Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: leonora51    29/07/2014    0 recensioni
A 14 anni Rose è un’orfana come molti altri. O forse no. Cosa succede quando si ritrova catapultata nella foresta incantata e diventa prigioniera della regina malvagia?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Regina Mills
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi ancora qua. Non sono morta … dispersa più che altro!:)
Spero che il 5^ capitolo vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!!


[REGINA POV]
Regina picchiettava le dita sul tavolo della sala da pranzo, mentre aspettava che Rose arrivasse. La ragazzina era un mistero, che sembrava dar vita a più domande con ogni momento che passava. Poteva apparire come una contadinella delle classi più povere, con gli abiti informi e da maschiaccio, ma la tradivano i lineamenti delicati e aristocratici. Chi era? Forse la figlia bastarda di qualche gentiluomo? Quando l’aveva affrontata, con la determinazione brillante negli occhi grigi, avrebbe potuto giurare che la bambina somigliava a una se stessa molto più giovane e testarda. Quella che dietro la schiena di sua madre, si era innamorata dello stalliere... No, non avrebbe fatto bene a tornare su questi pensieri. La ragazza, stava ragionando della ragazza. Lo sguardo di sfida non l’aveva abbandonata neppure per un attimo durante il loro scontro, e le risposte sarcastiche e insolenti parlavano di una bambina tenace, pronta a combattere da sola le proprie battaglie. Un’orfana forse o il frutto di genitori poco amorevoli, dato che nessuno era venuto a implorare per la sua vita, di fronte alla grande e potente regina malvagia. In ogni caso avrebbe dovuto indagare.
In quel momento tutto ciò che contava era che l’aveva affascinata e doveva averla. Non era la prima volta che intratteneva l’idea di prendere con sé un bambino. Uno dei tanti monellacci che affollavano le strade per esempio. Ma erano tutti troppo terrorizzati da lei e un moccioso che passasse tutto il tempo a piangere, sarebbe stato più un impiccio di quanto meritasse. Ma Rose era … perfetta. Forse un po’ più grande di come l’avrebbe voluta, ma con una volontà forte e un’intelligenza brillante e sarcastica, per quanto aveva potuto vedere.
Guardò il padre, seduto alla sua destra e gli diede un sorriso incerto. Per la prima volta dopo tanto tempo era nervosa. Gli aveva detto che era venuta in possesso della ragazzina sotto circostanze strane e sir Henry sapeva meglio che chiedere particolari. Aveva sempre preferito non vedere certe cose, prima il suo trattamento alle mani di Cora, ora i suoi atti da regina malvagia, pensò con una punta di risentimento, che subito scacciò.
Sperava solo che lui e Rose andassero d’accordo, perché se lo scontro di quella mattina era un’indicazione di come le cose sarebbero andate tra loro due, sarebbe servito del tempo per lavorarci su. Ma dove si era cacciata la piccola impertinente? Guardò il prezioso orologio alla parete. Quasi venti minuti di ritardo, era assolutamente inaccettabile.

S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S

Attraverso la porta semichiusa Rose poteva vedere il lungo tavolo da pranzo apparecchiato per tre persone. Alla sua testa c’era sua maestà, in tutta la sua fredda gloria e accanto a lei sedeva un uomo anziano, con una nuvola di capelli bianchi e uno sguardo gentile. Quello che la colse di sorpresa era che non sembrava affatto disturbato dalla presenza della regina. Rose mise da parte il pensiero per un esame successivo, quando una cameriera si avvicinò alla porta. Rapida si nascose in una nicchia e questa entrò nella stanza senza accorgersi di nulla. Si inchinò a sua maestà e fece per parlare, ma la regina la interruppe brusca - Dove è Rose? La mocciosa ribelle rifiuta la mia ospitalità? – l’umore della regina si oscurò notevolmente quando la donna, bianca come un lenzuolo, non rispose. Ci fu il suono di una sedia che veniva spostata – Andrò a prenderla io stessa- quasi ringhiò.
Una guardia le bloccò la strada - Non c’è alcun bisogno che sprechiate tanto sforzo sulla ragazza, vostra maestà. Andrò io a prenderla, se me lo permettete, e oserei dire le insegnerò una lezione che non scorderà- pronunciò con un ghigno impertinente.
La regina strinse la mascella - Levati di mezzo -

