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Autore: Follow The Sun    30/07/2014    3 recensioni
Praticamente una storia in cui non accade nulla di speciale, ma pur sempre frutto della mia immaginazione.
[DISPERATO BISOGNO DI CORREZIONE]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One direction and two possibilities. 
Capitolo 6.

Sophie's pov.

-sveglia!- trovai una mano sventolarmi un pacchetto di patatine in faccia.
-Niall ma che fai?- domandai con la voce mezza impastata dal sonno.
-avevo fame- disse masticando rumorosamente una delle patatine.

Mi alzai dal letto barcollando.
Guardai la sveglia, ma notai che era spenta, così mi rivolsi a Niall.

-genietto, sai che ore sono?- gli chiesi sistemandomi i capelli allo specchio.
-le sette e cinquantadue- disse guardando lo schermo del suo cellulare.
-cosa?!- gli urlai contro alzandomi di scatto dalla sedia.
-le sette e cinquantadue, anzi no, e cinquantatré!- disse finendo la frase con un sorriso soddisfatto.
-e svegliarmi prima no, eh?!- gli urlai ancora prima di aprire l'armadio e scegliere i vestiti.
-che c'è di male, non iniziate la scuola alle otto e mezza?- domandò masticando una patatina.
-no, noi iniziamo alle otto e cinque!- dissi tirando fuori i vestiti dall'armadio.
-hai capito che ingiustizia- disse scuotendo la testa in segno di disapprovazione.

Mi spogliai del pigiama e restai in intimo con gli occhi di Niall puntati addosso.
-che hai da guardare tu?- dissi io con le fiamme negli occhi.
-niente- disse scuotendo le mani.
-buon per te- dissi infilandomi un paio di leggings neri.
-è strano però- disse introducendo una patatina in bocca.
-che cosa?- chiesi mettendomi una maglietta.
-il fatto che non hai vergogna a farti vedere in reggiseno e mutande dopo così tanto tempo, insomma, siamo cresciuti ormai, hai già sedici anni!- disse con una faccia sconvolta.

Mi infilai anche una felpa abbastanza larga e scompigliai i capelli a Niall.
-certo che sei proprio strano tu- dissi la frase abbracciandolo.

Dopo essermi messa lo zaino in spalla e le scarpe ai piedi, uscii dalla mia stanza e mi diressi in quella di Harry, ma lui non c'era.
Notai un bigliettino sul suo comodino.

"Sono già uscito"

-e neanche mi aspetta!- dissi ad alta voce uscendo dalla sua stanza.

Entrai in bagno, feci pipì, mi lavai velocemente i denti e salutai Niall che mi aveva preparato pure il pranzo da portare a scuola. Che dolce lui, invece Harry, manco mi aspettava.

Erano le otto meno tre.

Uscii di casa lasciando un bacio sulla guancia a Niall e cominciai a correre verso la scuola.

Per fortuna non abitavo molto lontano dal mio liceo, quindi almeno cinque minuti e sarei arrivata.

Arrivai all'ingresso della scuola alle otto e due minuti, prima rispetto al solito.

Mi diressi verso il mio armadietto, presi alcuni libri e mi diressi verso l'aula di matematica.

Maledetto ritardo che mi costò una bella interrogazione.

Maledetto sei in matematica.

Maledetta la Wolinger che ogni volta che mi vedeva si trasformava in Satana, corna comprese.

Maledetto quel Brian della mia classe che non mi ha riportato il libro di arte.

Maledetto il nuovo professore di arte che mi ha cacciato fuori dall'aula per non aver portato il libro.

Maledetto Harry, che stamattina non mi ha svegliata e ha mandato Niall al posto suo.

-signorina Blue, ancora fuori dall'aula?- la Wolinger mi passò davanti sistemandosi gli occhiali.
-sì, ma non per colpa mia- dissi secca sedendomi su una panchina lì vicino.
-dice sempre così- la Wolinger mi guardò con uno sguardo di fuoco e si avviò in presidenza.

Maledetta Wolinger.

Mi misi lì seduta su una panchina mezza rotta e aspettai il suono della campanella.

Harry's pov.

-bastardo- ripetei dopo essermi asciugato la fronte.
-muori stronzo- disse Zayn dopo aver dato un altro pugno a quel deficiente patentato che si faceva chiamare "Pain", ossia dolore.

