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Autore: marcella92    28/07/2014    1 recensioni
E se Lori tornasse a Honolulu? E se i Five-0 avessero messo su famiglia e, oltre ai casi, dovessero districarsi anche con i problemi di casa? Cosa succederebbe se Steve si innamorasse davvero?
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lori si era svegliata a causa del sole che filtrava dalle tende, meravigliandosi del fatto che, dopo la tempesta di quella notte, il cielo fosse così azzurro, e il sole così luminoso: le Hawaii le erano mancate tantissimo.
Controllò l'orologio, e vide che erano solo le sei, ma, rendendosi conto che non aveva più sonno, decise di andare a prendere le sue cose in macchina. Silenziosamente scese le scale, sentendo una sveglia trillare; vide Steve, profondamente addormentato, abbracciato ad un cuscino, con la sveglia a dieci centimetri dalle orecchie. Svelta, Lori la spense, e, avvicinandosi, notò il fisico perfetto del comandante, esattamente come se lo ricordava: il petto ampio, le spalle forti decorate da due tatuaggi enormi, che su qualcun altro sarebbero potuti sembrare volgari, mentre su Steve erano perfetti, adeguati a lui, e i fianchi stretti, scolpiti da addominali perfetti. L'uomo sospirò e si stirò nel sonno, così Lori si allontanò veloce, recuperò le valigie e altrettanto velocemente salì a cambiarsi. Una camicetta senza maniche verde e un paio di jeans le sembrarono una tenuta abbastanza adeguata per il ritorno al lavoro, così, dopo una doccia, si vestì, per poi tornare a scendere, evitando di guardare Steve, che ancora dormiva, russando leggermente. La donna cominciò a preparare la colazione e, frugando in tutti i pensili, trovò l'occorrente per preparare dei pancakes. Mentre spadellava, sentì che Steve si stava svegliando. Forse l'uomo non ricordava la notte precedente, fatto sta che Lori sentì una pistola che veniva caricata.

“Chi sei?” chiese Steve, con la voce ancora impastata.

Lori, senza scomporsi, si voltò sorridendo, con i pancakes in mano.

“Calma comandante, ti ho solo preparato la colazione!” poi scoppiò a ridere vedendo la maglietta con cui l'uomo aveva dormito: una vecchia t-shirt stinta di G.I. Joe.

“Ti prego, dimmi che di notte non diventi il tuo alter ego indossando quella maglietta!”

“Ehi, ieri sera io non ho riso, anche se sembravi un nano con i vestiti di un gigante.” disse Steve, abbassando la pistola.

“Ok, ok, pace. Ecco qui, pancakes caldi con sciroppo d'acero. Senti, perchè hai sciroppo nascosto ovunque?” chiese Lori, mentre Steve si avventava sul piatto, senza rispondere, guardandola sottecchi.

“Allora?...no, non me lo dire! Ho scoperto la passione segreta dell'invincibile comandante McGarrett?”

“Lo ammetto. Lo sciroppo è la cura contro tutto, secondo me. Quando mi capita di non riuscire a risolvere un caso, ne butto giù qualche cucchiaio, e poi mi concentro meglio.”

“Questa storia sa molto di Braccio di Ferro.”

“Già.”

Finirono di mangiare in silenzio, e Steve disse che sarebbe andato a farsi una doccia, mentre Lori cominciava a sistemare la cucina.

“Ah, comandante...” Steve si girò verso di lei “Fossi in te smetterei di dormire con la pistola sotto il cuscino. Ti rovina la pettinatura.” l'uomo sorrise, salendo le scale.

Dopo venti minuti Steve scese con la tenuta d'ordinanza, pantaloni cargo e t-shirt grigia, chiamando Lori.

“Ehi, Lori, sei pronta? Ti do un passaggio in ufficio, che ne dici?” non udendo risposta si guardò intorno, e intravide Lori in giardino, che guardava il mare.

Prese due tazze di caffè, e attraversò il prato consegnandone una alla donna.

“A che pensi?” chiese Steve dopo un po'.

“Al mare. Alle onde, che continuano ad infrangersi. Può accadere qualunque cosa, ma loro continuano la loro vita, vanno, vengono...ecco, vorrei avere questa capacità.” rispose lei, asciugandosi una lacrima.

“Tu non sei come le onde, tu sei come gli scogli. E sono migliori, perchè le onde vanno e vengono, ma gli scogli restano fissi, fermi, cambiano aspetto, si modificano, ma restano sempre lì, in attesa che qualche altra onda arrivi, per passargli sopra come la precedente.”

