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Autore: Joyt_    30/07/2014    3 recensioni
Violetta Castillo è una ragazza di 16 anni che ha sofferto molto per la morte del padre, ma grazie alle sue amiche è riuscita a ritrovare un po’ di felicità nonostante il grande dolore.
Leon Vargas è un ragazzo di 18 anni che inizia il suo percorso allo Studio per dare più possibilità alla sua carriera. È un ragazzo che sembra sicuro di se, senza problemi, ma dietro tutto questo troviamo un ragazzo che ha sofferto molto dopo la perdita di un importante familiare.
I due ragazzi si conosceranno grazie alla passione della musica e anche se all’inizio ci sarà un “odio” reciproco, poi il sentimento sarà ben diverso da quel che si pensa.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: Soprese e inviti

 

Violetta ed Angie camminavano lungo il marciapiede silenziosamente per tornare a casa. Entrambe erano assorte nei loro pensieri. Violetta stava ripensando ancora alla bellissima canzone che Leon le aveva dedicato. Era stato davvero un gesto carino per farsi perdonare dopo la pesante discussione avuta il giorno prima. Cercò di scacciare quel brutto pensiero fastidioso mentre ormai la melodia della canzone aveva preso possesso della sua mente. Era qualcosa di magico che la faceva distrarre da tutti i ricordi del padre che le facevano tirare giù di morale. Era la canzone per lei. E poi non aveva nessun difetto. La melodia era perfetta, il testo non era da meno, ma il tocco magico di quel bellissimo pezzo era la voce soave e dolce del ragazzo. L’aveva completamente incantata ed era diventata una droga per le sue orecchie. Il desiderio di risentire la canzone cantata da lui davanti a lei la stava tormentando. Magari glielo avrebbe chiesto il giorno dopo se alla fine della lezione poteva risuonargliela. Non poteva di certo dimenticarsi gli occhi smeraldo che per tutta la durata della canzone non smettevano di fissarla. Solo in quel momento era riuscita a scorgere negli occhi del messicano qualcosa brillare. Era riuscita a capire che l’unica cosa che lo animava e lo faceva stare bene era la musica. E forse anche la sua presenza gli faceva bene. Aveva un sorriso stampato sul viso come un bambino che ha appena ricevuto una caramella. In quel momento era estremamente felice perché nonostante tutti i pensieri che fino a poco tempo erano sul padre adesso era concentrata esclusivamente sul bel messicano. Angie, invece, sembrava esser tutt’altro che felice. Il suo viso era visibilmente pallido e gli occhi erano spenti. Camminava a testa bassa mentre nella sua mente riavvolgeva il nastro di tutta la mattinata passata. Pablo, il suo Pablo, aveva un’altra. Fin da sempre i due erano migliori amici, ma chiunque li vedeva poteva accorgersi che c’era qualcosa di più che di una bell’amicizia. La Saramego era pronta a dichiarare a Pablo il suo infinito ed immenso amore. Ma le sue sicurezze crollarono appena entrò nell’aula professori mentre Pablo era accoccolato ad una donna con i capelli a caschetto color castani. Una donna sui trent’anni. Jade. Così si chiamava. Le era sembrata tutto fuorché la donna giusta per Galindo. Però lui sembrava così preso che le si spezzò il cuore quando vide gli sguardi innamorati che le lanciava. Una parte di sé era morta. Si sentiva inutile e di troppo. Era estremamente a pezzi. Però poi vedeva la sua piccola nipotina stare bene e non poteva essere più felice. Lei e Violetta avevano un rapporto strano come due sorelle. Strano a dirsi visto la differenza di età, ma era proprio cosi. Non sapeva cosa le aveva fatto come sorpresa alla piccolina. Ormai erano arrivate girò la chiave lentamente e la prima a varcare la porta fu la piccola Castillo che appena incrociò gli occhi color nocciola della donna che aveva davanti un sorriso splendente le spuntò sul viso. “Mamma” sussurrò la ragazza prima di correre tra le braccia della diretta interessata. “Ma non dovevi tornare tra qualche giorno??” “Sorpresa!” Maria strinse di più Violetta facendola volteggiare. Era così felice di rivedere la sua bambina. Stringerla tra le sue braccia le era sembrato quasi un sogno troppo lontano da realizzarsi ma ora che era li con lei non riuscì a trattenere qualche lacrima che le scorreva lentamente sul viso fino a bagnare i capelli della ragazza. “Ehi mamma… non piangere altrimenti piango anch’io.” Una breve ma sonora risata uscì dalla bocca della madre che si stacco leggermente per poter ammirare bene il viso di sua figlia. Erano state per più di cinque mesi lontane e le era mancata tanto la sua voce dal vivo. “Come sta la mia bambina?” “Ora che ti vedo molto meglio, mamma.” Le sembrava così surreale abbracciare e stringere forte la sua adorata madre. Le era mancato tutto di lei. Le loro chiacchierate notturne, le mele caramellate mangiate davanti ad un film horror, le loro cantate. Finalmente ora che era ritornata potevano ritornare a fare quello che facevano un tempo. Olga, Roberto ed Angie guardavano la scena inteneriti e commossi. “Forza, adesso andiamoci a preparare che la cena è pronta.” Dopo una cena tranquilla e abbondante, Violetta e la madre si diressero in camera. Ho così tante cose da raccontarle, pensò la piccola Castillo. “Allora…raccontami un po’… come va a scuola? Ci sono novità?” “Si mamma. Ho iniziato delle lezioni extra di ballo con un ragazzo molto bravo…” le si illuminarono gli occhi al solo pensiero e alla madre questo non sfuggì. “Qualcosa mi dice che questo ragazzo ti interessa.” Disse con sguardo furbo Maria. Violetta si riprese dai suoi magici pensieri per poi lanciare un’occhiataccia alla madre. “Mamma, non cominciare anche tu.” Disse freddamente. “Raccontami un po’ com’è questo ragazzo, come si chiama, dai. Sono curiosa.” La ragazza sbuffò rumorosamente “Si chiama Leon ed è un cantante che si sta facendo conoscere a poco a poco. E’ messicano e… basta.” “Come basta?! Andiamo Vilu! Dimmi almeno se è carino.” “Eccome se lo è.” Sussurrò piano per non farsi sentire dalla madre, ma il suo tentativo era stato inutile. Maria abbracciò la figlia per poi accoccolarsi con lei nel letto ed addormentarsi con il sorriso sulle labbra.

