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Autore: Alyson Nobody    30/07/2014    3 recensioni
Daniele sembra il ragazzo perfetto. Alto, biondo e occhi azzurri.
Il problema è che non gli interessano le ragazze.
Infatti Daniele è gay ma non sembra accettarlo, come non accetta il passato della sua famiglia.
Mirko invece è il suo contrario.
Capelli tinti di rosso e occhi ambrati. Si droga tutte le sere e non nasconde la sua omosessualità.
Cosa potrebbe succedere se si incontrassero?
-
Questa storia mi frulla in testa da diversi mesi. I personaggi non si ispirano a persone e a fatti reali ma sono tutto frutto della mia mente (malata).
Pubblico il prologo per un mio sfizio personale, non so quando aggiornerò con i capitoli.
Entrate, vi aspetto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 3 



Ci sono giorni in cui non vuoi fare nulla.
Vorresti restare rannicchiato nel letto al caldo, sotto al piumone.
E dormire.
Solo dormire.
Non perché sei depresso o cosa, solo perché non ti va di alzarti e… vivere.
Sta di fatto che non è il giorno giusto per rimanere nel letto a sonnecchiare e a rimpiangere cose oramai passate.
Mi alzo dal letto e noto che piove e che è tardi per andare a scuola.
Sono le dieci di sabato mattina quando mi ricordo che stasera devo andare a suonare al pub.
Cioè, almeno mi pagano.
E potrei trovare qualcuno con cui sfogare la mia malinconia improvvisa.
Forse più nostalgia.
A volte vorrei provare sentimenti passati che per ovvie ragioni non possono ritornare.
Mi accendo una sigaretta e controllo i messaggi.
Niente di nuovo insomma.
Tra un tiro e l’altro mi ritrovo in cucina.
Apro il frigo e perlustro ogni singolo angolo, classificando tutto mentalmente.
Sul mio viso si crea un’espressione schifata per non aver trovato quello che cercavo.
Anche se non ho idea di cosa volevo.
Come sempre.
Capita per qualsiasi cosa, a volte sembro così sicuro di me, ma sono sempre alla dannata ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa.
Spengo la sigaretta nel posacenere, spalanco la finestra della mia camera e mi soffermo per qualche istante sul rumore che nasce ogni volta che le gocce d’acqua si scontrano con qualsiasi cosa sia nella loro traiettoria.
Amo osservare la pioggia. Mi riaffiorano tanti ricordi in mente, tristi e felici.
È qualcosa di affascinante, e riesce a creare un’atmosfera unica.
Mi giro di scatto verso la scrivania e mi accorgo di una sensazione familiare che si è appena impossessata di me.
Ispirazione.
Cerco un foglio bianco nei cassetti, ed una volta trovato inizio a creare.

                                                                                                         ***

Dopo svariate sigarette, una doccia e la scelta dei vestiti, sono pronto per uscire di casa e andare da Simone.
Con la chitarra in spalla e una mano a sorreggere l’ombrello mi incammino.
Non abitiamo molto distanti.
Nemmeno il tempo di una sigaretta.
Citofono e alla domanda “Chi è?” rispondo con un “Babbo Natale oh oh oh”
Successivamente si sente lo scatto della porta che si apre.
“Mi dici perché non puoi dire semplicemente il tuo nome?”
Lo trovo davanti alla porta ad aspettarmi.
“Perché oramai mi viene spontaneo” rispondo con un’alzata di spalle.
Entro in casa, giusto il tempo di prendere il cappotto e il basso ed usciamo.
Si, Simone suona il basso.
E stranamente con lui non funziona la regola dei bassisti.
Non chiedetemi perché.
“Allora la scaletta?” Domando mentre cerco di riparare la chitarra dalla pioggia.
“Ho scritto una mezza cosa, non te ne dovevi occupare tu? E poi oggi non sei venuto a scuola, potevi almeno pensarci tu.”
Roteo gli occhi in segno di risposta e “Come se ora ti importasse delle presenze.”
Mi accendo una sigaretta.
Arrivati davanti al pub chiudo l’ombrello ed entro.
Salutiamo tutti e ci dirigiamo dietro quello che definiamo palco.
A quanto pare stasera ci saranno abbastanza mocciosi che cercheranno di esibirsi.
Sia, una ragazza che lavora qui, ci dice che ci dobbiamo esibire alle venti e trenta.
Mancano ancora due ore.
Ci prendiamo due birre e aspettiamo gli altri.
Rivedo la scaletta, che aveva preparato Simone e l’aggiusto.
Alle sette alcuni mocciosi iniziano a salire sul palco, e faccio appello a tutto il mio buon senso per stare buono, e non salire sul palco a spaccare i loro strumenti. Dopo due band decido di andare a prendere una boccata d’aria, perché veramente non ne posso più.
Esco dall’uscita di servizio e mi vado a rifugiare sotto una balconata.
Accendo una sigaretta e osservo ancora la pioggia, che non si è fermata un attimo.
Osservo i ragazzi entrare nel locale, c’è chi è bagnato fracido e chi è vestito di tutto punto.
Aspetta.
Mi rigiro verso l’entrata e lo vedo.
Indossa un jeans scuro, una camicia con una giacca e il cappotto.
È quel ragazzo che ho incontrato qualche settimana fa.
Qualche attimo per osservarlo ed è già sparito nel locale.
Ma che ci fa uno come lui al pub? Non me ne importa più di tanto effettivamente.
Sorrido.
Stasera ci sarà da divertirsi.
                         ***

Avevo scritto dei bellissimi ringraziamente, solo che il mio pc è stupido e non li ha salvati.
Allora volevo scusarmi per il ritardo, solo che non ho veramente trovato il tempo per scrivere.
Il capitolo non mi piace tantissimo, ma Sabina dice che ci voleva un capitolo del genere, quindi ewe
Non ho mai capito se quella ragazza mi asseconda o meno.
Ringrazio le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, chi ha messo la storia tra le seguite e chi tra le preferite.
Scusatemi veramente se non vi cito, ma avevo fatto una faticaccia per scrivere i ringraziamente e sono arrabbiata a morte per il fatto che non siano stati salvati çwç
Poi ringrazio Alessandro che ogni volta che gli faccio leggere qualcosa di mio, mi fa troppi complimenti che non credo di meritare.
Sabina che sopporta me e tutti i miei dubbi, in fondo è anche colpa sua se tutta questa storia esiste v.v
E poi Alessia che non vedeva l'ora di leggere il capitolo.
Un minimo di 4 recensioni e.e anche perché il capitolo non mi piace molto.
Ditemi cosa pensate di Mirko, se preferite lui a Daniele o viceversa.
Credo che aggiornerò tra una settimana.
A presto!


-Alessia
  
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