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Autore: Pchan05    31/07/2014    34 recensioni
Dopo cinque anni dal mancato matrimonio, molto è cambiato nella vita di Ranma e Akane.
Un giorno, per partecipare ad uno strano concorso, i due si ritroveranno sposati. Entrambi sono convinti che presto potranno annullare la loro "finta" unione, ma non sarà così semplice.
Infatti, nelle clausole del "contratto" Ranma ed Akane non hanno letto che, per ottenere il divorzio, saranno costretti ad un matrimonio "forzato".... Dovranno dimostrare di vivere sotto lo stesso tetto e di comportarsi come una vera coppia di novelli sposini! A tenerli d'occhio sarà un Cupido in gonnella.......Nabiki Tendo.
Tra fraintendimenti, litigi, situazioni imbarazzanti, fidanzato di lei e spasimanti di lui, riusciranno, alla fine, i protagonisti ad annullare il matrimonio o dichiareranno, finalmente, di essere follemente innamorati l' uno dell'altra?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Nabiki Tendo, Ranma Saotome
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una lacrima va giù
Dagli occhi nella gola
Se sei tu
Che mi lasci sola…
…Adesso che vorrei
Sentire il tuo respiro
Su di me
Brivido divino
Che mi dai
Quando sei
Un dolcissimo
Dolore dentro
Dentro me
Fino a che
Siamo al limite del mondo io e te
Perché sai
Due innamorati come noi
Non si arrenderanno mai
Nemmeno quando una bugia
Ci ruba i sogni e l'allegria.

Due innamorati come noi
Indivisibili oramai
Stessi segreti, stessi guai
Per noi. …
…Tu dimmi solo che mi vuoi
Che noi non cambieremo mai
È tutto quello che vorrei …
…Siamo una cosa sola noi
E se mi guardi troverai
Due innamorati come noi
Indivisibili oramai
Solo noi



“Due innamorati come noi “ L. Pausini
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Akane stai bene?- Si era avvicinato timoroso
 
-Mh- era assente, svuotata.
 
-Akane mi ascolti?-
 
-Shin io… io vorrei…-
 
-Ok tranquilla..qualsiasi cosa chiamami- annuì semplicemente. La guardò un’ultima volta. Si sentiva un verme. Non voleva vederla in quello stato e non aveva fatto nulla. Odiava Saotome ma più di tutti ora odiava se stesso.
 
-Akane?-
 
-...-
 
-Odia me non lui- la mora sospirò appena mentre una fugace lacrima scendeva sulla guancia arrossata. Poi alzò gli occhi e lo vide. Una stretta allo stomaco. Quegli occhi erano blu come quelli del suo baka, ma non erano i suoi. Aveva ancora il suo profumo addosso ed il sapore sulle sue labbra, ma lui non c’era più.
 
-Non  potrei…-
 
-Io sono il mostro....io ho permesso…-   lo interruppe
 
-Shinnosuke- la voce era fredda, atona -Lo so che anche tu....l’ ho capito dai tuoi occhi quando ci siamo incontrati-
 
-Allora perché...perché lo hai lasciato andare?-
 
-Perché lui....lui non merita una come me ed io non merito lui e poi…è difficile da spiegare-
 
-Ma che diamine…?-
 
-Non basta l’amore Shin, siamo destinati a farci del male…-
 
-Akane …ora sei a pezzi, ma…-
 
-No Shinnosuke….ora vai ti prego-
 
-A domani piccola Akane-
 
 
 
 
*****
 
Rigirava il cellulare tra le mani. Avrebbe dovuto chiamarla prima ma non lo aveva fatto. Dannato orgoglio maschile. Poi si decise.
 
-Nabiki-
 
-Che vuoi non sono...- la interruppe
 
-Lei lo ha cacciato e lui....-
 
-Ed ora che c’ è ti senti in colpa?-
 
-Dannazione ho sbagliato!! Tu non sbagli mai?-
 
-Sì….purtroppo….ed ho sbagliato…. proprio con loro- il tono non era spavaldo e fiero come sempre ma sommesso.
 
- Ma Nabiki possiamo fare…?- lo stroncò
 
-No Shinnosuke non possiamo più nulla…ora sta tutto a loro-
 
-Nabiki io….amo tua sorella la amerò per sempre e se c’è una remotissima possibilità…io…-
 
-Dormici su- riagganciò
 
 
****
 
-Lanma- Con una semplice borsa Shan pu si era presentata dal codinato.
 
-Vattene -stava chiudendo la porta
 
-Ti plego, solo un minuto-
 
-Parla e poi va via- non la fece neanche accomodare
 
-La ami così tanto.... perché?- Lui la osservò. Nei suoi occhi c’era rassegnazione, consapevolezza. La cinesina sapeva di aver perso.
 
-Non c’ è un perché ed ora è tutto inutile, è finita contenta?-
 
-Lanma io ti amo sul selio-
 
-Mi ami e  mi hai reso la vita impossibile- il tono era tranquillo nonostante gli occhi dicessero il contrario.
 
