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Autore: kikka_67    30/07/2014    2 recensioni
Dopo gli avvenimenti di N.Y. Odino condanna a morte Loki, ma per amore di Frigga ne salva l'anima, che trasmigra nel corpicino di un bimbo midgardiano, nato morto, ma che improvvisamente si risveglia.
Adam Z. Inward, ha una trentina d’anni, alto, fisico asciutto ma atletico, capelli neri che gli sfiorano le spalle e come dicevo prima, il suo sguardo, di un verde stupefacente è in grado di tramortirti, di ammaliarti o di terrorizzarti, a sua discrezione, secondo me è il suo tratto migliore, sto mentendo spudoratamente, è l’uomo più bello che io abbia mai visto. Roxy ed Egle invece giurano che solo il suo lato B sia degno di nota, mentono anche loro, ovvio. Si tende a denigrare ciò che non si può avere, qualcuno si ricorda la storia della volpe e dell’uva?!
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frigga, Loki, Sigyn, Thor, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il rettore Badden aveva dato il via alle manifestazioni  del Festival delle Scienze e dell’Arte, tediandoci con un discorso breve, per nostra fortuna,  ma alquanto intenso, dedicato per lo più alle personalità e ai giornalisti invitati per l’occasione. Centinaia di persone affollavano  il parco ed in  tutti gli stand c’era gran movimento.
Quello con più pubblico in assoluto, era il banchetto dei baci e al momento il “ dispensatore” di baci era un professore di biologia che assomigliava vagamente a Robert Downey Junior, il poveretto era in seria difficoltà,  alcune alunne erano un po’ troppo intraprendenti e non facevano caso al grande cartello posto davanti al banchetto “SI PREGA DI MANTENERE UN CONTEGNO ADEGUATO E DI RISPETTARE LA DIGNITA’ PERSONALE DEL “DISPENSATORE DI BACI”.
Ogni insegnante aveva degli orari prestabiliti e nessuno si stupì quando alle due del pomeriggio si formò una coda impressionante di giovani e starnazzanti oche in attesa del più interessante  Dispensatore della giornata. Il biondo vichingo si presentò all’ora stabilita salutando con ampi gesti della mano le sue  fans e senza alcun pudore iniziò a regalare grandi baci con schiocco a tutte le ragazze in fila.
Adam e Jane passeggiavano  tra la gente e si fermavano, ogni tanto,  ad osservare gli stand più particolari.
- Non pensavo che mi mancasse così tanto l’atmosfera del campus, le aule, le urla dei ragazzi. Mentre insegnavo non ero molto entusiasta in realtà, ma dopo venti anni di ricerca in continuo movimento, ti assicuro che un po’ di monotonia, non mi spiacerebbe. Potresti continuare tu le mie ricerche ed io mi fermerei un po’ di tempo dietro ad una cattedra…..che ne dici?   – disse Jane osservando un perfetto sistema solare in miniatura, costruito da un ragazzo che la guardava a bocca aperta.
- Jane ne abbiamo già parlato, preferisco “forgiare” nuove menti, nell’illusione che ciò che tento di trasmettere venga compreso e messo in pratica. La fatica è enorme e le delusioni sono all’ordine del giorno, ma sono io che la voglio, questa  vita.  – rispose chiudendo per l’ennesima volta un discorso  che avevano affrontato più volte.
- Solo alcuni alunni mi danno delle soddisfazioni e  una delle migliori  è quella ragazza…che sembra un’adolescente indifesa…..- si fermò sorridendo ad osservare  Devi’ che  mostrava  delle mosse di kingboxing, mentre il suo maestro forniva la spiegazione al pubblico.  Quando il maestro chiese un volontario tra la folla, una mano prontamente si alzò in aria.
Devi’.
Bene….bene…..bene…..adesso ci divertiamo, penso, mentre la professoressa Sifford mi guarda ironica avvicinandosi al palco ed io  ricambiando  lo sguardo tranquillamente,  le consegno un Bokken, che prende ed impugna correttamente.
