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Autore: Gens    30/07/2014    1 recensioni
"Si sentiva in apnea. Un’apnea di bugie."
Niente è semplice: la vita non è semplice, la morte non è semplice, l'amore non è semplice.
Dal primo capitolo:
"Harry continuò a fissarlo e la prima cosa che lo colpì furono i suoi occhi: fu come se ci fosse cascato l'oceano seguito dal cielo dentro. Gli occhi brillavano di un azzurro cristallino, erano puri, quasi quanto il cuore del ragazzo. Risplendevano di una luce propria, come le gemme preziose e Harry pensò che fosse sbagliato metterli in mostra in quel modo. Ma poi mosse la testa, come se fosse assurdo pensare a quelle cose."
|| LARRY ||
Genere: Azione, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Help.




“Il corpo è stato ritrovato fuori dalla vecchia distilleria della città e presentava numerosi tagli lungo le braccia e ferite da arma da fuoco.
Si sta cercando di risalire al colpevole dell’omicidio ma per il momento non c’è alcuna pista da seguire.
Questo è tutto, linea allo studio”


Louis sollevò la testa dalla tazza piena di latte e cereali che stava mangiando per colazione, attratto dall’ennesima notizia di morte raccontata al telegiornale.
Gli faceva pena quell’uomo, anche prima di morire aveva subito del dolore fisico.
Si alzò spostando la sedia e prendendo lo zaino che aveva lasciato per terra vicino all'ingresso della cucina, trascinandosi verso la porta solo come uno studente può fare quando sta per andare a scuola.
Harry l’altro giorno non gli aveva parlato, e questo a Louis dava fastidio.
 
“Chi non è ancora morto, si rivede” disse Louis.
Harry rimase fermo, continuando a fisare un punto infinito di fronte a sé.
Si voltò appena, guardando Louis attraverso le lenti scure dei suoi occhiali, per poi tornare a concentrarsi su quel punto infinito.
Louis si sentiva in imbarazzo, perché nonostante si fosse rivolto ad Harry gentilmente, lui non l’aveva considerato per niente.
È vero, magari non erano amici, ma perché non salutare?! Assurdo.
 
