Libri > Divergent
Segui la storia  |       
Autore: Sakura3    31/07/2014    9 recensioni
"Sono passati tre anni dagli avvenimenti di Allegiant, e quando Tobias Eaton era ormai convinto di essersi lasciato tutto alle spalle, ecco che il passato bussa nuovamente alla sua porta."
Questa fan fiction è stata scritta da me, una fan che come molti di voi, non si è rassegnata al finale di Allegiant e immagina ancora un futuro per Tris e Tobias.
Non sarà tutto semplice e i due dovranno affrontare molte difficoltà: riusciranno a superare tutto e a ritrovarsi? Sarà il loro amore così forte da superare anche l'ennesima difficoltà?
Confesso che sono un po' agitata perchè è la mia prima fan fiction e non ho mai pubblicato niente prima. Spero vi possa piacere e lasciate recensioni: siate liberi di dirmi tutto, per migliorare me stessa e la storia :)
Enjoy!
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Tris, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cap 15
Premessa: chiedo umilmente scusa a tutti per l'enorme ritardo.
Perdonatemi ma questi due mesetti sono stati caotici per via dell'università, del trasloco e di internet che ogni tanto faceva le bizze.
Sarò molto più costante con le pubblicazioni, promesso.
Ringrazio coloro che mi hanno mandato dei messaggi per chiedermi se andasse tutto bene, chi ha aspettato il seguito della ff e mi ha fatto avere il proprio incoraggiamento.
Grazie di cuore <4




TOBIAS


"Non saprei dire chi tra te e la tua ragazza sia quello più problematico.
Ma una cosa è certa: avete entrambi una tendenza a  trovarvi in mezzo ai guai."
Miles pronuncia l'ultima parola con uno sbuffo ma continua a guidare, lo sguardo dritto davanti a sè e rivolto alla strada.
Io invece, accanto a lui nel posto del passegero, guardo fuori dal finestrino: guardo i palazzi scorrerci accanto, le persone, i lampioni, e vorrei che con loro scorressero via anche i miei pensieri, come soffiati via dal vento.
Non voglio voltarmi, ma non posso non essere d'accordo con lui:  ho la tendenza a ritrovarmi sempre nei guai, senza nemmeno volerlo.
Sono come una falena attratta dalla luce, o forse sono io la luce che attrae i guai e oggi più che mai sento di esserne la causa.
Ho reso quello che doveva essere un semplice pattugliamento una missione di guerra, ho coinvolto i miei compagni e Miles in una sparatoria con i ribelli mettendo a rischio le loro vite.
Il peggio però, è che sto facendo rischiare a Miles il posto di lavoro perchè stiamo portando un ribelle nel quartier generale del Dipartimento: stiamo portando il nemico nella nostra base.
Ma non potevo lasciare Peter in queste condizioni: sono riuscito a deviare all'ultimo secondo il proiettile, ferendolo alla spalla, e poco dopo ha perso i sensi per via delle ferite.
Per quanto non l'abbia mai apprezzato tra gli Intrepidi, ho imparato piano piano a capire in parte il perchè delle sue azioni, e seppure non posso definirlo un amico, ho smesso di odiarlo.
Semplicemente non potevo lasciarlo morire là, in mezzo alla strada: anche lui è una vittima a modo suo, come lo siamo sia io che Tris.
Ho spiegato la situazione a Miles ed è stato lui stesso a proporre l'idea di portarlo al Dipartimento, prendendosi qualsiasi responsabilità.
Ha detto che lo stava facendo per potergli estrapolare informazioni in più sul Reggimento ma ho capito dal suo sguardo che non era questa la vera motivazione: semplicemente non poteva lasciarlo morire senza poter fare qualcosa per salvarlo.
Per salvare una vita umana.
Sa che ho capito le sue reali intenzioni ma non sa che cosa questo gesto vale per me: è la prova che non importa chi o cosa si debba affrontare nella vita, e nemmeno in quali circostanze.
Si può essere capaci di azioni buone e di tenere fede ai propri ideali, senza farsi corrompere nell'animo.
Avevo bisogno di un gesto che mi ricordasse che siamo noi gli artefici del nostro destino e che possiamo ancora lottare per quello in cui crediamo, e magari dare una speranza anche a coloro che non l'hanno, proprio come Miles ne sta dando una a Peter, salvandogli la vita.
Per questo non ho il coraggio di voltarmi e di guardarlo, o semplicemente di parlargli.
Continuando a guardare fuori dal finestrino il Dipartimento in lontananza, metto da parte il mio orgoglio e sussuro, forse più a me stesso che a lui:
"Grazie...di tutto".