-Cledevo…-
 
-Amare vuol dire rendere felice sai....e lei era la mia felicità-
 
-Ela?-
 
-Sì Shan pu era. Avete ottenuto quello che volevate tu ed il tuo compare-
 
-Lanma io salò semple del palele che quella giusta pel te sono io…ma- lo zittì sapeva che stava per esplodere -Lotta! Tu sei un combattente e liplenditi quello che ti spetta, liplenditi il maschiaccio se ti fa felice- abbassò lo sguardo
 
-Il mio maschiaccio- sorrise mestamente -È destino che non sia mio-
 
-Il destino ce lo cleiamo noi- si guardarono
 
-Stai partendo?-
 
-Litolno in Cina-
 
-Buona fortuna Shan pu-
 
-Addio Lanma-
 
La porta fu chiusa per sempre.
 
 
 
 
***
 
 
L’aeroporto era gremito ma lui si sentiva solo. Aveva insistito per accompagnare il suo amico di sempre. Gli dispiaceva che partisse.
 
-Ryoga grazie di tutto, salutami Akari e dai un bacio a Riku-
 
-Ranma ascolta…-
 
-No Ryoga ne abbiamo già parlato, ho deciso andrò via.... è giusto così-
 
-Ma voi siete…-
 
-Nulla, non siamo nulla. Credimi amico ci ho sperato fino alla fine ma a quanto pare….ora sono stanco, distrutto e voglio pensare a me –
 
-Stai sbagliando-
 
-Sono il re degli sbagli- allargò le braccia ironizzando
 
-E lei la regina degli equivoci. L’hai più sentita?-
 
-No! Ma la rivedrò in questi giorni da Daiki…per il divorzio-
 
-Siete proprio sicuri? Cioè perché non vi date tempo non è il caso di correre -
 
-È  lei che lo vuole e sai che ti dico è meglio così. Basta legami, finti legami-
 
-Lo sai che tra voi non era finzione-
 
-Amico quello che c’è tra te e tua moglie è realtà-
 
-Sì Ranma hai ragione ma…anche quello che ti lega con Akane. So che ora vi separerete ma un giorno…-
 
-Un giorno dici? Per ora un passo alla volta-
 
-Fa male vero?-
 
-Non sai quanto- lo guardò. Sorrise per  poi abbracciarlo.
 
 
 
****
 
Non si erano dati appuntamento.
 
In quei giorni non si erano visti né sentiti.
 
Lui stava seduto con i gomiti appoggiati sulle gambe ed il capo in basso. Le grandi mani erano intrecciate. Non pensava a nulla di particolare. L’avrebbe rivista. Doveva farsi forza.
 
-Salve ho un appuntamento con l’avvocato Tachemaru.-
 
-Lei è?-
 
-Tendo, Akane Tendo-
 
-Oh sì deve entrare con il Signor Saotome è lì-
 
Il corvino cessò di respirare. Quella voce non l’avrebbe mai dimenticata. Alzò lo sguardo. Si videro.
 
Lentamente si accomodò vicino al palestrato.
 
-C-Ciao Ranma-
 
-Akane- freddo, distaccato.
 
Non aggiunsero altro. Lo fecero i loro respiri ed i loro furtivi sguardi.
 
 
 
Daiki li aveva fatti entrare nel suo studio.
 
-Accomodatevi-
 
-Ti ringrazio so che sei impegnato-
 
-Per mia cognata questo ed altro- era affascinate e carismatico. Adesso capiva perché sua sorella ne fosse innamorata. Oltre ad essere bello, Tachemaru ci sapeva fare con i gesti, le parole, gli sguardi.
 
-Allora sicuri?-
 
-Sì- la voce della mora era flebile, tremante. Ranma annuì appena.
 
-Firmate qui-
 
-Se non c’è altro io andrei- il moro fu il primo ad alzarsi. L’avvocato lo bloccò parlando.
 
-So che Nabiki, la mia compagna, è invadente, calcolatrice, pragmatica- sorrise -In pratica il mio opposto ma lasciatemi dire una cosa…..- entrambi lo osservavano come se da quelle labbra dipendesse il loro futuro -State sbagliando!!!-
 
-Io…noi-
 
-Akane, né tu né lui dovete darmi spiegazioni….vi auguro di ritrovarvi, solo questo-
 
 
****
 
 
-Allora ciao- erano l’uno di fronte all’altra come due estranei.
 
-Ciao-
 
-Senti io.....si tratta del dojo- Ranma era nervoso e la voce gli tremava.
 
-Cosa? Hai bisogno di ferie?-
 
-Parto Akane, domani, quindi….credo che dovrai trovarti un altro socio- la ragazza non fiatò. Combatteva con la voglia esasperante di piangere.
 
