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Autore: teresartist    31/07/2014    0 recensioni
Blaine vive in un mondo in cui l'amore è vietato, lui se ne vuole andare perchè sa troppo, troppo di quello che c'è al di là del filo spinato.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Non aveva dormito bene, il suo sonno era stato interrotto più volte dal ricordo del rumore degli spari e dell’abbaiare dei cani. Ma aveva aperto gli occhi e nell’oscurità della stanza aveva intravisto la figura di Blaine, riusciva a delineare i suoi folti riccioli neri e le sue membra stanche abbandonate sulla poltrona, sentiva il suo respiro, veloce ma regolare, era sveglio e lo stava guardando. Si sentì come se un angelo lo stesse proteggendo e così si riaddormentò più e più volte fino a quando una volta aperti gli occhi non vide più il suo corpo ma solo una poltrona vuota e udì il cinguettio degli uccelli fuori dal balcone che volavano attorno a un albero che faceva frutti rossi.
 
Scese le scale in fretta, dimenticandosi di indossare la sua camicia sporca di sangue. Blaine si era addormentato su un piccolo divanetto e il giovane si sedette sulla stessa sedia che gli era stata offerta la sera prima, guardava Blaine e cercava di studiare ogni piccolo particolare del suo volto e delle sue mani che aveva posate sul grembo, la sua bocca rosea e semiaperta lasciava intendere che stava dormendo beatamente e il giovane studiò anche quella, dopo averla fissata per un po’ chiuse gli occhi e ridisegnò i contorni delle labbra nella mente, era tutto così puro in Blaine. Poi un dubbio lo assalì, perché? Perché era lì con un bellissimo ragazzo che non sapeva neppure il suo nome ma che lo trattava come un principe nel suo castello?
I pensieri del giovane furono interrotti da un sonoro sbadiglio di Blaine che si stiracchiò sul divano e si sfregò gli occhi con una mano prima di accorgersi della presenza del meraviglioso ragazzo.
Prima che Blaine avesse la forza di aprire la bocca il giovane si alzò
 
“Kurt” disse con tono fermo
 
Blaine lo guardò confuso “Come?” la sua voce assonnata era il suono più dolce che il giovane avesse mai sentito
 
“Mi chiamo Kurt” disse di nuovo mostrando a Blaine il suo primo vero sorriso
 
Blaine si alzò e rispose con un altro sorriso “Kurt” sussurrò, gli piaceva come suonava quel nome, quella K così dura era in totale contrasto con la sua persona, così gentile e sensibile per quanto Blaine ne potesse sapere, ma d’altronde gli piaceva tutto di quel ragazzo, per questo era stato sveglio tutta la notte a guardarlo. Blaine aprì bene gli occhi e si accorse che Kurt non indossava la sua camicia, lo guardò sbigottito e poi notò i segni rossi sulle sue braccia, si erano formate delle grandi croste e il sangue che era scivolato era ormai secco sulle sue braccia. Blaine era preoccupato, i morsi e i graffi non facevano bene ma Kurt sembrava del tutto a suo agio.
 
Blaine si avvicinò alla cucina e Kurt non riusciva a smettere di guardarlo
 
“E’ stato molto romantico” disse Kurt all’improvviso mentre Blaine era girato di spalle, non eveva mai sentito quella parola “romantico” ripetè nella sua mente ma proprio non riusciva a darle una spiegazione, si voltò e abbassò la testa per non rimanere di nuovo incantato dal corpo di Kurt
 
“Che cosa significa romantico?” chiese cercando di replicare quel suono nel miglior modo possibile
 
Kurt emise un piccolo suono che sembrava quasi una risatina dolce e gentile “Davvero non lo sai?”
 
Blaine annuì imbarazzato e Kurt sorrise nuovamente facendo sentire Blaine come in paradiso, o forse come innamorato ma Blaine non voleva pensarci perché sarebbe stato un grandissimo problema per entrambi
 
“E’ legato all’amore” disse Kurt molto semplicemente e Blaine senti una fortissima scossa lungo la spina dorsale, deglutì emettendo un suono decisamente troppo alto “Intendo dire che è…è complicato da spiegare però di solito un atto romantico è compiuto da una persona che si sente bene nel farlo e così fa sentire bene anche un’altra persona” Kurt sorrise e Blaine arrossì “E con bene intendo, molto bene”
 
