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Autore: KH4    29/07/2014    3 recensioni
Un titolo semplice per una raccolta di quattro one-shot con le coppie AstralxYuna e VectorxYuna come protagoniste, di cui una quinta che decreterà il finale con la coppia da voi più amata.
N.b: Gender Bender/ Triangolo/ OOC.
 
1)Love. (Keyshipping.)
2)Disdain. (Negativeshipping.)
3)Fear. (Keyshipping.)
4)Madness. (Negativeshipping.)
5)Kindness. (Negativeshipping.)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Asutoraru /Astral, Bekuta/Vector, Yuma/Yuma
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender, Triangolo
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Disdain.
/Middling./
 
 
 
Per te volli essere speciale, unico: un Angelo incantevole dalle lunghe ali bianche,
con il marcio decorato di limpidi sorrisi per nasconderne la meschinità.
Perché mai un Diavolo avrebbe potuto rapire tanta innocenza senza prima aver fatto di essa
la propria ragione di vita.
 

 
Non ci credo! Se tu! Proprio tu! –
- Come? –
- Sì! Sì! Non posso sbagliarmi! Sei…Oh…Aiuto..!!! –
- Attento! –
 
SBRAM!!!
 
Mediocre.
Non ci fu termine diverso che potesse esprimere al meglio la persona che Vector fissò con falsa ammirazione e a cui ruzzolò magistralmente addosso sotto gli occhi dell’intera classe, trascinandosi dietro un’intera fila di banchi e i rispettivi occupanti. Insignificante, per quella completa mancanza di doti e talenti – compreso un sex appeal abbondante quanto un’asse di legno - che in altri prendevano vita al minimo richiamo.
 
Yuna Tsukumo avrebbe dovuto rappresentare tutto fuorché un ostacolo ai suoi piani, non certo una motivazione valida per scomodarlo e fargli prendere in mano la situazione, anche se si trattava del partner umano del Numero Originale. Spiare il Mondo Terrestre con gli occhi di chi aveva plagiato e farne impregnare le vite di spietata vendetta sarebbero dovuti bastare a distruggere quel poco che rimaneva del Mondo Astrale senza che ci fosse bisogno del suo personale intervento.
In fondo aveva scelto la Terra fra tanti altri potenziali pianeti proprio per l’eccessiva debolezza e malleabilità dell’animo dei suoi abitanti: una leggera pressione su ciò che più amava ed ecco che la sua tanto decantata nobiltà era pronta a marcire nel fango e a sacrificare chiunque pur di ottenere quanto bramava.
 
A Vector le cose facili non erano mai piaciute. Troppo tediose, piatte, incolori e del tutto prive di stimoli. Una delle molte ragioni per cui aveva speso gran parte del suo tempo a intessere una trama che imprigionasse e legasse indissolubilmente le sofferenze da lui stesso aizzate col desiderio di vederle distruggersi a vicenda.
Aveva cosparso briciole ovunque, elargito promesse a chi camminava nella disperazione e salvato la vita a chi non aveva esitato a regalargli la più completa fiducia. Un piano che, però, nel suo distribuire minuziosamente odio e rancore, non aveva dato troppo peso a quel minuscolo e inetto lumino armato di sudicia Speranza a cui era praticamente saltato addosso e a cui adesso stava stringendo le mani con infantile enfasi, sotto gli occhi vorticanti di quest’ultima per come stesse venendo travolta da un’allegria che lui già gustava pienamente ricambiata senza troppi sforzi.
 
- Non sai come sono felice di conoscerti! – Esclamò raggiante, senza smettere di muovere le braccia con le mani di lei chiuse fra le sue – Io sono Rei! Rei Shingetsu! Il tuo più grande fan! –
- P…Piacereee…! – Biascicò lei, sballottata dal movimento energico – Ma adesso lasc… -
- Ci speravo tantissimo di finire nella tua stessa classe, è da quando sono arrivato in questa città che non vedevo l’ora di poterti incontrare e adesso mi sembra di sognare! - Continuò bellamente, ignorando la voce intontita della malcapitata, la cui unica colpa era l’avere un’amica mattiniera che quel giorno l’aveva trascinata fuori dal letto e fatta arrivare in orario a scuola – Ho un sacco di cose da chiederti e…Ti senti bene? Non ha un bell’aspetto. –
- Aiutooo… -
 
