Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: I_m a cool baka girl    29/07/2014    1 recensioni
Death The Kid è un nuovo studente del 3°anno alla Shibusen, è distaccato e silenzioso e per questo ha un gran fascino sulle ragazze.
Allo stesso tempo, di notte, è un assassino specializzato nei Kishin e per svolgere il suo lavoro usa due pistole ed è noto con il nome di Death Angel anche per la sua abilità nell'usare delle ali meccanizzate.
Nessuno è a conoscenza della sua doppia identità anche perché lui la nasconde molto bene.
È alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto e di cui non sa che pochi dettagli che erano scritti nel diario di sua madre, morta quando aveva solo tre anni, perché vorrebbe sapere il motivo dell'abbandono.
La coppia principale è Kid x Liz
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Death the Kid, Kishin Ashura, Liz Thompson, Sommo Shinigami, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo mesi e mesi di assenza, tra mancanza di idee, scuola, internet sparito e campo scout da cuoi sono tornata alle 19:02 di oggi finalmente aggiorno!!!
Scusate ancora per il ritardo e buona lettura!


CAPITOLO 6-IDENTITÀ SVELATA: MI FIDO DI TE.

“Liz, andiamocene. Patty starà bene.”disse freddo Kid avvolto nell’abbraccio caldo della ragazza.
La ragazza annuì sciogliendo l'abbraccio e prendendolo a braccetto.
“Se Patty muore l'ammazzo, Dottore.”avvertì un'ultima volta Kid.
“Ricevuto. Ma sicuro di non voler sapere PROPRIO niente?”chiese Stein.
“Sicurissimo. Andiamo Liz, devo anche dirti una cosa...”guardò un'ultima volta indietro ed uscì dalla stanza.
In poco tempo arrivarono nella piazza di Death City ed il ragazzo guidò Liz fino ad un bar dove le offrì un gelato e poi s'incamminarono lungo delle vie più tranquille fino a raggiungere un parco.
Finirono il gelato poi Kid parlò “Fino a quando intendi tenerlo nascosto ai tuoi amici?”chiese guardandola negli occhi.
“D-di che stai parlando?”
“Del fatto che ti hanno sfrattata. Ti ho visto dormire su una panchina vicino alla scuola in questi ultimi giorni, tornando da lavoro. Perché non l'hai detto a nessuno?”.
Il cuore della ragazza iniziò a battere più forte, le guance le diventarono tutte rosse.
“Perché non volevo farli preoccupare....In fin dei conti non me la sto' cavando male...”sussurrò
“Da quanti giorni non mangi? Da quanti giorni non dormi al caldo? Da quanti giorni non vivi in una casa confortevole? Da settimane, mesi?” “Kid, io..-” “Sò cosa si prova a non avere niente, Liz.”la interruppe lui, poi le fece un impercettibile sorriso. “Se vuoi a casa mia c'è una stanza in più, non mi dispiacerebbe avere un po' di compagnia. Allora ti va?”le porse la mano che la ragazza afferrò timidamente “Grazie Kid.”
=======================================================================================
Kid era uscito per andare alla Hakai Kishin, facendo attenzione a non svegliare la ragazza addormentata sul divano in pelle nera.
Quella volta la missione era differente dal solito: avrebbe dovuto affrontare una strega di grado S e catturarla.
Quella volta avrebbe dovuto fare attenzione.
Il covo della strega si trovava poco fuori da Death City e si trattava di un decadente magazzino di una vecchia fabbrica ormai inutilizzato da tempo.
Vi entrò facendo attenzione a non fare rumore ed esplorò la zona in cerca di un qualche indizio circa la presenza della strega.
Verso mezzanotte, sentì dei passi provenire dal corridoio e, grazie alle sue ali, si sollevò da terra fino a raggiungere il soffitto della stanza in cui si trovava poco prima che entrasse anche la strega: era una donna piuttosto alta, con occhi nocciola dalla pupilla allungata, capelli biondi corti dietro con due ciuffi che le ricadevano sul davanti intrecciati tra loro sulle punte ed indossava un vestito aderente e lungo nero. Sulle braccia aveva tatuate delle frecce.
Alzò lo sguardo e lo fissò con i suoi occhi “Ma guarda chi abbiamo qui. Un burattino della Hakai. Vediamo quanto ci metto ad ucciderti.”rise.
“Sarai tu a morire, strega Medusa!”disse freddo prima di evocare le sue fidate armi.
=======================================================================================
Liz si era da poco svegliata nel bel mezzo della notte, a causa di un incubo che da un po’ di tempo faceva quasi ogni notte.
Non lo aveva raccontato a nessuno perché non c’erano molti particolari, ma quella volta era stato diverso: quella notte aveva visto tutti i protagonisti del terribile sogno e ne era spaventata.
