ANNIE Le mie mani. La stoffa,il filo,la grezza corda indurita dal mare. Fai un cappio,poi gira intorno,due,tre,quattro volte,fai passare la cima in mezzo e tira forte. È la mia voce,ma mi sembra la sua. Ricordo la cadenza,il modo di pronunciare ogni sillaba,il suono delle parole nella sua bocca. Il contatto delle sue mani con le tue mentre mi aiutava a fare il mio primo nodo,a diciassette anni,prima degli Hunger Games. Prima dell'inizio di noi. Prima della fine di me. Un flashback.Lui che ride.-Vuoi una zolletta di zucchero,Annie?- -Finnick,se mangiassi tutte le zollette che mi offrì sarei così grassa che non passerei dalle porte.-Ridevo anch'io. Ora non rido più. Non ride più neanche lui.Mai,mai,mai più.Non riderà mai più.Non rivedrò mai più il suo sorriso,non sentirò mai il calore della sua pelle contro la mia,l'odore marino dei suoi capelli,la morbidezza delle sue labbra. Non esiste più niente.È tutto in piccolissimi pezzi carbonizzati,sfigurati,irriconoscibili.Tutto dentro quella piccola,spartana cassa di ferro,misto a pezzi di ibrido. Il buio si allarga nella mia testa.No,Annie,no...il dolore nel cuore...aggrappati al contatto del nodo,immaginando che gli anni non siano passati,che lui sia semplicemente a pesca...immagina la sua voce. Fai un cappio,poi gira intorno,due,tre,quattro volte,fai passare la cima in mezzo e tira forte. Sì,è semplicemente un po' in ritardo.Immaginalo sulla barca,che tira su la rete...e nella rete c'è... Una scatola di metallo,piccola,tutto quel che è rimasto di lui...pezzetti... Annie,no...Fai un cappio... Non ci riesco.Il buio mi invade,cado,precipito,restando ferma... Ho bisogno di amore.Da dare e da ricevere. Sento qualcosa muoversi in fondo al mio corpo. -Sei ingrassata Annie!- -Ehi!Hai rubato lo zucchero mentre non c'ero?Perchè hai una discreta pancetta.- Che ci sia ancora qualcuno altrettanto bisognoso di amore?