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Autore: thatswhatfriendsarefor    29/07/2014    10 recensioni
SPOILER 6X23
La macchina di Castle è in fiamme in un fossato e Kate attonita guarda tutta la sua vita andare in fumo.
Come potrà andare avanti? Cosa è successo veramente?
La nostra personalissima versione della 7x01 e 7x02.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'E se l'inizio fosse stato diverso?'
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CAPITOLO 9 – Anne, mani di forbice

Poi si reca nella stanza in cui avrebbe dovuto trascorrere la sua prima notte di nozze con suo marito, si getta sul letto senza neanche spogliarsi e piange fino ad addormentarsi.

 

Castle sente la sua aguzzina che sparecchia, dietro la tenda che divide la camera da letto dalla cucina. La ascolta canticchiare o forse sarebbe meglio dire gracchiare una canzone d’amore. Quella cosa gli dà decisamente fastidio, lo fa ritornare con la mente alle giornate libere in cui Kate si dedica a cucinare cantando con la sua voce armoniosa e melodiosa mentre lui sistema la tavola con particolare cura e si diverte a scegliere dalla sua fornita cantina il vino più adatto alla serata.

Per fortuna Anne ha accettato di dormire, non pensava fosse così arrendevole.

Avrebbe fatto finta di essersi addormentato come un pupo fino a mattinata tarda, sperando che Kate e gli altri nel frattempo lo avrebbero trovato. Castle si augura con tutto il suo cuore che a quest’ora abbiano capito che non è morto nell’incidente e lo stiano sicuramente cercando. Con l’auspicio che il Capo Brady non si sia messo in mezzo, altrimenti Anne avrà tutto il tempo per abusare di lui e di ammazzarlo!

Udendo passi, che rimbombano nel pavimento di legno, Castle reclina la testa di lato e finge di essere assopito.

Anne lo guarda e, vedendolo dormire, fa una smorfia di disappunto. Ha preparato una cena coi fiocchi e stanno già andando a letto, per di più senza aver mangiato.

Non è questo che aveva sognato.

Non è questo che aveva previsto di fare la sua prima notte da sola con il suo fidanzato.

E sprecare cibo e occasioni è una cosa che non tollera assolutamente.

Si avvicina al letto dalla parte di Castle e gli accarezza dolcemente la testa. Si china per baciarlo ma si ferma a pochi centimetri dalle sue labbra come a voler memorizzare quel momento.

Si abbassa e lo bacia.

Un bacio casto.

Il contatto con la pelle morbida della bocca dell’uomo le risveglia l’adrenalina e l’eccitazione che ha in corpo. Si avvicina nuovamente e assapora piano, lentamente, le labbra del bell’addormentato.

Castle fa fatica a rimanere fermo e a mantenere il suo respiro regolare. Il disgusto che prova va oltre ogni sua aspettativa. La nausea gli contorce lo stomaco, a digiuno dalla mattina, e lo tradisce con un sonoro gorgoglio. Rimane inerte, nonostante Anne lo stia baciando e lo stia lambendo seguendo il contorno della sua bocca. Ironia della sorte in una vita precedente, che ormai gli sembra davvero lontana anni luce, avrebbe gradito questo trattamento.

Fermo, deve restare, fermo.

Immobile.

Deve far finta di dormire, anche se è davvero poco plausibile che una persona non si svegli quando un’altra sta cercando in tutti i modi di farti schiudere la bocca a forza con la lingua.

Tiene i denti serrati e decide di provare la carta del movimento nel sonno, girando la testa dall’altra parte.

Anne si solleva e si porta le dita della mano sulle labbra. Ora che lo sa, ora che conosce il suo sapore non può aspettare fino alla mattina successiva.

Deve averlo.

Subito!

Deve essere suo.

Adesso!

Torna velocemente in cucina e prende il trinciapollo che aveva lasciato in bella vista sul tavolo, sapendo che le sarebbe potuto essere utile.

Castle sente all’improvviso il tocco di un oggetto metallico e freddo che gli sfiora una caviglia e in un attimo si rende conto che la pazza gli sta tagliando i pantaloni dello smoking. E’ arrivata fino alla parte superiore delle cosce quando inizia a sudare freddo. Il pensiero del trinciapollo nelle mani di una squilibrata, vicino ai gioielli di famiglia, lo terrorizza letteralmente. Non fa a tempo a concludere questo pensiero che un dolore profondo nella gamba lo fa urlare.

