finalmente i suoi sforzi vennero ripagati con una lunga fila di persone che avrebbero presto dato molti soldi alla viola.

“Riesco già a sentire il profumo di tanti verdoni” pensò la donna sfregandosi malvagiamente le mani.

Poi ripensò a Yumi e al suo carattere peperino nei suoi confronti: non sapeva spiegarselo ma aveva trovato quella litigata “piacevole”...

“Come ai vecchi tempi...” sussurrò la viola sorridendo.

Madame Taki intanto era rinchiusa nella sua stanza e consultava la sua sfera; fin qui niente di strano fino a quando la donna non sgranò gli occhi non appena si accese una forte luce blu nella piccola palla lucente.

“Ma questa aura... No è impossibile”

Le sue mani presero a tremare inaspettatamente mentre una strana sensazione invase il suo vecchio corpo.

Preoccupata o sollevata? Non riusciva a capirlo, così decise di lasciarsi trasportare dall'emozioni... e di tenere la cosa segreta.

 

 

 

 

 

Himeka iniziò ad agitarsi e lanciare insulti mentre le prime gocce di pioggia toccavano la terra.

“Accidenti! Ora sono spacciata”
“Non dire così” cercò di consolarla Alex.

“Himeka mi sembri un po' a terra”

La mora strinse i pugni e si voltò verso Suzune che si stava sistemando la giacca.

“Non sei spiritoso! E poi da quando ti preoccupi per me?”
“Beh, sei pur sempre la ex di mio cugino!”

Alex si sentì a disagio e così decise di allontanarsi ma Himeka la prese per il braccio e le due si avviarono verso l'albergo.

“Ascolta!” Suzune sembrava turbato “Tra poco scenderà il diluvio universale. Perché non venite sotto il mio ombrello! Così evitate di bagnare le adorate divise e i vostri capelli”

Himeka non rispose ma Alex corse subito sotto l'ombrello nero del ragazzo.

“C'è spazio anche per te Himeka”
La mora sospirò e non appena sentì due gocce sfiorarle le guance e la collana si convinse e raggiunse i due.

Suzune sorrise e si incamminò con affianco due splendide dame. Alex diede due colpetti con le dita sulla spalla dell'amica che la fulminò. Poi la castana si voltò sperando di veder arrivare Anna ma non fu così; la Custode della perla verde era al centro dell'attenzione di Robert e di Kei.

“Smamma ciccio, gliel'ho chiesto prima io”
“Sì, però ti conosce da poco tempo mentre io ero il suo partner”
“Che hai detto?” Il corvino sembrò accendersi di ira e contrattaccò.

“Smettila di fare lo sbruffone! Ora lei è mia” disse Robert cingendo la vita di Anna che divenne rossa, ma non per imbarazzo.

“Finitela tutti e due!” Anna prese fiato e si accorse che molti suoi compagni la stavano fissando.

“Kei io non ero la tua partner. Ci paragonavano perché eravamo simili. E tu Robert” Anna si sistemò gli occhiali e fissò intensamente il ragazzo e i suoi occhi azzurri trovandoli incredibilmente belli.

“Io non sono tua, capito? Sei soltanto uno stupido ragazzo che approfitta della fama del “nuovo arrivato” per diventare popolare! Sei come tutti gli altri!”

Roberto rimase in silenzio e abbassò lo sguardo mentre Kei si avvicinò alla mora che però non mostrò affatto un sorriso.

“Anche tu Kei. Sei diventato una persona orribile! Ti preferivo come eri prima”

La ragazza prese l'ombrello e se ne andò lasciando i due ragazzi persi nella più totale confusione.

Miku e le altre erano furiose.

“Perché Anna è così ricercata! Io sono molto più bella di lei!”

Kei intanto prese a camminare ma prima di superare Robert gli sussurrò.

“Anna sarà solo mia. Non vorrà mai uno come te” e poi se ne andò.

Robert corse dalla parte opposta e raggiunse le scale deserte per prendere a pugni il muro.

“Robb, che ti hanno fatto...”

“Gabriel finiscila!” disse il moro spostando il pugno dalla parete su cui si erano formate una serie di crepe.

“Perché mi tratti così? Sono solo preoccupato per il mio migliore amico” disse il ragazzo avvicinandosi “Voglio aiutarti”
“E come pensi di fare?”

“Semplice... Ti consiglio di sfogare la tua ira”

Robert capì dove l'amico volesse andare a parare e rifiutò.

“Non hai ancora usato il tuo Pure Crystal! Non sei curioso di scoprire cosa sei in grado di fare?”