Quel Pain gironzolava sempre con la sua banda di scagnozzi per i corridoi della scuola picchiando chi gli veniva a tiro.
Ma con me non attaccava. 
Certo, non sapevo difendermi al meglio, ma c'era sempre Zayn con me, lui sapeva difendermi, sempre.
Era come un fratello, il fratello che non ho mai avuto.

-dannazione a te e al tuo amico- disse 'Pain' alzandosi da terra con il naso sporco di sangue.
-ci rivedremo, stanne certo- disse Zayn spintonandolo verso gli armadietti e facendolo cadere rumorosamente.
-vedremo- disse quell'altro correndo via dalla parte opposta a noi.

Io e Zayn ci guardammo scuotendo la testa. 
-codardo- disse Zayn guardando nella direzione in cui era scappato 'Pain'.

Decidemmo di andare a lezione di ginnastica, anche se la campanella sarebbe dovuta suonare a momenti.

Appena varcammo la soglia scuola/palestra, la campanella suonò, inutile dire che ci risparmiammo la fatica e ritornammo indietro per l'intervallo.

-ma che sorpresa- disse la professoressa di ginnastica vedendoci seduti in cortile.
-prof- disse Zayn facendo un cenno con la mano.
-potrei sapere perché non vi ho visti a lezione?- chiese lei guardandoci con superficialità.
-Harry non si è sentito bene e gli sono stato accanto nel momento del bisogno, è così che fanno i veri amici- disse lui mettendo la mano a pugno sul petto e facendomi l'occhiolino.
La prof. si girò verso di me con aria interrogativa.
-davvero, è stato un ottimo amico- dissi fingendo di essere commosso.
-oh, beh, se è così per questa volta chiudo un occhio, ma la prossima volta avrete la sospensione- disse sventolando in aria l'indice della mano sinistra.
Detto ciò se ne andò controllando la cartellina che teneva sempre con se'.

-e siamo a sei- disse Zayn sistemandosi il ciuffo.
-sei cosa?- chiesi confuso.
-è la sesta volta che chiude un occhio!- disse ridendo e sdraiandosi a terra.
Io mi misi a ridere con lui e alzai la testa al cielo notando le foglie dell'albero vicino a noi muoversi al vento, creando un fruscio piacevole e rilassante.

Carol's pov.

Era un miracolo che Harry non mi avesse vista correre dietro a quell'albero.
Per sbaglio, poi, mi ci sono di fiondata sopra e quello si è mosso tutto facendo muovere ulteriormente le sue foglie.

Santo cielo, stava ridendo, la sua risata era così contagiosa.
Mi misi gli occhiali da sole, tanto per essere meno sospetta.
Quella doveva essere una missione segreta per osservare meglio tutti i movimenti del mio amato Harry.

Nessuna sua mossa mi doveva sfuggire, nessuna.

-ma che stai facendo?- disse una persona alle mie spalle.

Sobbalzai dallo spavento.

-SHHHH!- dissi tappando la bocca a Liam.

Lui si dimenò inutilmente cercando di liberarsi dalla mia presa, ma come ho detto, inutilmente.

Liberai la mia presa sulla sua bocca e lui si scansò da me.

-mi spieghi che cosa stai facendo?- chiese con una strana espressione sul volto, era un misto di paura, curiosità, perplessità e sorpresa.

-niente che ti possa interessare- dissi secca continuando a scattare foto a Harry.

Il mio dolce Harry era seduto vicino a Zayn, guardava il cielo e di tanto in tanto si sistemava il ciuffo di capelli in modo...dannatamente sexy.

-che ci fate qui voi due?- una voce femminile si fece largo dietro di me.

-e ma che palle, cosa avete tutti oggi?- domandai esausta.
-stai di nuovo spiando Harry?- chiese Sophie strappandomi di mano il cellulare.
Io la guardai male, non mi arrabbiavo se mi strappava di mano il cellulare, più che altro non c'eravamo solo noi due, ma c'era un clandestino di nome Liam. 

A dire la verità Liam non se lo cagava più nessuno negli ultimi tempi.
Certo, lo vedevo abbastanza spesso a casa di Harry, ma non lo si vedeva mai in giro, e anche se c'era, non gli davo molta importanza, dato che ero sempre impegnata a pedinare il mio Hazza.

-questa foto è proprio venuta bene!- esclamò Sophie facendo una faccia stupita, già, di solito ero una frana a fare le foto, soprattutto ad Harry, dato che ogni volta che lo vedevo cominciavo a tremare come una foglia per la sua innata bellezza.
-ridammi il cellulare!- dissi facendo il muso e riprendendomi il cellulare.