                                             ***


TRIS

Corro per i corridoi del Dipartimento, non preoccupandomi nè delle lamentele di Cara per essermi tolta di scatto la flebo, nè di quelle di Caleb che mi ricorda di essere troppo debole per sforzi come correre, come una lastra di vetro sul punto di rompersi.
Per tutto il giorno ho avuto una strana sensazione, come un brutto presentimento; sin da quando Tobias è uscito per perlustrare la città.
E avevo ragione.
Una sparatoria.
Contro il Reggimento per di più.
La cosa peggiore è che so solo questo: Sondra mi ha fatto avvisare dell'attacco e del fatto che stavano tornando al Dipartimento.
Non mi ha detto altro e questo mi preoccupa: nessuno conosce il Reggimento quanto me e nessuno sa di cosa è capace quanto me, che l'ho visto con i miei occhi e vissuto sulla mia pelle.
Ma la vera paura la provo per lui, per Tobias.
E' ferito? E' con loro? O è stato fatto prigioniero? Cosa più importante, è vivo?
Ho la mente annebbiata dal terrore.
Dimentico tutto, il nostro litigio di qualche giorno fa per via di Caleb,  la delusione per avermi mentito, il suo sguardo carico di risentimento.
L'unica cosa a cui penso è lui, vivo e vegeto.
Sono arrivata alla porta dell'ufficio di Sondra e quasi vado a sbattere contro il petto di Phil.
"Sondra ha chiamato anche te? Pensavo fossi a riposo date le tue condizioni."
"Non fare domande idiote: ho affrontato di peggio e tu lo sai bene.
Non vedo perchè non avrebbe dovuto convocarmi, dal momento che sono coinvolta in tutto questo tanto quanto te".
Non volevo essere scontrosa ma non riesco a controllare la mia voce, preda del terrore.
E ora che ci penso non abbiamo più parlato dal giorno in cui mi ha baciata.
Ancora non ho realizzato quello che è successo.
Quella volta è fuggito, imbarazzato, dall'infermeria e non l'ho più visto da allora: ho come la sensazione che mi stia evitando.
"Scusa, non era mia intenzione farti innervosire.
Vedo che ti stai rimettendo in forze velocemente, mi fa piacere."
"Non pensavo ti ricordassi che ho quasi rischiato di morire dissanguata dato che eviti l'infermeria da giorni.
Non è il genere di comportamento che ci si aspetta dal proprio migliore amico, sai?!"
Phil abbassa lo sguardo e noto una leggera amarezza nei suoi occhi.
Ha la mascella contratta e i pugni tesi, rigido.
"Sono stato impegnato con le reclute dato che Miles non c'era.
Non so se il tuo tono di voce sia dovuto a quello che è successo tra noi l'altro giorno, nel caso ti chiedo scusa.
Scusami se ho fatto qualcosa che ti ha infastidito.
Più semplicemente, scusami per averti baciato."
Sento il senso di colpa salirmi in gola come bile amara e un macigno mi impedisce di deglutire.
Ho appena inveito contro di lui senza nessun motivo, solo per dar sfogo a tutta l'angoscia e la confusione che mi porto dietro da quando ho messo piede nel Dipartimento.
Lui, con la sua solita gentilezza, pur non avendo fatto nulla di male, si sente in dovere di scusarsi e io sento il senso di colpa investirmi con la potenza di un uragano per quello che gli ho detto.
E' il motivo per cui andiamo così tanto d'accordo, per cui siamo una squadra così affiatata.
Non posso far a meno di pensare alla discussione che ho avuto con Tobias qualche giorno fa e a come si sia alterato di fronte ai miei modi sfacciati.
Penso a quanto i suoi gesti, le sue parole siano diverse rispetto a quelle di Phil: hanno due personalità così diverse, due modi di reagire e di esprimere le loro idee totalmente opposti.
Non ho tenuto conto dei sentimenti di Phil, di come si deve essere sentito nell'esporsi così tanto, aspettando magari un mio gesto, una mia conferma, vedendosi invece respinto in malo modo ed etichettato come amico.
Ma in questo momento non so nemmeno io cosa mi passa per la testa. Cosa o chi voglio.
Da un lato c'è lui, Phil, il mio compagno di squadra da anni ormai.
E' il mio collega, il mio confidente, il mio amico.
E' come una roccia a cui mi posso sempre aggrappare, è tutto ciò che io non sono.
La mia certezza, la mia stabilità.
Poi c'è Tobias.
Ed è tutta un'altra storia con lui.
Non lo conosco se non per quello che mi ha raccontato, so che eravamo fidanzati ma nulla più.
E' imprevedibile, orgoglioso, fiero di sè: è uguale a me.
Proprio per questo so che c'è una parte di lui che non è così forte come vuole far credere, che è fragile ed evita di mostrarlo al mondo per paura di soffrire.
Mi fa sentire vulnerabile come non mi era mai accaduto prima.
E' come il mare in tempesta e spesso non posso far altro che lasciarmi trasportare dalle onde e dalla loro impetuosità.
Non so bene cosa rispondergli ma sento che qualcosa devo pur dirgli.
"A proposito del bacio Phil, io..."
Ma mi blocca prima che possa finire di parlare, posandomi un dito sulle labbra.
"Non dire nulla, non c'è bisogno.
Sappi che per me quel gesto ha avuto un significato, Tris.
Non ti chiedo di giustificarti o di darmi una risposta.
Promettimi almeno che ci penserai un po' su, che ti prenderai del tempo per riflettere.
Fallo per me, ti chiedo solo questo."
Senza nemmeno voltarsi e aspettare che un mio cenno, abbassa la maniglia ed entra nello studio di Sondra.
E in quel momento mi rendo conto che non eravamo soli.
Tobias è poco più indietro rispetto a dov'era un secondo fa Phil, rigido e immobile.
Nessuno dei due si è accorto dei suoi passi.
A giudicare dall'espressione che sul viso ha ascoltato tutta la conversazione e il suo sguardo è come una lama che mi squarcia il petto.
Dritto al cuore.

                                              ***
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Divergent / Vai alla pagina dell'autore: Sakura3