“Per niente” rispose l'amico seccato.

“Ascolta... Lo so che odi questo genere di cose. Ma abbiamo una missione e non puoi sottrarti. In questo momento hai la motivazione e la carica adatta per risvegliare una creatura potente. Con essa potremo scovare le Custodi! Hai grande potenziale Robb e lo sai anche tu”

Il corvino chiuse gli occhi mentre due grandi ali apparvero sulla schiena del ragazzo che mutò forma. “Che devo fare?”

Gabriel sorrise e assunse la sua forma angelica.

“E' semplice”

 

 

 

Anna avanzava lentamente e raggiunse la via principale della città: in quel momento c'era un viavai di ombrelli colorati mentre un soave profumo di acqua piovana sopraggiungeva tra i ciottoli delle strade.

Fortunatamente la sua collana era nello zaino, precisamente all'interno dell'astuccio, così non correva il rischio di bagnarla. Sorrise ma poi cambiò espressione non appena si rese conto delle terribili parole che aveva detto a Robert.

“Se lo meritava” diceva la sua coscienza ma la ragazza non fu molto convinta.

La ragazza però dovette interrompere le sue preoccupazioni perché a pochi passi da lei stava un gigante.

“Ma cos'è?” chiese la mora avvicinandosi e con lei altre persone convinte che fosse una statua.

Quando però videro gli occhi accendersi di un rosso fuoco e le mani muoversi lentamente verso di loro la folla iniziò a gridare e ad agitarsi per la strada.

Anna cercò di allontanarsi per potersi trasformare ma la gente spingeva e la giovane non trovò un attimo o un luogo in cui potesse rimanere da sola. Nello stesso istante una giornalista e il suo cameraman raggiunsero la via e iniziarono a riprendere.

“Salve, qui Ami Tsubaki dalla Piazza Centrale. Non crederete ai vostri occhi ma proprio alle mie spalle si trova un gigante fatto di terra che sta aggredendo i cittadini”

Anna cercò di allontanare le persone ma la maggior parte di questi riprendeva con i telefonini o usava il flash per fare foto.

La creatura si infuriò e iniziò a battere i piedi per terra aprendo numerosi voragini; Anna rimase stupita dal comportamento delle altre persone e così decise di rischiare.

“Scappate” urlò la giovane attirando l'attenzione di tutti, compreso il Golem “Ehi Omone, vieni a prendermi” disse la ragazza iniziando a correre ma non avrebbe mai pensato che anche il gigante fosse rapido e così venne afferrata.

Gli occhi rossi la scrutarono da cima a fondo e poi sul volto del Golem si aprì un largo sorriso, poco dopo la creatura iniziò a stritolare Anna che subito iniziò ad urlare e a dolersi.

I presenti osservavano impotenti e spaventati la scena e solo in quel momento qualcuno ritrovò la coscienza e chiamò la polizia.

Anna chiuse gli occhi e perse il fiato, ormai temeva il peggio. Senza rendersene conto però qualcosa andò contro la bestia e l'impatto la costrinse a lasciare cadere Anna ormai priva di forze.

Tutti gli sguardi si spostarono verso il tetto cercando di capire da dove provenisse quel colpo ma in realtà il vero mandante era da tutta altra parte.

Due braccia muscolose circondarono Anna e la strinsero forte. Quando la mora aprì gli occhi vide dei lineamenti angelici e due occhi tristi.

Poi riconobbe il ragazzo come l'Angelo che l'aveva baciata e rimase per un attimo spaesata.

In seguito l'angelo, che noi sappiamo che è Robb, la posò dolcemente su una panchina poco distante e in seguito le diede un piccolo bacio soffiato sulla fronte.

“Mi dispiace... Non volevo questo”

Anna vide la figura alzarsi e con uno schiocco di dita la creatura svanì e il ragazzo dopo aver sorriso lievemente alla ragazza spiccò il volo e se ne andò.

Alcuni passanti raggiunsero la ragazza e cercarono di aiutarla ma i suoi occhi erano fissi nel cielo in cerca di quel cavaliere misterioso e affascinante.

Gabriel era nascosto dietro a una nuvola da cui aveva assistito avvilito alla scena; si morse il labbro e, in seguito, materializzò una lunga lancia intrecciata e agitandola con maestria creò una forte vento che scagliò contro la via.

I presenti sentirono una potente corrente spazzare via piante e oggetti e dovettero rifugiarsi nei negozi per evitare di rimanere coinvolti in quella danza d'aria letale e pericolosa; Anna per fortuna venne aiutata da alcun anziani e così rimase illesa.