-Dove….vai se posso chiedertelo- In realtà sapeva ma voleva sentire ancora la sua voce, incrociare i suoi occhi, sentire il suo profumo.
 
-Europa, lo stage-
 
-Capisco…allora  buona fortuna-
 
-In serata passerò da tuo padre, credo sia giusto-
 
-Come vuoi…io…io vado- si voltò in tempo. Il volto era bagnato. Lui la osservò ancora una volta. Da lontano.
 
 
 
 
 
***
 
Era passata da Kasumi. Aveva bisogno di chiacchiere futili per distrarsi e soprattutto di quello scricciolo di sua nipote.
 
-Ciao Emi-
 
-Ciao zietta e  zio Ranma?-
 
-Oh lui… lui verrà dopo- finse un sorriso
 
-Emi vai a giocare su, fammi stare un po’ con la mia sorellina- la maggiore delle Tendo era come sempre dolce, materna, comprensiva. Con lei quel giorno c’era anche Nodoka.
 
Entrambe sapevano tutto.
 
Nabiki si era premurata di dare la notizia della loro separazione.
 
-Ciao Akane  come stai?-
 
-Bene Signora Nodoka io…- non  riusciva a guardarla
 
-Akane sarai sempre una figlia per me anche se....-
 
-Grazie- la abbracciò e sul suo grembo riversò altre stille amare.
 
 
-È permesso?- la sua  voce la fece sussultare
 
-Vi prego io…non ce la faccio-
 
-Vai in camera mia Akane-
 
 
 
 
-Mamma, Kasumi-
 
-Ranma che bello vederti-
 
- Figliolo…-
 
-Io sono venuto per….- sospirò guardando quegli  occhi materni. Erano caldi, sinceri, rassicuranti -Mamma parto- aveva evitato quel discorso per non essere tormentato.
 
Voleva scappare lontano e spiegare il perché non lo aiutava.
 
-Cosa e come, quando?-
 
-Ho avuto un’ottima offerta di lavoro e mi conosceranno, combatterò e…viaggerò per l’Europa - “Andrò via da lei cercando di dimenticarla anche se….
 
- E Akane…a lei non pensi? Il dojo?- Ecco, tutto ciò che voleva evitare era racchiuso in quel nome “Akane
 
Intanto la mora ascoltava da quella stanza buia ogni parola che le trafiggeva l’anima.
 
-Lei non sarà sola, ci sarà Soun, papà, Happosay e poi lei è in gamba…-
 
-Ma non ci sarai tu…figliolo-
 
-Mamma…. Io non posso trattenerla e non posso restare- si lasciò andare confessando i suoi pensieri, i suoi sentimenti, le sue paure.
 
-Lei…deve…-
 
-Ranma caro lascia dirti solo una cosa….i dolori si sconfiggono insieme e non scappando-
 
-Mamma noi ci abbiamo provato…-
 
-Davvero? Io non posso obbligarti. Questa è la tua vita…ti dico solo di non sciuparla ma  vivila, sbaglia, cresci ma soprattutto abbi la forza di ricominciare magari parlando, perdonando gli errori altrui-
 
-Non dovresti dirlo a me….E comunque per questo vado via….per crescere, vivere, ricominciare- “Dimenticare
 
-Ranma, mia sorella è…-
 
-Kasumi lei è perfetta così com’è il problema siamo noi due insieme….-
 
-Ok ….questo viaggio credo che servirà a tutti, abbi cura di te-
 
-E voi di lei- Guadagnò l’uscita.
 
-Zio Ranma sei qui!!-
 
-Ciao scricciolo come stai?- la prese in braccio come se fosse una piuma. Quanto somigliava al suo maschiaccio. La strinse a sé intensamente.
 
-Zia Akane mi aveva detto che passavi-
 
-Lei…lei è qui?- si guardò intorno. Quanto avrebbe voluto incrociare il suo sguardo.
 
-Sì ti aspettava sai?-
 
-Sì….ora devo andare- la mise a terra baciandola tra i capelli. Sapeva di purezza –Emi-
 
-Sì zietto-
 
-Dai un bacio ad Akane e stringila forte come se fossi io-
 
-Ok ma torna presto così ci vediamo un cartone tutti e tre-
 
-Va bene- sorrise. Sapeva che non sarebbe tornato presto.
 
 
Il silenzio della camera dove si trovava Akane urlava, urlava quel nome che aveva perso.
 
 
 
-Akane è andato via- La piccola Tendo uscì silenziosa.
 
-Io devo andare….grazie di tutto-
 
-Akane, come Nodoka ha parlato con suo figlio lasciami dire una cosa- Kasumi incatenò i suoi occhi in quelli della sorella. Leggeva sofferenza e ciò la straziava.
 