- Professoressa ha già combattuto? – le chiedo seria, devo sapere se è in grado di difendersi.
- Mi è capitato O ‘brain… - il suo tono non mi piace, così come mi urta la sua postura strafottente e improvvisamente  colpisce  la mia spada violentemente.
- Oh..scusa non eri pronta? – mi chiede falsamente contrita.
- Nessun problema…. – mi chino leggermente a mo’ di saluto senza staccarle gli occhi di dosso ed inizio colpire con forza.
Le dimostrazioni hanno una durata di qualche minuto, di solito, ma l’ animosità con cui combattiamo, monopolizza l’attenzione del mio  maestro che non si prende la briga di fermarci. Dimostriamo entrambe una  padronanza ed una tecnica molto sviluppata della disciplina e ci muoviamo una contro l’altra in perfetta sintonia. 
- La persona che ha comprato tutti i biglietti del professor Inward, sarà ben felice oggi. Ho sentito dire che il tuo amico Steve, attende con trepidazione questa sera… – mi parla abbastanza piano da non essere sentita dal pubblico.
- Può darsi.. – non m’interessa sentire  le sue disquisizioni, so già  dove vuole andare a parare e per zittirla  aumento l’intensità e la frequenza dei colpi.
- Ero  quasi sicura che Inward avrebbe trovato il modo per non espletare, come i suoi colleghi, la prassi che regola quest’iniziativa……Lo sapevi che ha scelto l’ultimo turno?….Nello stesso momento inizieranno i fuochi d’artificio e quindi non ci sarà nessuno ad osservarlo….forse…. – la sua acrimonia  è allarmante, sembra sfogare, nel combattimento, una rabbia antica che sicuramente non è diretta a me.
- Può darsi che preferisca non dare spettacolo di sé….ma sono sicura che rispetterà gli impegni presi…..e forse anche Steve preferisce stare da solo…. –  ribatto con un tono di voce reso più duro dalla fatica di tenerle testa.
- Il tuo amico potrà usufruire dei suoi gettoni solo al banchetto e sarebbe un peccato non cogliere un’occasione come questa…per uno come lui….- sogghigna perfida. Sono tentata di chiederle se sa cosa significhi il termine omofobia, ma preferisco trattenermi.
Alzo nuovamente il braccio per colpire, ma vengo trattenuta dal mio maestro – Penso che possa bastare Devi’… - mi basta il suo tono di voce per comprendere che non ho rispettato  i suoi insegnamenti sulla meditazione e la moderazione dei toni e dei modi davanti all’avversario, il suo motto è con la calma si ottiene tutto…..Non è vero!! Riluttante abbasso il Bokken e accenno nuovamente un inchino a cui la professoressa risponde pacatamente, mentre si allontana.
- Buonasera Sifford, bella dimostrazione! – mormora serio Adam, la donna sobbalza leggermente, non si era accorta di lui.
- Buonasera Inward….grazie dovresti provarci anche tu… - rispose stizzita la donna guardandolo furiosamente fino a che non posò lo sguardo sulla donna che gli era accanto.
- Buonasera Sif…- sussurra Jane , fissandola intensamente.
- Ehm……B-buonasera dottoressa Fosterer, non sapevo avesse raggiunto suo figlio, la prego di scusarmi. Buonasera. – accenna ad un mezzo sorriso tirato e si allontana di gran fretta.
Avevo seguito quel breve scambio di battute tra Adam e la dama bianca e  non riuscivo ad immaginare i motivi che causavano la reciproca avversione. Osservo per un attimo, la professoressa allontanarsi rigidamente ma quando mi giro incontro un paio di occhi verdissimi che mi sorridono allegramente.
- Buonasera Devi’, sono impressionato dalla tua…ehm… aggressiva dimostrazione. Mi ricorderò di non farti andare in collera. – dice affabile.
- Buonasera prof, la ringrazio, ma il merito è solo della professoressa Sifford, m’indispone…va  non accontentarla, domani avrà le braccia un po’ indolenzite come me probabilmente, ma ne valeva la pena…. – rispondo mordace. 
