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Autore: crazyfrog95    28/07/2014    17 recensioni
Tutti odiavano Naruto Uzumaki. Lui era un demone, un mostro, e perciò andava evitato a prescindere. Ma Naruto era molto più che un semplice dodicenne. Un potere ancora più grande del Kyuubi era sepolto in lui, un'abilità perduta da secoli... Con l'aiuto del Terzo Hokage, del buffo Jiraya, dei suoi amici, e magari di... qualcuno di speciale, riuscirà a emergere dal baratro della sua solitudine, e a realizzare il suo sogno?
Salve! Questa storia mi è venuta in mente sintetizzando tutto ciò che non mi piace della storia originale, e modificandolo come piace a me. i protagonisti saranno abbastanza OOC: Naruto sarà più sveglio, Sasuke più amichevole e Sakura meno inutile. È la mia prima storia, ma non vi chiedo assolutamente di essere pietosi nelle recensioni. Anzi, vi chiedo di criticare e farmi presente tutto ciò che secondo voi non va, farò tesoro delle critiche cercando di migliorare. Detto questo, buona lettura :)
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Hiruzen Sarutobi, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rikudou Legacy - Gli Eredi delle Sei Vie'
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Allenamenti


I mesi passarono in fretta dopo la nascita del team 7. Si avvicinava l'autunno, e tutti si davano da fare per diventare più forti.
Tutte le mattine, il maestro Kakashi faceva allenare insieme Naruto, Sakura e Sasuke, insegnando loro tattiche di attacco, difesa ed evasione che si adattassero alle loro abilità personali e ai loro allenamenti differenziati. 
Si, perchè nessuno di loro si era accontentato dei normali allenamenti a cui il loro sensei li sottoponeva, già di per sè abbastanza estenuanti, ma (unico caso tra tutte le squadre di genin) ognuno aveva fatto in modo di allenarsi ulteriormente, e Kakashi aveva strutturato un particolare programma di allenamento, per permettere loro di potenziarsi singolarmente, ma anche per renderli più forti come squadra. 
A volte, li affrontava personalmente in scontri tre contro uno, per vedere se erano capaci di unire i loro miglioramenti personali in un risultato più grande. Le prime volte li batteva senza difficoltà, ma dopo qualche settimana, oltre ad essere diventati singolarmente più forti, ognuno aveva imparato gli stili di lotta degli altri due, e riuscivano a coordinarsi alla perfezione, senza intralciarsi per errore l'un l'altro. Ad ogni passo avanti del singolo corrispondevano tre passi avanti della squadra. Ben presto, il maestro si ritrovò a dover fare sul serio quando li affrontava in gruppo, mettendo da parte il suo amato libro. 
Naruto lo aveva sorpreso più volte a leggere quel piccolo volume, ed era rimasto sconcertato quando aveva capito di cosa si trattava: un libro scritto da nientemeno che Jiraiya, che altro non era che... un romanzo erotico! Era parte della serie "Icha Icha Paradise", una raccolta di libri a sfondo sessuale, che il suo maestro (il secondo, quello che faceva il pervertito) aveva scritto nel corso degli anni. E Naruto non aveva avuto difficoltà a capire dove avesse preso l'ispirazione per scriverlo...


Durante uno dei loro allenamenti pomeridiani, era capitato che si avvicinassero a delle terme, e in un momento in cui Naruto era particolarmente impegnato Jiraiya ne aveva approfittato per mettersi a spiare il settore femminile. Purtroppo per lui era stato scoperto, e cacciato in malo modo dalla sicurezza (e dalle donne spiate). Nonostante lui lo trovasse fastidioso, Naruto era sempre più convinto che il soprannome "Ero-Sennin" fosse più che perfetto per il vecchio eremita.
Ma se era vero che spiare donne nude non lo rendeva un soggetto raccomandabile per un adolescente, era altrettanto vero, e forse anche di più, che fosse un maestro eccezionale. Grazie al suo addestramento, Naruto migliorava ogni giorno di più. Durante il primo dei loro allenamenti, Jiraya si era impegnato a fargli acquisire un perfetto controllo ed equilibrio del chakra, che in poche lezioni lo aveva portato ad imparare tecniche utilissime, come la camminata sulle pareti, e l'aumento della forza fisica tramite la concentrazione del chakra negli arti. Non era molto bravo in quest'ultima, ma Jiraya gli aveva detto di non preoccuparsi.