-Lui sta andando avanti…..ci vuole provare. Non importa quello che è stato e non proiettarti nel futuro ma vivi il presente. Magari può succedere qualcosa di bello, di inaspettato, di….-
 
-Kasumi ti ringrazio ma io….distruggo tutto-
 
-No Akane…vedi sei impulsiva questo sì ma hai fatto innamorare di te un ragazzo come Ranma e non è vero che distruggi tutto…fai casini, sbagli ma si chiama vita-
 
-L’ho perso Kasumi, l’ho perso, che stupida… ho fatto tutto da sola-
 
-Glielo hai detto?-
 
-Cosa?-
 
-Quello che provi-
 
-Sa che lo amo ma poi gli ho detto che non lo voglio e…-
 
-Diglielo-
 
-Cosa?-
 
-Quello che provi, quello che ora leggo nei tuoi occhi. Ascolta quello che dice il tuo cuore. So che stai soffrendo ma provaci, sarà un’ennesima salita ma non rinunciare-
 
-Non servirà, non più-
 
-A lui forse non interesserà più ma a te sì. Almeno vivrai sapendo che ci hai provato e soprattutto che lui sa cosa senti-
 
-Kasumi….io ho preferito credere ad una bugia-
 
-Ed ora Akane non permettere ad una stupida bugia di rovinarti la vita. Hai ragione forse Ranma non tornerà più indietro, anzi non lo farà ma tu potrai chiudere con la consapevolezza che non sei una codarda, che hai lottato fino alla fine per lui…per te, per voi-
 
-Ci parlerò hai ragione- si abbracciarono. Finalmente tornò il sorriso.
 
 
 
 
 
***
 
Non fu facile parlare con Soun e suo padre. Ma lo fece. Stranamente quei due non fecero troppi commenti. Di sicuro c’era lo zampino di sua madre.
 
Anche la mezzana era stata stranamente accomodante. Non aveva insistito. Si era fatta da parte. Sembrava rassegnata, fredda, distaccata. Ancora riecheggiavano le sue parole vere ma dolorose.
 
-“Ci avete provato ma a quanto pare tra voi non c’è storia. Buon viaggio Ranma…ah non ti consentirò più di farla piangere”-
 
 
 
Ritornando a casa passò dinanzi all’ abitazione del suo rivale. Shinnosuke.
 
Lui ora avrebbe avuto la strada libera. L’avrebbe riconquistata, amata, avuta.
 
Un moto di rabbia dilaniò il suo corpo, senza pensarci troppo si trovò dinanzi la porta della casa del veterinario.
 
Shinnosuke aprì senza neanche chiedere chi fosse. Era un brutto vizio. Lo avrebbe perso.
 
Si trovò a terra. Quel colpo era forte, preciso, carico di rabbia, dolore, frustrazione.
 
-Saotome, ma che cavolo….?- col dorso della mano si ripulì il rivolo di sangue che usciva dal labbro rotto. Poi ricordò.
 
-“Un giorno te lo restituirò...tranquillo e ti farò più male-

-Per darmelo vorrà dire che ti avrò fatto più male io-

 
-Avevi ragione dottore, questo cazzotto fa più male a me…Rendila felice- il dottore si alzò di scatto
 
-Sei uno stupido Ranma.....è te che vuole-
 
-È  tardi per tutti e due...falla felice… almeno tu- era di spalle
 
-Va bene lo farò….visto che rinunci a lei io saprò prendermene cura- lo sfidò ma stavolta il codinato non reagì. Era annientato, sconfitto.
 
 
 
 
***
 
Shinnosuke era passato dalla sua ex fidanzata per salutarla. Stava partendo
 
-Shin entra-
 
-Sono passato per salutarti-
 
-Magari ti verrò a trovare-
 
-Lo hai più visto?-
 
-No, oggi so che parte anche lui-
 
-Perché non gli parli?-
 
-Passerò a salutarlo…dopo-
 
-È uno stupido….se non tornerà sui suoi passi io farò di tutto per farmi perdonare e riconquistarti-
 
-Dottore cosa c’è mi stai ricorteggiando?-
 
-Con te ne vale sempre la pena- gli accarezzò tristemente il volto -Peccato che io non sono il tuo “ne vale la pena”-
 
-Sei un ragazzo formidabile Shin….grazie di tutto-
 
-Ti chiamo-
 
-Ok-
 
Le prese la mano notando quello strano anello di rame.
 
-Questo non è di Emi vero?-
 
-No…me lo diede lui- si vergognò di quella bugia.
 
-Immaginavo-
 
-Scusami Shin sono orribile lo so…-
 
-No, sei innamorata… di uno stupido aggiungerei- sorrise
 
-Peccato che per me e Ranma non ci sarà un per sempre felici e contenti-
 
-Akane…l’amore vero non è quello delle favole. Non è dirsi continuamente “Ehi lo sai che ti amo? Corriamo sul cavallo bianco e raccogliamo margherite.” L’ amore vero è ridere insieme, scherzare, prendersi in giro, chiamarsi con assurdi nomignoli e scoprire i difetti dell’altro e accettarli come pregi...conoscere il peggio dell’altro e litigare ogni giorno per poi fare la pace-
 
-Shinnosuke…-
 
-Akane da quando ti ho incontrata e ti ho vista con lui ho capito tutto. Lo invidio sai?-
 
-Shinnosuke se solo io…-
 
-Magari senza Saotome tra i piedi- la schernì
 
-Stai attento ti prego-
 
 –Vado altrimenti cambio idea-
 
-Mi mancherai-
 
-Anche tu- le diede un bacio casto sulle labbra e andò via pensieroso. Una parte di lui urlava di non lasciarla. Di riprovarci.
 
