Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: GiuliaBk    07/09/2008    8 recensioni
Reira è la tipica secchiona che non si cura del look ed indossa enormi occhiali da vista. E' innamorata di uno dei ragazzi più belli della scuola, Bill Kaulitz tornato a scuola dopo una tournee. Riuscirà Mary a cambiare il look della sua migliore amica per farle conquistare il cuore del bel Bill???
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA

Eccomi con la mia seconda fic sempre sui miticissimi Tokio Hotel.... spero che anche questa sia di vostro gradimento come la precedente^___^

Bene detto questo vi lascio al primo capitolo^___^ ditemi cosa ne pensate Ok??^_-

Kussen^+^

 

PREMESSA:

I TOKIO HOTEL NON MI APPARTENGONO(CI STO ANCORA LITIGANDO CON DAVID). QUESTA STORIA E’ FRUTTO DELLA MIA FANTASIA PERCIO’ NON HA SCOPO DI LUCRO

 

Capitolo 1 – Reira –

 

Lo guardai nei suoi meravigliosi occhi nocciola in cui mi perderei per l’eternità.

Ci baciamo, tu guidi le mie mani sotto la tua maglietta che poco dopo finisce sul pavimento della mia camera.

Mi levi la mia facendomi stendere sul letto mentre tu continui a baciarmi il collo. Ti stacchi per guardarmi e mi sorridi. Ti riavvicini piano a me, vuoi risentire il sapore delle mie labbra.

 

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNN

 

“Ma porca…”

 

Do’ un colpetto alla sveglia, mettendo fine a quel rumore straziante che mi sveglia ogni mattina. Non riesco a credere di averlo sognato di nuovo. Sapevo che sarebbe stata la mia dannazione a vita… ma fino a questo punto!

Mi alzo e senza troppa allegria mi metto gli occhiali dirigendomi verso l’armadio.

Indossai un paio di jeans, una maglietta e un maglione presi a caso. Mi raccolsi i capelli in una coda e misi ai piedi le solite converse. Presi lo zaino e andai a raggiungere mia madre in cucina. Ogni volta che la vedevo, mi chiedevo sempre come potevo essere sua figlia. Se avessi avuto anche solo un decimo della sua bellezza non avrei tutti i problemi che ho per convincermi ad andare a scuola.

Non mi era mai dispiaciuta la scuola visto che non avevo mai considerato un peso lo studio. Ma quando ero entrata alle superiori tutto era cambiato.

Che stupida, non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Reira, ho 18 anni e frequento l’ultimo anno del ginnasio di Magdembourg. Sono abbastanza alta, di carnagione bianchissima da vera tedesca, capelli neri portati fino alle spalle e occhi azzurri. Secondo mia madre non sarei una brutta ragazza, se non fosse per gli occhiali che sono costretta a portare dall’età di 8 anni.

Finisco in fretta la mia colazione ed esco di casa per dirigermi verso la scuola. Sono quasi arrivata nella mia classe, quando sento una mano sulla mia spalla. Mi volto e incontro lo sguardo di una delle poche persone che mi fa passare bene questa tortura.

 

- Ehilà Reira!! E’ da un secolo che non ci vediamo^_^-

- E’ vero, ciao Mary^-^-

 

Lei è Mary, la mia migliore amica. Ci conosciamo dalle elementari e siamo come due sorelle. E’ un po’ più alta di me, capelli biondi lunghi fino alle spalle, occhi verdi. Nonostante i nostri caratteri siano totalmente diversi, ci troviamo benissimo insieme. Penso di non parlare a sproposito quando dico che è l’unica in classe con cui vado d’accordo. Le devo molto, se non fosse per lei avrei mollato questa scuola, nonostante i miei voti siano i più alti della classe.

Entriamo e posiamo le cartelle al nostro posto. Distinto guardo uno degli ultimi banchi vicino alle finestre, ma come al solito è vuoto.

Mary se ne accorge ma non mi dice nulla, ormai si è abituata visto che lo faccio ogni giorno.

 

- Ah Reira, devo dirti una cosa.-

- Non puoi dirmela più tardi?-

- No, adesso! Si tratta di lui.-

 

Improvvisamente smisi di prendere i libri ed ascoltai la mia amica.

 

- Ho sentito in giro che oggi lui e suo fratello tornano a scuola.-

 

Non riuscì a trattenermi e sorrisi felice. L’ultima volta che li avevo visti a scuola era stato ad aprile, poi erano spariti. Loro sono sempre così, stanno a scuola per due o tre mesi e poi se ne vanno, tornando al loro lavoro frenetico.

Non feci in tempo a chiederle quanto sarebbero rimasti, che dalla porta entrò il nostro nuovo prof di tedesco.

Mi guardai indietro ma il suo banco era ancora vuoto. Il professore aveva appena iniziato l’appello quando entrò nell’aula un ragazzo alto, con alcune ciocche di capelli sparate in aria e gli occhi pesantemente truccati.

 

- Tu sei?-

- Kaulitz… Bill Kaulitz-

- In ritardo già il primo giorno Kaulitz?-

- Lo so, mi scusi… non succederà più-

- Vai a sederti-

 

Bill si allontanò sicuro fino all’ultima fila di banchi, dove il suo amico Andreas gli aveva tenuto un posto libero.

Si salutarono sorridendosi mentre il professore iniziava la lezione.

Mi giro verso di lui, lo vedo e sorrido. Non male come inizio d’anno.

  
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