«È soltanto una soluzione provvisoria.» gli aveva spiegato vedendolo confuso 
«Ciò che voglio davvero insegnarti è lo stile di combattimento dei rospi, il Kawazu Kumite. È un'arte marziale incredibilmente potente, imprevedibile e capace di infrangere qualsiasi tipo di difesa. È qualcosa che di solito solo un eremita potrebbe imparare, ma tu sei ancora troppo giovane per apprendere l'arte eremitica, quindi per ora ti insegnerò solo i movimenti, e bilancerai la mancanza di forza con questo trucco. Quando sarai più grande potrai imparare lo stile completo.»
Naruto all'inizio aveva messo il broncio, ma, resosi conto di quanto fosse difficile imparare quello stile, aveva capito che non avrebbe potuto impararlo se avesse dovuto concentrarsi anche su altro. Una cosa per volta, si era detto. E, nel giro di poche settimane, aveva dato completamente ragione al vecchio Sannin: con quel poco che era riuscito a imparare di quello stile nel breve tempo in cui Jiraiya lo aveva allenato, negli allenamenti in gruppo riusciva quasi a tenere testa al maestro Kakashi, che poteva dirsi estremamente soddisfatto degli eccellenti risultati dei suoi allievi.

Se Naruto lo metteva in difficoltà sul combattimento ravvicinato, almeno quando non faceva sul serio, Sasuke invece lo costringeva a muoversi continuamente grazie alla sua Arte del Fuoco, che gli lasciava ben poca libertà d'azione.
Da quando, durante la prova dei campanelli, aveva visto che l'ultimo Uchiha era già in grado di manipolare un elemento nonostante la giovanissima età, aveva deciso di approfondire quella sua conoscenza, insegnandogli altre tecniche di quell'elemento, come la Pioggia di Fuoco e il Drago di Fuoco. Ma l'Arte del Fuoco non era il fulcro dei loro allenamenti pomeridiani.
Da quando avevano stretto quel patto, mesi prima, in quella radura dove Sasuke si allenava da solo, passava ogni pomeriggio ad addestrarlo nell'uso del Mangekyo Sharingan, nonostante si limitassero fortemente nell'utilizzo a livello pratico, preferendo un allenamento decisamente più teorico per evitare che l'uso prolungato portasse dei danni agli occhi.


*Flashback*

Il primo giorno di allenamento, Kakashi aveva portato Sasuke nelle segrete del vecchio quartiere Uchiha. A Sasuke faceva male tornare in quel luogo, dove il sangue della sua famiglia ancora macchiava le strade, ma era stato necessario: sotto il tempio degli Uchiha, era custodia la loro Stele, un monolito con tre testi incisi, leggibili solo da chi possedeva lo Sharingan la prima, e solo da chi possedeva il Mangekyo la seconda. La terza era rimasta illeggibile per entrambi, ma dalla lettura delle prime due avevano appreso moltissimo sui loro occhi. Il Mangekyo Sharingan permetteva di imparare fino 7 tecniche specifiche, ognuna con il nome di una divinità, e non più di tre per ogni possessore. 
Amaterasu, la fiamma nera inestinguibile, che brucia qualsiasi cosa, finchè l'utilizzatore non pone fine alla tecnica; Tsukuyomi, che Sasuke aveva sperimentato in prima persona durante quella tragica notte, che gettava l'avversario nei suoi incubi più orrendi, provocando enormi danni a livello celebrale; Kamui, una tecnica spazio temporale, capace di teletrasportare l'utilizzatore o gli oggetti circostanti in un altro luogo, o in una dimensione parallela a sè stante. Sembrava che l'utilizzo di quella tecnica richiedesse l'uso di un occhio diverso per avere l'effetto su di sè o sull'ambiente circostante; Koto Amatsukami, il controllo della mente, che permetteva all'utilizzatore di obbligare qualcuno a eseguire la propria volontà in modo incosciente; Izanagi e Izanami, due tecniche gemelle, capaci l'una di alterare la realtà, al prezzo della vista da un'occhio, l'altra nata per contrastare la gemella, che intrappola l'avversario in un'illusione infinita, allo stesso costo di Izanagi, E infine, Susano'o, quella che era considerata la vera arma segreta degli Uchiha: un enorme guerriero spirituale virtualmente invincibile, con vari livelli di potenza. Da quanto Sasuke aveva sentito nelle storie del suo clan, l'unico in grado di evocare il Susano'o nella sua forma finale era il capostipite del clan: Madara Uchiha, colui che sfidò Hashirama Senju per il ruolo di Primo Hokage.