Sembrava la fine ma poi qualcosa spezzò la corrente in mille spifferi che sfiorarono debolmente le pareti.

Quando alcuni curiosi uscirono per capire cosa fosse accaduto, si accorsero della presenza di un misterioso individuo che teneva strette due spade nere.

Alcune ragazze rimasero affascinate dal suo mantello nero e dal casco, con incisa una X sul davanti, che nascondeva il suo volto; alcuni bambini iniziarono a urlare dalla curiosità e dall'eccitazione.

La giornalista dopo essersi sistemata i capelli sparati e gli occhiali si avvicinò all'eroe misterioso e subito lo tempestò di domande:
“Salve, sono del Notiziario Locale. Mi dica, lei è un eroe pronto a proteggerci da questi strani attacchi che stanno accadendo recentemente?”

L'oscuro ragazzo rimise le spade nel fodero e poi consegnò un biglietto alla bionda che arrossì esaltata, poi sparì di corsa per le vie seguito da alcuni ragazzi che però presto persero le sue tracce.

Anna si alzò e raggiunse la piazza per capire meglio e poi vide la giornalista leggere accuratamente il biglietto.

“Sono la voce persa nel vento della Discordia, proteggerò la città dall'oscurità fino a quando la speranza non tornerà a soffiare” Lesse ad alta voce la bionda scatenando stupore e incredulità negli occhi dei cittadini.

 

Nikora fissava lo schermo ancora scioccata mentre Anita e Himeka fissavano incantate il misterioso eroe.

“Ma è grasso!” si lamentò Yumi.

“Che diavolo dici?” dissero all'unisono Himeka e Anita.

“Ma sì! Avete visto che spalle? Saranno state almeno lunghe così?” disse spalancando le braccia.

Alex rise mentre osservava meglio le foto che scorrevano veloci sul lato sinistro del notiziario.

“Vuol dire che è muscoloso” replicò Himeka.

“E' proprio vero che le single trovano affascinanti ogni ragazzo decente che passa loro davanti” disse Yumi cacciandosi un bocca un cioccolatino.

Le due ragazze si avvicinarono e le diedero un leggero colpo sulla testa sotto lo sguardo divertito di Nikora.

“La città ora ha il suo protettore! E a quanto pare non è solo!” continuò il giornalista in studio “Alcune testimonianze riportano che ci sono ragazze speciali!”

Le Custodi spalancarono la bocca e gli occhi stupite mentre Nikora ebbe un giramento di testa che quasi svenne sul divano.

“Ancora non sappiamo se le voci siano vere.... quel che è certo è che non dobbiamo temere alcun male! Ultimamente ci sono stati vari episodi strani e sovrannaturali e...”

Marco spense il televisore lasciando Serena di stucco.

“Per una volta possiamo non pensare ai problemi?”
“Certo” balbettò lei sistemandosi i capelli. La madre del ragazzo sorrise e si inventò una scusa per lasciare i due piccioncini da soli nella sala. Marco ne approfittò e si avvicinò alla bionda stampandole un dolce bacio sulla guancia.

“Mangiato bene?”
“Sì! Le polpette di tua madre sono le migliori”
“Ti fermi a dormire qui, non è vero?”

La ragazza estrasse dallo zaino un completo e lo mostrò al ragazzo.

“Ta-dan! Ti piace il mio pigiama?”

“Molto carino” scherzò lui non appena si accorse di alcuni funghetti colorati in stile giapponese.

“Sei sempre il solito” sbuffò lei per poi scoppiare a ridere.

Erano accadute tante cose in quella giornata ma niente avrebbe disturbato Serena e Marco: la bionda si sentiva libera quando stava con lui e, cosa più importante, al sicuro.

Dopo una serie di battute e aver visto la prima parte di un film i due si avviarono per andare a dormire.

La madre ovviamente ospitò la ragazza nella sua camera da letto con grande dispiacere di Marco: ormai erano grandi e dovevano prendersi le loro responsabilità, si ripetava sempre il sedicenne.

Ma mai andare contro l'istinto materno e protettivo di una donna divorziata con fissazioni per le situazione romantiche.

A Serena però non diede fastidio anzi rese la cosa speciale: vuol dire che era importante non solo per Marco ma anche per la madre.

E nel suo cuore sperava di diventare presto un vero membro della sua famiglia.

 

 

 

 

“Allora? Perché ci avete messo tanto?” Luna galleggiava per aria con le gambe incrociate mentre Alesia giocava con Bakeneko in versione ridotta.