Blaine si guardò intorno cercando di capire che cosa avesse fatto di romantico ma proprio non riusciva a capirlo
 
“Cosa ho fatto di così romantico?” chiese timorosamente
 
Kurt lo guardò e senza volerlo Blaine lo guardò, si fissavano negli occhi sorridendo “Stare a guardarmi mentre dormivo” disse Kurt tirando ancora di più gli angoli della bocca e lasciando intravedere i denti. Blaine arrossì, di nuovo e non riuscì più a reggere il confronto con gli occhi color del mare del ragazzo. Si sentiva così stupido e gli veniva da ridere senza motivo
 
“Io…beh…” non sapeva proprio cosa dire “Mi hai visto?”
 
“Certo” esclamò Kurt
 
“Quindi non hai dormito bene”
 
“Mi hai fatto sentire bene anche se non dormivo” Kurt sorrise di nuovo e Blaine finalmente capì qual’era la funzione di quel liquido viola a cui si sarebbe sottoposto pochi mesi dopo, cancellava, cancellava i sorrisi, gli imbarazzi, gli sguardi, le scosse che continuavano a percorergli il corpo ogni volta che guardava Kurt o che Kurt guardava lui. Ma lui non voleva che smettessero, voleva continuare a sentirsi così.
 
“E io ero contento di guardarti…dormire” disse
 
“Quindi è stato romantico” disse Kurt
 
“Immagino di sì”.
 
 
Dopo che Kurt si fu rimesso la camicia che aveva lasciato ai piedi del letto Blaine preparò la colazione per entrambi
 
“Sei scappato dall’iniezione vero?” chiese Blaine, Kurt annuì poco convinto
 
“Scusa se te lo chiedo ma…perché hanno gridato sparategli?” chiese Blaine confuso
 
“Sono pazzi” disse Kurt
 
“Ma perché sei scappato?”
 
Kurt non voleva davvero rispondere ma doveva, non poteva lasciare Blaine senza risposte “Io non voglio essere costretto a diventare qualcuno che non sono”
 
Blaine non rispose, com’era possibile che Kurt si sentisse esattamente come lui? Non disse nulla
 
“E credo che non lo voglia neanche tu” disse Kurt dopo un po’
 
Blaine non sapeva davvero cosa dire “Come fai a dirlo?”
 
Kurt si mise in bocca un altro pezzo di pane “Te lo vedo negli occhi” Kurt sospirò “Gli occhi sono lo specchio dell’anima Blaine”
 
Blaine si sentì raggelare Kurt lo capiva, lo sapeva, lo sentiva.
 
“I miei occhi sono davvero così espressivi?”
 
“I più espressivi che io abbia mai avuto l’onore di osservare” disse Kurt con una voce che Blaine non sapeva come definire, ma la scossa che gli percorse il corpo non era solo forte, era calda, caldissima
 
“Wow” fu l’unica cosa che Blaine riuscì a dire, poi cominciò a fissare Kurt e si rese conto che aveva imparato a seguire il suo corpo con gli occhi.
 
“Perché mi guardi così?” chiese Kurt sorridendo, lo sapeva, voleva solo che Blaine lo dicesse
 
“E solo che Kurt” lo chiamò per la prima volta con il suo nome “Tu sei così – così affascinante”
 
Kurt non si aspettava quella parola, affascinante era una cosa abbastanza romantica da dire, rimase senza parole.
 
“Cosa intendi per affascinante?” chiese dopo poco
 
“Sei così…non lo so, tutto di te mi affascina” Blaine non sapeva cosa dire.
 
“Tutto cosa?” Kurt stava facendo la questione ancor più complicata di quanto non lo fosse già
 
“Tutto…qualsiasi cosa a cui tu possa mai pensare di te stesso io la trovo e la troverò affascinante”
 
Kurt si sentì arrossire anche se aveva già visto tante cose negli occhi di Blaine “Blaine, noi ci conosciamo da poco più di dodici ore” disse sommessamente
 
“Non mi importa” la voce di Blaine si fece più forte “Senti Kurt io tra due mesi sarò incatenato e mi sarà succhiata via l’anima, non mi importa da quanto tempo io e te ci conosciamo, non mi importa che diavolo significhi ro – romantico, non mi importa nulla in questo momento, ma voglio vivere con la mia anima fin che ne ho tempo!” Blaine era nervoso e vederlo così fece passare solo una cosa nella testa di Kurt “Dio, quanto è sexy” poi cercò di concentrarsi su quello che Blaine aveva detto, aveva ragione, aveva immensamente ragione
 