*fine flashback*



La lettura della stele aveva permesso a Sasuke e Kakashi di capire quali fossero i loro poteri: Sasuke sapeva usare Amaterasu, e non aveva ancora scoperto altre capacità del suo Mangekyo, mentre Kakashi sapeva usare il Kamui, ma solo il suo effetto rivolto a oggetti esterni. Evidentemente, per avere la tecnica completa avrebbe dovuto avere anche l'altro occhio del suo vecchio amico, cosa ormai impossibile...
Ma leggendo la Stele avevano scoperto molto di più: l'uso esagerato del Mangekyo portava gli occhi a deteriorarsi progressivamente, fino alla totale cecità. Inoltre avevano scoperto perchè Sasuke lo aveva risvegliato.
Ciò che portava lo Sharingan ad evolversi nel Mangekyo era vedere la persona a cui si è più legati morire. La morte dei suoi genitori era stato un trauma sufficiente per risvegliare gli occhi di Sasuke, mentre il maestro non aveva parlato di quando aveva risvegliato la forma evoluta di quell'occhio. Conoscendo la sua origine, Sasuke aveva fatto due diverse ipotesi: o il donatore di quegli occhi aveva già risvegliato il Mangekyo prima di morire, quindi Kakashi lo aveva ricevuto direttamente, o era un ricordo troppo doloroso da voler raccontare. Sasuke riteneva più probabile la seconda possibilità. D'altra parte, chi vorrebbe condividere con altri una sofferenza tale?
Se Itachi era in grado di usare Tsukuyomi, Sasuke aveva bisogno di imparare a combattere i Genjutsu, perciò Kakashi lo allenò per settimane a usare lo Sharingan per spezzare tutte le sue illusioni più potenti. Non erano all'altezza dello Tsukuyomi, ma essere allenato a spezzare illusioni avrebbe potuto salvare la vita a Sasuke, nell'affrontare un avversario del livello di Itachi Uchiha.

Se Sasuke e Naruto stavano dando fondo alle loro energie per diventare abbastanza forti da realizzare gli scopi della loro vita, Sakura non era da meno. Durante gli allenamenti di squadra, anche se non attaccava direttamente il maestro Kakashi, provvedeva a creare elementi di disturbo per i suoi sensi, come fastidiosi echi, che rendevano difficile capire la direzione di provenienza degli attacchi, ingannevoli miraggi e illusioni di debole intensità, che comunque lo intralciavano. Tutte queste capacità provenivano dagli allenamenti di suo padre.

*Flashback*

Durante il loro primo allenamento, Kizashi Haruno aveva saggiato alcune delle capacità della figlia, che benchè avesse una quantità relativamente piccola di chakra, sapeva controllarlo molto meglio dei suoi due compagni. Che peccato che non ci fossero maestri nelle tecniche mediche al villaggio, un'abilità del genere era oro colato per un aspirante medico...

*fine flashback*


Sfruttando la capacità di Sakura nel controllare il chakra, Kizashi aveva insegnato alla figlia diverse tecniche illusorie e diversive, e la allenava nel muoversi in modo rapido e silenzioso. Le aveva insegnato anche una tecnica che permetteva di amplificare l'udito in una direzione, cosicché, combinata con una buona furtività, potesse portarle anche buone capacità di spionaggio.

Per mesi i tre continuarono ad affinare le loro abilità, interrompendosi di tanto in tanto per banali missioni di livello D, che consistevano il più delle volte nel ritrovare oggetti smarriti dagli abitanti, o recuperare qualche gatto finito su un albero. C'era un gatto che si perdeva sempre, e aveva preso Naruto in particolare antipatia, tanto che a ogni salvataggio del suddetto il povero biondino tornava a casa con la faccia piena di sfregi. Comunque, non uscivano mai dal villaggio.
Questa routine proseguì fino a quando Kakashi, ritenendoli ormai pronti, chiese all'Hokage di assegnare alla squadra 7 una vera missione.
Il giorno seguente, i quattro furono convocati nell'ufficio di Sarutobi...




   
 
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