Rose lo prese come input per entrare finalmente nella stanza. Dopo aver scoccato uno sguardo feroce alla guardia, si diresse al grande tavolo imbandito e con una sicurezza che non sentiva minimamente, rivolse un sorriso disarmante alla regina furiosa – Vi prego vostra maestà, non c’è bisogno che vi adiriate senza motivo. Sono qui – con la coda dell’occhio vide la mano della donna contrarsi in un evidente segno di impazienza, ma si costrinse a proseguire – Vi assicuro che il mio ritardo è stato del tutto inintenzionale. Il castello è enorme e non ho mai avuto un gran senso dell’orientamento – concluse, senza neppure provare a mascherare il sarcasmo nella sua voce. E poi aspettò per l’inevitabile scoppio di collera. Ma contrariamente alle sue aspettative, la regina non fece una piega, la maschera stoica piazzata fermamente al suo posto.
S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S

[REGINA POV]
Regina si impose di calmarsi, il bisogno di dare una lezione alla piccola impertinente quasi insopprimibile. Fece un paio di respiri profondi, avrebbe odiato perdere la calma di fronte a suo padre. Invece le si rivolse freddamente - Almeno adesso sembri appropriata per il mio palazzo e non un monello da strada- Ed era vero. Andata era la bellezza selvaggia dai lunghi capelli scompigliati e dai vestiti informi. Al suo posto c’era una raffinata giovane donna avvolta in un abito chiaro che ne valorizzava l’incarnato, i lunghi boccoli neri cadevano in onde morbide sulla schiena. La sovrana e la ragazza si squadrarono per alcuni istanti, ciascuna determinata a non rompere il contatto visivo per prima.  Tutto nella bambina, dalla postura, al mento alto allo sguardo fermo urlava determinazione e sfida. Regina trattenne a stento un sospiro del genere lunga sofferenza e indicò la sedia alla sua sinistra – Siediti – Davvero chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stato così difficile avere a che fare con un’adolescente. Rose si avvicinò lentamente al posto indicato senza smettere di fulminarla con lo sguardo.
-Prima che la colazione cominci Rose, vorrei presentarti mio padre, Sir Henry Mills- disse con voce altera. E sentì una forte ondata di irritazione quando la ragazza, con un cenno brusco del capo, sorvolò l’uomo interamente, per rivolgere la sua attenzione alla torta di fronte a lei. Fu questione di un attimo. Un momento prima la bambina stava portando un pezzo di torta alla bocca. Quello dopo il boccone era sparito, insieme a tutto quello che aveva sul piatto, senza che la regina avesse bisogno di muovere un muscolo. Di fronte all’espressione scioccata della bambina, che aveva ancora la forchetta a mezz’aria, la donna si concesse un sorriso soddisfatto. Che durò per quasi due secondi, terminati i quali il sonoro clang della posata d’argento che incontrava il piatto rimbombò per la stanza. Poi niente affatto desolata, la piccola monella ebbe l’audacia di rivolgerle un derisorio cenno del capo e servirsi un'altra fetta di torta.
Con riflessi sorprendenti, la regina le afferrò il braccio in una presa dolorosa – Quante volte devo dirti di tenere sotto controllo il tuo atteggiamento, Rose? Sembra quasi che tu sia desiderosa di essere punita- e rafforzò la presa sul braccio della bambina, che lasciò andare un involontario gemito di dolore. La regina strinse i denti, sapeva che era sbagliato, ma non poteva fare a meno di compiacersi dell’espressione terrorizzata della ragazza.
-E vi prego ditemi vostra maestà – chiese quella, coraggiosamente – Cosa avete intenzione di fare? Vivo già con voi .. dubito possiate trovare una punizione peggiore.
Regina ritirò la mano come se si fosse scottata e se ne stette immobile per diversi minuti, mentre gli occhi prendevano a bruciarle. Sentì Rose guardarla stranamente e lottò per mantenere la sua postura rilassata -Dovresti fare del tuo meglio per accettare la situazione, indipendentemente da come si è creata. Lo rimpiangerai altrimenti-
- E’una minaccia?- chiese Rose con una voce che doveva suonare intimidatoria, ma le sembrava abbastanza sciocca a dire la verità. Aveva ancora molta strada da fare per riuscire a metterla a disagio
- No, non c’è punto a combattere quello che non puoi cambiare – disse neutra – E a questo proposito gradirei discutere le regole del nostro - lottò per trovare la parola – arrangiamento.
L’effetto fu istantaneo -Arrangiamento?- quasi urlò la bambina, alzandosi dalla sedia. Davvero avrebbe dovuto pensarci due volte prima di prendere con sé una qualche contadinella - Nel caso ve ne foste dimenticata sono qui contro la mia volontà e non ho intenzione di seguire le regole di una regina invasata, che ha pensato che sarebbe stato incantevole rapire qualcuno sull’impulso del momento-  disse, mentre gli occhi carichi di sfida assumevano un che di intrappolato, ma non per questo brillavano meno fieri.
-Basta! –affermò con rabbia la regina, alzandosi a sua volta dalla sedia. Poi con voce più controllata, ma più alta di diversi decibel rispetto al normale proseguì - Ti consiglio di non finire quella frase signorina. Questo è il secondo attacco di collera in poche ore e la tua sfacciataggine non sarà tollerata più a lungo in questa casa- Ignorò sia le deboli proteste del padre che la implorava di calmarsi, che l’espressione ribelle della mocciosa e proseguì decisa– Posso legarti alla sedia fino a che non è terminata la nostra conversazione se preferisci.
-Fallo pure –sputò Rose furiosa- Sotto questo bel vestito e la stanza lussuosa sono comunque tua prigioniera – E Regina prontamente la accontentò