Sophie fece spallucce e si appoggiò all'albero davanti a me.

-sei proprio ossessionata- affermò lei guardandomi.
-lo sai- dissi io abbassando lo sguardo.

Liam ormai se n'era andato, probabilmente non gli andava di ascoltare la nostra conversazione.

Sophie's pov.

Osservai per un po' Carol che era impegnata a sfogliare le foto dell'album con il nome "Hazza❤️" e poi mi scansai andando verso Harry e Zayn, certo, mi dava fastidio la presenza dell'ultimo, ma non volevo rimanere a guardare Carol che sembrava una tredicenne eccitata ogni volta che vedeva una foto di mio fratello.

-Harry- lo chiamai a un metro di distanza.
Lui, ovviamente, mi fece cenno di avvicinarmi, ed io, ovviamente, fui costretta ad avvicinarmi.

-perché stamattina non mi hai svegliata?- gli chiesi sedendomi di fianco a lui.
-ero di fretta e ho chiesto a Niall di farlo al posto mio- disse sistemandosi il ciuffo.
-nel frattempo sono arrivata in ritardo, la Wolinger mi ha messo un bel 'sei' in matematica e quello di arte mi ha cacciata dall'aula- dissi concludendo la frase con una risata isterica. 
Lui fece spallucce accennando un sorriso e si girò verso Zayn che stava osservando il cielo.

-Zayn, vogliamo andare?- chiese per poi alzarsi da terra.
-certo- rispose l'altro sistemandosi la maglietta e alzandosi in piedi con uno scatto veloce. 

Tutti e due se ne andarono lasciandomi da sola.
Sbuffai rumorosamente e tirai fuori dallo zaino il pranzo che mi aveva preparato Niall, o almeno credo.
Aprii il sacchettino e dentro ci trovai due panini e una brioche.
Visto che erano le dieci, mangiai la brioche e mi misi seduta su una panchina lì nel cortile della scuola.

-ehi So, che fai qui tutta sola?- chiese Liam sedendosi di fianco a me.
-Liam? Che ci fai qui? Non eri andato via?- domandai a raffica.
-sì, ma ero solo andato al bagno- si fermò per sistemarsi il ciuffo -ho cercato di dirvelo, ma non mi avete ascoltato- concluse abbassando lo sguardo.
-scusa, è che quando Carol ci si mette non riesci più a fermarla- dissi sorridendo leggermente.
Lui mi sorrise e si sistemò il colletto della sua maglietta.

Liam era un tipo abbastanza timido, a volte, però quando voleva sapeva farsi valere.
Era da un po' che non lo vedevo a casa mia a parlare con Harry, di solito erano spesso insieme a giocare ai videogames o a pallone, ma da qualche tempo non lo si vedeva più in giro.

-che fine hai fatto ultimamente?- chiesi mettendogli una mano sulla spalla.
Lui si girò verso di me e sospirò.
-io e Zayn abbiamo litigato- sospirò di nuovo -e di conseguenza anche Harry mi ha voltato le spalle- concluse abbassando lo sguardo.
-oh, mi dispiace- dissi accarezzandogli la schiena.
-tranquilla- disse lui regalandomi un bellissimo sorriso.
-ti va oggi di venire a casa con me?- gli chiesi alzandomi in piedi.
-beh, se non disturbo...- disse guardandosi i piedi.
-macchè!- dissi dandogli una pacca sulla schiena e facendolo sobbalzare.
-scusami!- dissi massaggiando il punto dolente.
Lui fece spallucce e si mise a ridere.

Dopo alcuni minuto suonò la campanella e fummo costretti a salutarci e andare ognuno nella propria classe.

13;15. 4 Marzo, 2010. Londra.

-andiamo!- dissi a Liam correndo verso l'uscita della scuola.
-aspettami!- urlò a metri di distanza da me.
Uscii dalla scuola ancora con il fiatone per la corsa fatta a mi misi seduta su una panchina.
Poco dopo mi raggiunse anche Liam con il doppio del mio fiatone e si accasciò vicino a me sulla panchina.
-perché ci siamo fermati qui?- chiese guardandosi intorno.
-dobbiamo aspettare Louis, ogni giovedì viene a prendermi fuori da scuola- dissi tirando fuori il cellulare dalla tasca.
-ah, capisco- disse alzandosi e aprendo il suo zaino.
-ti da fastidio la sua presenza?- domandai un po' incerta.
-no, per niente, lo sai che siamo amici da tanto tempo- disse tirando fuori dallo zaino un pacchetto di cracker.
-quello sarebbe il tuo pranzo?- chiesi indicando il cracker che aveva appena tirato fuori dal pacchetto.
-sì, perché?- chiese addentando quel misero pranzo.
Tirai fuori dal mio zaino uno dei due panini e glielo porsi.
-no, tranquilla, non ho molta fame- disse rifiutando il mio 'dono'.
-prendilo o te lo faccio mangiare a suon di botte- lo minacciai puntandogli contro il panino.
-okay, non insisto- si arrese e prese in mano il panino.