“Grazie.”

“Figurati. E ora forza, agente Weston, andiamo al lavoro.” Steve le circondò le spalle con un braccio, e insieme rientrarono.

Dopo pochi minuti erano al quartier generale di Five-0: quando la squadra vide Lori, la sommerse di domande, abbracci e baci.

“Ma che ci fai qui?” chiese Kono.

“Sono tornata, e ho deciso di restare qui, sempre se mi volete.”

“Certo che ti vogliamo, vieni qui, fatti abbracciare!” disse Danny, dirigendosi verso la donna.

“Ragazzi, niente è sicuro devo ancora parlare con il Governatore, ma credo che non ci saranno problemi. Sentite, visto che Max sta ancora facendo l'autopsia e siamo ad un punto morto, che ne dite se io e Lori andiamo dal grande capo, mentre voi rivedete i video delle telecamere di sorveglianza della banca?”

“Ok capo.”

“Lori, andiamo.”

I due si incamminarono verso l'ufficio del governatore, ma furono intercettati dalla segretaria, che li bloccò, perchè l'uomo era impegnato. Steve però non le prestò attenzione, e si diresse verso l'ufficio, dove il governatore Denning stava parlando al telefono, presumibilmente alla moglie.

“Si Claire, tornerò per cenare con tua madre, ma non ti aspettare niente di più che un buonasera, chiaro? E poi...” accorgendosi di McGarrett si bloccò “Tesoro, devo andare, ti richiamo più tardi.”

“Comandante, vedo che non ha perso il vizio di non bussare, eh? Prego, si accomodi. Cosa posso fare per lei?”

“Dovrebbe reintegrare una persona nei Five-0.”

“Cosa? E chi?”

Steve si girò e fece un cenno a Lori, rimasta nascosta fino a quel momento.

“Agente Weston, come mai è qui alle Hawaii?” chiese il governatore, stupito.

“Buongiorno signore. Sono venuta per riavere il mio vecchio lavoro, a Washington non mi sentivo a casa come qui.”

“Quindi, fatemi capire. Lei, comandante, vorrebbe che io reintegrassi Weston nella sua squadra, senza il permesso della Sicurezza Nazionale, senza chiedere nessuna autorizzazione.”

“Esattamente.” rispose, convinto McGarrett.

“Signore, ho preso un periodo di pausa dal DHS, e vorrei che questo diventasse definitivo, ma se non ho nessuna opportunità qui, torno al mio lavoro.”

“Agente Weston, so che riaverla qui sarebbe una risorsa preziosa, ricordo con piacere tutti i casi risolti brillantemente, ma devo ricordarle che non dipende da me, ma dai suoi capi a Washington. Farò il possibile, ma non le prometto niente, entro il pomeriggio avrete notizie riguardanti la questione. E ora scusatemi, ma ho un incontro con il capo della polizia.” disse l'uomo alzandosi, porgendo la mano ai due agenti.

Usciti dall'ufficio, Lori fermò Steve per un braccio.

“Grazie davvero.”

“E di cosa? Saremo noi a guadagnarci, riavendoti in squadra, e di conseguenza, anche il governatore.”

“Senti Steve, volevo chiederti un'altra cosa. Posso rimanere da te finchè non trovo un appartamento? Ho già cominciato a cercare, ma non sarà facile.”

“Puoi rimanere quanto vuoi, ad una condizione.”

“Qualunque cosa.”

“Devi rifarmi quei pancake, neanche Danny li fa così buoni.”

Lori sorrise e tese la mano.

“Affare fatto!”

I due agenti tornarono in ufficio, dove la squadra aggiornò Lori sul caso che stavano seguendo, e ricominciò a lavorare serenamente, quasi come se la donna non se ne fosse mai andata.

Stavano seguendo il caso di un agente della DEA, ritrovato morto nelle acque del porto, dove era stato presumibilmente per almeno una settimana, prima che il mare ne restituisse i pochi resti. Max, che entrava in quel momento, aveva avvertito il comandante che sarebbe stato molto difficile identificare il corpo, e, soprattutto, scoprirne la causa della morte.

“Agente Weston!”

“Ciao Max, è un piacere rivederti.”

“Torni stabilmente sull'isola?”

“Lo saprò per certo questo pomeriggio.”

“Mi fa piacere. Appena lo saprai avvertimi, organizzerò un'altra festa, come l'ultima volta, Sandy.” disse l'uomo, strizzandole l'occhio.

“Ci puoi contare, cocco.” rispose Lori, stando al gioco.

Danny li fissava sgomento, ma poi ebbe un'illuminazione.

