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Autore: _Nancy_    31/07/2014    2 recensioni
La Guerra è finita.
I nostri coraggiosi eroi possono finalmente tirare un sospiro di sollievo e vivere le loro vite con tranquillità.
Harry, Ron e Hermione sono ancora un trio. Impegnati nell'intraprendere i loro sogni, non mancano le avventure in Casa Weasley.
Ormai abitano tutti lì, compresi Harry e Hermione che sono considerati come dei figli.
Le famose coppie? Leggete e scoprirete tante novità!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Katie Bell, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Luna/Neville
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ginny, Harry, Charlie e Arthur si erano diretti verso l’interno della foresta senza aspettare gli altri.
Hermione, era ancora in pigiama quando uscirono.
-Raggiungimi dopo con la Granger.-
-Fai attenzione, Georgie.-
-Granger, ti vesti o devo farlo?- Fred la squadrò, notando solo in quel momento i pantaloncini e la maglietta che lasciava intravedere le sue forme.
-La finisci di prendermi in giro?-
-Se vuoi, riprendiamo il discorsetto dell’altro giorno.- Ammiccò, e lei arrossì notevolmente. –Tanto adesso la mamma è andata a preparare qualcosa di caldo.-
-Sei ..!- Strinse i pugni, assumendo quell’aria da ragazzina capricciosa.
-Che ragazzina capricciosa.- Rise, stringendo le mani sui polsi.
Bloccata, Granger.
Un ululato spezzò quell’istante.
Si voltarono a guardare verso la finestra, subito seguiti da Molly.
Un scintilla volò nel cielo, rossa in mezzo a quella tempesta.
Aiuto.
-George!-
Corse a perdifiato, l’udito sembrava andato. Non sentiva nulla, nemmeno le urla di Hermione dietro di lei.
La pioggia lo aveva infradiciato in pochi secondi, non si era accorto di essere senza scarpe e con solo addosso i pantaloni del pigiama e la maglia a maniche corte.
Hermione non ci aveva pensato più di qualche secondo, e dopo averlo visto correre via, si era precipitata dietro di lui.
Molly urlava e attendeva il ritorno vicino alla porta di casa.
Un urlo. Le fece accapponare la pelle.
Ginny.
Superò un tronco caduto a terra, le mancava fiato per quanto stava correndo. Non si fermò, ci mise più forza e continuò ad andare avanti con la bacchetta tra le mani.
-Hermione!-
Harry. I capelli bagnati che gli coprivano gli occhi, la bacchetta tra le mani e Ginny al suo fianco.
-Dove sono gli altri?-
-George e Charlie sono riusciti a trovarli.- Disse.
-E Fred?-
-Li ha seguiti. Ron stava inseguendo Lavanda, e non ci ha potuto aspettare. E Arthur è sparito.-
-Mi sono slogata la caviglia perché mi sono spaventata.- Ginny la guardò, Hermione era molto più che preoccupata. –Abbiamo lanciato il segnale di aiuto per farvi venire qua.-
-Quello rosso?-
-No, quello verde.-
-Chi ha lanciato quello rosso, allora?-
Scossero la testa, senza riuscire a comprendere.
-GEORGE!-
***
Il buio impediva di vedere la strada, l’unica via di salvezza era la bacchetta con cui difendersi.
-Lumos.-
Fred si guardò attorno, George e Charlie accanto a lui, fecero lo stesso.
-Dove diavolo saranno finiti?-
-Non ne ho idea. Ma non separiamoci più.- Guardò George, cercando di spostare lo sguardo dalla ferita.
Un albero gli era caduto addosso, se non fosse stato per Charlie non si sarebbe salvato. E’ bello avere più di un fratello.
-FRED!- Hermione gli si gettò contro. –Finalmente vi ho trovati! Dove sono Ron e Lavanda?-
-E noi come facciamo a saperlo? Siamo fermi qua come te!- Rispose, allargando le braccia.
-Simpaticissimo come al solito!- Disse, esasperata.
-Dove è finito papà?- Charlie, guardò i ragazzi. –Era con Ginny e Harry?-
-No, c’ero solo io con loro prima.-
-Ce l’abbiamo fatta!- Arthur, fradicio quanto loro, li raggiunse con il fiatone. –Ho portato Ginny in casa, Harry e la mamma gli fanno compagnia.-
-E noi siamo qui con Ron disperso.-
-Lavanda se lo sarà mangiato.- Sussurrò, George.
-Non si dicono queste cose, George!- Il fratello maggiore, lo riprese con disappunto. –Ron deve essere qui.-
Un ringhio. Un rumore di passi che si avvicinano, e la testa rossa che spunta da un cespuglio.
-Dove diamine eri finito? Ti abbiamo cercato per mezz’ora!- Fred, lo prese per la camicia da notte. –Ti rendi conto di quello che stavi rischiando? La mamma era preoccupatissima per te!-
