Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: Oh_darling_beatles    30/07/2014    0 recensioni
Cosa succederebbe se una ragazzina di appena quindici anni decidesse di abbandonare la propria casa, la propria 'famiglia' e i prorpi 'amici' anche solo per un'estate? Il destino lo accetterebbe? Accetterebbe di far fuggire quella ragazzina dal suo passato travagliato e cosparso di rimpianti?
Ma soprattutto le permetterebbe di incontrare quei quattro giovani e folli ragazzi che le avrebbero cambiato la vita?
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Mi spiace signorina, non può portarla con sé.”

“COSA? Non starà scherzando vero?!”

“No signorina, è la verità. Può portare solo un bagaglio a mano..”

“BAGAGLIO A MANO?! Ma questo è uno STRUMENTO DI VITA!”

Giuro che stavo per dare di matto, potrebbero rispedirmi a casa mia, denunciarmi per una qualunque cosa, ma no, non possono impedirmi di portare la mia chitarra con me! Devo escogitare un piano, e anche subito! Potrei schivare i controllori, farmi strada tra i presunti passeggeri, spintonare le hostess e…

“Lasci passare la signorina!” Un ragazzo con i capelli scuri, un caschetto incolto e gli occhi altrettanto scuri interviene con voce autoritaria e con un perfetto inglese, tranne per il particolare accento, carino devo ammettere. L’accento intendo.

“Come scusi?” sento esclamare il controllore sorpreso.
Beh insomma c’era da aspettarselo! Un ragazzino di si e no diciassette anni, con una camicia bianca lasciata con noncuranza fuori da un paio di jeans scuri, gli aveva appena dato degli ordini… insomma ero leggermente sconvolta anche io. Il tempo di girarsi e anche il temibile controllore ammutolisce per poi iniziare a balbettare qualcosa tipo:

“Oh si mi scusi, non avevo capito che la signorina fosse con lei…”

Wow, can che abbaia non morde insomma! Ma… aspetta, io sarei con lui?! Io non lo conosco nemmeno! Magari è un rapinatore, un delinquente, uno stupratore! Sentendo improvvisamente il pericolo invadere la mia ‘preziosa’ vita cerco di filarmela, sempre senza dare nell’occhio e soprattutto senza ringraziare questo presunto ragazzo, o magari è un maniaco… chi lo conosce! Prendo la chitarra, faccio qualche goffo passo indietro, mi volto e…

“Come sta signorina?” Grazie Dio, davvero grazie mille! Proprio ora che avevo deciso di scappare senza dare nell’occhio e finalmente partire, sento una mano poggiarsi sulla mia spalla. Un brivido caldo mi percorre la schiena facendo quasi bruciare il punto sul quale è delicatamente poggiata la mano del ragazzo.

“Se la smettete di chiamarmi signorina, bene grazie!” borbotto inaspettatamente, sorprendendomi di me e della mia improvvisa maleducazione.

“Come ha detto?” chiede lui divertito.

“Oh no niente, dicevo solo che sto bene grazie. Beh, se non fosse stato per lei avrei già preso a pugni il controllore, quindi devo ammettere che mi ha evitato qualche mese di carcere” dico girandomi verso di lui e sorridendo.

“Sono contento di esserle stato d’aiuto allora, si-gno-ri-na” dice ridendo e scandendo fin troppo bene quell’ultima parola con il suo strano accento “Posso sapere il suo nome?”

Mmm poteva saperlo? Infondo quel ragazzo fino ad adesso mi aveva soltanto aiutato e se non fosse stato per lui, ora la mia chitarra sarebbe stata sequestrata da quel simpatico tizio in divisa… ma NO! Cosa mi prendeva?! Il tempo mi aveva insegnato che fidarsi delle persone non porta mai a niente di buono, ed ora cosa faccio? Decido improvvisamente di fidarmi del primo sconosciuto che incontro in aeroporto? Però ripensandoci mi aveva salvato la chitarra e.. No, non potevo essere così cretina e ricadere di nuovo, per l’ennesima volta, nella stessa e stupida trappola! Decido di no, avrei aspettato ancora un po’ per le confidenze, anzi avrei aspettato molto, moltissimo:
 
“Visto che ad avermi salvato la vita è stato lei, vorrei prima sapere il nome del mio salvatore..” dico per guadagnare tempo e permettere al mio cervello di trovare una scusa abbastanza plausibile.