 
 
 
 
***
 
Era arrivata da cinque minuti. Le gambe erano molli e le mani sudate.
Entro, gli parlo e vado via…forza Akane non sei una codarda” prese un respiro e bussò. Due brevi suoni.
 
Indossava una semplice tuta. Era bello, il suo baka, da togliere il fiato.
 
-Akane…-
 
-Posso… entrare?- le fece spazio
 
-Scusa il disordine…io stavo…-
 
-Lo so stai per partire non ti ruberò tempo-
 
-Tra cinque minuti arriva l’auto del Signor Toshimoto  -era apparentemente freddo ma la voce tremante lo tradiva.
 
-Ranma io....- prese un lungo respiro -Ti chiedo solo di non interrompermi perché non potrei farcela- lui annuì lasciando a lei la parola. Il cuore di entrambi batteva forte. Era assordante da  far male.
 
-So che non dovrei farlo, non ne ho il diritto ma….non ho più nulla da perdere.- una lacrima scese solitaria mentre altre venivano ingoiate insieme al dolore e alla paura.
 
-Scusami per tutto. Hai ragione non ho mai, mai combattuto realmente. Non come te, non come meritavi. Ancora una volta hanno vinto le mie paure, le mie incertezze ma… ma stavolta ho toccato il fondo. Vederti lì nudo con con lei mi ha fatto male…-
 
-Ti ho detto che credevo fossi tu- Il codinato si passò le mani sul volto come a voler cancellare la sofferenza. Fu un gesto inutile.
 
-Lo so me lo hai detto, tutti me l’ hanno detto e ho letto del piano…-
 
-Perciò sei qui…perché hai capito, perché hai letto, ma non perché mi hai creduto subito- lapidario, breve, vero. Lei chinò il capo.
 
-Anche questa volta ho permesso ad una bugia di vincere ma….ma anche se tu ora andrai via io non rinuncerò mai a noi. Le nostre anime saranno sempre legate, la voglia di te non passerà mai fino al mio ultimo respiro, non riuscirò mai a rassegnarmi a fare a meno di te-
 
-Akane ti prego….non puoi fare così- chiuse con forza gli occhi. Non poteva e non voleva cederle.
 
-Ranma…non andare via…io…-
 
-Akane no!- si girò. Era maledettamente difficile ma era stanco.
 
-Hai ragione non lo merito e perdonami ma io avevo bisogno di dirtelo. Di farti sapere che nonostante tutto anche se le nostre strade si divideranno tu per me resterai l’unico…non dimenticherò mai la tua voce, la tua pelle, i tuoi occhi, te Ranma! Ma soprattutto con me porterò sempre l’amore che mi hai dato.- un clacson li ridestò.
 
-È tardi…devo andare-
 
-….Perdonami… baka- si avviò verso la porta singhiozzando.
 
-Kami Akane non ti perdonerò mai!!! Tu non sei un amico che va perdonato…Quante volte ti ho scongiurato di credermi? È vero mi caccio in situazioni assurde ma tu non mi hai lasciato mai via di uscita. Hai sempre frainteso, mai una volta che avessi detto “Ranma hai ragione! Non è colpa tua.”  Credi che per me sia semplice….stare qui senza poterti abbracciare, baciare, fare l'amore con te? Io....non ce la faccio...avevamo giurato finché morte non ci avesse separato ma….la cosa buffa sai qual è…. ? Tu hai ucciso quello che c’era tra noi. Hai ucciso me!!! Avevi il mio cuore e lo hai fatto in mille pezzi-
 
-Ranma ti prego…io ho sbagliato-
 
-Non  ce la faccio più Akane... guardaci...guardami..io-
 
-Ti...ti ho perso, lo so-
 
-Scusami devo uscire- sospirò pesantemente.
 
Erano di spalle -..Ti amerò per sempre maschiaccio...senza un felice e contenti ma per sempre. Riguardati - andò via
 
Akane lo vide sparire dissolvendosi come neve al sole.
 
Perso....l’aveva perso e lei ne era stata la causa.
 
 
 
 
***
 
Era arrivato in aeroporto. Dopo i controlli ed il check in si era imbarcato. Sull’aereo non era solo. Aveva preso posto.
 
-Signor Toshimoto mi scusi del ritardo-
 
-Tutto bene figliolo?-
 
-Si credo di sì- ma il viso diceva altro. Si voltò verso il finestrino e velocemente col dorso della mano cancellò un’unica lacrima che era sconfinata da quegli occhi tempestosi.
 