Federico uscì di corsa da casa. Voleva fare una sorpresa a Francesca. La sarebbe andata a prendere a casa per poi portarla in un bar a fare colazione. Cosa che per lui era molto romantica, anche troppo, ma non gli importava. Aveva pensato tutta la sera su come comportarsi ed un misero appuntamento di pomeriggio gli sembrava troppo poco se dopo la voleva invitare alla festa. Girato l’angolo si ritrovò davanti casa dell’italiana. Aveva saputo il suo indirizzo grazie al suo caro amico Diego. Sapeva sempre tutto lui. Riprese un po’ di fiato per poi piantarsi davanti alla porta aspettando che uscisse. Francesca, intanto, scese di corsa le scale. Come sempre odiava fare tardi anche se arrivava sempre in anticipo. Pur di non rischiare non mangiava neanche un biscotto per colazione. Salutò di fretta suo fratello per poi uscire di casa. Si prese un colpo appena vide Federico che l’aspettava lì. “E tu che ci fai qui?” “Sono venuto a prenderti, non sei contenta?” Le stava chiedendo se era contenta? Eccome se lo era! Non si aspettava una visita del genere. “Andiamo?” le porse la mano e la ragazza senza esitare la strinse subito. Un’altra scossa. Non è possibile! Questo ragazzo mi farà andare in tilt, pensò Francesca. “Dove mi porti?” domandò curiosa e sorridente allo stesso tempo. “Andiamo a fare colazione in un posto speciale.” Le strinse ancora di più la mano ed iniziò a correre come un bambino. Ora non le importava se faceva ritardo. Si sentiva così bene che non le importava niente. Era felice e questo era l’importante.