Perché nel sogno lo vedeva morire.
Vedeva morire il ragazzo di cui si era inconsciamente innamorata nel peggior modo possibile.
Per questo voleva parlarne con Kid, sperando che non si arrabbiasse se lo avesse svegliato alle due del mattino.
Bussò piano alla porta della stanza del ragazzo molte volte, ma non ricevendo alcuna risposta decise di entrare comunque.
La stanza la trovò vuota, il letto intatto segno che non aveva dormito.
A differenza di come se l’era aspettata, la stanza era di un bianco abbagliante in contrasto con le pareti completamente nere del resto della casa: c’era una finestra che si vedeva appena si entrava ed era coperta da tendine in velo grigie, sotto di essa c’era una scrivania in plastica lucida nera con alcuni inserti in metallo su cui erano posati vari libri, un pc fisso, una lampada, ed uno stereo, in parte a questa c’erano a sinistra un mobiletto grigio con i libri di scuola e nell’ ultimo ripiano c’erano anche dei pupazzi, a destra c’era un lungo ed alto armadio che occupava quasi i ¾ della lunghezza del muro e subito dopo c’era un tavolo in vetro con sopra un televisore al plasma e vari telecomandi, di fronte c’era il letto che aveva le coperte rosse con un teschio grande al centro bianco che sopra aveva buttata la divisa scolastica, alla porta erano appesi dei ganci che fungevano da attaccapanni e la moquette era bianco-argento.
Fece qualche passo all’interno, come ad aspettarsi che il ragazzo spuntasse da qualche zona in ombra o che la sorprendesse da dietro.
Ma non successe.
Fece per uscire ma notò un biglietto sulla scrivania indirizzato a lei “Se ti stai chiedendo dove sono non preoccuparti. Sono semplicemente a lavoro e tornerò poco prima dell’alba quindi non restare sveglia, dormi e ti spiegherò domani mattina. Buonanotte, Kid.”.
Liz richiuse la porta e tornò a stendersi sul divano cercando di dormire, avendo scarsi risultati.
Continuava a pensare a Kid ed al sogno che aveva fatto in cui lui moriva.
Sì perché ormai aveva capito che si era innamorata del ragazzo, dei suoi occhi dorati, dei suoi capelli corvini con quelle tre strisce bianche solo da un lato, del suo comportamento freddo e distaccato ma al tempo stesso rassicurante e protettivo, del suo essere sempre così diverso e misterioso. Amava tutto di lui.
Si ricordava anche di quando si erano ritrovati solo loro due al club di sparo, dopo la scuola.
Sentì bussare alla porta d’ingresso ed a malavoglia andò ad aprire.
Si ritrovò davanti una ragazza con lunghi capelli bianchi fino al bacino, grandi occhi neri e la bocca aperta in un sorriso intimidatorio che ai lati aveva dei cerchi neri, la frangetta era coperta da un cappello a punta afflosciata a tesa larga arancione su cui era disegnata una faccia, portava una maglia a maniche lunghe aderente grigia come le calze, sopra portava un vestitino da sopra il ginocchio nero a pois bianchi e degli stivaletti dal polpaccio bianchi.
Era accompagnata da un uomo alto con corti capelli neri come gli occhi, il sinistro era coperto da una benda, portava una maglia termica aderente nera, pantaloni lunghi a strisce bianche e nere ed una camicia legata alla vita con la stessa fantasia e dei sandali.
“Chi siete?”chiese Liz preoccupata.
“I nostri nomi sono Elka e Free. La nostra signora ci ha chiesto di portarti da lei che c’è qualcuno che desidera vederti.”le rispose l’albina prendendole il polso.
La bionda cercò di dimenarsi, di sfuggire alla presa della ragazza per richiudere la porta ma l’uomo la trascinò fuori e la prese a sacco di patate iniziando a correre per ritornare dalla padrona.
=======================================================================================
Liz aveva appena finito di cambiarsi per poi dirigersi verso il poligono di tiro: portava dei pantaloncini azzurri elasticizzati con cuciture e ricami neri, una canottiera gialla con un ‘WOW!’ scritto in nero davanti e delle scarpe nere comode; i capelli erano raccolti in due code basse con fiocchi a righe gialle e azzurre, il ciuffo era fermato da alcune mollette nere e portava un
cappellino con visiera bianco.
Arrivò in fretta alla postazione ed aspettò che anche il nuovo membro del club arrivasse.
Prese una pistola automatica con entrambe le mani e si mise a sparare ai vari bersagli, centrando sempre il centro tranne di uno abbastanza lontano nonostante ci provasse ripetutamente ma i proiettili a malapena lo sfioravano.