Passarono alcuni minuti, ma di Louis neanche l'ombra.

Controllai più volte l'orologio, e dopo mezz'ora passata dal solito orario decisi di chiamarlo.

Uno squillo.

Due squilli.

Tre squilli.

-pronto?- disse lui con un rumore di sottofondo assordante.
-Louis ma dove ti sei cacciato?- gli urlai contro.
-sto arrivando, tranqui- disse per poi chiudere la chiamata.

Di solito passavamo sempre il giovedì insieme, alla una e mezza arrivava davanti alla scuola, salivo in macchina con lui e mi portava a fare un giro.

Ogni giovedì.

Flashback.

-attaccati bene!- disse Louis sfrecciando sul suo PRIMO motorino.

Aveva quasi quindici anni, in realtà mancavano solo tre giorni.
Come regalo i suoi gli avevano regalato un motorino, lo desiderava da tutta la vita.

Appena lo vide non poté fare altro che piangere, era felicissimo.
Gli feci pure una foto, era una scena da ricordare nel tempo.

-vai più piano!- urlai stringendomi a lui.
-tranquilla, abbiamo il casco, e poi non c'è pericolo- mi rassicurò rallentando leggermente.

Le strade di Londra, in quel momento, sembravano deserte proprio per noi due, proprio per permettere a Louis di sfrecciare libero con il suo "bolide".

-ti porto in un posto- disse sorpassando il semaforo in centro.

Io non dissi nulla, mi limitai ad agganciarmi di più a lui e a godermi le strade di Londra deserte alla luce del tramonto.

Mi portò in cima ad una palazzina abbandonata.

Salimmo le scale fino ad arrivare sulla terrazza che dava la piena visione di tutta Londra. 
Era un panorama fantastico. 

-è fantastico- esclamai ammirando il panorama davanti ai miei occhi.
-ti piace?- chiese sorridendomi.
-certo che sì!- dissi abbracciandolo.
Lui si strinse a me e mi lasciò un bacio sulla guancia.

Mi ricordo ancora quel momento, avevo solo dodici anni, ero ancora una bambina, e lui, invece, stava crescendo, sempre di più a vista d'occhio, stava diventando un piccolo grande uomo, il mio uomo.

-d'ora in poi, me lo segno, ogni giovedì, ti porterò in un posto speciale- disse accarezzandomi i capelli sciolti.

Fine Flashback.

-Sophie, sveglia- venni risvegliata dai miei pensieri da Louis che mi sventolava una mano davanti al volto.
-Boo!- esclamai abbracciandolo.
-ciao Fifì- disse lui ricambiando l'abbraccio.

Liam ci guardava sorridendo.

-Liam, muovi il culo e unisciti all'abbraccio- dissi dolcemente facendogli segno di avvicinarsi.
-arrivo- disse lui avvicinandosi a passo svelto e unendosi all'abbraccio.

-dove ci porti?- chiesi a Louis indicando la sua macchina.
-oggi ti porto allo zoo- disse lui sorridendo a trentadue denti.
Io cominciai a saltare a ad applaudire come una foca sotto lo sguardo un po' stupito dei due ragazzi di fianco a me.

-vogliamo andare?- dissi correndo verso la macchina di Louis.
-certo, facciamo vedere a Liam come ci divertiamo noi- disse Lou dando una pacca sulla spalla a Liam.

Salimmo tutti in macchina e ci avviammo verso uno zoo in periferia di Londra.

Liam sembrava molto sorpreso.

Appena entrati allo zoo notammo le scimmie.

-Louis, questo macaco ti assomiglia!- dissi indicando la scimmia davanti a me.
-e questo pappagallo è paragonabile a te!- disse lui indicando un pappagallo mezzo spennato.
-sei uno scemo!- dissi rincorrendolo.
-Liam, ho trovato anche te!- dissi indicando un orsetto lavatore.
Liam si mise a ridere e insieme passeggiammo per lo zoo, ridendo e scherzando, facendo battute stupide e prendendo in giro le scimmie, cioè i simili di Louis.