-E da quando te ne preoccupi? Ma soprattutto, da quando ti preoccupi di me?- Sputò, il minore. Cercò di scrollarselo, invano.
Hermione mi è corsa dietro.
Hermione non ci ha messo mezzo secondo a decidere cosa fare.
Hermione è sotto la pioggia, vestita in modo più che provocante.
-Fred! Basta, lascialo stare. Torniamocene a casa.- Il gemello, divise i due fratelli, mantenendo le mani sul petto di entrambi.
-Non l’ho ancora trovata. Io non me ne vado senza di lei.-
-Ti ucciderà, dobbiamo lasciarla fare. E’ sempre tornata a casa dopo la caccia.- Hermione, si avvicinò per abbracciarlo. –Vedrai, andrà tutto bene.-
-Stavolta, sento che capiterà qualcosa di brutto.- Abbassò il capo.
La pioggia, continuava sopra le loro teste.
Nessuno si mosse, Hermione e Ron abbracciati.
Un misto di gelosia, un mostro dentro Fred si faceva spazio.
Hermione.
I pugni stretti.
Hermione.
Un ringhio.
-L’abbiamo trovata.- Un ultimo sussurrò di Charlie, prima di scappare verso casa.
***
Un Lupo Mannaro è più veloce di uno mago o di una strega? Certo che si.
Correre non sarebbe servito a nulla, l’unica soluzione era la Materializzazione.
Tutti ognuno per sé-eccezione per Ron e Hermione, il primo troppo agitato non ci sarebbe riuscito-, ritrovandosi subito dopo di fronte casa.
-Dovevamo aspettarla!- Urlò, Ron.
Si alzò a fatica da terra, urlando verso la famiglia.
-Volevi morire, fratellino?- Lo canzonò, Fred.
-Faresti anche tu così se la tua lei fosse lì fuori!-
-La tua lei, è un Lupo Mannaro!-
-Sei un bastardo!-
-Basta!-
Un ululato.
Si voltarono lentamente, guardando l’animale a poca distanza.
Lavanda era sparita, aveva lasciato il proprio corpo nella mani di una bestia.
Avanzava, lenta, terrorizzando a suo modo le prede, la voglia di mordere la carne, ancora un po’ e poteva saziarsi del tutto.
Più di un umano, un vero banchetto.
-In casa!- Urlò, Arthur.
Trascinò i figli, uno a uno.
***
Rimase immobile, incapace di muoversi. Sapeva che stava rischiando grosso. E non era la prima volta che si abbatteva in un Lupo Mannaro.
Si fidava di quella “bestia”, non era amiche.. eppure potevano diventarlo con il tempo.
-Hermione!- La strattonò, buttandola a terra.
Il fango aveva sporcato il pigiama di entrambi. Erano ancora vivi per fortuna.
Il Lupo li osservava, studiava le mosse.
-Corriamo nelle foresta!-
-No, nel fienile!-
Con una velocità inaudita e con gli strattoni di lui, erano riusciti a chjudersi. La tempesta imbatteva ancora, adesso più forte di prima.
Il Lupo ululava, aveva fame. Avrebbe aspettato, e lei sarebbe tornare indietro. L’umana dentro di lei, avrebbe sconfitto la bestia all’alba.
-Questione di fortuna.- Soffiò, Hermione.
-Se non era per me eri nel suo stomaco a digerire, o peggio, diventavi come lei.- Disse, Fred.
-Sei cattivo nei suoi confronti.-
Lo guardò, soffermandosi sul viso ancora bagnato. Le goccioline che ricadevano sulle fronte, partivano dai capelli e si espandevano. Le labbra socchiuse, i pigiama bagnato, il corpo scivoloso.
Non rispose. Era senza parole.
Non era cattivo.
-Se vuoi dormire, vai verso quella parte. E’ la parte più comoda del fienile, e nessun animale ti darà fastidio.- Le diede le spalle, rivolgendosi verso la parte opposta.
Meglio dormire separati.
Si mise a sedere a terra. Poi, la vide alzarsi e dirigersi verso la porta.
-Per sicurezza.- Avanti e indietro, la bacchetta tra le mani e una barriera di protezione di fronte alla porta. –Buona notte.-
-Buona notte.-
Non si guardarono, troppo scossi per proseguire a parlare.
Un ennesimo ululato li travolse.
La protezione di Hermione era pure di fronte la porta all’esterno? Probabile. Quella ragazza è troppo intelligente per non prevedere.
-Hermione?-
-Lasciami in pace.-
Un rumore. Doveva essersi girata dalla parte della  porta.
Non riusciva a vederla, era troppo distante da dove era seduto lui. Si alzò appena, guardando verso la porta.
Era poggiata sopra il fieno, le dava la schiena e da quel che sentiva, doveva essersi addormentata in quel momento.
Si alzò, cercando di non fare rumore. Si mise a sedere vicino a lei, guardandola dormire.
Buona notte, Hermione.
Le diede le spalle, e si buttò anche lui tra le braccia di Morfeo.
 

 
 
 
 
 
  
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