-La ritroverà qui al suo ritorno e poi potrà raggiungerla-
 
-Chi?-
 
-Sua moglie- indicò la fede. Non l’aveva tolta.
 
Poi ricordò: Akane portava ancora l’anello ramato, sorrise ricordando quella stramba dichiarazione.
 
-Pronto a partire? Sa....magari se vuole è in tempo...-
 
-Tempo per cosa?-
 
- Saotome...più o meno alla sua età mi fu offerta una vantaggiosa occasione di lavoro....io l’afferrai al volo. All’epoca ero fidanzato e lei mi implorò di non partire ma io....avevamo discusso ferendoci con parole che non pensavamo, allontanandoci. Così impulsivamente scelsi la fama, il successo ed oggi sono quel che sono … ricco, potente ma ancora rimpiango quelle mani, quella voce, quelle litigate-
 
Ranma si raddrizzò sulla comoda seduta.
 
-Se potesse tornare indietro non partirebbe?-
 
-Forse no....sarei meno ricco, avrei avuto meno donne ma lei....lei valeva tutto ciò- si fermò un attimo per sorseggiare il suo whisky -Sua moglie vale tutto ciò?- sorrise sghembo aspettando una risposta che già conosceva.
 
-Io…lei.....-
 
-Cosa Ranma?-
 
-Beh io.....- per lui rispose il silenzio. Continuò a stuzzicarlo.
 
-Teme che sua moglie potrebbe tradirla?-
 
-Chi il mio maschiaccio...no!- poi capì che non era più suo.
 
-Allora si rilassi e si goda il viaggio-
 
-Signor Toshimoto-
 
-Mh-
 
-Posso farle una domanda?- lui annuì
 
-Ma lei ha veramente avuto tante donne?- in realtà non lo aveva visto preso dal gentil sesso.
 
-Ovviamente no figliolo lo sanno tutti che sono gay-
 
-Ma allora…?-
 
-Pierre è un mio caro amico...lui mi ha consigliato Miss Tendo come pr. Ieri mi ha telefonato  raccontandomi di una bella favola spiegandomi per sommi capi.- lo guardò sorridendo.
 
-Mi spiace contraddirla ma le favole non esistono ed io non credo nel vissero per sempre felici e contenti-
 
-No ha ragione, ma i veri amori esistono. Ora si riposi il viaggio è lungo-
 
 
 
In quel preciso istante, per ironia della sorte, anche il suo rivale in amore era su un aereo. La destinazione era diversa. Ma i loro cuori urlavano lo stesso nome: Akane.
 
 
***
 
 
-Ciao Akane come stai?-
 
Stava sul divano ripensando a quanto era accaduto nell’ultimo mese.
 
-Sono passata da lui…ma questa volta non ci sono riuscita- non aveva più lacrime ma dagli occhi si capiva quanto stesse soffrendo.
 
-Cosa ti aspettavi….hai spezzato la corda sorellina. Ti avevo avvisata.-
 
-Già tu sai sempre tutto vero?- la guardò con nervosismo.
 
-Non si tratta di sapere ma di riflettere e tu purtroppo sei impulsiva, lui uno zuccone quindi…-
 
-La prossima volta ascolterò la mia saggia sorella-
 
-Vieni qui scema- la strinse a sé accarezzandole con fare protettivo la testa. -Almeno ci hai provato-
 
-Che stupida che sono Nabiki- il tono era spento.
 
-Akane basta ora. Se lui ha deciso così non vuol dire che a te non tiene. Avete entrambi bisogno di spazio e soprattutto capire cosa in realtà volete. Anche se io ovviamente lo so-
 
-E sentiamo cosa vogliamo?-
 
-Stavolta non lo dirò mi spiace….lo capirete da soli…datti tempo è un buon rimedio-
 
-Gelato?-
 
-Perché no tanto poi stasera con Daiki smaltisco-
 
-Scema-
 
-Dai sorellina lo so che Ranma era bravo…non fare la santarellina con me anche se ora ti dovrai accontentare di qualche sogno hot- finalmente risero come ai vecchi tempi.
 
 Forse Nabiki aveva ragione. Il tempo l’avrebbe aiutata a superare.
 
 
 
 
***
 
Quella poltrona gli stava stretta.
 
Provò a respirare ma nulla. Bastava scendere da quell’aereo e recuperare il rapporto.
Quel volto, la sua voce, i suoi occhi.
 
Prima che la hostess iniziasse a parlare si alzò di scatto
 
-Mi spiace devo scendere io….-
 
-Signore ma l’aereo sta per partire-
 
-Devo scendere. ORA!-
 
I passeggeri lo guardavano in modo strano ma lui era abituato e non se ne curava. Il suo atteggiamento era stato sempre strambo.
 
Per lei avrebbe fatto tutto.
 