- Devi’, ti presento mia madre, Jane Fosterer . …e questa guerriera è,  Devi’ O ‘brain – disse rivolgendosi alla donna bruna vicino a lui.
- Buonasera dottoressa Fosterer, è un vero piacere conoscerla. – le stringo la mano emozionata.  
- Ciao Devi’, mio figlio mi ha parlato tanto di te e dei vostri esperimenti, mi ha incuriosito molto e visto che mi fermo per qualche settimana, mi piacerebbe assistere al prossimo.
-  Ovviamente è il prof che decide…..ma io sarei onorata di avere una sua opinione! – rispondo entusiasta.
Mentre parliamo un boato esplode all’improvviso dallo stand accanto a noi, un paio di ragazze si stavano azzuffando davanti al vichingo Thorne, che chiaramente non aveva la più pallida idea di come fermare due pazze scatenate che se le davano di santa ragione.
 Sia io che Adam ci avviciniamo subito per cercare di calmare gli animi e vedo che Thorne  non si cura minimamente  del terremoto che ha intorno, il suo sguardo sbalordito è fisso su qualcuno dietro di me e girandomi brevemente  noto che la stessa espressione fluttua sul viso di Jane Fosterer,  ma è solo  questione di un attimo, infatti poco dopo con nonchalance si sistema il soprabito e s’incammina verso un altro stand.


Con un sospiro esco dagli spogliatoi, dopo essermi cambiata, sono stanca morta e con passo strascicato mi dirigo verso il parco,  le ragazze mi aspettano per vedere insieme i fuochi d’artificio,  quando vengo letteralmente travolta da Steve.
- Devi’ mi devi aiutare! – mi sussurra trascinandomi in un angolo al buoi facendomi segno di stare zitta.
Poco dopo avvertiamo dei passi affrettati e vedo Rebecca insieme ad altre nostre compagne fermarsi e guardarsi intorno sospettose.
- S’è nascosto! Ma prima delle dieci lo troverò e gli strapperò dalle mani un biglietto per un bacio di Inward! – dice furiosa mentre si allontana con le altre.
-  Cosa sta succedendo? – chiedo sottovoce a Steve, che agitato mi tappa la bocca con una mano.
- Stai zitta!! Quelle sono fuori di testa! Mi vogliono denudare! Pensano che io abbia i biglietti addosso! – mi sussurra disperato.
- Fifone! Dai, dammi la tua felpa e mettiti la  mia così non ti noteranno più.. – gli dico magnanima.
- Cosa succede alle dieci, esattamente? – chiedo curiosa.
- Devo andare da Inward al banchetto no? – mormora  mentre s’infila la mia felpa.
- E CHE CI VAI A FARE DA LUI AL BANCHETTO?? I biglietti sono miei e se voglio inutilizzarli sono fatti miei!! -  strillo allibita.
- Ma sei impazzita!? Non urlare!! Devo andare da lui,  perché quella strega di Sifford verrà a controllare se vado a prendermi ciò per cui ho pagato…… -
- E non vorrai davvero baciarlo davanti a lei??!! – gli dico sottovoce fissandolo scioccata.
- Ma sei fuori? Faremo finta…..oddio…. non so come…..ho già la nausea…..ma devo aiutarlo…il prof mi ha dato una mano con la tesi e non posso rifiutare!! – mi dice ansioso e mentre lo guardo sistemarsi la maglia, un’idea geniale mi illumina lo sguardo.
- Qualsiasi idea il tuo cervello  stressato abbia partorito…..la risposta è NO! –  il tono di Steve è categorico.
- E daiiii, andrò io al tuo posto! Sono alta come te e con la tua maglia addosso chi vuoi che mi riconosca??! E così tu eviterai di “far finta” di baciarlo…ed io….. – lascio la frase in sospeso e  lo fisso con uno sguardo innocente.
