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Autore: BehindInfinity    07/09/2008    3 recensioni
scritto per un piccolo contest inglese, questo mini racconto è la versione italiana di quello che sarà presentato. Il tema è avere come protagonisti Hidan e Kakuzu in una storia non sentimentale.
con accenni (più o meno espliciti) al film Kill Bill e il meno conosciuto John Doe (fumetto tutto italiano U_U), ecco il racconto.
Genere: Generale, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hidan, Kakuzu
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Vuoi un caffè?” non risposi, ancora piuttosto scioccato, ma lui si mosse verso la cucina, continuando a medicarsi la faccia e sicuro che la mia non-risposta corrispondesse a un sì, come era sempre stato. Lo seguii verso la cucina, continuando a massaggiarmi la testa, mentre lui scavalcava il cadavere di un altro uomo, avvicinandosi ad uno strano apparecchio: “Ti credevo morto” gli dissi: “Anche io” rispose infastidito frugando in un armadietto senza voltarsi: “Come hai fatto a tornare in vita?” “Lo prendi sempre senza zucchero?” un’altra cosa che mi aveva sempre dato sui nervi è quando mi ignorava: “Ti ho chiesto come cazzo hai fatto a tornare in vita!” mi lanciò un’occhiata veloce, per poi tornare a lavorare con dei pacchetti: “Perché non me lo racconti prima tu?” “Perché sono stato io a farti la domanda per primo” “è un argomento che non mi interessa. Tu l’hai introdotto, se vuoi una mia risposta, voglio sapere prima la tua. Altrimenti non vedo perché io debba essere obbligato a raccontare una cosa che non mi interessa mentre tu no”.

Sia maledetto tu e la tua dannata logica inversa; neanche un minuto che ti parlo e già voglio ucciderti, un nuovo record: “Jashin non lascia morire i suoi figli, mi ci è voluto un po’ di tempo prima di ricompormi e uscire da quella dannata buca” mentre raccontavo, mi sembrava di sentire ancora il dolore del mio corpo ricomporsi e la fatica prima di poter respirare di nuovo. Non che respirare fosse un’azione fondamentale per me: “e ora eccomi qui” “Per quanto sia un padre che vuol bene ai suoi figli, Jashin ci ha messo 5 anni prima di farti rivivere” “Sai che non mi piace questo tipo di sarcasmo” “Sai che non mi piaci tu” allungò la tazza di caffè verso di me e l’afferrai: “Mi hanno distrutto 4 cuori” non potei trattenere una risata, mentre lui mi lanciò uno sguardo furioso: “La mia fortuna è che quell’imbecille di Kakashi non sa che il cuore si trova a sinistra e non a destra, così il suo colpo è andato a vuoto” mentre parlava faceva dondolare il suo piede vicino al cadavere dell’uomo, muovendogli la testa: “Mi fecero l’autopsia e, quei grandi medici erano troppo impegnati a controllare l’effetto della mossa del loro bambino prodigio sulla mia schiena per accorgersi che c’era ancora un cuore. E che, soprattutto, batteva, piano, ma batteva” risi di nuovo, immaginandomi un’equipe di espertissimi medici aprirgli la schiena e discutere l’entità della ferita, mentre lui era ancora vivo: “Mi volevano lasciare lì per continuare a studiarmi, ma non gli diedi quest’opportunità; dopo un paio di giorni, uccisi uno di quegli stronzi che mi giravano intorno e me ne sono andato” “E poi?” “Sono scomparso dalla circolazione, ho cambiato il mio aspetto, mi sono preso un altro nome e ora uccido gente per chiunque mi offra una cifra abbastanza alta da spingermi a uccidere” Mentre raccontava, mi immaginavo tutti i passaggi della sua esistenza, nella minima precisione; lo conoscevo abbastanza bene da poter visualizzare come abbia agito: “Effettivamente, senza quella specie di turbante tipo Lawrence d’Arabia non ti avevo riconosciuto” risi, mentre finivo il mio caffè. Gli posi la tazza vuota e, appena si voltò, non potei evitare di sottolineare il suo cambiamento d’abbigliamento: “davvero, non ti avrei mai riconosciuto…non avrei mai immaginato di poterti vedere senza cappuccio e, soprattutto, non avrei mai immaginato che tu avessi i capelli” mentre ridevo delle mie stesse parole, la mia stessa tazza di caffè mi volò a pochi centimetri dal volto, schiantandosi contro il muro alle mie spalle: “Un’altra battutaccia del genere e, ti giuro, ti appendo al muro, come un poster. Sai che lo faccio” “Certo, certo, questa del poster l’avrai ripetuta fino allo sfinimento” indietreggiai, avevo capito di averlo provocato abbastanza da farlo arrabbiare quanto bastava per scatenare una rissa. Uno dei miei passatempi preferiti, lo ammetto: “Vieni qui, stronzo, vieni!” lo istigai: “Appendimi al muro! Forza! Non c’è più nessuno che ti rimprovera se uccidi un tuo compagno” afferrò un gruppo di coltelli dal ceppo sul piano cottura e me li lanciò addosso. Uno solo mi colpì di striscio alla spalla e mentre mi voltai, lo vidi prendere una specie di forchettone, pronto a cacciarmelo negli occhi, se una voce proveniente dal piano superiore non l’avesse fermato. Ci voltammo entrambi verso il soffitto: “Complimenti” fischiai: “Bel lavoro. Lasci anche la gente viva”. Approfittò della mia distrazione per infilzarmi la spalla col forchettone; indietreggiai urlando: “Stronzo!” “Non lascio mai il lavoro incompleto” sibilò, avanzando verso le scale, ignorando completamente i miei sforzi di liberarmi dell’arma.

Non potei fare altro che seguirlo al piano di sopra. Con un forchettone nella spalla.

 

 

Ecco alcune risposte alle domande nelle recensioni (grazie a chiunque abbia letto la prima parte del racconto XD)

 

A Xellor: sinceramente non avevo pensato alla falce… purtroppo è rimasta un particolare rimosso fin dalla stesura dello scheletro della storia, quindi mi sa che non lo sapremo mai XD. Grazie della lettura^^

 

A ElderClaud: grazie per la segnalazione del rating, penso proprio che la debba cambiare in giallo^^ per quanto riguarda l’ambientazione, si svolge in un mondo più vicino al nostro che a quello originale di Naruto (ho pensato che avrebbe reso il tutto un po’ più veritiero).  Grazie della recensione^^

 

A eneaelia: è incredibile trovare un altro fan sia dei Maiden che di Kill Bill! >.< e ti assicuro che appena finita questa storia andrò a leggere anche quella che mi hai consigliato XD. Questa parte del racconto è forse quella che risente di più delle influenze di Kill Bill (pensa solo al combattimento tra la Sposa e Vernita…) e non ho potuto resistere a inserire la battuta di Vernita sul caffè^^ grazie della lettura^^

  
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