“Scusa” disse Kurt “Avrei dovuto capirlo, hai detto che sono affascinante e vedo negli tuoi occhi quanto io ti attraggo fisicamente, mi dispiace” guardò in basso mentre Blaine lo stava ancora fissando
 
“No!” Blaine sembrava arrabbiato di nuovo “E’ vero, tu sei bello Kurt, sei bellissimo e attraente ma non è questo che mi affascina di te, non solo”
 
Kurt era contento di sentirsi dire una cosa simie perché anche a lui piaceva Blaine come persona, era stato molto gentile con lui, lo aveva salvato dalle guardie e dai cani, gli aveva offerto il suo letto e aveva vegliato su di lui la notte e poi Blaine era sincero e puro, Kurt non aveva mai visto un Cadish così, era anche sincero e ribelle e poi era sexy, dio quanto era sexy.
 
“Io ti piaccio Blaine?” chiese improvvisamente
 
Blaine lo guardò confuso “Intendi dire come mi piace leggere?”
 
“Come ti piace leggere?”
 
Blaine si tranquillizzò “Passo tantissimo tempo a leggere, vorrei poter non smettere mai, ma funziona come con il caffè, mi piace il caffè e non smetterei mai di berlo”
 
Kurt sorrise e Blaine ebbe una vaga idea su cosa piacere potesse voler dire “E’ un po’ diverso, ti piacerebbe passare del tempo con me e solo con me?” Kurt stava cercando di capire quanto la mente di Blaine poteva aprirsi
 
“Sì, moltissimo”
 
“Okay e ti piacerebbe fare delle cose romantiche con me?”
 
“Sì, di sicuro e mi sentirei molto bene nel farle perché sarebbe romantico” Blaine cominciava un po’ a capire, e per quello che aveva compreso Kurt gli piaceva, e non poco “Questo vuol dire che tu mi piaci?”
 
Kurt non voleva girarci troppo intorno, sperava solo di non dover spiegare a Blaine tutto “Blaine sai cos’è l’amore?”
 
Blaine lo sapeva, era un tabù, era proebito ma lui lo sapeva e lo studiava sui libri Mish, quelli che nessuno avrebbe mai dovuto toccare. Secondo i Cadish era una malattia e a lui mancava poco per essere curato, ma più Kurt parlava più lui voleva allontanare quel momento.
 
“Sì” disse convinto
 
“Prima dell’essere innamorati cosa c’è?”
 
“Il voler bene” disse Blaine convinto della sua risposta
 
“No, c’è il piacere”
 
“Quindi io non ti voglio bene, sento qualcosa in più che è un po’ meno dell’amore?” Blaine si sforzava di comprendre
 
“Esattamente” Kurt sorrise, contento che Blaine avesse finalmente capito “Quindi io ti piaccio Blaine?” Kurt sospirò “Perché tu mi piaci, molto”
 
“Mi piaci anche tu” Blaine aveva capito e subito dopo aver capito realizzò che l’iniezione gli avrebbe portato via anche quello. Era tutto così strano e surreale, Blaine non l’avrebbe mai creduto possibile, piacere, era così strano. Era incredibile, quel ragazzo sapeva così tanto e così bene, aveva spiegato in dieci minuti delle cose molto difficili da spiegare, questa cosa lo affascinava, gli piaceva. E poi Kurt era bello, era molto bello, i suoi occhi erano di un colore incredibile, azzurri come il cielo e profondi come il mare e il suo corpo era perfetto, un perfetto rapporto tra spigoli e curve, pelle e muscoli.
 
Finirono la colazione in fretta e Blaine offrì a Kurt la possibilità di farsi una doccia per togliere la polvere e il sangue che erano ancora attaccati alla sua pelle. Quando Kurt finì di lavarsi Blaine gli prestò una delle sue magliette e lavò con cura la sua camicia di seta grezza.
 
“Sei sicuro di non volere nulla per quelle ferite?” chiese Blaine notando i tagli sulle braccia e sulle gambe di Kurt
 
“Ormai è inutile, il sangue è secco non si può fare più nulla” disse Kurt sospirando “Devo solo aspettare le cicatrici”
 
“Se vuoi ho qualcosa per farli cicatrizzare prima” Blaine aprì un cassetto “Sai a scuola studio la medicina e i suoi usi, sono abbastanza bravo direi”
 
Blaine diede a Kurt un piccolo barattolo di vetro che conteneva una pomata gialla, della stessa consistenza del miele.
 
