Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: shoottheblueumbrella    30/07/2014    2 recensioni
Jenna è una grande amante dei libri, infatti non esce di casa da mesi ormai. Fino a quando la sua amica Aurelie non la vita alla sua festa di compleanno dove conosce Jeremy, un attraente ragazzo dai capelli neri come la notte e gli occhi azzurri come il mare, cosa succederà tra i due?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Jenna Stone ha sempre vissuto una vita normale, per quanto si possa definire così una vita passata a leggere libri e a scrivere storie sui suoi personaggi preferiti. I libri erano i suoi unici amici, l'odore che emanavano la faceva sentire al sicuro, adorava il suono che produceva che la carta ogni volta che passava alla pagina successiva e non c'era niente di male in questo.Ma il mese successivo all'incidente la cambiò totalmente: aveva perso suo padre. Da ragazza estroversa e solare come era diventò la più timida e triste che fosse mai esistita. Non usciva quasi mai, se non per andare a scuola nei giorni in cui si sentiva un pò meglio, quando l'ansia non si impossessava completamente di lei, o per andare a fare qualche seduta dalla sua psicoterapeuta. Probabilmente il sole dimenticò com'era fatto il suo viso e lei scordò com'era farsi accarezzare dal vento.

<< Tesoro, perchè non esci un pò e vai a farti delle nuove amicizie?>> le chiese Celine, sua madre. 

Era una domanda che si sentiva chiedere ogni giorno e a cui non dava mai risposta, pensava solamente "No mamma, non ne ho bisogno", le piaceva stare a casa e bere una tazza di thè mentre leggeva, era una sensazione bellissima quasi come se entrasse in un altro mondo, un universo nel quale era libera di fare tutto quello che voleva, sentirsi un 'eroina come le protagoniste dei suoi libri preferiti, una seconda dimensione abitata da angeli, vampiri, draghi dove la magia faceva da padrona e rendeva tutto più facile. Amori impossibili, ragazze disposte a diventare vampire per l'uomo che amano, angeli dalle grandi ali dorate con le quali potevano volteggiare leggiadri nel il cielo, sacrifici, dolore e vittoria la avevano sempre affascinata. Ma sapeva benissimo che non erano reali, solo frutto della fantasia. Una cosa che incuriosiva Jenna era che i vampiri non provassero emozioni, e si chiedeva come sarebbe vivere in eterno senza provare niente, nemmeno amore. Stava ancora sognando ad occhi aperti quando ad un certo punto sentì la suoneria del cellulare e dovette tornare ala realtà. Lo schermo si illuminò e apparve il numero della sua amica d'infanzia Aurelie. Dette uno sguardo veloce al calendario e capì tutto. Premette il tasto verde e sentì la voce di Aurelie, una voce che non sentiva da tanto tempo, ma che comunque le piaceva.

<< Pronto? >>
<< Ciao Aurelie, chi non muore si rivede, tutto bene? >>
<< Se per "bene" intendi leggere un libro dopo l'altro, sentirsi da schifo e non avere vita sociale allora si, sto bene >>  rispose Jenna con un tono di voce quasi impercettibile.
<< Sono felice di sentirtelo dire, perchè ho organizzato una festa per il mio compleanno sabato e tu devi esserci >>
<< Hai parlato con mia madre? >> era certa che fosse così.
<< Non dare tutte le colpe a lei, è solo preoccupata per te tesoro. Non posso semplicemente chiederti di venire alla mia festa perchè sei la mia amica più cara? >>
<< Non lo sò, ho dei libri da finire e tra poco ho un esame importante per scuola.... >>
<< Non è una scusa valida. Ti voglio pronta per Sabato sera, vengo a prenderti io >>
<< Ma.. >>
<< Esigo un si come risposta >>  ribatté Aurelie determinata più che mai ad aiutare la sua amica.
<< .... >> seguì un altro silenzio imbarazzante, ma Jenna sentiva delle risatine provenire dall'altra parte del telefono.
<< Lo prendo per un si, ci vediamo sabato >>
<< Okay... >>  si era ormai arresa. sabato sarebbe dovuta andare alla festa di compleanno della sua migliore amica e si sarebbe divertita. Cosa mai sarebbe potuto capitarle ad un festa?