“AAAAAHHHHH CHE FAI?” esclama spalancando gli occhi e tirando su la testa per vedere l’entità della ferita. Sangue copioso sta velocemente imbrattando i suoi pantaloni.

Anne non gli risponde, né lo guarda. E’ di nuovo in uno stato di trance. Sembra essere in un altro mondo. Si volta verso il comò, apre un cassetto e tira fuori un grande telo di plastica. Prende la caviglia di Castle e la solleva, infilando l’incerata sotto entrambi gli arti.

Castle non riesce ad opporsi, neanche facendo resistenza con il peso. La posizione delle gambe allargate gli ha tolto la sensibilità ed è da un po’ che il formicolio gliele rende insensibili e incapaci di fare forza.

“Oh Ricky, non ti preoccupare tesoro” lo rassicura Anne con voce dolce “non ti devi impensierire per le lenzuola che si macchiano, starò attenta.”

Castle spalanca gli occhi ancora di più, se possibile.

Anne, nel frattempo, dopo aver protetto la biancheria continua il suo lavoro di svestizione. Passa il trinciapollo chiuso sopra i boxer di Castle, sporcandoli di rosso. Accarezza il rigonfiamento virile col metallo, più e più volte, finché non decide di finire il lavoro tagliando i pantaloni anche dall’altro lato. In men che non si dica Castle si ritrova steso nel letto ammanettato a braccia e gambe divaricate coperto solo dalle mutande.

Una situazione che non preannuncia niente di buono.

“Anne, adesso basta. Ho capito quello che vuoi fare ma non mi piace farlo legato. Desidero fare sesso con te, ma non voglio essere incatenato, voglio poterti toccare!” Castle è talmente disperato che prova la carta dell’accondiscendenza. Gli ripugna ciò che ha detto ma confida che, una volta liberato, la riesca a sopraffare. E’ pur sempre una donna e, per quanto sia grande, lui è più alto e più grosso e ha qualche rudimento di difesa. Cerca di cacciare in quel momento l’immagine degli allenamenti di kickbox a cui Kate lo ha costretto diverse volte, dicendogli quanto fosse importante che potesse difendersi da solo nel caso che lei non fosse stata in grado di farlo. Peccato che non riuscivano mai a terminare quelle sessioni: puntualmente finivano rotolandosi per terra in tutt’altra questione affaccendati.

 

“COSA HAI DETTO? Come ti permetti di dire che vuoi fare SESSO con me? Non sono una maledetta puttana, NON SONO COME QUELLA POLIZIOTTA CHE TI SBATTI OVUNQUE!” comincia ad urlare Anne, che reagisce in modo assolutamente diverso da come Castle si aspettava “io sono la tua fidanzata e tu farai l’amore con me, come lo dico io!”

A quel punto Castle sente di aver perso su tutti i fronti. Non sa cosa quella pazza abbia in mente di fargli ma, qualunque cosa sia, sarà terribilmente spiacevole.

Anne prende il trinciapollo ormai imbrattato di sangue e lo ferisce all’altezza del costato. Un taglio di almeno una decina di centimetri, fortunatamente non troppo profondo.

Castle non reagisce.

Non urla.

Cerca velocemente di capire come comportarsi prima di ritrovarsi tagliato a fettine.

“Oh poverino, ti fa male?” gli chiede improvvisamente preoccupata e calma. Poi si abbassa su di lui e inizia a baciarlo ovunque. Le labbra seguono i muscoli tesi del suo addome e le mani lo accarezzano, una col trinciapollo pericolosamente aperto ma fortunatamente tenuto piatto.

Anne scende sempre di più e si concentra sull’unica parte ancora coperta.

“Anne smettila! Non voglio! Sono fidanzato con un’altra donna. Prendine atto. Posso essere tuo amico se vuoi, posso … posso firmarti degli autografi o …. Ecco! Ho trovato: posso farti diventare la protagonista del mio prossimo romanzo che dedicherò a te, SOLO A TE” Castle è sfinito, quelle attenzioni in un territorio ormai felicemente ad uso esclusivo di Kate lo stanno davvero torturando nell’animo e prova quell’ultima carta a sua disposizione. E’ sollevato perché sembra che la cosa funzioni.