Yuna ci stava provando a liberarsi da quella presa compulsiva, blandi tentativi che Vector sentì attraverso il contatto con la pelle che cercava di scivolare via prima di ritrovarsi con i polsi svitati, ma le sue dita nascondevano ossa di titanio allenate a sbriciolare durezze ben più consistenti di un corpo umano.
Un paio di minute mani come quelle avrebbe potuto frantumarle senza darle il tempo di accorgersi del pericolo o così lentamente da costringerla a supplicare pietà per il troppo dolore. Il che non gli sarebbe dispiaciuto affatto.
 
- Ho esagerato? Scusami tanto -, ridacchiò, lasciandola infine andare e grattandosi la nuca con gesto imbarazzato –A volte mi faccio prendere troppo la mano… -
- A volte? L’hai praticamente travolta! – La compagna di banco della corvina, una ragazza dai capelli smeraldini acconciati con un nastro arancione, lo fulminò con occhiataccia eloquente, accostandosi all’amica – Tutto a posto, Yuna? –
- Hyaaah... – La corvina ciondolò col capo non ancora del tutto rinsavito. Neppure sulle montagne russe lo stomaco e la testa le si sarebbero rivoltati fino a farle passare la voglia di un ultimo giro.
- Oh, no! Stai male?!? Mi dispiaceee! Non era mia intenzione! – Si scusò nuovamente lui, disperato, cominciando a inchinarsi ripetutamente davanti alle due ragazze con un rammarico che trasparì di perfetta sincerità nei suoi grandi occhi viola – Whaa!!! Non ne faccio mai una giusta! – Uggiolò poi, raggomitolandosi su se stesso – Io volevo solo conoscere il mio idolo e adesso lei mi odia… -
- Cosa? Chi dovrei odiare, io? –

Una mano leggera gli picchiettò dolcemente sopra la soffice chioma color mandarino, esortandolo a dar mostra di quel faccino adorabile di cui nessuno avrebbe mai sospettato la reale crudeltà. Ad aspettarlo c’era il sorriso dell’umana dal cuore ingenuo dentro di cui si sarebbe tanto insinuato da diventarne un pezzo unico e insostituibile, così amato da renderne la perdita un dolore straziante. 
 
- Ammetto che l’inizio non è stato dei migliori, ma mi riesce già difficile detestare i miei amici figurarsi chi non conosco! – Esclamò allegra lei, ripresasi a tempo record, per poi tendergli la mano – Rei, giusto? Felice di conoscerti. –
- Uh? Cosa? Oh! – Tre secondi per dare l’impressione di essere un autentico moccioso di dubbia intelligenza e ricambiò la stretta con ansia infantile, un’altra sfaccettatura di quel carattere innocente costruito nei minimi dettagli e che esibiva con invidiabile nonchalance.  – Tantissimo piacere, Yuni- Hime-chan! -

Ad un fugace bagliore dorato che rimbalzò con luccichio opaco sul suo viso, il Bariano approfittò di un attimo di distrazione per volgere gli occhi verso il basso.
La Chiave dell’Imperatore scintillò nel viola profondo delle sue iridi risvegliandone sfumature sinistre assopite. Un gioiello antico e pesante che al collo della ragazza calzava vistosamente; strapparglielo di dosso avrebbe velocizzato i tempi e risolto tutti gli inutili grattacapi che un duello comportava, ma l’energia Bariana che gli scorreva calda e velenosa nelle vene ne aveva congelato la tentazione al cozzare contro l’alone protettivo andato a disperdersi nell’aria quand’era caduto addosso alla mocciosa; un fascio dai contorni di astratta consistenza dorata, flebile e invisibile a ogni essere mortale eppure percettibile per chiunque serbasse la più piccola goccia di malvagità.
 