Violetta entrò tutta elettrizzata dentro lo Studio e corse direttamente negli spogliatoi per cambiarsi. Aveva passato una bellissima serata e il ritorno della madre le aveva messo ancora di più il buon umore. Non se lo aspettava proprio, ma era felice. Alla prima ora aveva Leon e questo la rendeva ancora più felice. Una strana sensazione allo stomaco iniziò a pervaderla per poi espandersi su tutto il corpo al solo pensiero della lezione di ballo col bel messicano. Quella mattina aveva cambiato anche la tuta. Un paio di pantaloncini corti e aderenti ed una canotta slim nera. Entrò nell’aula aspettando il partner e colse l’occasione per raccogliersi i capelli. Si vide allo specchio. Era così diversa, cosi… sexy, ma le piaceva e poi voleva provocare un po’ il bel ragazzo. Leon entrò di corsa sapendo che era in ritardo. Indossava una canotta rossa che risaltava i muscoli del petto ed anche gli occhi verdi e un paio di pantaloncini da basket neri. Quando vide Violetta perse un battito. La scrutò da capo ai piedi e pensò che non aveva mai visto fisico più bello. i pensieri di Violetta non erano così diversi da quelli del ragazzo. Si fermò con lo sguardo all’altezza del petto. Le guance si colorarono di rosso sapendo che mancava davvero poco e le sarebbe di nuovo stata attaccata e vide che anche lui era rimasto incantato dal suo corpo e sorrise contenta e imbarazzata allo stesso tempo. Era riuscita nel suo intento. “Buongiorno zuccherino.” In quel momento sposto lo sguardo sugli occhi della ragazza e quando capì cosa fissava con gusto, sorrise soddisfatto e orgoglioso. Si avvicinò alla Castillo e le depositò un leggerissimo bacio sulla guancia. “Forza, iniziamo.” Si posizionarono entrambi al centro della stanza e iniziarono a ballare. I due giovani quel giorno sembrava avessero più connessione. Erano in perfetta sintonia. Conclusero come sempre corpo schiacciato con l’altro. Gli sguardi fusi l’uno con l’altro, ma questa volta avevano una cosa in più: tutti e due sorridevano. “Oggi abbiamo finito prima.” Sussurrò il messicano. La ragazza annuì per poi abbassare il capo leggermente imbarazzata. Si staccò dal ragazzo, prese le sue cose e si diresse verso l’uscita, ma venne bloccata e Leon la girò, la prese per i fianchi stringendola forte a sé mentre lei teneva le mani sul suo petto scolpito. Tenne sempre il viso chino finché la voce del ragazzo non lo fece alzare di botto. “Vorrei chiederti una cosa.” “Dimmi” era in difficoltà e lei se ne accorse subito. “Chiedimi quello che vuoi, non ti mangio mica.” Il ragazzo rise di gusto per la piccola battuta, prese un bel respiro e si tranquillizzò. “Domani sera sono stato invitato ad una festa, però mi hanno detto che ci posso entrare solo se sarò in compagnia di una ragazza…quindi ti volevo chiedere se volevi venire con me.” Il cuore della ragazza iniziò a battere fortissimo mentre il respiro diventò sempre più irregolare. Leon le aveva chiesto di andare ad una festa. Lo aveva chiesto a lei e non ad un’altra ragazza. A lei e non a Ludmilla. “Si, Leon. Mi farebbe molto piacere accompagnarti e grazie mille per l’invito. Non me lo sarei mai aspettata.” “Hai pensato che avrei invitato un’altra ragazza?” “Beh… in effetti” balbettò. “Quando me lo hanno chiesto la prima persona che mi è venuta in mente sei stata tu e non ho mai cambiato idea. Sei diversa dalle altre, Vilu. Anche se all’inizio avevi un bel caratterino non ho mai pensato di invitare qualcun’altra che non fossi tu.” La ragazza divenne terribilmente rossa. Non l’aveva mai chiamata ‘Vilu’ e uscito dalle sue labbra sembra qualcosa di così armonioso e bello che il cuore iniziò a battere più velocemente.”G-grazie davvero.” Si avvicinò al viso del ragazzo e gli lasciò un bacio intenso all’angolo della bocca. Il ragazzo venne percorso da una scossa per tutta la schiena e strinse ancora più forte la ragazza fino a far combaciare i loro petti e lei allacciò le braccia intorno al suo collo per poi appoggiare la testa sull’incavo ispirando a pieni polmoni il profumo naturale del ragazzo. Era così buono e dolce che la fece andare fuori di testa e anche lei si strinse ancora di più. Non c’era sensazione più bella che restare così vicino ad un persona a cui tieni tanto, pensò Leon e per Violetta restare così attaccata al corpo del messicano la faceva sentire sicura e protetta ed era una delle sensazioni più belle che potesse provare. Dopo la morte del padre non aveva mai provato niente di simile ed era così contenta di aver trovato qualcuno che potesse prendere il suo posto. Il calore del corpo ben scolpito di Leon a contatto con il suo la faceva entrare in pieno stato di trance. Gli sussurrò ancora un ‘grazie’ per poi depositargli un bacio sulla guancia veloce e si staccò lentamente dal ragazzo ed un brivido di freddo pervase in modo violento e veloce il suo corpo. Aveva ancora lo sguardo incatenato con quello del messicano. Gli sorrise e lui le fece l’occhiolino e poi uscì dall’aula ancora sorridendo. Leon non si era mai sentito cosi completo in tutta la sua vita. Era lei la ragazza che colmava il suo vuoto infinito.