“Oh, certo, la festa a tema cinematografico. Sandy, Danny Zuko, Grease...ora ricordo.”

“Io ricordo invece che tu e il comandante McGarrett non avete nemmeno avuto la cortesia di rispondere.” disse Max.

“Te l'ho già detto, pensavo che quella fosse una mail spam, scusa! La prossima volta avvisami verbalmente.”

“Certo, e da cosa ti vestiresti?”chiese Lori.

“Beh, Chewbecca potrebbe essere un'ottima scelta, non servirebbe neanche che ti cercassi un costume, basterebbe solo che ti levassi la camicia.” disse Steve, raggiungendo gli altri attorno al tavolo, facendoli ridere di gusto.

“Ah ah. A te mancherebbe solo una fascetta per Rambo vero? I mitra li conservi al posto dei cereali?”rispose Danny, ma prima che i due cominciassero a battibeccare, Max li interruppe.

“Comandante, ho i risultati dell'autopsia: l'uomo è morto annegato, ma dai lividi che ha sul collo, ho buoni motivi di credere che sia stato tenuto sotto acqua.”

“Era un uomo addestrato al combattimento, non è possibile.”

“Invece è possibilissimo, soprattutto se prima si viene drogati con una massiccia dose di GHB.”

“La droga dello stupro? Quindi drogato e poi annegato. Perchè accanirsi? Dopo averlo intontito, sarebbe bastato un colpo alla testa.” disse Kono.

“Chi l'ha ucciso voleva che somigliasse ad un incidente. Dobbiamo ricostruire tutti i percorsi fatti dall'agente Derringer, da quando è sbarcato a quando è sparito, secondo me non è affogato dove lo abbiamo ripescato, altrimenti il corpo non sarebbe in così cattivo stato.”

“Giusta osservazione comandante. Sembrerebbe infatti che il corpo sia stato usato come nutrimento da molti pesci, durante il periodo in cui è stato in mare.”

“Che schifo, Max, ti prego, smettila.” disse Danny disgustato, guadagnandosi un'occhiataccia dal medico legale.

“Va bene, grazie Max, ci vediamo. Kono, tu e Chin parlate con i suoi colleghi, dovrebbero essere ancora qui sull'isola, chiedetegli il motivo della loro visita alle Hawaii. Danny, io e te torniamo sul posto dove è stato ripescato, magari abbiamo dimenticato qualcosa. Lori, tu...”

“Io cerco i suoi movimenti e controllo i bollettini delle maree e delle correnti, così ci faremo un'idea di dove può essere stato.” Steve si bloccò, sorpreso dal fatto che quella donna riuscisse ancora a leggere le sue espressioni prima che lui terminasse le richieste; sperò ardentemente che il governatore gli desse buone notizie il più presto possibile.

 

“Buone notizie ragazzi, venite qui.” disse Steve, entrando seguito da Danny.

“Hai trovato l'assassino?” chiese Kono.

“No, meglio. Dov'è Lori?”

“Ero al telefono con la Guardia Costiera. Che succede?”

Steve infilò una mano in tasca, poi la allungò verso la donna.

“Lori Weston, ti dichiaro ufficialmente membro reintegrato a tempo indefinito dei Five-0.” aprendo la mano, le restituì lo scintillante distintivo che aveva conservato nella scrivania durante quegli anni.

Tutti abbracciarono la donna, felici di riaverla finalmente in squadra, legalmente, e, quando toccò a Steve, Lori lo strinse calorosamente, ringraziandolo, ben sapendo che, dietro quella tempestività, c'era stata la sua impazienza e la sua cocciutaggine.

“Il governatore mi ha detto che ha dovuto fare un po' di pressione, ma che, alla fine, a Washington sono stati felici di liberarsi di te.” disse l'uomo, sciogliendosi dall'abbraccio.

“Sono davvero felice, ora posso dire di essere tornata davvero a casa.” rispose Lori, commossa. “Forza, rimettiamoci al lavoro.”

“Bene, ma stasera usciamo a festeggiare tutti insieme, chiamiamo anche Max, Joe e Kamekona, che ne dite?” propose Steve “Pago io.”

Tutti lo guardarono stupiti, poi fu Danny a rompere il silenzio.

“Ragazzi, portatevi il portafogli, mi raccomando.”

Ridacchiando, il team si rimise al lavoro.


Ciao a tutti! Ecco qui il nuovo capitolo, spero vi piaccia! Grazie mille a Benny868 e a MihaelaIacob per le due recensioni, continuate così! A presto!

  
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