“Da applicare con movimenti circolari sulle zone da cicatrizzare” recitò Blaine. Kurt si spalmò la crema sulle gambe e sui bicipiti e più si toccava la pelle più Blaine cercava di immaginare quanto quella sarebbe stata morbida al suo tocco e quanto gli sarebbe piaciuto poterla sfiorare e accarezzare.
 
“Non dovresti andare a scuola?” chiese Kurt improvvisamente.
 
“Non oggi, il fine settimana è una benedizione direi” Blaine sorrise e Kurt si lasciò rapire dal suo sguardo felice “Ti andrebbe di venire con me in biblioteca?”
 
Un brivido percorse la schiena di Kurt, no, non poteva uscire, non poteva rischiare di essere visto e rincorso e ucciso, soprattutto sotto gli occhi di Blaine.
 
“Non – non credo sia una buona idea” disse a bassa voce “Cioè, mi piacerebbe tantissimo venire con te ma dovremmo uscire e non voglio crearti problemi”.
 
Blaine si rese conto che aveva ragione, uscire sarebbe stato rischioso dopo che Kurt era scappato dai laboratori, sarebbero restati al sicuro.
 
“Hai ragione, scusa” Blaine guardò fuori dalla finestra, un giorno con Kurt valeva mille giorni in biblioteca “Cosa ti piacerebbe fare?”
 
Kurt sorrise a quella domanda, raggiunse Blaine e lo guardò negli occhi
 
“Non lo so, qualcosa di romantico forse?” probabilmente stava usando quella parola a sproposito ma non aveva mentito, era stato chiaro e diretto e voleva che Blaine facesse lo stesso “Intendo dire che mi piacerebbe molto passare del tempo con te e parlare, è romantico vero?”
 
“Sì, mi piace” rispose Blaine.
 
 
“Vivi da solo Blaine?” chiese Kurt mentre erano seduti nella stanza di Blaine.
 
“No, con me vivono i miei genitori ma staranno via questo weekend” Blaine non riusciva a smettere di sorridere, erano ore che parlava con Kurt, di cose futili ma lo adorava e non avrebbe mai voluto smettere.
 
“Oh, capisco” Kurt era preoccupato “E…poi cosa faremo?” chiese
 
“Faremo?” Blaine lo guardò incuriosito
 
“Non voglio dover smettere di vederti se i tuoi vivono qui” disse Kurt guardandolo negli occhi, era meraviglioso quanto quel ragazz lo potesse catturare, non voleva lasciarlo andare, non poteva. Dove sarebbe andato? Cosa avrebbe fatto? L’avrebbero preso. A Kurt Blaine piaceva davvero, nonostante si conoscessero da solo un giorno, ma al momento più che piacergli Kurt aveva bisogno di Blaine, lo faceva sentire al sicuro.
Kurt si appoggiò al muro, dietro al letto di Blaine.
 
Blaine sospirò, Kurt aveva ragione, aveva terribilmente ragione, i suoi genitori non avrebbero permesso ad un estraneo di vivere in casa loro, soprattutto visto che quell’estraneo era scappato dai laboratori.
 
“Kurt, non lo so. Neanche io voglio smettere di vederti ma i miei non permettrebbero mai a nessuno di vivere qui, soprattutto a qualcuno scappato dai laboratori” Blaine si lasciò cadere anche lui, con la testa appoggiata al muro, poi ebbe un’idea “Non potresti tornare a casa tua? Ci potremmo vedere comunque tutti i giorni”
 
Kurt rabbrividì, casa? Era troppo tempo che non sentiva quella parola, non poteva tornare, non sapeva neppure dove fosse casa sua al momento, e la sua famiglia? Non li vedeva da molto e non li voleva proprio vedere.
 
“No!” esclamò senza cercare di controllarsi
 
Blaine lo guardò stranito e si mise a sedere di fronte a lui a gambe incrociate sul suo bellissimo letto con il copriletto rosso di velluto “Perché no?” chiese incuriosito
 
Kurt rimase impietrito per un attimo e poi disse “Beh, Blaine lo sai…sono scappato” la sua voce non suonava per nulla convinta e Blaine inevitabilmente se ne accorse.
  
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