 

Angolo Autrice: Buonaseraaaaaaa!!! Sono tornata e mi scuso per il terribile ritardo ma sono in vacanza e sono riuscita a sfruttare solo poco tempo fa un computer da un mio amico. Comunqueeeee parliamo del nuovissimo capitolo :P ci sono Violetta e Angie che stanno tornando a casa. Violetta è estremamente felice per la canzone che Leon le aveva dedicato mentre Angie è di pessimo umore ): e scopriamo anche il perché: il nostro amato Pablo si è fidanzato con Jade. Stranissima coppia questa xD e lei naturalmente soffre visto che ne è innamorata. La grandissima sorpresa èer la nostra amata Castillo è il ritorno della madre. È stato un momento troppo tenero e commovente e poi lei che vuole sapere chi è questo Leon e già sa che piace alla figlia *Batte il cinque* il top ragazzi xD. Poi abbiamo un piccolo blocco Fedencesca kajbclascmksa Federico la va a prendere a casa per fare colazione insieme perché pensa che l’appuntamento è troppo banale awwwww la ragazza naturalmente è sorpresa ma allo stesso tempo felice (: e poi abbiamo la coppia tanto amata *iniziano gli urli da scleri* i nostri cari LEONETTA lkjanlkcjsnbadckjasuj ho amato troppo la scena che ho scritto. Davvero troppo. L’abbigliamento sexy di Violetta akjscbliduejbealkjc il petto i Leon kajcsbiueska andiamo chi è che non li ama !!! il nostro Leon finalmente chiede a Vilu di andare alla festa insieme e lei è più che felice. Entrambi scoprono nuove emozioni awwwwww sono troppo teneri :3 grazi a tutti quelli che leggono e recensiscono la storia. E’ grazie ai vostri commenti che continuo a scrivere e sono davvero tanto felice che piaccia. Un bacione e un abbraccio grandissimoooooo :3 alla prossima (:

 

Joyt

 

  
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