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Autore: Heilig__    28/07/2014    9 recensioni
Guardò attentamente il suo riflesso, allentando il nodo della cravatta scura, fin troppo stretta. Quella mattina portava una camicia bianca sopra ad un paio di pantaloni scuri, coordinati ad un'elegante giacca nera.
Il grande giorno era arrivato.
Ormai non si parlava d'altro nel quartiere. D'altro canto, tutti conoscevano i futuri sposi.
Diede un'occhiata al suo orologio da polso: la cerimonia sarebbe iniziata tra un paio d'ore.
Non si sentiva per nulla pronto, ma cercò comunque di farsi coraggio.
Si sistemò il fiore che si era appuntato sulla giacca, all'altezza del cuore e si passò una mano tra i capelli biondi, quando un dettaglio riflesso nello specchio lo fece voltare verso il tavolo alle sue spalle.
Vi si avvicinò, osservandolo attentamente: c'erano un paio di bottiglie di birra vuote, messe accanto ad un bicchiere. C'erano poi diversi fogli accartocciati qua e là, qualche penna ed alcuni testi di canzoni ancora da ultimare.
In mezzo a tutte quelle scartoffie, lo sguardo del giovane fu catturato da una busta, il cui colore - un rosa tenue - spiccava tra tutto quel bianco.
Su di essa, Bill stesso aveva scritto “Per Ella”.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Tokio Hotel non mi appartengono in alcun modo.
Ciò che è qui scritto è frutto della mia fantasia e non è assolutamente a scopo di lucro.
Peace x


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Era una fresca mattinata di marzo ad Amburgo.
Finalmente, dopo giorni segnati da un'incessante e fastidiosa pioggerellina primaverile , un pallido sole faceva capolino dietro le ultime nubi grigie rimaste, mentre una leggera brezza soffiava sulla città, portando con sé un pungente odore di umido.
Bill aspirò un'ultima boccata di fumo, mentre, appoggiato al davanzale, osservava con sguardo vacuo la strada su cui la finestra della sua stanza dava. La gente camminava sui marciapiedi con fretta, stringendosi di tanto in tanto nei propri cappotti, nel tentativo di proteggersi dalle folate di vento.
Il ragazzo spense il mozzicone ormai consumato della sigaretta nel posacenere e prese a tamburellare con fare distratto sul marmo del davanzale, continuando ad osservare la frenesia con cui le persone percorrevano il marciapiede sotto la sua finestra e le auto che sfrecciavano veloci sull'asfalto. Sospirò, lanciando un ultimo sguardo fuori dalla finestra, che poi chiuse, e si allontanò dal davanzale, andando davanti al grande specchio appeso ad una delle pareti bianche che circondavano la sua camera.
Guardò attentamente il suo riflesso, allentando il nodo della cravatta scura, fin troppo stretta. Quella mattina portava una camicia bianca sopra ad un paio di pantaloni scuri, coordinati ad un'elegante giacca nera.
Il grande giorno era arrivato.
Ormai non si parlava d'altro nel quartiere. D'altro canto, tutti conoscevano i futuri sposi.
Diede un'occhiata al suo orologio da polso: la cerimonia sarebbe iniziata tra un paio d'ore.
Non si sentiva per nulla pronto, ma cercò comunque di farsi coraggio.
Si sistemò il fiore che si era appuntato sulla giacca, all'altezza del cuore e si passò una mano tra i capelli biondi, quando un dettaglio riflesso nello specchio lo fece voltare verso il tavolo alle sue spalle.
Vi si avvicinò, osservandolo attentamente: c'erano un paio di bottiglie di birra vuote, messe accanto ad un bicchiere. C'erano poi diversi fogli accartocciati qua e là, qualche penna ed alcuni testi di canzoni ancora da ultimare.
In mezzo a tutte quelle scartoffie, lo sguardo del giovane fu catturato da una busta, il cui colore - un rosa tenue - spiccava tra tutto quel bianco.
Su di essa, Bill stesso aveva scritto “Per Ella”.
Il ragazzo la afferrò con mano tremante, aprendola. Al suo interno vi era una lettera, scritta diversi mesi prima. Le parole erano state scritte con una calligrafia elegante, senza sbavature.
Bill non riuscì a trattenere un sospiro mentre rileggeva ciò che aveva scritto.

Ti amo Ella, e voglio passare con te il resto della mia vita.

In quella lettera, aveva espresso tutto il suo amore per quella giovane dai lunghi capelli corvini e i grandi occhi verdi che con il suo dolce sorriso l'aveva stregato.
Si erano incontrati ad una festa un paio d'anni prima, ed era stato un colpo di fulmine.
Bill non ricordava di aver mai perso la testa in quel modo per una ragazza.
Si era innamorato altre volte, certo, ma nulla era paragonabile a ciò che provava per Ella e, rileggendo la lettera, se ne rendeva sempre più conto.
Peccato che non fosse mai riuscito a dirglielo di persona.
Il giovane prese un respiro profondo, riponendo la lettera nella busta, che mise sul tavolo.
Avrebbe dovuto dare quella lettera ad Ella diverso tempo prima, senonché lei l'aveva preceduto, innamorandosi perdutamente di Joseph, figlio di un rinomato fiorista della città.
In quel momento si era sforzato di credere che fosse solo una fase, che si trattasse solo di un'infatuazione momentanea. Le aveva sorriso teneramente, lasciando poi che lei gli raccontasse del suo incontro con Joseph e di come i due avevano finito per innamorarsi.
Non durerà, si era detto.

Ma ora, mentre si preparava al matrimonio di Ella e Joseph, a cui l'ignara ragazza l'aveva invitato, chiedendogli di farle da testimone, Bill capiva di essersi sbagliato: l'aveva persa.
Si sedette sul bordo del materasso, prendendosi la testa tra le mani, e si lasciò sfuggire un lamento quando pensò che quella lettera d'amore, quelle parole non dette non sarebbero mai arrivate a destinazione. Sarebbero rimaste per sempre un segreto tra lui e il foglio su cui erano scritte.










Buon pomeriggio, Aliens!
Ebbene sì, eccomi qui con una nuova shot!
Devo ammettere che ultimamente mi sto dando ad OS piuttosto malinconiche, che, ad essere onesta, non mi sono mai piaciute. Ma alla fantasia non si comanda (?), e quindi ecco qui una shot su un Bill piuttosto triste che vede l'amore della sua vita sposarsi con qualcun altro. Ugh, non lo auguro a nessuno.
Spero che nonostante tutto questa OS vi sia piaciuta!
Aspetto le vostre recensioni.
Un bacione a tutte e a presto,
Heilig
   
 
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