Anne infatti alza la testa e lo guarda sorridendo.

“Faresti davvero questo per me?” chiede speranzosa.

“Certo” risponde leggermente rincuorato.

Anne è così felice che si avvicina e lo bacia con passione per mostrargli tutta la sua gratitudine. Poi in cuor suo decide che deve ringraziarlo a dovere facendogli provare quello che nessuna donna è riuscita mai.

 

In una villa non troppo lontana negli Hamptons, Kate si sta facendo la doccia. Sono le tre del mattino e non è riuscita a chiudere occhio se non per un’oretta scarsa. Spera che Castle stia bene ma non è tranquilla per niente. Non dopo aver saputo da Esposito che il fucile in questione inietta anestetico. Questo la l’ha rassicurata, nel senso che apparentemente Anne Jones non lo vuole morto ma, considerando le notizie che le ha dato Paula su quella fan, non è per nulla serena. Quella donna soffre sicuramente di una doppia personalità. Ha scritto a Castle lettere di minaccia perché Nikki Heat non era ispirata a lei, ma allo stesso tempo è iscritta a tutti i fanclub, anche a quello ufficiale, e frequenta attivamente molti blog su di lui, osannandolo.

L’acqua scroscia fredda sulla sua testa. Ha voltato con decisione il miscelatore perché ha bisogno di una doccia ghiacciata che la tenga sveglia. Si guarda velocemente allo specchio ignorando le profonde occhiaie e la ruga in mezzo alla fronte, quella che, quando è preoccupata, non sparisce mai. Si lega velocemente i capelli in una coda e ripone gli orecchini regalati da Martha in un portagioie nella mensola sopra il lavandino, guardandoli con rammarico. Li indosserà un giorno, di nuovo. Ha bisogno di crederci in questo momento con tutta se stessa. Si infila una maglietta e i jeans senza neanche essersi preoccupata di asciugarsi bene.

Scende in cucina dove trova Martha davanti alla macchinetta del caffè.

Quando la sente, si gira e le porge una tazza, quella con la scritta bianca I Love NY che risalta dentro un cuore rosso. Le sorride. Esternamente impeccabile come sempre ma con gli occhi rossi e velati di lacrime.

“Ti stavo aspettando e ti ho preparato il caffè. Ne hai bisogno” le dice con dolcezza e con un filo di voce.

“Grazie Martha.” risponde Kate.  Poi poggia la tazza sul bancone, le si avvicina e la abbraccia. Entrambe scoppiano in lacrime silenziosamente, ma tutte e due cercano di riprendersi subito, mantenendo quell’abbraccio un po’ più a lungo. Kate è la prima a scostarsi, prende Martha per le braccia e guardandola dritta negli occhi le fa una promessa.

“Martha, lo troverò. Lo troverò e lo riporterò qui da te, da Alexis e da me” aggiunge forzandosi di sorridere e di infondere così coraggio alla mamma di Rick “Siamo le sue donne e non possiamo fare a meno di lui.”

L’attrice è commossa e per la tensione non riesce a parlare. Abbraccia solo nuovamente Kate e mentre la stringe forte le sussurra “Ho piena fiducia in te, figlia mia. Lo troverai. E sarete felici, cara, come vi meritate di essere.”

In quel momento Esposito e Ryan si affacciano in cucina.

“Prendete ragazzi, il caffè. Bevete e andiamo. Non ho intenzione di aspettare un minuto di più, con o senza Brady, io vado. Intanto chiamo la Gates” dice tutto d’un fiato. E con l’adrenalina che ha iniziato già a circolarle nelle vene.

“Non occorre, Kate. Sono qui. Andiamo”.

 

Angolino delle autrici:

Anne sembra essersi presa quello che voleva, nonostante Rick abbia cercato in tutti i modi di difendersi, ma quella virago armata di trinciapollo pare invincibile.

Gli amici del dodicesimo, capitanati da Beckett e Gates, danno inizio alla ricerca. Riusciranno a trovarlo prima che sia troppo tardi?

E una sola parola per tutti voi: GRAZIE! Di cuore.
Debora e Monica

  
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