Celine era seriamente preoccupata per sua figlia dato che le poche volte che usciva di casa era per andare a leggere in giardino. E quando Jenna guardava negli occhi sua madre Jenna poteva quasi percepire la preoccupazione di sua madre. La perdita del padre solo pochi mesi prima, lo scosse e la distrusse a tal punto dal rifiutarsi di andare a scuola e proseguire gli studi. Ma era l'anno in cui si sarebbe diplomata e non poteva arrendersi proprio ora. La mattina seguente la sveglia suonò troppo presto per Jenna. Dal piano di sotto sentì l'odore della sua colazione preferita seguita dalla voce di sua madre che le consigliava di scendere o avrebbe fatto tardi a scuola. Perchè quello sarebbe stato il giorno in cui avrebbe ricominciato ad avere una vita sociale, più o meno. Faticò ad alzarsi dal letto, e appena fu in piedi era come se il freddo invernale del New Orleans le fosse entrato fin dentro le ossa. Il sole aveva appena cominciato a scaldare un pò l'aria. Scese le scale e in men che non si dica si ritrovò davanti ad un piatto di pancake ricoperti da sciroppo d'acero e una tazza di caffè caldo fumante. 
<< Allora, come ti senti? >>
<< Sono buonissimi questi pancake, grazie mamma >>
<< Non cambiare discorso, ti conosco troppo bene. Sei sicura che te la senti di tornare a scuola? >>
<< Stò bene, davvero >> stava mentendo. La verità era che l'ansia la stava divorando pezzo per pezzo, lentamente
<< Posso sempre accompagnarti io se vuoi >>
<< No, Lindsay sarà qui tra dieci minuti e andremo a piedi >> 
Lindsay era una sua vecchia compagna di classe. Jenna corse di sopra a vestirsi, anche se non aveva la minima idea di cosa mettersi, così prese le prime cose che aveva trovato: la sua maglietta preferita abbinata ad un paio di Jeans e delle converse nere. Si pettinò i lunghi capelli castani e li legò in una lunga treccia. Mentre scendeva le scale sentì suonare il campanello così allungò il passo e andò ad aprire. Lindsay era lì davanti, i suoi occhi corvini fissavano Jenna come se fosse un essere sovrannaturale delle sue storie.
Le due ragazze di guardarono negli occhi per un secondo e si abbracciarono
Prese la sua borsa e salutò sua madre con un bacio affettuoso sulla guancia e si incamminarono
<< Allora, pronta per affrontare questa giornata? il sole splende e gli uccellini cantano... >>
<< Risparmiami queste stronzate Linds >> entrambe scoppiarono in una risata.
<< Che materia hai alla prima ora? >> chiese Lindsay cercando un argomento di cui parlare
<< Chimica >>
<< Io ho matematica, ma siamo insieme nel corso di Storia >>
<< Fantastico >> replicò Jenna
Allungarono il passo cercando di raggiungere la scuola prima del suono della campanella. Non poteva permettersi di arrivare tardi durante il suo primo giorno di scuola.
<< sabato vieni alla festa di Aurelie? >>
<< sono praticamente costretta >> ribatté 
<< Perché dici così? Non è una tragedia andare ad una festa >>
<< No, le vere tragedie sono quelle che ha scritto Shakespeare e che dovrei studiare per l'esame di letteratura inglese ma che non potrò perché devo venire a questa festa >>
<< Vedrai che passerai gli esami senza problemi >>
Perdere l'anno scolastico era l'ultima cosa che voleva. Dopo aver parlato per ben 10 minuti di cosa indossare alla festa arrivarono a scuola. Era come se la ricordava, i corridoi lunghi e stretti da film dell'orrore, le pareti bianche piene di graffiti, l'odore del caffè che proveniva dalla sala insegnanti, i distributori rotti non ancora riparati, tutto era rimasto come lei lo aveva lasciato, come se il tempo si fosse fermato ad aspettarla fino al suo ritorno. Mentre si faceva strada verso il suo vecchio armadietto tutti gli sguardi erano puntati su dì lei e tutti la stavano fissando, come aveva fatto Lindsay quella mattina stessa davanti alla porta di casa sua e continuava a non capirne il motivo. Ma in quello stesso momento la campanella suonò e gli studenti si diressero verso le loro classi. Jenna e Lindsay si salutarono e andarono anche loro nelle rispettive aule. Si sarebbero riviste tra due ore. A tenere la lezione di chimica era il professor Shepard, un uomo giovane, alto, snello con una capacità di interagire con gli adolescenti incredibile, cosa ovvia dato che aveva una figlia della loro età. Toccò poi al signor Barker e le sue noiosissime lezioni di Geografia, praticamente il contrario del signor Shepard. Ma la cosa positiva era che adesso avrebbe avuto Storia e quindi ci sarebbe stata Lindsay a farle compagnia. Le due ore successive passarono abbastanza velocemente e arrivò l'ora di pranzo. Lei e Lindsay andarono insieme alla mensa dove il piatto del giorno era, rullo di tamburi, hamburger con patatine fritte e dell'insalata. Adesso le rimaneva solo da incontrarsi con il club di lettura e di musica e sarebbe sopravvissuta a questa giornata e dopo sarebbe ritornata a casa con Lindsay. Tutto procedeva nel migliore dei modi. Nessuno le aveva fatto troppe domande oltre all'inevitabile << Come stai? >> a cui lei rispondeva << Stò bene, grazie >> anche se non era la risposta più sincera del mondo ma tanto quando qualcuno ti chiede come ti senti non lo vuole sapere veramente, quindi basta fingere un sorriso ed andare avanti. Per tutto il tragitto del ritorno Jenna raccontò a Lindsay com'era andata la giornata e si preparò mentalmente all'ondata di domande che la mamma le avrebbe fatto appena avesse messo anche un solo piede in casa. Per fortuna Lindsay era libera e le ragazze decisero di passare il pomeriggio insieme, come ai vecchi tempi. Dopo aver cenato e saluato Lindsay, salì in camera sua e si immerse nella lettura quando le arrivò un messaggio sul cellulare da parte di Aurelie, il testo diceva "S.O.S vestito. Domani io e te andiamo al centro commerciale a cercarci un bel vestito per la festa." Per Jenna stranamente andava bene. Non aveva nessuna attività extra-scolastica e doveva ancora comprare il regalo per Aurelie e non aveva nessuna idea di cosa potesse farle. FINALMENTE, DOPO MESI, SONO RIUSCITA A RIPRENDERE QUESTA STORIA E DOPO AVERLA LETTA E RILETTA HO APPORTATO QUALCHE MODIFICA E NIENTE SPERO CHE VI PIACCIA, BUONA LETTURA
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: shoottheblueumbrella