Poi sentì partire un unico colpo da dietro che andò a colpire l’esatto centro di quel bersaglio.
Si girò e vide Kid con una pistola impugnata in una mano: portava una canottiera larga nera e dei bermuda in fantasia militare con una catena attaccata su un fianco, ai polsi aveva dei polsini con una croce disegnata marroni e bianchi e indossava delle converse alte marroni.
Alle dita medie delle mani, aveva infilati i soliti anelli a forma di teschio.
Dietro di lui c’era l’insegnante.
“Liz, lui è Kid. Penso che vi conosciate già, siete nella stessa classe!”aveva detto.
Da quel giorno aveva scoperto che Kid sapeva già usare le pistole, così come la maggior parte delle armi da fuoco, e che ne aveva anche di proprie ed erano diverse dalle altre per via del loro aspetto e della loro potenza ma soprattutto per il peso.
Aveva anche scoperto che il ragazzo sparava utilizzando due pistole, una per mano, ed impugnandole al contrario con il mignolo sul grilletto e che era molto preciso e veloce.
=======================================================================================
 Kid schivò l’ennesimo attacco ‘Vector’ della strega senza subire molti danni.
Il combattimento si era portato fuori dall’edificio, distrutto in molti punti e rischiava di crollare da un momento all’altro.
Il ragazzo trasformò le pistole in mitragliatrici e premette i grilletti.
Medusa venne colpita dalla maggior parte dei proiettili ma la sua espressione rilassata non sparì, ma si fece più marcata quando vide arrivare una ragazza ed un uomo che trasportava un’altra ragazza che si dimenava cercando di liberarsi.
Kid sentì la voce fin troppo familiare della ragazza che urlava di lasciarla andare “Liz!!”urlò a sua volta, pentendosi appena la ragazza lo vide con le ali aperte che scendeva verso di lei “Kid!!”.
Il moro liberò la ragazza dalle presa di Free e la abbracciò, stringendola sempre di più mentre si alzava in volo.
“Dove credi di andare ragazzino?”gli chiese la strega parandoglisi davanti e colpendolo con violenza, portandolo a sbattere contro un muro precario che si sgretolò appena Kid lo colpì.
Il ragazzo aveva un obiettivo: proteggere Liz e riportarla a casa senza che si ferisse, per questo quando Medusa l’aveva colpito l’aveva stretta forte a se evitando che si ferisse con i pezzi del muro crollato.
“Kid…che stà succedendo? Chi sono queste persone?”gli chiese in un sussurro lei, spaventata come mai in vita sua.
‘Non posso combattere con Liz in braccio e nemmeno se la lasciassi a terra, potrebbe essere anche più pericoloso… dannazione che devo fare?!’pensò Kid alla ricerca di un modo per andare via da lì.
“Hei, Death Angel!! Non mi dirai che è tutto qui quello che sai fare?!”urlò una voce maschile dalla sua sinistra, facendolo voltare: era un ragazzo che portava una maglia nera attillata senza maniche con la scollatura larga e alta infilata in pantaloni bianchi larghi dal polpaccio che sul fondo avevano una lamina di ferro che era anche attorcigliata alla vita a mo’ di cintura ed ai piedi portava degli anfibi neri con la punta in ferro. Le mani erano fasciate e sulla spalla destra spiccava il tatuaggio di una stella nera. I capelli azzurri a punta ricordavano la forma di una stella e le pupille gialle a forma di stella con sfondo grigio ed una katana in mano.
“Black*Star!!”Kid era molto stupito ma al tempo stesso felice di vedere l’amico di fianco a lui.
“Non stupirti troppo e pensa ad andartene con la bambolina! Qui ci penso io! Tsubaki, modalità shuriken!”la spada s’illuminò di blu e la figura allungata si restrinse a delineare i contorni di un’arma a quattro lame curve ed un foro al centro per poterlo lanciare.
Kid aprì le sue ali e spiccò il volo con un salto, allontanandosi velocemente dal luogo della battaglia con una Liz terrorizzata in braccio che lo guardava.
In lontananza si sentivano i rimbombi dello scontro tra Medusa e Black*Star.
=======================================================================================
Kid aveva fatto distendere la bionda sul divano e le aveva portato un bicchiere d’acqua per farla calmare. Sapeva perfettamente che sarebbe stato difficile spiegarle tutto, ma sperava che Liz gli credesse.
“Kid…- sussurrò lei voltandosi- …Grazie.”gli disse semplicemente cogliendolo in fallo.
Il moro arrossì di poco, intento nel togliersi gli indumenti, ad esclusione dei pantaloni, e notò che erano sporchi di sangue fresco dallo scontro con la strega.