Lasciò di corsa l’imponente mezzo di trasporto e senza esitare chiamò un taxi raggiungendo la casa della piccola Tendo.
 
 
 
 
Doveva solo bussare e l’avrebbe rivista.
 
La maniglia si abbassò e lui indietreggiò. Era la mezzana. Stava andando via.
 
-Tu che ci fai qui non dovevi partire?- lo guardò da capo a piedi incrociando le braccia. Il tono era severo.
 
-Dovevo…-
 
-Sei così sicuro che lei….?-
 
-So solo che la rivoglio…il suo posto è con me- lo guardò per pochi istanti.
 
-Rendila felice….se lo merita-
 
-Hai da dire solo questo? Credevo mi odiassi...per come mi sono comportato-
 
-Mi vendicherò tranquillo ma lei ora ha bisogno di te….- strizzò l’occhio e sculettando andò via.
 
 
Bussò.
 
Akane aprì la porta e lo vide. Si videro.
 
-Ma….tu non dovevi...-era incredula.
 
-Ho dimenticato una cosa- sorrise avvicinandosi.
 
-Cosa….-
 
-Baciare la mia donna-
 
Fu lento, intenso, passionale e lei lo lasciò fare.
 
Lui era quello giusto. Lo sapeva.
 
 Sarebbe andata avanti costruendo giorno per giorno il loro futuro.
 
Si staccarono guardandosi intensamente mentre i loro corpi erano saldamente intrecciati.
 
-Akane...non esistono principi e principesse, né castelli o incantesimi ma....-
 
-Ma…-
 
-Esistiamo noi…per sempre-
 
-Per sempre-
Il mondo fu chiuso fuori.
 
Il giorno dopo avrebbero pensato al resto.
 
 
 
 
 
****
 
Il giorno dopo
 
“-Sei a casa e ancora a dormire- la sua voce era come sempre cristallina, tonante, a tratti fastidiosa , considerando l'ora.

-No Nabiki, sono sveglia già da un po'- le aveva risposto rassegnata, già sapendo cosa volesse sua sorella con quella telefonata
-Mi auguro che lui sia lì, con te- era volutamente provocatoria


La bella mora guardò la metà del letto vuota e sospirando pesantemente rispose senza neanche pensarci -No!- fu una risposta secca, lapidaria che non ammetteva repliche, ma Nabiki non era di quell'avviso

-Allora, visto che sei sola, muoviti a venire da me, voglio tutti i dettagli e non dimenticare la colazione-

-Nabiki ti prego possiamo rimandare a dopo? In realtà io....- ma non era riuscita a terminare la frase

-Scordatelo, se non vieni da me, mi fiondo in casa tua, allora?-

-Va bene, anche se non ho nulla da dirti, credo che tu già sappia tutto-

-Questo lascialo decidere a me, voglio i dettagli carina, mi spettano- quando la mezzana decideva o voleva qualcosa diventava inflessibile e quello era uno di quei casi.

La telefonata terminò e Akane, riposando la foto tra le pagine di quel libro, scosto' le coperte per alzarsi. Una doccia l'avrebbe aiutata ad affrontare quella lunga, ineluttabile chiacchierata.”

 
-E questo è quanto Nabiki- le aveva raccontato di lui. Della nottata passionale. Del fatto che ci volevano riprovare perché era giusto così. Poi trillò la sveglia.
 
-Tre, due, uno – la mezzana contava alla rovescia. Bussarono alla porta.
 
-Ma…?-
 
-Apri… avevi detto un’ora e il tuo uomo è qui-
 
Era lui.
 
-Iena....l’ ora è scaduta- prese il suo maschiaccio come un sacco di patate caricandosela sulla spalla
 
-Baka insomma….- rideva felice
 
-Niente ma… io uomo, tu donna e la clava indovina chi ce l’ ha? -malizioso ed allusivo come sempre.
 
-Scemo pensavo fosse a riposo-
 
-Ho ottimi tempi di recupero mio maschiaccio sexy-
 
-Ciao ragazzi-
 
-Ciao Daiki- l’avvocato sbadigliando era uscito dalla camera da letto. Si versò una fumante tazza di caffè dopo aver baciato la sua pr.
 
-Ragazzi solo tre giorni poi mi dovete un matrimonio…-
 
-Cosa ma noi...?- era strano sentir parlare Daiki  in quel modo
 
-Non il vostro... ma il nostro. Dovete dare una mano. Ah è per quanto riguarda voi... siete ancora sposati…i documenti li ho strappati- sorrise
 
-Ma come facevi…?-
 
-Akane ho qualche anno in più e poi ho sentito tua sorella che chiamava Pierre dicendo di telefonare ad un certo Toshimoto…-
 
-Serpe ma allora dietro c’eri tu…!!!-
 
-Ovviamente testoni….e smettetela di darmi incombenze. Dopo aver litigato fate del buon sesso anziché pensare di prendere un aereo ok?- sorrisero.
 