“E va bene ottima mossa, glielo concedo, io sono Geo… Jonathan ! Mi chiamo Jonathan!” Strano, è una mia impressione o ha esitato pronunciando il suo nome?

Osservo attentamente il suo volto, sembra nervoso ma non vuole darlo a vedere. I muscoli  del volto sono tesi e gli occhi si muovono fulminei dal mio volto fino alle sue mani, che si stavano torturando a vicenda “Ora è il tuo turno!” dice alzando lo sguardo, sorridendomi e passando dal lei al tu.

Ancora persa nei lineamenti del suo volto, dimentico per un istante la domanda e mi ritrovo a fissare dubbiosa la punta delle mie scarpe. Quando improvvisamente  vedo le mani del ragazzo sventolare davanti ai miei occhi, come per richiamare la mia attenzione. Sollevo lo sguardo con cautela e mi soffermo ancora sul suo viso: i due occhi color nocciola sono circondati da delle lievi occhiaie violacee, ma sembrano quasi scomparire dietro all’enorme sorriso e al bizzaro taglio di capelli, che lasciava ricadere alcuni indomabili ciuffi sulla fronte del ragazzo, lo stesso ragazzo che ora mi guardava con aria confusa… starà pensando che sono pazza, sicuro.

“Mi chiamo… Gabriella” dico buttando lì il primo nome che mi era venuto in mente.

Ma aspetta… quella che ha sulla spalla è una chitarra?!                                                                               Nemmeno il tempo di riletterci che mi pone subito la domanda seguente..

“Allora Gabriella, dov’è che sei diretta di bello? Sembri la tipica ragazzina ribelle, che scappa di casa con un paio di vestiti e la chitarra in spalla.. non sarai mica una fuggiasca?” dice sorridendomi.                                          
Mmm… perspicace il ragazzo! E poi se non sbaglio.. lui sembra avere il mio stesso aspetto, quindi!

“Sarà.. ma per quanto ne so, sono tutti a conoscenza della mia partenza. Diciamo solo che sto cercando di staccare dalle mie responsabilità, sono alla ricerca della pace” dico ridendo. Già.. la pace. Chissà se l’avrei trovato prima o poi nella mia vita questo tanto agognato stato d’animo..

“Sembra interessante, e dove la staresti cercando questa pace dei sensi, Gabriella?” mi chiede lui sinceramente interessato.

 “A Liverpool. Non so se conosci, una piccola città di porto vicino..”

“Si si, la conosco eccome e credo proprio che saremo costretti a condividere il viaggio. Io vivo lì!”

Ah ecco! Avessi saputo, gli avrei detto il mio vero nome…








NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti, sono finalmente ritornata con il secondo capitolo di questa long! Finalmente qualcosa si è mosso e la giovane Nat si è imbattuta in un certo "Jonathan"! Chissà cosa succederà grazie a questa misteriosa conoscenza.. e inoltre nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresina.. e ho detto tutto! Spero di essere riuscita a mettere in pratica tutti i buoni consigli che mi avete dato nelle recensioni dello scorso capitolo, e spero, in qualche modo, di essere stata all'altezza delle vostre aspettative :)
Inoltre ringrazio ancora tutti coloro che hanno recensito, ma soprattutto vorrei ricevere ancora vostri suggerimenti e/o critiche anche su questo capitolo!
A presto con il terzo ;)
Oh_darling_beatles
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: Oh_darling_beatles