La ragazza gli guardava la schiena, domandandosi come si fosse procurato quelle cicatrici, notando anche quelle fresche da cui colava sangue che a lei sembrò nero.
Si alzò ed andò a prendere del cotone bagnandolo con il disinfettante con cui iniziò a carezzare le ferite del ragazzo che, sorpreso, fece per allontanarsi.
“Non muoverti o rischio di farti male.”disse passando il batuffolo bianco su una ferita piuttosto profonda in mezzo alle scapole, non accorgendosi del rossore sul volto del ragazzo.
Mentre la ragazza disinfettava le ferite del moro, ci fu il più assoluto silenzio interrotto da Liz quando gli chiese dove potesse trovare bende e cerotti.
Quando lei passo a fasciarlo, il ragazzo si sentì stranamente in colpa: Liz lo stava medicando con la massima cura, non gli aveva fatto domande sulla battaglia a cui aveva assistito e nemmeno aveva accennato a chiederglielo.
I pensieri della ragazza, invece, erano rivolti a tutt’altro. In primis al fisico del ragazzo ed a quanto fosse cresciuto non solo in altezza: in un mese aveva colmato la differenza di 10 cm che li distanziavano, arrivando ad essere alti uguali, era diventato più muscoloso (forse anche più magro) e la pelle diafana aveva acquisito una luminosità singolare. Pensava anche che i capelli si fossero allungati e che le sarebbe piaciuto passarci le dita in mezzo.
Scacciò l’ultimo pensiero dalla sua mente e finì di passare l’ultimo strato di garza e passò a medicare alcuni graffi che Kid aveva sul viso, in particolare sugli zigomi e sulla fronte, mettendogli dei cerotti.
Quando ebbe completamente finito la ragazza non aspettò a parlare “Anche se vorrei che tu mi spiegassi cosa succede, non sei obbligato a farlo…”lo informò.
Kid la portò gentilmente fino alla sua stanza e la fece sedere sul letto di fianco a se.
“Se ti dicessi che quello che hai visto era un sogno, cosa faresti?”
Ti crederei.”
“Se invece ti dicessi che era la pura realtà?”
Ti crederei comunque.”
“Se non ti volessi dire niente, resteresti?”
Si.
“Anche se potresti ritrovarti in un’altra situazione simile?”
Resterei con te.”
“Se decidessi di dirti  tutto, come ti comporteresti?”
Ti ascolterei senza interromperti mai.”
“Se ti mentissi?”
Ti crederei anche sapendo che stai mentendo.”
“Perché?”
Perché tu non sai mentire.”
Avvicinarono le loro mani.
“Se mi trovassi ancora in pericolo, che faresti?”
Ti salverei ancora.”
“Se non sapessi dove sono?”
Ti cercherei senza fermarmi.”
“Se qualcuno volesse farmi del male?”
Non lo sopporterei.”
“Quanto rischieresti per me?”
Tutto.”
“Se tu mi raccontassi tutto ed io decidessi di restare?”
Sarei felice.”
“E se invece me ne andassi?”
Ne morirei.”
“Perché?”
Perché tengo a te più di quanto possa dimostrare.”
Le loro dita erano intrecciate.
“Liz, ti fidi di me?”
“Certo.”
“E tu, Kid? Ti fiderai di me?”
“Sì. Te lo prometto.”
=======================================================================================
Kid era seduto su una sedia di fianco al suo letto su cui la ragazza dormiva, la mente persa nel ricordo della conversazione avvenuta circa un’ora prima.
Quello semplice e dolce scambio di battute l’aveva distrutto moralmente, lo strato di ghiaccio e pietra che avvolgeva il suo cuore si stava pian piano sgretolando, mandando all’aria tutti i principi su cui aveva sempre basato la sua vita pur di non soffrire.
Cercava di tenere a mente la sensazione, le sensazioni provate quando aveva stretto la mano di Liz. Al calore che aveva provato al centro del petto.
Le guardò il viso, leggermente sporco di polvere, con i capelli che le solleticavano le guance e che avevano riflessi dorati.
Provò come un istinto di attrazione verso quel volto, iniziando ad avvicinarvisi sempre di più, distinguendo anche nella penombra il colore roseo delle labbra.
La sua mente non era più lucida, il caos completo regnava al suo interno dovuto dalla miriade di sentimenti mai provati in maniera così intensa che scoppiavano tutti in una volta.
‘Sono morbide.’pensò il moro, poggiando la testa ormai pesante sulle braccia incrociate vicino alla testa di Liz.
“Buonanotte Liz.”le disse prima di rifarlo un’ultima volta.
Quella notte scoprì che la bionda sapeva di zucchero e cioccolato.

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: I_m a cool baka girl