Perso nei suoi pensieri, arrivò al viale che conduceva alla scuola e sul lato destro del cancello, fuori l’entrata di quello principale, gli sembrò d riconoscere una testa riccioluta.
Harry, con gli occhiali da sole del giorno precedente, era in piedi con una mano poggiata sulla spalla di un ragazzo biondo, alto quasi quanto lui, che non aveva gli occhiali e lasciava in mostra due occhi azzurri che somigliavano a quelli di Louis.
Si fermò, osservando la scena, cercando di capire di cosa parlassero, per quanto fosse possibile da quella distanza.
Da quando Harry era tornato a scuola, se ne stava per la maggior parte del tempo da solo, in disparte, e non sembrava gli dispiacesse.
Louis si chiese se quel ragazzo biondo veniva alla loro scuola, e magari non l’aveva mai visto, ma osservandolo meglio sembrava più grande di loro, anche se non di tanto.
Ad un certo punto, il biondo si voltò verso di lui. Fece un segno nella sua direzione ad Harry, che subito si voltò. La sua mascella si irrigidì, e continuò a tenere lo sguardo fisso su Louis.
Poteva sentirlo quello sguardo, anche se dietro le lenti quegli occhi verdi sembravano bruciare, pareva che lo stessero riducendo in pezzi, analizzandolo fino alle budella.
Il biondo si avvicinò ad Harry e gli sussurrò qualcosa all’orecchio, e questo annuì, sempre con la mascella tesa, lo sguardo fisso su di lui.
Louis distolse finalmente lo sguardo, troppo imbarazzato dell’essere stato ritrovato a fissarli.
Si sentì avvampare e stava considerando l’opzione di tornare indietro, a casa, dove sarebbe stato tranquillo e al sicuro dallo sguardo di Harry che continuava a fissarlo a volte, per pochi secondi appena, anche se Louis, il suo sguardo, l’aveva distolto da tempo da Harry e di certo non l’avrebbe più fissato sui due.
Non se la sentiva di perdere le lezioni, così si diresse verso il cancello principale per entrare a scuola, il più lontano possibile dai due ragazzi.
Ad un certo punto il biondo si allontanò da Harry e venne nella sua direzione, e per un solo momento Louis pensò che l’avrebbe fermato per parlare, o magari per chiedergli perché li stava fissando.
Invece non fu così.
Il ragazzo biondo gli passò accanto, continuando per la sua strada, e l’unica cosa che fece su sorridergli. Gli sorrise come se lo conoscesse, come se fossero vecchi amici che non si parlano più.
Louis si voltò indietro continuando a camminare, per fissare ancora quel ragazzo.
Quando questo fu troppo lontano, Louis si voltò per guardare dritto davanti a sé e andò addosso a qualcuno. Rischiò di cadere a causa dei piedi in cui era inciampato, ma una mano forte lo trattene e gli restituì l’equilibrio che gli serviva.
Louis si sistemò, aggiustandosi i capelli e sussurrò un “Grazie”, ma la persona che vide di fronte a sé fu l’ultima che avrebbe desiderato incontrare in quel momento.
“Non sapevo che le tue preferenze sessuali andassero per persone del tuo stesso sesso” disse Harry, che con gli occhiali sulla nuca, fissava Louis dalla testa ai piedi divertito.
Louis lo fissò spalancando gli occhi e sussurrò: “C-cosa?”.
Harry rise. “Sì, insomma, il ragazzo che era con me. Non hai fatto altro che guardarlo da quando sei arrivato in questo vialetto” fece notare a Louis.
Lui avvampò ancora, sentendosi rosso in viso, troppo.
“Non è vero. – rispose Louis mettendosi sulla difensiva. - È lui che mi ha sorriso, ma io non ho idea di chi sia” gli disse fissandolo.
Harry continuava a guardarlo con un ghigno sul volto, chiaramente divertito.
“Oh sì, d’accordo, però la prossima volta cerca di non andare a sbattere con le persone solo peché sei intento a fissare qualcun’altro” gli sorrise, Harry.
Louis sbuffò. “Oh Gesù – sussurrò sollevando le mani al cielo – io…”
“Non lo stavi fissando, ho capito, non c’è bisogno che ti arrabbi” continuò Harry che ridendo fece dietrofront e si diresse verso l’ingresso principale di scuola.
Louis rimase lì, confuso, e poi sorridendo, si diresse anche lui verso l’ingresso.
 
 



“Quindi non hai ancora parlato con Harry?” chiese Liam a Zayn che fissava il cancello principale.
Da quando Harry era tornato, Zayn era perennemente nervoso e turbato. Il cugino non gli aveva parlato, anche se Zayn gli aveva scritto e si era addirittura presentato a casa sua.
Era tutto completamente inutile.
Harry di Zayn, come di lui e del resto della compagnia infondo, non gli importava nulla, era come se non li vedesse.
“Cosa non capisci di ‘mi evita’? Cavolo Liam, te l’ho detto almeno cento volte da ieri pomeriggio” gli rispose Zayn, prima di sbuffare ma non distogliendo gli occhi dal punto che fissava da cinque minuti ormai.
“Sì, scusa, è solo che non capisco” disse Liam, passandosi una mano sul mento decorato da un pò di barba.
Davvero non capiva il perché del comportamento di Harry. Da quando era stato via per alcuni mesi si era completamente allontanato dagli altri, anche se infondo quello che non si era fatto sentire era stato lui. Gli altri gli avevano scritto, l’avevano chiamato, si erano presentati a casa sua chiedendo notizie alla madre, e lui non aveva fatto niente. Neanche mandare gli auguri di Natale.
“Non penso che qualcuno ci capisca qualcosa” disse Zayn.
Liam annuì, completamente d’accordo col suo amico.
“Ma cosa stai fissando?” gli chiese poi, continuando a vedere il suo sguardo fisso. Si voltò in quella direzione e vide ciò che Zayn stava fissando, strizzando gli occhi.
Un ragazzo biondo si stava allontanando sul vialetto che conduceva alla scuola e Harry era all’ingresso, intento a parlare con qualcuno.
“Ma quello non è Tomlinson? Louis Tomlinson?” chiese Liam, facendo un cenno nella loro direzione.
“Mh-mh” disse Zayn, passandosi una mano tra i capelli per ravvivarli un po’.
“E perché sta parlando con Harry? È la prima persona della scuola con cui lo vedo parlare” aggiunse Liam, dando vita ai pensieri che riempivano la mente di Zayn in quel momento.
Zayn lo guardò, incrociando il suo sguardo con quello di Liam per un solo istante, prima di rispondergli: “Era quello che mi stavo chiedendo anche io”.
Liam annuì. “E scommetto che andrai lì e glielo chiederai” provò ad indovinare Liam.
Zayn sorrise e gli diede una pacca sulla spalla. “È per questo che sei il mio migliore amico” gli disse.
 