- Non sono nato ieri, bella!!  Tu cercherai di mettergli le mani…anzi le labbra addosso!  - mi accusa perfido.
- Mettiamo in chiaro un paio di cosette, lui è obbligato a baciarmi, se voglio! Li ho pagati i suoi baci!! Cavolo!! – sbraito avvicinandomi minacciosa.
- NO!! – ripete.
- Sono io che l’ho salvato dalle grinfie di quelle assatanate maniache!……si va beh…dopo che l’ho messo nei guai …è vero……ma…..-
- Non mi avevi assicurato che non ti interessava baciarlo e che lo facevi SOLO per evitargli il “disagio” di baciare qualcuna delle sue alunne, visto che questa situazione si è venuta a creare per merito tuo? O forse volevi essere sicura che nessuna ragazza, oltre te, avrebbe avuto il diritto di  avvicinarsi a lui?! Mi hai coinvolto e rischio di essere schivato  da tutte le donne del campus che m’interessano e adesso vuoi andare tu ??!! NO!! – ripete risoluto.
- Non ti ho suggerito io di dire che eri innamorato di lui!!...Ma lasciamo perdere, fai  come vuoi.. .….buona serata! – gli dico offesissima.
 In fondo so che ha ragione da vendere, ma l’occasione è troppo attraente per rinunciarvi. Il mio piano è molto semplice, alle dieci ormai sarà buio e Adam  vedendomi arrivare vestita come Steve non mi riconoscerà ed io finalmente riuscirò  ad avvicinarmi abbastanza a lui, con una buona scusa,  e forse…..incidentalmente, ovvio, inciamperò e finirò addosso alle sue labbra!! Che ne dite?
Devo solo trovare il modo di fermare il mio amico Steve di qualche minuto. All’improvviso il gruppetto di Rebecca e delle sue amiche mi  si ferma davanti. E’ IL DESTINO CHE MI VUOLE DARE UNA MANO?!
- Ciao Devi’, stiamo cercando Steve l’hai visto? -  mi chiede Elisabeth.
- Si, l’ho visto vicino agli spogliatoi, sembrava agitato, si guardava in continuazione  dietro le spalle come se fosse inseguito da qualcuno! Che strano vero? – rispondo fintamente  perplessa e subito dopo,  sorridendo,  le osservo allontanarsi di fretta, dopotutto sono le 21,30 e  Rebecca ha solo mezz’ora per trovarlo e cercare di rubargli un biglietto. Lo so,  sono una stronza! Ma come si dice…in amore e in guerra…..
Sono nascosta sotto il cappuccio della felpa  e cerco di camminare adagio, da uomo……mi sento un’idiota! Ormai è quasi scesa la sera e non sono molte le  persone presenti nel  parco,  Adam  non è ancora arrivato e le ultime “galline”  che ancora bazzicano  davanti al banchetto dei baci, non mi considerano, perfetto. Mi nascondo dietro un albero ed aspetto con ansia la sua comparsa.
Molto lentamente tutte le ragazze, si allontanano dal banchetto sorridenti, alcune addirittura trasognate,  stranamente non vedo arrivare  il prof e inizio, con il cellulare in mano,  a contare i secondi che mi separano dalle ventidue. I minuti passano e il banchetto rimane vuoto. Decisamente perplessa e delusa mi decido ad uscire dal mio nascondiglio  e solo in quel momento riconosco due sagome avvinghiate l’una all’altra nell’ombra, dietro il cartello. SI PREGA DI MANTENERE UN CONTEGNO ADEGUATO…..ecc… Non è possibile!! Lo shock è così forte che barcollo sulle mie gambe, no, il MIO prof che bacia un uomo!  ?  ! ?
Chiudo gli occhi con forza per alcuni secondi, ho avuto un’allucinazione sicuramente, penso sconvolta, ma   quando li riapro, con orrore mi accorgo  che le sagome sono più indaffarate e avvinghiate di prima e senza esitazione, in preda ad un attacco di nausea,  cerco di allontanarmi il più velocemente possibile senza guardare dove metto i piedi e sarei sicuramente caduta malamente a terra se qualcuno non mi avesse afferrata in tempo.