Alla fine della giornata eravamo tutti stanchi.
Liam ci ringraziò per la bellissima giornata, sembrava più felice, più radioso, emanava felicità e allegria da tutti i pori, amavo vedere la gente felice. 

Mi feci riaccompagnare a casa da Louis e dopo essere rientrata in casa andai in camera mia.

Stavo per distendermi sul letto quando mio padre entrò nella mia stanza.

-è questa l'ora di tornare?- chiese a braccia incrociate.
-ero fuori con Louis e Liam- dissi alzando la testa verso di lui.
-e dove siete stati?- chiese avvicinandosi a me.
-allo zoo- dissi sfogliando le foto del mio cellulare.
-capisco- disse avvicinandosi alla finestra della mia stanza.

-sai quella palazzina su cui ammiravi il panorama con Louis ogni due mesi?- si fermò a sospirare -è stata abbattuta- finì la frase mettendosi le mani in tasca.
Io mi girai verso di lui di scatto.
-stai dicendo sul serio?- domandai restando a bocca aperta.
-sì purtroppo- disse avviandosi verso la porta di camera mia.

-tra poco è pronta la cena- disse uscendo dalla stanza.

Mi rassegnai al fatto che prima o poi quella palazzina sarebbe dovuta essere abbattuta, dato che non era più tanto sicuro avvicinarsi ad essa.

Mi alzai dal letto e uscii dalla stanza per salutare Harry e Niall.

Bussai alla porta della stanza di Harry e Niall mi venne ad aprire.

-ciao Sophie- disse Niall abbracciandomi e facendo aderire i nostri corpi.

Era a petto nudo, e così mi imbarazzai leggermente.
Che poi, era bianco come il latte, e non aveva sto gran fisico, però era bello da ammirare.

-entra- disse Harry posando a terra il joystick della play. 

Entrai nella sua stanza, disordinata più del solito e mi sedetti sul letto.
Annusai leggermente l'aria che sapeva di sudore, menta e tabacco.
Gli ultimi due non mi convincevano molto, così aprii la finestra, che era già socchiusa notando Zayn tiodiodamorire Malik fumare sul balconcino.
Feci una smorfia di disgusto e chiusi di nuovo la finestra lasciandola leggermente socchiusa, tanto per far cambiare l'aria.

-che stavate facendo?- chiesi guardando il letto leggermente disfatto. 
-un'orgia- rispose Mr. Malik entrando nella stanza e lasciando la finestra aperta.
Niall scoppiò a ridere, mentre Harry si limitò a sorridere divertito.
Sembrava che Niall avesse la risata facile.
-divertente- dissi io a bassa voce alzando gli occhi al cielo.
Malik si mise seduto per terra vicino ad Harry e prese in mano il joystick cominciando a smanettare. 

Niall si sedette sul letto e cominciò a mangiare del pane e Nutella che prima giaceva sulla scrivania.

-certo che tu hai sempre fame- dissi io scompigliandogli il ciuffo di capelli.
-sì- disse lui addentando un pezzo di pane. 
Mi avvicinai alla porta della camera e la aprii.
-tra poco si cena- dissi uscendo dalla stanza e chiudendo la porta alle mie spalle.

Sbuffai e tornai in camera mia buttandomi letteralmente sul letto.
Probabilmente mi sarei addormentata, e molto probabilmente non avrei cenato.





Spazio autrice...: 
Hola chicas y chicos! Okay, lo spagnolo non fa per me.
Comunque, ci ho messo una vita per scrivere questo capitolo, non so perché, ma volevo che uscisse bello lungo, e alla fine mi sono accontentata.

Adoro tantissimo la scena in cui Carol spia Hazza, davvero, fa morire pure me che scrivo.
Louis è dolcissimo, sempre dolce e disponibile, ma che ci volete fare? È la sua natura.

Adoro scrivere i Flashback, non so perché, ma li adoro xD

Anyway, ho messo il capitolo anche se non c'erano le tre recensioni, ma visto che voglio bene alla carissima 'sexy_tommina_2000' (ti adoro *-*)  ho postato prima. Sì, sono troppo buona. 
Continuo a DUE recensioni, grazie a tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le preferite/ricordate e alla prossima.
Bacioni, -V❤️
  
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