Lo vedeva bene, Vector, ne sentì la pungente essenza penetrare e tranciare le oscurità adamantine racchiuse nel guscio di carne umana e respingerne gli influssi nocivi.
La principessina era schermata, protetta da un potere opposto al suo. Un solo artiglio troppo vicino alla sua gola e si sarebbe ritrovato su Barian col corpo ustionato e le ossa maciullate. Da un simile monile non ci si poteva aspettare altro, fin troppo logico; inoltre, anche senza quell’impiccio, Yuna non glielo avrebbe mai regalato: da come se l’era sistemato e rigirato fra le dita per controllare che non una sola scheggiatura ne deturpasse la superficie metallica, era evidente che la premura per esso andasse ben oltre la mera superficialità.
 
Altra cosetta da aggiungere alla sua già lunga lista di obiettivi da raggiungere.
 
- Se voi due avete finito con le presentazioni, vorrei iniziare la lezione. – Il professor Kay troneggiò su di loro con le braccia conserte e uno sguardo che di rimprovero aveva ben poco, ma a cui nessun suo studente avrebbe disobbedito – Shingetsu, puoi andarti a sedere là in fondo… -
- Cosa?!? No! No! No! Voglio stare vicino a Yuni-Hime-chan! – E prima ancora che la suddetta potesse tornare al suo banco, lui la trascinò nuovamente in basso e la stritolò in un abbraccio compulsivo che rischiò di soffocarla.
 
A Vector le cose facili non erano mai piaciute, vero. E l’assistere all’immediato sgretolarsi del suo piano aveva fatto nascere in lui un assetato desiderio di rivincita su quel viso la cui nuca era premuta contro il suo torace e che teneva a sé fregandosene di quanto stupido stesse apparendo. Era semplicemente ridicolo che un esserino tanto insulso incarnasse un pericolo per Barian e per lui in particolare, la riluttanza a considerarla tale gli inquinava la mente di gorgoglii instancabili. Eppure dentro di sé non riuscì a non ridere di gusto, a ringraziarla con sorriso sadico per la meravigliosa opportunità che gli aveva ignaramente concesso, per avergli fatto realizzare quanto poco divertente fosse stato il primo atto della loro guerra. Abituato a manovrare le coscienze altrui non si era mai esposto alla luce del sole, ai rischi o alle imprevedibilità che certe azioni comportavano, mentre ora aveva la possibilità di giocare sul campo, stare dalla parte avversaria e osservare in tutta tranquillità la creatura fluttuante che da lì in poi avrebbe dovuto far finta di non vedere.
 
Chissà quanto brava sarebbe stata la cara Yuna a proteggere il suo amico spettro dal Diavolo vile e infido che invece avrebbe concentrato tutte le sue attenzioni su di lei, quanta eroica caparbietà avrebbe chiamato a sé prima di morire dissanguata d’ogni scintilla vitale e con l’anima divorata dalle zanne che nascondeva insieme alle ali e agli artigli in quel corpo fastidioso.
 
Ci divertiremo un mondo insieme, vedrai. – Una promessa sibillina che avrebbe fatto di tutto per mantenere.




Note di fine capitolo.
Capitolo introspettivo e introduttivo sulla Negativeshipping antagonista alla Keyshipping di questa raccolta. Dopo tanto riflettere su come introdurre questo paring, ho pensato a una rivisitazione dell’incontro fra Yuma e Vector, concentrandomi sui pensieri di quest’ultimo e sui suoi obiettivi almeno in questa fase iniziale; l’idea di mettere già qui qualcosa di “romantico” non mi andava, i colpi di fulmine non sono esattamente il mio stile, ma non disperate: il terzo e il quarto capitolo, per chi avesse trovato i primi due un po’ vuoti, saranno molto più “attivi”, diciamo, dove i legami verranno approfonditi al massimo delle mie possibilità. Per ora, con questo primo capitolo ho raccolto un voto per la AstralxYuna e due per la VectorxYuna. Come sempre, ringrazio tutti quanti voi lettori e recensori per il seguirmi. Spero di non deludere le vostre aspettative e che non ci siano errori. Un bacione a tutti quanti! (Ultima cosa: è possibile che salti l’aggiornamento di agosto per riposarmi, ma la cosa non è sicura. Auguro a tutti quanti voi delle bellissime vacanze estive!!!).
  
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