 



Louis aveva appena varcato l’ingresso di scuola quando entrambe le sue braccia furono bloccate da due mani. Non possenti come lo erano state quelle di Harry, ma abbastanza forti da trascinarlo in un lato del corridoio mentre tutti gli altri alunni continuavano il loro percorso verso le classi.
Quando Louis si ritrovò Zayn e Liam davanti che lo guardavano, sollevò le sopracciglia sorpreso.
“Cosa cavolo..?” disse, e vide Zayn alzare gli occhi al cielo.
“Stai tranquillo, non voglio rubarti i soldi per il pranzo” si difese Zayn, facendo ridere Liam.
Louis sbuffò. “Ma tutte a me oggi eh…” notò, riferendosi al fatto che prima Harry e dopo Zayn lo avevano preso in giro.
“Dai Zayn, non perdere tempo in chiacchiere, la prima ora sta per cominciare” disse Liam, incitandolo a parlare.
Zayn annuì. “Senti, volevo solo chiederti cosa vi eravate detti tu e Harry stamattina”.
Louis, ancora sorpreso, gli rispose seccato. “Che ti importa? Non stavamo parlando di te se è questo che ti interessa”. Incrociò le braccia al petto per il fastidio, e socchiuse gli occhi per studiare meglio Zayn.
“Mi importa – sottolineò Zayn stringendogli il braccio – perché sei la prima persona con cui l’abbia visto parlare o avere una qualche forma di interazione. E non capisco perché proprio tu” affermò, quasi fosse un insulto che Louis fosse se stesso.
“Cosa stai dicendo…” cercò di controbattere Louis, ma prima che potesse in qualche modo rispondere a Zayn, fu interrotto da Liam.
“Zayn ha ragione” disse semplicemente. “E la cosa gli importa molto soprattutto perché Harry non l’ha degnato nemmeno di uno sguardo da quando è tornato. E Zayn è suo cugino, insomma. La cosa gli provoca molto fastidio” aggiunse come se fosse la cosa più scontata di questo mondo.
Zayn lo fulminò, non amava che i suoi sentimenti, le sue emozioni, fossero divulgate a chiunque, soprattutto ad una persona come Louis, che non conosceva per niente.
“Scusa” sussurrò l’amico, ma Zayn continuò a guardarlo male.
“Sentite – disse Louis mettendo fine a quelli sguardi che sembravano infuocare l’aria intorno a loro – non so perché Harry abbia deciso di parlare proprio con me, okay? E mi ha parlato del ragazzo con cui stava, il biondino, non so se l’avete visto” terminò, spostando lo sguardo da uno all’altro.
Zayn schiuse la bocca per parlare, ma Louis lo interruppe. “Anche io mi sono accorto della sua diversità da quando è tornato, ma non posso aiutarvi in nessun modo. Noi non siamo amici” concluse.
“Oh no, ci aiuterai” disse Zayn sorridendo e lasciandolo andare, seguito a ruota da Liam, e insieme si incamminarono verso la loro classe.











Okay, salve! Questo è il capitolo e ammetto di averci messo un po', scusate tanto!
Non sono di molte parole oggi quindi vi dico solo che spero che vi piaccia, che mi lascerete una recensione e magari anche un biscotto perché sonno affamata.
Bene, arrivederci al prossimo capitolo! :)
  
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