“Chiedilo a Robb” disse Gabriel seccato e furioso posandosi sul suo trono.

La ragazza osservò il biondo curiosa ma questo non rispose ma si avviò verso la sua stanza deciso a rimanerci per molto tempo.

“Non perdere tempo con loro” le disse Alesia avvicinandosi.

Una mano scompigliò i capelli dell'angelo che rabbrividì.

“Già... perché non perdi del tempo con me?”

Alesia colpì Michele con un sonoro pugno e lo scaraventò contro una colonna.

“Guai a te se ci riprovi, sporco donnaiolo!”

Luna scoppiò a ridere e si dimenticò di Yukie e del suo rapporto, che stava giusto concludendo.

“Bene, il Consiglio è agli ordini di Lucifer” disse una voce femminile.

“Ma come? Non sappiamo ancora se...”
“Ormai è deciso, è da troppo tempo che aspettiamo il momento adatto per attaccare”
“Sì ma non vi sembra esagerato?” chiese Yukie agitata.

“Osi disubbidire a un tuo superiore?”

“Nym non sei il Capo!” questa volta l'angelo del Leone alzò la voce e i suoi occhi divennero ardenti come fiamme.

“No, però sono nel Consiglio da più tempo di te. Quindi portami rispetto! Gli Angeli d'oggi non hanno la minima idea di cosa abbiamo passato! Vi allontanate dalla vostra natura celestiale!”

Yukie rimase in silenzio e annuì sconfitta.

“Tra poco giungeranno altri Angeli... Siete tutti a disposizione di Lucifer. Ho detto tutto”

La sfera di luce svanì e Yukie si lasciò cadere sul letto.

“Spero tanto che non venga lei. Tra tutti è quella che non sopporto” poi si alzò e perse il suo sguardo color caramello nel cielo.

“Non sono poi così sicura che sia la strada giusta...”

 

 

 

 

 

 

Anna entrò in quell'istante accompagnata da un agente e poco dopo Nikora la seguì nella sua stanza e le preparò una tazza di tè evitando di riempirla di domande al contrario delle sue amiche che avevano circondato il suo letto curiose e insistenti.

“Ragazze preferirei evitare di parlarne...”
“Hai ragione, perdonaci” disse Alex dispiaciuta.

“Mi fareste un favore?”

“Dicci”
“Prendete il computer e scrivete ciò che sto per dire”

Yumi guardò le altre non capendo ma Alex fu rapida e accese il computer al volo e iniziò a digitare i tasti preceduta dalle frasi di Anna.

Himeka sorrise mentre Mimy annuiva curiosa.

 

 

Carissima Aria,

indovina un po' chi è tornato? Kei, il secchione della prima liceo anche se è un po' cambiato

 

Le ragazze appena seppero di Kei rimasero scioccate e incredule ma Anna riprese il discorso

 

 

E poi sono stata attaccata da un Golem gigante, per un attimo ho temuto il peggio però sono stata salvata e per fortuna stiamo tutte bene.

Poi è apparso un misterioso individuo mascherato che dice di proteggere la nostra città fino a quando 'la speranza non tornerà non tornerà a soffiare'.

Ancora non so chi sia né se ha a che fare con i nemici...

Però sono d'accordo con lui. Combatteremo fino a quando la pace non sarà tornata!

Anche se abbiamo bisogno di te...

Siamo unite e forti quindi rispettiamo la tua scelta.

Fatti sentire

Tua Anna”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Un misterioso eroe.

Un angelo confuso e un altro insicuro.

Le nostre eroine però devono affrontare un altro problema: l'amore.

Nuovi batticuore e vecchie fiamme.

E i nostri adorati angeli continuano le loro ricerche... anche se in modo strambo!

Nuovi arrivi e nuove conoscenze!"

 

Come state?

Scusate il ritardo ho avuto vari problemi!

Spero vi piaccia il capitolo!

Domande: sto trascurando qualcuno? I personaggi vanno bene?

Un bacione

 

 

Vorrei ringraziare le recensorelle (LegendaryFairy91, AngeloBiondo99, Honomizu, Beky99, Triscele_Celtica98 e BoccaDiRose_verdesmeraldo)

e coloro che seguono questa storia!

Oggi in particolare vorrei ringraziare la mia nuova amica Letizia! Anche se ci siamo conosciute da poco sento che sei diventata (per me) una nuova compagna d'avventure e un'inseparabile sorellina! Quindi ti dico GRAZIE e TI VOGLIO BENE!

 

Yume

 

   
 
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