S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S-S

Il secondo successivo si ritrovò incollata alla sedia, mentre la regina la fissava freddamente, gli occhi neri illeggibili. Dannazione era così spaventata e incerta e persa ora, bloccata da una forza invisibile mentre sua maestà torreggiava sopra di lei –Lascia che renda questo chiaro, Rose. La tua rabbia è giustificata, ma non tollererò che mi si urli contro-
- Vi aspettate che vi rispetti? –  chiese la ragazza, chiaramente incredula
-Mi aspetto che ti conduca propriamente e che sia in grado di fare un punto senza bisogno di urlare. Non mi importa che mi combatti, è ammirevole e rispetto il tuo coraggio e la tua determinazione, ma ho dei confini, superati i quali ci sarà l’inferno da pagare – le rivolse uno sguardo penetrante e continuò – Mi aspetto che non menti, mai, in cambio cercherò di essere il più possibile onesta con te. Mi aspetto che non provi a scappare, ti assicuro che sarà del tutto inutile e non ti farà alcun bene. Ora, credo di essere stata piuttosto ragionevole e mi aspetto che il tuo comportamento si adatti di conseguenza-
- Ragionevole? Posso ricordarvi che stiamo avendo questa conversazione mentre sono legata alla sedia vostra maestà? – chiese Rose, stringendo i pugni con rabbia.
Quando Regina si chinò su di lei, il volto a pochi centimetri dal suo, Rose non poté fare a meno di arrossire, la mente completamente vuota. Le sue dita andarono ad accarezzare piano i capelli della ragazza, giocando con i suoi ricci - Dovresti stare attenta Rose, il mondo è un posto pericoloso- 
-Con persone pericolose- disse, cercando di non mostrare il suo disagio e fallendo miseramente
- Infatti – concluse Regina e si ritrasse, chiaramente divertita. Fece un gesto della mano e Rose fu libera dalla sedia.
-È tutto o vorreste che fingessi di ritrarmi per la paura?-
Il resto della colazione passò in silenzio.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: leonora51