- O’ brain!! Vuoi fare attenzione a dove vai??! Razza di incosciente!  - sussurra ferocemente Inward  a voce bassa,  mentre finiamo contro l’albero, dietro cui ero nascosta pochi istanti prima.
 Incredula alzo lo sguardo sul mio salvatore e incrociando un paio di occhi verdi seriamente adirati,  di slancio lo abbraccio forte, nascondendo la faccia sul suo petto. – Prof!.... Prof! Grazie a Dio! Sei qui! – esclamo enormemente sollevata, non sono mai stata così felice di vederlo.
- Ti ha dato  di volta il cervello O’ brain? Stai zitta, altrimenti Sifford ci vede!! – mi rampogna aspramente.
 Senza mollarlo, mi giro e vedo la professoressa che si ferma nei pressi della “coppia” ma non proferisce  parola,  rimane qualche secondo ad osservarli e poco dopo molto indispettita si gira e si allontana di fretta.
- Ma se tu sei qui, chi si dimena con Steve? – chiedo sottovoce.
- Scusami se non ci tenevo particolarmente recitare questa piccola farsa! Ho trovato dei sostituti che, hanno ingannato la Sifford, a quanto pare molto bene. Come fai a sapere che uno di quei due è Steve? Sei venuta a controllarlo? Non sarai gelosa? – mi guarda scettico ma curioso.
Gli racconto in breve cosa è successo più di un’ora prima, tralasciando di riferirgli che mi ero proposta come sostituto e che gli avevo indirizzato contro la squadra punitiva di Rebecca e compagnia, ovvio. Mi premuro particolarmente di sottolineare che io e Steve siamo amici e niente altro.
- Allora? Chi è che hai incastrato, per questa scenetta? -
- Non ti interessa! Si può sapere che diavolo ci facevi in giro? Non potevi andare a vedere i fuochi??! … E ti sarei grato se la smettessi di aggrapparti a me come una scimmia.. – mi dice abbassando lo sguardo sul mio viso.
Rimango incantata a fissarlo come una scema e mi rendo conto di essere, finalmente, tra le sue braccia e lui tra le mie. Sento contro il mio seno i muscoli dei suoi  addominali e le sue gambe vicino alle mie e  con rammarico mi decido  ad allontanarmi da lui, come mi è stato “gentilmente” richiesto.
- Scusa prof…ehm…ero sicura che qualcuno mi seguisse…mi sono spaventata… tutto qui.. Ti  ho fatto male? -  gli chiedo pacata, rabbrividendo leggermente a causa dell’aria fredda della sera, strano fino a che gli sono rimasta vicino, non la sentivo.
- Sei sicura di stare bene? Sei  pallida…- mi chiede osservandomi attentamente.
Nuovamente rimango in silenzio e mi stringo tra le braccia  per evitare la tentazione di toccarlo, per un attimo mi vedo buttarmi su di lui e baciarlo, la voglia di assaggiare e accarezzare le sue labbra, di sentire le sue mani su di me, la sua pelle sulla mia,   m’invade violenta e per precauzione mi allontano ancora di qualche passo. Se leggessi nei suoi occhi o avvertissi nei suoi pensieri, anche solo un vago cenno di desiderio nei miei confronti, non mi fermerebbe nessuno, gli salterei addosso all’istante,  purtroppo, mi rendo conto  che solo una sincera  preoccupazione, gli anima lo sguardo. 
- Sto bene…Adam…..sono solo un po’ stanca. – sussurro sommessamente.
- Molto bene Devi, non riesco a leggere ciò che ti passa per la mente, avverto solo una grande.. ehm….tristezza…? E’ così, sei triste? Ho capito, non vuoi parlarne. Ti accompagno dalle tue amiche, vieni. – mi offre il suo braccio e insieme camminiamo sotto le prime stelle  colorate dei fuochi d’artificio.

 
  
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