-Comunque, tanto per la cronaca Ranma, sai che lei continuerà sempre a fraintedere?- lo guardava provocandolo.
 
-Ed io continuerò sempre a scusarmi facendole capire che è un malinteso-  rispose con calma mentre con amore guardava la sua bella che penzolava dalla sua spalla.
 
-Lei ti picchierà e non ti parlerà...sai l'orgoglio- continuava a stuzzicarlo. Un po' se lo meritava.
 
-Io mi prenderò tutte le botte come ho sempre fatto e....- sospirò sorridendo - mi farò perdonare e lei lo farà come sempre e.....non aggiungere altro iena- la stroncò in tempo
- Niente e nessuno ci dividerà, mai!-
 
-Ti credo zuccone ed ora andate, su che ho da fare- gli sorrise. Poi guardò la sorella. Era veramente felice per lei. Per loro.
 
Senza farselo ripetere il codinato guadagnò l'uscita.- Ok Daiki tre giorni....cognata…. nessuna interruzione ho una casa da battezzare-
 
-Tre giorni non di più…buon sesso piccioncini e vi auguro tanti orgasmini-
 
-Nabikiiii!!!!!- Akane non si sarebbe mai abituata alla sfrontatezza della sorella. Ma l’ amava per questo.
 
-Vieni maschiaccio il tempo stringe- correndo felici come mai si rintanarono nella loro tana.
 
Avrebbero continuato a litigare, insultarsi, fraintendere, allontanarsi ma poi si sarebbero riavvicinati, perdonati, amati non come nelle favole ma come nella vita reale….per sempre.
 
Sì perché loro sarebbero stati per sempre il baka ed il maschiaccio.
 
 
 
***
 
-Allora?-
 
-Allora cosa?-
 
-Contenta futura signora Tachemaru?-
 
-Oh sì anche se ho bisogno di…
 
-Un massaggio?-
 
-No di una bella cavalcata stallone-
 
-Posso accontentarti...vieni sono già sellato-
 
-Non avevo dubbi-
 
-Sai mia bella giumenta…-
 
-Cosa?- Si lasciava andare a quelle mani calde ed esperte che la facevano impazzire
 
-Se non ci fossi....-
 
-Bisognerebbe inventarmi!!!!-
 
 
 
 
 
 
Ciaoooooooooo!
 
Come avete notato la ff termina qui……
 
Il mio intento era strapparvi qualche sorriso, farvi arrossire (con qualcuna so di esserci riuscita), imprecare nel senso buono del termine, innervosire, sospirare, sudare, immaginare…. insomma se ci sono riuscita sono contentissima.
 
Molti mi hanno chiesto un finale romantico, da favola ma alla fine ho scelto per un finale “vero”;)
 
Non esistono amori da favola, di carta per intenderci, ma amori reali....veri che combattono, litigano, si mandano a quel paese ma si ritrovano per poi amarsi con passione ed intensità come il primo giorno…. XD
 
Per i nostri amati zucconi mi piace pensarla così.....
 
Comunque se qualche giovincella è in cerca….il principe azzurro non esiste....ma gli stalloni sì XD
 
Con questa chicca vi do un arrivederci e vi auguro buone vacanze!!!
 
.
.
P.S se ve lo state chiedendo....il mio Daiki esiste....l’ ho sposato ;)
 
 
 
 
GRAZIE alla mia bravissima, paziente e  bella, e lo è sul serio, Beta Aron_oele Eleonora” <3
 
GRAZIE alla mia musa….Sweetyartemisia le tue parole (e non solo) mi hanno ispirata non poco <3
 
GRAZIE alla bravissima artista del fandom: Spirit “Antonella” i tuoi disegni hanno dato vita e colore alle mie parole
 
GRAZIE alle meravigliose autrici  che leggo con piacere, perchè davvero brave, che mi hanno seguita in questa folle avventura: Gretel85, Violet2013, InuAra, Faith84, Antonella84, VioletLumos, Lallywhite,  xingchan, Cerbiatta Cullen.
 
GRAZIE alla mia dolcissima mascotte Annachan 13
 
GRAZIE a chi ha lasciato la sua opinione facendomi gioire, riflettere, scrivere….
Andrex91, biba89, chidori89, Julius CX, ran_ko, babytvb81, Kimk,  lally_89, valuz86, rachel868, rita 76, , Alessia 1680, mki90, Shiori_, acrib, Icy_londoner.(se ho dimenticato qualcuno perdonatemi!!!)
 
GRAZIE a chi ha segnalato la storia tra le seguite, GRAZIE a chi ha letto silenziosamente, GRAZIE a chi mi ha inserito tra gli autori preferiti, GRAZIE a chi ha ricordato, preferito, seguito.
 
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE
Questa esperienza non la dimenticherò mai <3
 
Baci Pia
 
 
PS se ci sono errori come sempre provvederò ;)
 
 
   
 
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